Vita da preside

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Il dirigente scolastico Vincenzo Falco intervistato dagli studenti

È stato sicuramente uno dei momenti più attesi per i ragazzi del corso di scrittura creativa “Sulla nuvola tra le righe”: un’intervista al preside Vincenzo Falco con domande “libere”, appunto scelte dagli studenti dopo varie sedute di brainstorming, parte fondamentale del loro percorso formativo (in ambito giornalistico) perché per la prima volta hanno affrontato di persona la tematica dell’intervista. Quattro domande, più una quinta suggerita dal giornalista Alessandro Gatta proprio sul tema del laboratorio di scrittura che stava volgendo al termine. È andata bene, benissimo: non resta che augurarvi buona lettura.

Vita da preside. Le chiediamo di raccontarci di cosa si occupa, del suo rapporto con gli insegnanti e gli studenti.

Mi occupo di problematiche legate all’aspetto gestionale, finanziario e didattico dell’Istituzione scolastica predisponendo tutti gli strumenti atti a garantire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Cerco con impegno quotidiano di promuovere e garantire l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati, tra cui il diritto all’apprendimento degli alunni, la libertà di insegnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa da parte delle famiglie. Il rapporto con gli insegnanti, nel rispetto reciproco dei ruoli, è sicuramente amichevole e cordiale. Sono convinto che un ente funzioni solo se tutte le componenti che ne fanno parte cooperano in maniera sinergica in un clima di serenità e gratificazione. In merito agli alunni posso dire che loro sono i veri protagonisti della scuola, gli attori principali. Il nostro impegno è teso ad offrire loro un servizio educativo e formativo di qualità. A scuola tutti gli studenti, nessuno escluso, devono poter trovare risposte ai loro bisogni formativi e allo sviluppo della loro personalità.

Un tema molto chiacchierato tra i corridoi della scuola (soprattutto quando si avvicina l’estate). Riguarda il cosiddetto “abbigliamento consono”: in particolare, vorremmo sapere i motivi per cui non è consentito partecipare alle lezione indossando dei bermuda.

È della fine di maggio una circolare a mia firma che invita i ragazzi a recarsi a scuola con un abbigliamento consono e decoroso. Vietare di far partecipare gli studenti alle lezioni in bermuda o con altri indumenti che evocano tenute balneari ritengo che non debba essere interpretato come una pretesa atta a limitare la libertà individuale ma soltanto un modo per richiamare i discenti al rispetto della dignità del luogo che si frequenta e delle attività che in esso si realizzano. Penso, condividendo e facendo mio a tal proposito il pensiero del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che l’esuberanza dei giovani nel modo di abbigliarsi debba essere contenuta a livelli compatibili con un ambiente ove si esercita istituzionalmente una funzione educativo-didattica.

Il gruppo di studenti intervistatori insieme alla prof. Adriana Tomasello

Il gruppo di studenti intervistatori insieme alla prof. Adriana Tomasello

Il futuro dell’IIS Cerebotani. A che punto sono i lavori di ampliamento dell’istituto? Le nuove aule, i laboratori.

L’istituto Cerebotani di Lonato, in controtendenza rispetto ad altre scuole della Provincia, è un’istituzione scolastica in continua crescita. Basti pensare che nell’ultimo triennio si è passati da 650 iscritti a più di 1100. I meriti di tale aumento esponenziale non sono solo del sottoscritto, rischierei di essere autoreferenziale, ma vanno distribuiti equamente tra tutti coloro prestano la propria attività lavorativa in questa scuola, con dedizione, competenza e professionalità, per garantire un’offerta formativa con elevati standard di qualità. Tale incremento di alunni genera alcuni problemi logistici come la carenza di aule e la necessità di ampliare le dotazioni strumentali dei laboratori. In merito alle aule abbiamo momentaneamente sopperito con la locazione delle strutture dell’oratorio e abbiamo informato l’Ente Provinciale della necessità di opportuni interventi ed investimenti in tal senso. L’aumento delle dotazioni laboratoriali è stato possibile invece grazie ai numerosi finanziamenti percepiti dall’approvazione dei progetti PON.

Il futuro dell’IIS/2. Quali potrebbero essere le attività extra-scolastiche dei prossimi anni? Magari ispirate alle esperienze di altre scuole. Qualche esempio: escursioni a contatto con la natura, corsi formativi di vario genere (scrittura, fotografia, social media..), attività sportive alternative.

Il Cerebotani è già una scuola del futuro. Numerosi sono gli indirizzi attivati (Informatica, Chimica, Elettronica, Meccanica). Siamo sede dell’ITS, scuola di specializzazione post diploma in meccatronica, in collaborazione con università e aziende, per rispondere alle esigenze e alle richieste di personale da parte delle imprese del territorio. Completeremo per fine anno un laboratorio territoriale, finanziato con fondi ministeriali, al servizio degli studenti e delle aziende che vogliono sperimentare nuovi processi produttivi. Partirà il percorso sperimentale quadriennale teso a far conseguire agli studenti il diploma con un anno di anticipo privilegiando didattiche innovative, piattaforme online, insegnamenti Clil (Content and Language Integrated Learning, ndr), esperienze laboratoriali ed aziendali. Sarà poi riattivato il percorso professionale di durata quinquennale con possibilità del conseguimento della qualifica al termine del triennio. Da quest’anno stiamo sperimentando un modello di alternanza scuola lavoro all’estero. I ragazzi delle classi terze si sono recati per quattro settimane in Spagna per imparare i procedimenti di lavorazione e produzione di alcune delle aziende più rinomate con sede a Siviglia: viaggi d’istruzione all’estero, escursioni, visite guidate, corsi formativi rivolti a studenti e alunni fanno parte della normale programmazione annuale delle attività.

Domanda “bonus”, inevitabile: un commento sul corso di scrittura creativa.

Il progetto di “scrittura creativa” rientra nell’ottica di proporre ai nostri studenti, da un lato, orizzonti formativi e culturali sempre più ampi nell’intento di colmare o quantomeno ridurre quelle difficoltà nell’esporre per iscritto che talvolta vengono rilevate nei risultati curricolari. Dall’altro dare modo di esprimere emozioni e sentimenti propri dei ragazzi di un’età in piena evoluzione, stati d’animo che sempre più sono relegati a “faccine” più o meno tristi o più o meno divertite di pixel.

ag