Un giorno al Museo del Ferro
Era un giovedì mattina, come gli tutti altri, quando durante l’ora di Sistemi il preside è entrato in classe dandoci un avviso. Esso riguardava una gita offerta dall’Associazione Imprenditori Bresciani, insieme alla classe 4^G, prima a Odolo (dove è situato il Museo del ferro) poi in Feralpi. Presi dall’entusiasmo le ore seguenti non ascoltammo le lezioni pensando solo alla gita e a quanto ci saremmo divertiti.
Arrivato il giorno della gita, dopo tre giorni di pioggia, speravamo solo che il tempo reggesse; quindi siamo partiti. Giunti a Odolo ci siamo divisi in due gruppi dove uno andava al Municipio a vedere un video interessante sulla storia di Odolo e delle varie fucinerie del tempo; l’altro invece venne accolto da un gentilissima guida che ci accompagnò nella visita dell’ultima fucineria museizzata del posto. Questa fucina era addetta a forgiare utensili per agricoltura come vanghe, badili e zappe. Per ottenere questi utensili si usava il maglio, una semplice macchina che per lavorare sfruttava l’energia dell’acqua in quantità stabilita dal “Pütì della stanga” che riceva ordini dal “Maestèr”. I gentili signori, che per anni hanno svolto questo lavoro, hanno dimostrato a noi ragazzi il processo di lavorazione per la creazione di un’utensile (guarda video). Alla fine della lavorazione il “Maestèr”, un vecchietto di novant’anni ancora molto energico, ha regalato al professor Marchione la vanga appena realizzata come ricordo dell’esperienza.
Finita la visita e dopo un giro al mercato del posto, i due gruppi si sono riuniti e con il nostro pullman siamo tornati a Lonato per il pranzo e la visita nell’azienda Feralpi.
Dopo un delizioso pranzo gentilmente offerto, ci siamo riuniti in un’aula dove ci è stato illustrato il piano gestionale dell’azienda, come e cosa si fa in questa ditta e infine provvisti delle dovute protezioni abbiamo iniziato la visita di essa.
Per prima cosa siamo stati dove gli operai caricano tonnellate di rottami di ferro in grosse “pentole” che poi vengono trasportate nell’altoforno, poi salita una rampa di scale siamo entrati nella cabina di comando di quest’ultimo e sotto la spiegazione del capo-reparto abbiamo visto lo scarico del ferro fuso e il funzionamento del forno (guarda video). Prima di arrivare al magazzino siamo andati nel capannone dove i tondini di ferro vengono lavorati e tagliati a misura, infine vengono immagazzinati negli appositi spazi.
La giornata si è conclusa con un bellissimo ricordo di quest’esperienza; purtroppo due giorni dopo abbiamo saputo della morte di Davide Rebusco, alunno della classa 4^G che con la sua simpatia e il suo sorriso aveva animato quella bellissima gita rendendola ancora più speciale.
Michelangelo Vailardi, Nicolò Raisoni e Leonardo Avigo