L’isola segreta
“L’isola segreta” è un racconto fantasy che narra di quattro ragazze, quattro amiche che vivono in un orfanotrofio della Germania. Non ricordano niente del loro passato, ma condividono ambizioni e sogni. Ed è interamente su questo che si concentra la storia, sui sogni che tutti custodiamo nel cassetto e che ci fanno fantasticare. Tutti in fondo ne abbiamo qualcuno, anche se a volte si tende a metterli da parte perché ci sembrano irraggiungibili. A volte, inconsciamente, a causa della paura e dell’insicurezza, siamo noi stessi a mettere limiti a ciò che è possibile. Il messaggio che vorrei far passare è che nulla è impossibile, basta volerlo davvero e non arrendersi mai. La pubblicazione di questo stesso libro ne è la prova. Ho cominciato a scrivere a undici anni, all’inizio della prima media, quando la professoressa ci fece fare il nostro primo tema. Prima di allora, di tanto in tanto scrivevo su dei diari, per passare il tempo, raccontando quello che facevo come se stessi scrivendo una lettera ad un amico, ma l’idea di “scrivere” nel vero senso della parola, di mettere nero su bianco le storie che mi frullavano in testa, non mi era mai balenata nella mente. Dopo quel tema, invece, cominciai a scrivere sul serio. Questo libro è l’opera nata dalle mani di quella bambina di undici anni che un pomeriggio in cui non sapeva cosa fare, decise di cominciare a scrivere. Se me l’avessero detto allora non avrei mai creduto che un giorno sarei riuscita a pubblicare qualcosa. Quando, dopo innumerevoli storie cominciate e mai finite, riuscii a portare a termine “L’isola segreta”, provai a spedirlo a varie case editrici, sperando che accettassero di pubblicarlo. Ho dovuto aspettare due anni ma alla fine ci sono riuscita. È stato un processo lungo, ho collaborato con tantissime persone che si sono interessate di me e del mio racconto e che hanno contribuito a renderlo un libro a tutti gli effetti. A tutti i ragazzi e anche agli adulti che leggeranno questo articolo vorrei solo dire di continuare a credere e sperare. Certe volte mi capita di rileggere quello che scrivo e pensare di cancellare tutto. Eppure, anche se mi capita di pensare che sia tutto inutile, che sia una perdita di tempo e che quello che scrivo non piacerà a nessuno, ricordarmi di tutte le persone che hanno creduto in me e che continuano a farlo, mi aiuta a non gettare la spugna. Non si tratta solo di scrivere, ma di qualsiasi nostro sogno, perché con l’impegno ed un po’ di fantasia, nulla è impossibile.
“Se puoi sognarlo, puoi farlo”.
Nicole Malavasi