Premiazioni concorso letterario “Volo tra le righe”

Anche quest’anno il nostro Istituto ha partecipato al concorso letterario “Il volo tra le righe”; il concorso ormai noto, prevede la lettura di una serie di libri presentati all’inizio dell’anno scolastico e una restituzione delle letture attraverso un elaborato letterario, tecnico espressivo o artistico. I nostri ragazzi, una ventina circa in tutto, hanno vinto un premio per ogni ambito e, con orgoglio, si può dire che hanno superato tutte le aspettative. Il concorso è rivolto a gruppi d’interesse e va dunque ad interessare tutte le classi;durante l’anno i ragazzi coinvolti hanno incontrato due autori dei libri in elenco e hanno avuto modo di interagire con gli scrittori e con le tematiche trattate nei testi; infine, a chiusura del percorso, i vincitori hanno partecipato alla premiazione che si è svolta il 18 maggio presso la Biblioteca di Castiglione delle Stiviere. A onor del vero quest’anno l’ambito letterario è stato particolarmente ricco di riconoscimenti, la nostra scuola infatti ha partecipato, per la prima volta, al concorso letterario nazionale di poesia di Poggiomarino (Na) e ha vinto un primo premio nazionale e un premio come Istituto che ha inviato il maggior numero di elaborati. Inoltre, una decina di studenti selezionati sull’intero numero degli studenti, ha partecipato ai ‘Colloqui fiorentini’, un altro importante appuntamento letterario a cui il nostro Istituto partecipa ormai da tre anni. Si può dire che i nostri studenti hanno una particolare attitudine all’ambito umanistico-letterario, quando riescono ad esprimere i loro stati d’animo e le loro emozioni, pertanto sta a noi, in primis come Istituto (e si può dire senza retorica che ogni iniziativa proposta è stata accolta e sollecitata dalla dirigenza) e poi come docenti, a veicolare queste attitudini, per ottenere questi preziosi e importanti risultati.
Prof.ssa Miria Dal Zovo

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Gita a Napoli (marzo 2019)


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Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo su Napoli sapevo che non sarebbe stato semplice, perché fondamentalmente Napoli non è una città semplice. Napoli è particolare, sentimento, bellezza, tradizione, superstizione, mare, cibo, è una città stracolma di arte che ti lascia entusiasta ad ogni passo che compi. La difficoltà nel parlare di Napoli sta nel fatto che non è mai semplice descrivere un un’emozione forte, e quando vedi il mare da vicino e la città dall’alto vorresti dire mille cose, ma stai in silenzio, guardi e non fai altro.

Il mattino ha l’oro in bocca e noi di certo non lo temiamo , e con una puntualità quasi svizzera ci rechiamo alla stazione di Desenzano impazienti di partire per una nuova avventura con il professor Marchione. Dopo 6 ore di treno, appena usciti dalla stazione veniamo investiti dalla vivacità e dall’emozione di essere tutti insieme in una delle città più belle del mondo. Dopo aver lasciato le valigie in hotel ci siamo subito diretti verso la nostra prima tappa: la pizza.Una volta pranzato abbiamo visitato la Napoli sotterranea dove, tra cunicoli stretti e una buona dose di storia italiana, abbiamo passato una bellissima esperienza.

Il secondo giorno è stato dedicato alla visita della città accompagnati da una guida: abbiamo visto chiese e vari monumenti, ma il luogo che ci ha colpito di più è stato “Spaccanapoli”. Letteralmente una spaccatura della città, che divide quest’ultima permettendo così a tutte le ore del giorno dei luoghi soleggiati e dei luoghi d’ombra.

Il terzo giorno abbiamo visitato Pompei e cosa dire se non pura emozione. Una totale immersione tra le arene, le strade, le piazze e i resti delle case di una città tanto bella quanto tragico è stato il suo passato.

Il quarto giorno ci siamo recati alla Reggia di Caserta e le prime cose che ci balzano all’occhio sono le dimensioni, la storia e la ricchezza sia culturale che materiale che la Reggia contiene. Già sapevamo che la Reggia di Caserta fosse il palazzo reale più grande del mondo, ma dopo averla potuta scrutare da vicino, l’aggettivo “grande” non è sufficiente.  E se la reggia in se è grande, il giardino è immenso: tre chilometri di lunghezza arricchiti da fontane, vasche e natura.

Il quinto e a malincuore ultimo giorno siamo andati a Pozzuoli per vedere degli scavi romani. Pozzuoli è una città caratterizzata da un forte odore di zolfo ed è una città che possiede uno sbocco sul mare utilizzato dai romani per commerciare e molto meno sapientemente utilizzato da noi per perderci nei pensieri e scattare qualche foto per i vari social. Dopo essere rientrati a Napoli abbiamo visitato nuovamente la città perché nessuno ne aveva abbastanza, ma purtroppo il tempo è tiranno e quindi tutti in carrozza per tornare a casa.

Il viaggio di ritorno lo abbiamo vissuto con un gusto agrodolce, contenti di tornare a casa ma tristi di dover lasciare una città così meravigliosa, in fondo quando vai a Napoli piangi due volte: quando arrivi e quando te ne vai…

 

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Uno scatto nei sotterranei di Napoli:

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Articolo scritto da: Reinaldo Cuervo 4H

Revisione di: Matteo Natale 3E




A.C.A.B. (All cops are bastard)

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Durante le lezioni di religione, con argomentazione “uso corretto/scorretto dell’autorità’’, abbiamo avuto la possibilità di guardare un film intitolato A.C.A.B.

Nel film  dei poliziotti dei gruppi antisommossa della polizia di stato affrontano dei drammi personali e durante il lavoro, rischiando di sfogarsi durante le sommosse, andando quasi ad uccidere persone, che erano esclusivamente da fermare o arrestare.

Alla fine del film, alcuni di questi poliziotti vengono processati sia per i reati, commessi sia nella vita personali che sul lavoro. Spesso i protagonisti vanno anche fieri di queste azioni “  nel contrastare la violenza ripagandola con la stessa moneta, cioè con metodi duri e poco ortodossi soprattutto con l’uso della forza. Enti che agiscono in questo modo, sfogandosi sul lavoro, non portano rispetto della divisa indossata.

A.C.A.B. è un motto del movimento skinhead inglese degli anni ’70, diventando negli anni un richiamo universale alla guerriglia urbana. Gli scontri tra i manifestanti e agenti sono sempre più aggressivi e i casi di membri di polizia e carabinieri che non svolgono in maniera opportuna, come possiamo rammentare del caso di Stefano Cucchi. Gli scontri ora, come negli anni ’70, non sono solo fisici ma sono anche testuali, dai graffiti ai testi nelle canzoni. Le persone che, comunque, decidono di svolgere questo lavoro, devono accettare e convivere con il fatto che hanno degli obblighi da seguire. Uno di questi obblighi e’ il rispetto dell’ uniforme, gestire le azioni che si compiono e le circostanze in cui avvengono con equilibrio e misura. Gli agenti coinvolti in questi casi devono essere giudicati, tenendo conto anche della situazione delle loro vittime.

Scritto da: Gianluca Stefàno




Medaglia d’argento per il Cerebotani

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L’Expo Elettronica è tornata a presentarsi alla fiera di Forlì, nel week-end tra sabato 4 e domenica 5 maggio, occasione anche per ospitare l’ultima tappa nonché le finali nazionali delle Olimpiadi Robotiche giunte alla terza edizione organizzate da Blu Nautilus e Makerslab di Forlì.

Alle finali si sono sfidate tutte le scuole finaliste che avevano vinto le precedenti tappe, svoltesi durante l’anno nelle varie città italiane, ospitanti l’Expo dell’elettronica.

Il torneo prevedeva la sfida tra piccoli robot mobili, basati sulla piattaforma PrintBot Evolution della BQ e donati dall’organizzazione del torneo, in quattro abilità differenti il quale doveva essere prima assemblato dagli studenti e successivamente programmato in C++. Le quattro sfide consistevano nel “Line-Follower” dove due robot devono seguire una linea nera attraverso dei sensori infrarossi posizionati sul cassone anteriore nel minor tempo possibile; il “Mini Sumo” dove due robot in totale autonomia una volta accessi e trascorsi i 5 secondi di regolamento dovevano provare a spingersi fuori dal ring; la prova labirinto ove il robot dotato di sensori di distanza ad ultrasuoni doveva trovare autonomamente la via d’uscita ed infine il “robo-calcio a tre” ove tre squadre sfidavano altrettante squadre in un piccolo torneo di calcio di due tempi da tre minuti ciascuno.

Tutte le scuole le quali hanno partecipato alla competizione hanno ricevuto in omaggio premi in libri e la prima classificata un piccolo Rover da programmare.

Le capacità e le abilità degli alunni si sono espresse in termini di pensiero computazionale e strategie di gara in quanto ogni scuola aveva a disposizione il medesimo robot.

In rappresentanza del territorio bresciano, l’I.I.S. “Luigi Cerebotani” di Lonato del Garda, qualificatasi precedentemente alle finali durante la tappa di Modena, è riuscita ad agguantare con un magnifico gioco di squadra ma soprattutto grazie alle abilità tecniche e alla tenacia dei ragazzi della 5 C Elettronica, in particolare Luca Conti, Fort Mattia, Davide Rizzetti, Leonardo Serra e accompagnati dal loro professore Salvatore Strano, un ottimo secondo posto.

Ancora una volta si conferma la preparazione che l’I.I.S. “L. Cerebotani” riesce a trasmettere ai suoi discenti grazie a metodologie didattiche di problem solving e learning by doing, mettendo in atto tutte le loro conoscenze ed abilità acquisite e preparando i ragazzi in modo coscienzioso verso il cammino nel mondo del lavoro ed universitario.

Alcuni scatti durante la competizione:

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In visita alla Calze B.C.

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Foto di gruppo davanti agli uffici dell’azienda

Castel Goffredo (MN) – 16 aprile 2019

Gli alunni delle classi 3ªE e 3ªM hanno avuto la possibilità di organizzare un viaggio d’istruzione particolare, alla scoperta delle tradizioni di un indumento assai comune, le calze, fino ad arrivare alla sua produzione industriale tramite macchinari di ultima generazione e processi produttivi sempre più automatizzati.

Nel primo mattino ci siamo recati presso il CSC (Centro Servizi Impresa) di Castel Goffredo, società che offre servizi ad imprese tessili, in cui abbiamo fatto un tuffo nel passato, scoprendo le origini delle calze, risalenti all’antico Egitto, la loro evoluzione nel tempo e le nuove invenzioni ad esse applicate, come il nylon e il Lycra. Successivamente ci è stato mostrato l’andamento di mercato di questo prodotto, sempre in crescita, i principali paesi d’esportazione e le previsioni di vendita per il futuro sottolineando che il “made in Italy” è apprezzato in tutto il mondo, da ciò si evince che è necessaria una continua innovazione e automatizzazione nei processi produttivi per contrastare la costosa mano d’opera del nostro paese. Si è conclusa la visita esplorando i laboratori di ricerca, nei quali si eseguono specifici test per individuare imperfezioni allo scopo di realizzare sempre più un prodotto di qualità, che si differenzi da quelli esteri.

Dopo aver conosciuto questo nuovo mondo, abbiamo potuto visitare una storica fabbrica di Castel Goffredo: la Calze B.C., azienda fondata nel 1960 dall’intraprendenza delle famiglie Bensi e Cavazzini.

Siamo stati accolti dai proprietari dell’azienda con foto di gruppo dinanzi agli uffici e rinfresco nel salone aziendale, nel quale, tramite la visione di un breve filmato, abbiamo capito i valori che spingono questa famiglia a portare avanti una passione di quasi 60 anni!

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Rinfresco nel salone aziendale

Calze B.C. è l’unica azienda a Castel Goffredo che si occupa solo della calzetteria femminile e che nonostante la complessità di certe lavorazioni include sotto lo sesso tetto tutti i processi produttivi, conta una produzione annua di 40.000.000 di paia di calze con esportazioni in oltre 30 paesi.

Successivamente è intervenuto il responsabile informatico aggiungendo che al giorno d’oggi l’informatica è essenziale, permette di collegare in rete ogni singolo macchinario al sistema, monitorando in tempo reale la situazione e realizzare statistiche futuristiche.

Dopo un breve ripasso sulle norme di sicurezza abbiamo avuto l’onore di scendere ed entrare nei reparti di produzione per comprendere la complessità di realizzazione di un semplice prodotto quotidiano.

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Nel reparto “Tessitura”, da un disegno digitale, vengono tessuti dei tubolari di maglia tramite macchine circolari, quest’azienda ne conta ben 160!

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Nel reparto “Cucitura” i tubolari vengono cuciti in diverse modalità per realizzare calzini, gambaletti e collant. Abbiamo avuto l’occasione di vedere in funzione dei prototipi unici di macchinari automatici di ultima generazione, sviluppati all’interno di Calze B.C., tramite i quali è possibile diminuire i costi di mano d’opera per essere più competitivi, permettendo a questa impresa di mantenere la sua scelta, ovvero produrre al 100% in Italia.

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In seguito è stata la volta del reparto “Tintoria”, in cui le calze già inserite in apposite sacche vengono depositate in grosse vasche rotanti. In modo automatizzato i macchinari richiedono prodotti in input, saponi ed ammorbidenti per il lavaggio e coloranti per la tintura, successivamente le calze verranno centrifugate ed asciugate in un enorme forno. Questo processo produttivo fa uso di prodotti chimici inquinanti, un apposito depuratore smaltisce biologicamente le acque permettendo di ottenere la certificazione o-ekotex che garantisce il rispetto per l’ambiente e per la pelle.

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Impianti di depurazione acque

L’ultimo passaggio è quello del reparto “Confezione”, in cui le calze vengono stirate e confezionate nei pack più vari, stampando su di essi informazioni circa il colore, la taglia e il barcode.

Ogni processo produttivo richiede rigidi controlli per garantire affidabilità e qualità.

La produzione è resa possibile dall’informatizzazione dell’azienda, grazie alla quale si gestiscono in automatico i carichi e scarichi da magazzino, con conseguente possibilità di gestione delle scorte e pianificazione della produzione.

Tramite codici e barcode si è semplificata anche la spedizione del prodotto, realizzandone in automatico la preparazione con il conseguente caricamento sul camion.

Ricevendo un gadget abbiamo salutato e ringraziato i proprietari di Calze B.C.

È stata un’esperienza straordinaria, abbiamo scoperto la complessità di produzione di un prodotto molto comune e compreso che con lo studio, l’invenzione e la voglia di fare c’è spazio per tutti nel mondo del lavoro per migliorare e creare nuove tecnologie.

Un ringraziamento speciale a coloro che hanno reso possibile questa esperienza: Professori Gagliano Sandro, Marchione Domenico, Migliorati Marco e ai proprietari di Calze B.C.

Fabio Bensi, 3ª E




Museo Guglielmo Marconi

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Il giorno 12 aprile alle ore 7:30 circa le classi 3ªE, 3ªD e 3ªC sono partite dall’ITIS per partecipare ad un progetto che si svolge a Bologna accompagnati dai professori Marchione, Gagliano, Gelmini, e Marini .

Dopo un’ora e mezza circa di autobus siamo arrivati al comune di Pontecchio per visitare il museo Marconi e siamo stati subito accolti dalla guida che ci ha dato un’infarinatura generale sulle origini del museo e ci ha introdotto quella che era la vita del famoso fisico e inventore Guglielmo Marconi.

Entrati nel museo ci siamo accomodati in un aula magna dove la guida ci ha presentato uno slideshow riguardante tutti gli utilizzi odierni delle invenzioni di Marconi, facendoci notare la loro attualità. Successivamente abbiamo visto un cortometraggio sulla più famosa invenzione di Guglielmo, ovvero la trasmissione attraverso onde radio che permise al mondo di fare il primo passo verso il futuro.

Finito il video siamo stati divisi in due gruppi, uno ha visitato tutta la villa Marconi dove si poteva ammirare il modesto laboratorio di Guglielmo nonché le riproduzioni di alcune delle sue invenzioni e scoperte migliori, come per esempio la trasmissione delle onde radio utilizzando la ionosfera che le riflette, mentre l’altro gruppo invece ha assistito alla dimostrazione dell’evoluzione che ha avuto la comunicazione tramite onde radio nel tempo attraverso l’invenzione dell’antenna che captava le onde e un telegrafo che le traduceva, in quel caso, in codice morse.

Un interessante aneddoto della scoperta della riflessione delle onde radio e quindi della possibilità di trasmettere e ricevere segnali fu che gli addetti al ricevimento delle onde radio all’interno di imbarcazioni presero il nome di marconisti. Un’altra invenzione derivata dalla conoscenza che Guglielmo aveva delle onde radio è quello di un particolare ricevitore composto da un filo metallico che viene fatto passare attraverso un campo magnetico.

Finita la visita al museo Marconi abbiamo ripreso il pullman e siamo andati in centro a Bologna dove i professori ci hanno lasciato un paio d’ore libere, durante le quali c’è chi è andato a visitare altri musei, come quello di fotografia mentre altri si sono dilettati in set fotografici di fronte al Duomo e altri ancora sono andati alla scoperta della città. Intorno alle quattro e mezza siamo ritornati al pullman e partiti per ritornare a Lonato.

E’ stata un’esperienza interessante e formativa che ha catturato la nostra attenzione dall’ inizio fino alla fine e credo che un istituto come il nostro abbia bisogno di progetti come questi vista la natura dei nostri indirizzi formativi.

Ringraziamo quindi i professori che hanno messo a disposizione il loro tempo per accompagnarci in questa uscita.

Mattia Zonzin 3ªE, Matteo Natale 3ªE.

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In visita alla Bocconi

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Come da qualche anno a questa parte l’IIS “L. Cereboani” di Lonato Del Garda (BS) ha partecipato alle Olimpiadi Italiane di Informatica, iniziativa promossa dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e da AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico). L’iniziativa assume particolare importanza in quanto dà la possibilità di far emergere le eccellenze nelle scuole Italiane e di preparare gli alunni ad un ulteriore livello di studio e ricerca o al lavoro. La partecipazione è aperta agli alunni frequentanti le classi terze e quarte.

In vista della gara di selezione territoriale (le cosiddette “Regionali”), i nostri classificati sono stati invitati dall’Università Bocconi di Milano per una giornata di formazione in Bocconi, il 1° Aprile 2019.

L'Università Bocconi – Milano

L’Università Bocconi – Milano

Il Professore di Informatica Massimiliano Masetti ha accompagnato un suo alunno, Bensi Fabio, a questa fantastica esperienza.

È stata un’intera giornata dedicata all’informatica: nel mattino sono stati proposti due workshop dedicati alle applicazioni e sviluppi dell’informatica tra Big Data, Intelligenza Artificiale, Coding e Matematica per i Big Data.

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L’aula che ha accolto l’incontro di formazione

Dopo la pausa pranzo, le lezioni sono proseguite al pomeriggio concentrandosi sul ragionamento e la risoluzione di tipici problemi delle Olimpiadi di Informatica, per poi codificare l’algoritmo risolutivo in un linguaggio di programmazione, creando così un programma in grado di fornire una risposta al problema.

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Un momento del workshop

I 3 workshop sono stati interamente guidati da docenti dell’Università Bocconi, i quali dopo una dettagliata spiegazione del problema hanno coinvolto gli studenti ad un ragionamento collettivo per trovare una possibile soluzione. Successivamente all’individuazione della soluzione, i docenti si sono resi disponibili per aiutare chi si fosse trovato in difficoltà.

È stata un’esperienza straordinaria, dalla quale abbiamo potuto imparare nuove conoscenze ed approfondire quelle già studiate in precedenza a scuola.

Si ringrazia la disponibilità del Professor Massimiliano Masetti per aver reso possibile questa esperienza.

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Fabio Bensi, 3ª E