Conferenza del 4 Novembre

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Il 4 novembre, in occasione della celebrazione del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, si è tenuta presso l’Aula Magna dell’Istituto una conferenza dedicata al valore storico e civile di questa importante ricorrenza.
L’incontro ha visto come relatore Morando Perini, già sindaco di Lonato e vicepresidente provinciale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci della Prima Guerra Mondiale.

Nel corso dell’intervento, Perini ha ripercorso le origini e le cause che portarono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, spiegando come essa nacque da forti tensioni politiche, economiche e territoriali tra le maggiori potenze europee.
L’Italia, pur aderendo formalmente alla Triplice Alleanza con Germania e Austria-Ungheria, decise inizialmente di non prendere parte al conflitto, in quanto l’accordo aveva scopi difensivi e la guerra era stata avviata dagli alleati.
Soltanto l’anno successivo, nel 1915, dopo la firma del Patto di Londra, il nostro Paese entrò in guerra al fianco dell’Intesa, opponendosi così all’Austria-Ungheria.

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Una parte particolarmente toccante della conferenza è stata dedicata alla figura del Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti senza nome.
Il relatore ha ricordato che quel giovane, scelto tra tanti, rappresenta idealmente ogni combattente che perse la vita senza essere riconosciuto, costretto a una guerra che non aveva cercato e lontano dagli affetti familiari.

La sua sepoltura, collocata all’Altare della Patria a Roma, è realizzata in marmo di Botticino, proveniente dalla provincia di Brescia.
È stato inoltre citato l’esempio di Luigi Gallina, un soldato ventottenne caduto in battaglia, il cui nome figura tra quelli presi in considerazione per la scelta del Milite Ignoto, a testimonianza del sacrificio di tanti giovani senza volto.

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Nelle sue riflessioni conclusive, Perini ha voluto rimarcare come il 4 novembre non debba essere visto soltanto come un momento celebrativo, ma anche come un’occasione per meditare sui valori della pace, dell’unità e della libertà.
Attraverso episodi e testimonianze, ha messo in luce il profondo legame tra memoria storica e responsabilità civica, ricordando che le conquiste e i diritti di cui oggi godiamo sono il risultato del coraggio e della dedizione di chi ha combattuto per la patria.
La conferenza si è rivelata un’importante occasione di crescita civile e culturale, capace di rinnovare il senso di riconoscenza verso i caduti e di rafforzare nei giovani l’impegno a custodire la pace come bene supremo e fondamento di ogni società democratica.

Naghib Matteo, 5ªCD