Colloqui fiorentini – 2019

L’esperienza de “i colloqui fiorentini”

Scritto originale, poesia "A Silvia"

Scritto originale, poesia “A Silvia”

Anche quest’anno l’istituto L. Cerebotani ha partecipato a “I colloqui fiorentini”, un concorso letterario promosso da Diesse allo scopo di riunire, nel capoluogo toscano, tutte le scuole italiane sensibili all’arte letteraria.
L’iniziativa, giunta alla sua diciottesima edizione, propone ogni anno un autore italiano differente; i partecipanti elaborano una tesina formale relativa alla poetica dell’artista e, facoltativamente, un’opera di vario genere inerente allo stesso.
La figura designata quest’anno dal concorso è Giacomo Leopardi: poeta e filosofo ottocentesco. Per l’occasione, i 10 studenti selezionati hanno intrapreso un percorso di esperienze formative, finanziate dalla scuola, al fine di conoscere e approfondire la vita e il pensiero del letterato marchigiano. La prima tra queste esperienze è stata la visita a Recanati, città natale di Leopardi, dove gli studenti hanno ripercorso i primi passi del poeta nella sua residenza familiare e nella sua vita quotidiana giovanile; dei carteggi originali leopardiani, solo una parte è presente a Recanati.

Statua di Giacomo Leopardi nella piazza principale di Recanati

Statua di Giacomo Leopardi nella piazza principale di Recanati

Infatti, la seconda tappa prevista per i turisti dell’Infinito è stata Napoli, ultima dimora del conte, dove riposano nella biblioteca nazionale scritti come “L’Infinito”, “La Ginestra”, il “Pastore errante dell’Asia” e l’intero “Zibaldone”. L’esperienza campana ha particolarmente toccato il cuore filosofico-poetico del recanatese. Gli studenti infatti hanno potuto visionare i documenti originali, cogliendo anche l’entusiasmo che il poeta aveva vivendo a Napoli grazie a Fabiana Cacciapuoti, massima esperta leopardiana nonché responsabile dei carteggi originali, mostrati nel loro antico fascino universale.

discorso riassuntivo sui seminari

discorso riassuntivo sui seminari

In conclusione del percorso, gli studenti lonatesi, insieme a tutti i partecipanti del concorso, si sono riuniti a Firenze, dal 7 al 9 di marzo, per presenziare ai veri e propri colloqui. Queste giornate, ricche di parole, silenzi e versi, hanno infatti visto il Nelson Mandela Forum accogliere circa 4.000 studenti, ogni mattina, intenti ad ascoltare diversi relatori, tra gli altri D’Avenia e Rondoni, che portavano il loro punto di vista sulla questione Leopardi. Il pomeriggio gli studenti si riunivano invece in diverse grandi sale per discutere liberamente su ciò che avevano appreso al mattino.
Le premiazioni si sono svolte l’ultimo giorno, precedute da brevi discorsi tenuti da 13 studenti, uno per ogni sala, in cui sono stati riassunti i contenuti espressi nei seminari pomeridiani.
Purtroppo l’Itis non è salito sul podio fiorentino quest’anno, ma possiede di certo tutti i mezzi e gli strumenti necessari per una futura rivincita!

Michael Saccone, 4ªE




Gita in Val Brenta

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Il venticinque, ventisei e ventisette marzo 2019, le classi 2ªM e 2ªA sono state accompagnate dal prof. Gerardo Petrone e dalla prof.ssa Fabia Galesi per una gita di tre giorni in Val Brenta.

La mattina del primo giorno ci siamo incontrati davanti alla scuola, dopo aver caricato i bagagli intorno alle 6:45 siamo partiti e, dopo circa due ore di viaggio, abbiamo fatto una breve sosta in autogrill per la colazione. Dopo altri 30 minuti di strada siamo arrivati a Levico Terme, un paesino in provincia di Trento situato in Valsugana, dove nel vicino lago nasce il Fiume Brenta. Ci siamo cambiati, abbiamo scelto le bici, i caschi, ci hanno spiegato il regolamento e siamo partiti per il giro in bicicletta. Dopo circa 10 km ci siamo fermati per riempire le borracce, dopo altri 15km abbiamo sostato in un parchetto per un’oretta e abbiamo pranzato. Finita la sosta siamo ripartiti e ci siamo fermati qualche minuto sul Fiume Brenta. Fatti altri 5 km siamo arrivati a Tezze, abbiamo lasciato le bici e siamo andati in albergo. La sera, dopo cena, siamo andati a Bassano dove abbiamo visitato la città, per poi andare in un bar a bere qualcosa.

Il giorno seguente, dopo la colazione, abbiamo raggiunto a piedi il centro rafting e canoa “Ivan X team”, dove ci siamo vestiti con muta, k-way, giubbotto, salvagente e caschetto. Con il pullman ci hanno portato a 10 km a monte rispetto al centro e una volta arrivati ci hanno spiegato i principali comandi che avrebbero potuto dare, siamo saliti sui gommoni e siamo partiti. Siamo arrivati ad una vecchia fabbrica, ci siamo fermati per delle foto e per chi avesse voluto avrebbe potuto tuffarsi. Una volta arrivati, tutti infreddoliti a causa dell’acqua fredda, ci siamo cambiati e siamo rientrati in albergo per il pranzo. Il pomeriggio siamo ritornati al centro, ci siamo vestiti come la mattina e ci siamo divisi nelle due classi: la 2A ha cominciato facendo kayak per risalire il fiume di qualche chilometro, mentre la 2ªM ha assistito ad un corso di salvataggio durante il quale hanno imparato come salvare una persona caduta nel fiume. Una volta tornata la 2ªA si sono inverti i gruppi, la 2ªM kayak e la 2ªA salvataggio.

La sera abbiamo visitato Marostica, dove qualcuno ha preso un gelato e giocato a scacchi.

L’ultimo giorno, dopo aver preparato le valigie e fatto colazione, il pullman ci ha portati sotto un monte dove dopo 15 minuti di cammino tra le montagne, siamo arrivati in una grotta nella quale abbiamo affrontato un’arrampicata. Il pomeriggio dopo pranzo abbiamo caricato le valigie e siamo andati a Cittadella, una cittadina fortificata costruita nel 1219, della quale abbiamo visitato il centro e camminato sulle mura.

La biciclettata è stata molto divertente e, anche se un po’ faticosa, ci siamo stupiti di aver fatto 40 km senza mollare. Il rafting credo sia stata l’attività migliore ed è utile per capire come si pagaia, infatti se la squadra è coordinata il gommone va avanti, altrimenti, se un componente della squadra rema da solo, cambia direzione. La parte più bella è stata fare le rapide, cercare di raggiungere il gommone davanti per bagnare i compagni, tuffarsi nel fiume e saltare per non rimanere incagliati.

La difficoltà della canoa stava nel fatto che essendo controcorrente era un continuo girarsi per cambiare rotta ed evitare di andare contro i compagni vicini. La successiva arrampicata non tutti l’hanno fatta, ma coloro che sono saliti ne sono rimasti contenti e anche se all’inizio si è un po’ spaventati per l’altezza, una volta iniziata la salita non ci si fa caso e si continua a salire e arrivati in cima, dopo la paura iniziale arriva l’emozione della discesa. Nonostante qualcuno sia stato male, tutti si sono molto divertiti.

Vorremmo ringraziare i professori che ci hanno accompagnato e spero che l’esperienza verrà rproposta alle classi che verranno.

Ecco alcuni momenti immortalati:

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Samuele Alberti, 2ªM.