Gita al Mudec di Milano

È il 05 dicembre 2017, tutto è pronto per la gita dell’anno delle classi 1^A e 1^M dell’Istituto I.I.S. L. Cerebotani di Lonato del Garda (BS).

Sono le ore 8.00 ed entrambe le classi sono pronte per partire, direzione Milano (MI), Mudec (Museo delle Culture di Milano).

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Accompagnati dai Professori Domenico Marchione, Angela Fulvia Tosadori e Silvano Bandera siamo arrivati alle ore 10.00.

La visita nel Museo è durata circa un’ora e mezza. La guida ci ha illustrato il periodo del Nuovo Regno mediante un percorso tra statue, mummie, gioielli ed anche un carro da guerra. La guida, inoltre, ci ha raccontato, passo dopo passo, delle vita dei faraoni, passando da Thutmosi Terzo ad Amenofi Terzo ed infine a Tutankamon.

 

 

Come ben noto, si è soffermata sul racconto delle loro credenze, popolo di politeisti, ed in particolare della “Vita dopo la morte”.

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Questa “Vita” non era per tutti, infatti solo i faraoni con le statue con il cartiglio, avevano la vita assicurata nell’Aldilà.Conclusa la visita al Mudec ci siamo avviati verso il Duomo di Milano su un filobus.

Qualche ora di pausa per pranzare in compagnia tra noi, un giro tra le vie principale, nei vari negozi e la gita di Prima si è conclusa ritornando verso Lonato del Garda (BS). Una giornata davvero fantastica tra amici, compagni, professori ma anche tanta Storia.

 

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Simone Giroli




Emozioni passo dopo passo

Il 23  Ottobre un gruppo di classi del Cerebotani è partito in direzione Pasubio. L’obiettivo era quello di percorrere la strada delle 52 gallerie, costruita per permettere il passaggio dei rifornimenti alla zona sommitale del Pasubio, ove la prima linea si riparava dall’attacco nemico.Cattura1

Durante il cammino abbiamo potuto ammirare paesaggi mozzafiato, riflettendo sui combattimenti avvenuti in quella strada. Infatti, non era raro incontrare delle memorie di soldati, spesso ragazzi della nostra età, morti per difendere la nostra nazione. Per questo motivo la fatica si è fatta sentire poco. A differenza di percorsi di montagna ordinari, questo ha uno sfondo crudo. Uno sfondo di battaglia, quindi di sofferenze, di pianti e di paura. Paura di non poter tornare a casa in vita, paura di vedere un caro compagno morire sotto i proiettili e non poterlo difendere. Attraversare quelle 52 gallerie è stato a dir poco emozionante, in quanto stavamo gioendo di un qualcosa costruito con il fine della sopravvivenza.

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 Alla 52esima galleria è scoppiata l’esultanza e sono volate foto ricordo. Dopo una breve sosta al rifugio, abbiamo fatto un giretto nei dintorni: si è trasformato in un arrampica libera, alla ricerca del punto più alto.

Il giorno successivo, abbiamo sfidato il vento durante la camminata mattutina. Dopo il pranzo al rifugio, abbiamo iniziato la camminata di ritorno. In quel momento ho capito in cosa dovevo battermi per tutta la discesa: le mie vertigini. Le avevo assolutamente sottovalutate. Dopo uno spavento iniziale, sono andato avanti, aiutato dagli accompagnatori e da qualche mio compagno di classe.

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Una volta raggiunta la destinazione, è stata gioia totale, per aver terminato la camminata non ostante le difficoltà delle vertigini. Un ringraziamento speciale va al professor Bandera e al professor Marchione, i quali mi hanno dato una grossa mano nel momento di massima difficoltà.




L’istituto Cerebotani vince le olimpiadi robotiche

Le classi quinta C e quinta T si aggiudicano il primo gradino del podio al Brixia Forum

L’istituto Luigi Cerebotani di Lonato del Garda con due classi quinte vince le Olimpiadi Robotiche.

Il gruppo vincente

Il gruppo vincente

Olimpiadi Robotiche

Un evento decisamente appassionante tenutosi al Brixia Forum di Brescia, in via Caprera, che ha catalizzato l’attenzione di molti giovani e professionisti del settore, nonché rampa di lancio nel mondo del lavoro per numerosi studenti. Due giornate di sfida all’ultimo byte, quelle di sabato 11 e domenica 12, che hanno visto tanti ragazzi darsi battaglia con le proprie competenze in campo tecnico e informatico. Gli studenti delle classi quinta T e quinta C, guidati dal dirigente scolastico Vincenzo Falco e diretti dal professore Salvatore Strano, sono riusciti nel difficile obiettivo di raggiungere il gradino più alto del podio.

La gara

La gara prevedeva lo svolgimento, attraverso una robo-macchina creata dagli stessi alunni, quattro diverse complicate prove: Line Follower, Mini Sumo, Robo-Calcio e Robo-Labirinto. Una vittoria meritata che ha confermato a livello regionale la preparazione che l’Istituto Cerebotani ha saputo e sa trasmettere tutt’oggi ai propri studenti; preparandoli in modo coscienzioso verso il cammino lavorativo e universitario, ma ancor più a far proprie le capacità di problem solving e pensiero creativo applicato alla scienza, sempre più fondamentali per affermarsi nel mondo odierno a marcia 2.0. Sono proprio queste caratteristiche che hanno permesso a questi giovanissimi ragazzi, futuro del mondo universitario e lavorativo, di conquistare la vittoria. Le due classi vincitrici hanno ottenuto così la possibilità di mettersi di nuovo in gioco durante la prossima sessione delle Olimpiadi robotiche che si svolgerà a Forlì nel maggio 2018, proprio in prossimità della fine del loro percorso scolastico all’interno della scuola superiore e l’inizio della loro affermazione nel mondo del lavoro.

fonte: Brescia7giorni




Arrampicata al New Rock

Il giorno 30 novembre 2017 con le classi 1^M, 1^A e 1^K accompagnati dagli insegnanti Bandera, Marchione e Papa siamo andati a S. Zeno Naviglio al New Rock per fare un’arrampicata sportiva in palestra. L’intento dell’attività è di far conoscere questo sport alternativo ai tanti da noi normalmente praticati, come calcio, tennis, nuoto, etc. Una buona opportunità alternativa per noi ragazzi bresciani, se si pensa che il Lago di Garda è riconosciuto a livello europeo come il paradiso dell’arrampicata sportiva. Questa fama è sicuramente dovuta alle centinaia di vie di ogni livello di difficoltà.

 20171130_121304Una volta entrati in questa enorme palestra, il personale molto gentile e scrupoloso ci ha fatto cambiare, spiegandoci cosa fare; siamo stati imbragati con l’apposita attrezzatura e divisi in gruppi; assistiti dagli istruttori della palestra, abbiamo iniziato ad arrampicarci partendo dal livello facile(principiante, 4a) andando al più difficile per noi (intermedio, 6b).

I livelli successivi vanno dal 6b+, avanzato, 7b, esperto, 8a, super esperto, 8b+, elite, 9a, super elite.

I professori, per incitarci, ci hanno sfidato nell’arrampicata e dicevano che se riuscivano ad arrivare in cima loro allora dovevamo riuscirci anche noi.20171130_113032

Prima di andarcene abbiamo fatto una gara tra tutte e tre le classi scalando due pareti uguali poi siamo partiti e rientrati a scuola per le ore13.00.

E’ stata una bella esperienza e devo dire che ci siamo divertiti davvero molto.

p.s.: Mi piace far sapere che Adam Ondra, 24enne arrampicatore ceco considerato il più bravo al mondo, ha aperto la prima arrampicata di grado 9c, il più alto grado di difficoltà mai raggiunto. La via aperta da Ondra si chiama

Project Hard” e si trova in Norvegia. Essa è lunga 45 metri, che sono tantissimi, contando che nell’arrampicata sportiva ci si può riposare soltanto “incastrando” le gambe nella roccia e lasciando libere per un po’ le braccia, oppure rimanendo appesi con un braccio saldo ad un appiglio e l’altro a penzoloni!

Bazzoli Alberto 1^M




Gita al teatro Gloria di Montichiari

L’I.I.S. Luigi Cerebotani di Lonato d/G, nel corso degli ultimi anni ha voluto implementare le attività teatrali, perché finalizzate alla crescita educativa e formativa dello studente, infatti il 28 Ottobre le classi 3ªK, 4ªK, 5ªK, 5ªE, si sono recate a al teatro Gloria di Montichiari per assistere alla rappresentazione “The picture of Dorian Gray” di Oscar Wilde.

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L’opera narra di un giovane ragazzo, di nome Dorian, dal bell’aspetto che viene influenzato negativamente da un caro amico Lord Henry e da un patto stretto con il diavolo per il tramite di un quadro, questo accordo, lo renderà eternamente giovane. Col passare del tempo Dorian diventa sempre più malvagio, commettendo anche delitti, portato all’esasperazione per le atrocità compiute e dal rimorso capisce lui stesso che il legame con il diavolo è il quadro in suo possesso, decide quindi di distruggerlo ma inconsapevolmente pone fine anche alla sua vita.libro

Oscar Wilde è il massimo esponente dell’estetismo inglese con una tendenza al Decadentismo, vicina e collegata alla letteratura italiana dell’800. In “The picture of Dorian Gray”  Wilde, narra della borghesia del XVIII secolo, periodo che vede aspetti positivi come la nascita dell’era industriale, della crescita dei posti di lavoro,  ma soprattutto quelli negativi, ovvero l’ipocrisia che contraddistingue una borghesia che vuole solo apparire ed arricchirsi. Non si interessa della condizione dei poveri che di fatto vengono sfruttati nelle fabbriche con l’unico scopo di trarne profitto; la borghesia identificata come metafora nell’opera, con i personaggi di Lord Henry e Dorian.

Oscar_WildeIl teatro deve essere considerato come una struttura interagente di espressioni diverse, sia per gli attori che per il pubblico partecipante, dove durante le rappresentazioni, offre suggestioni, percezioni, ed apparenze, con la mimica e la gestualità, appare come un momento di crescita formativa ma anche un importante strumento che se messo a confronto con il cinema si sofferma solo sull’aspetto scenico ovvero tra lo spettatore ed il film.

La borghesia nell’opera di Oscar Wilde può essere pienamente contestualizzata ed individuata nella figura dei nostri politici, intenti ad attuare leggi che preservino i loro privilegi; di banchieri che hanno solo lo scopo di depredare i clienti, applicando assurde commissioni con tassi di interessi al limite dell’usura e con industriali che hanno solo lo scopo di arricchirsi a discapito della salute dei propri operai e all’inquinamento dell’ambiente. Come allora, gli italiani oggi, sono costretti a subire in silenzio le prepotenze di uno Stato oppressore, che ha portato negli ultimi vent’anni ad un continuo impoverimento delle classi sociali più povere, dimostrato da un dato attuale che vede circa cinque milioni di persone vivere nella totale miseria.

Federico Mason