Berlino: città condannata a diventare, mai ad essere

Berlino

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“Berlino é una città condannata per sempre a diventare mai ad essere” scriveva già nel lontano 1910 tale Karl Scheffler che non sapeva del tragico futuro che incombeva sulla città.

Distrutta, rasa al suolo dopo la seconda guerra mondiale e divisa in due chi avrebbe mai immaginato che Berlino potesse diventare, assieme alla Germania, cuore pulsante del vecchio continente?

Nemmeno i tedeschi ci avrebbero scommesso un solo marco.

Oggi abbiamo di fronte ai nostri occhi una città moderna, giovane che gente come Mark Twain definì “la più nuova città in cui io sia stato.Anche Chicago apparirebbe vecchia e grigia al confronto”.

I nostri ragazzi delle quinte hanno avuto l’onore di visitare la capitale tedesca soggiornandovi dal 11 al 15 marzo. Una gita che è entrata nella storia del nostro istituto dato che per la prima volta gli studenti e i docenti accompagnatori hanno viaggiato con l’aereo.

I ragazzi hanno avuto modo di vivere la città e la società tedesca.

Della gita è rimasta impressa un’immagine di come si spera  un giorno possa essere l’Italia.

Hanno infatti potuto apprezzare una città che valorizza la sua storia con musei, hanno apprezzato una città mai ferma cosa che è permessa da servizi pubblici sempre puntuali ed efficienti e persone rispettose tra di loro e verso le norme che regolano la vita dei berlinesi.Berlinesi che sono orgogliosi di esserlo e di essere tedeschi, forse pure noi dovremmo imparare ad essere fieri della nostra bandiera.

Per riassumere Berlino ricorro nuovamente ad una citazione. Nel 2004 un professore statunitense dichiaró《Berlino combina la cultura di New York, il traffico di Tokyo, la natura di Seattle, ed i tesori storici di, beh, di Berlino》

Questa è Berlino di cui i ragazzi di quinta manterranno un prezioso e meraviglioso ricordo.

Leonardo Bazzoli – 5D

 




Un saluto agli ex docenti del Cerebotani

exdocenti

Molte volte ho potuto osservare qualche ex docente ritornare a scuola , dove ha lavorato per venti o forse trentanni, ed essere spaesato , incerto e timoroso. Eppure ha trascorso la maggior parte della sua vita in quella scuola.

Ritengo che troppo presto ci si dimentica di questi lavoratori della conoscenza, tutto sembra che sia fagocitato inesorabilmente e dei sacrifici, del tempo dato senza riconoscimenti e sottratto alla famiglia, non rimanga più nulla, si è tutto volatilizzato. Forse questa è la condizione dell’uomo o forse è la situazione che troppo spesso si verifica nella scuola.

Noi riteniamo che sul passato si costruisce il presente e il futuro, sull’esperienza di ciò che è stato si può attingere per discernere il cammino da intraprendere.

Qualche volta, in questi anni, che sono stato qui a all’ITIS , durante gli scrutini, quando la situazione è difficile e non  si sa se bocciare o promuovere mi è capitato di sentire : ti ricordi come diceva …….e allora quello diventa un modello da seguire , un’ancora a cui aggrapparsi per prendere una decisione che sia fondata e ben costruita.

Nei contatti che mi capita di avere con le famiglie senza che io dica niente ricevo esternazioni di stima per la scuola. Nell’opinione pubblica locale si è radicato un giudizio di stima incondizionata per la nostra scuola. Ora la solidità e la dignità di un nome come è l’Istituto Cerebotani non si costruisce in un giorno e nemmeno in un anno. Esso è frutto di un lavoro costante che si è sviluppato nel tempo . Esso è il frutto di un flusso continuo di competenze, di intelligenze , di dedizione di cui voi siete una parte importante. Voi avete contribuito con il vostro lavoro a far diventare l’Istituto Cerebotani una scuola di eccellenza.

La nostra scuola adesso sta vivendo una fase di lenta trasformazione. E’ di questi giorni la comunicazione della Regione Lombardia che ci ha assegnato un contributo di  97.800 euro per comprare agli alunni di dieci classi , si parla di circa 270 alunni, un computer a testa. La Regione , a fronte di questi contributi, ha messo dei vincoli. Uno  particolare riguarda l’acquisto di libri digitali. La conseguenza di questo è che non si può fare più una didattica tradizionale ma diventa necessario incamminarsi verso una didattica digitale.Un altro aspetto riguarda proprio i libri digitali. Le case editrici in questo momento non offrono un buon prodotto. Motivo per cui il Ministero favorisce la realizzazione in proprio di libri digitali. Le aule sono tutte dotate di videoproiettori e i docenti hanno in dotazione un computer con il quale possono preparare lezioni digitali. Dalle aule sono scomparsi  i registri cartacei e il tutto adesso viaggia sul registro elettronico. I genitori possono seguire comodamente da casa l’attività didattica del proprio figlio. Possono vedere giorno per giorno i voti che vengono assegnati e possono seguire anche gli argomenti che vengono fatti. Naturalmente possono seguire anche gli aspetti disciplinari. Come potete constatare è cambiato un pezzo importante del modo di fare scuola rispetto ai tempi in cui voi eravate in cattedra .Naturalmente per poter avviare il registro elettronico è stato necessario potenziare la rete WI-FI.

Attraverso il totem che abbiamo installato all’ingresso, il registro elettronico monitora i ritardi di ingresso in modo preciso e puntuale. Attualmente questo servizio riguarda solo le prime classi ma tra breve doteremo tutte le classi con  il badge, cosi possiamo garantire il servizio in tutte le classi.

Da quest’anno è partito il nuovo indirizzo di Chimica che ha consentito di formare  una classe di trenta alunni.

La nostra scuola è inserita in un Polo Tecnico Professionale nella filiera di elettronica e informatica insieme con partner come l’Università cattolica di Brescia, l’azienda elettrotecnia AVE di Rezzato, la domotica Cidneo di Brescia , il CFP zanardelli e tanti altri.

All’interno della segreteria si sta avviando il procedimento di dematerializzazione. La legge prevede che i documenti devono essere in formato digitale e quindi eliminare la carta.

Il mondo della scuola lentamente ma costantemente è dentro un processo di cambiamento che presumibilmente ormai è inarrestabile.

Questa è l’epoca dell’informatica , della domotica, della meccatronica è l’epoca in cui nella scuola si richiedono nuove competenze. La società ha bisogno di giovani preparati perché bisogna competere con altri Paesi più agguerriti, motivo per cui le sacche di resistenza che ogni tanto si avvertono nel mondo della scuola non fanno altro che far rimanere ferma la nostra società e di conseguenza le nostre aziende. Resistere al’innovazione tecnologica non serve a niente compromette soltanto lo sviluppo scientifico e tecnologico.

Voi con la vostra competenza e la vostra dedizione avete contribuito a dare all’Istituto Cerebotani una fama tale da poter competere degnamente con le altre scuole della provincia di Brescia , lo avete fatto grande e importante ed è a nome di tutta la comunità scolastica di Lonato , di tutti i docenti che attualmente vi lavorano, di tutto il personale di segreteria, dei collaboratori scolastici , dei tecnici che vi dico Grazie.

Il Dirigente Scolastico – Vincenzo Condello




Viaggio d’istruzione a Berlino: un punto di vista

Una delle migliori esperienze passate con i miei coetanei. Una fantastica settimana trascorsa alla scoperta della città di Berlino, visitando i suoi maggiori luoghi di interesse, tra musei e piazze, dal Duomo al Parlamento. Una corsa continua a piedi e sui caotici,
ma molto efficienti, mezzi di trasporto della città; ovviamente non sono certo mancati divertentissimi episodi: alunni dispersi e poi, in un modo o nell’altro, ritrovati, indescrivibili le loro facce nel vedere il gruppo partire sul treno che avevano appena perso. Una sfida continua nel cercare di farsi capire con uno sbiascicato inglese o nel
tentativo di imparare qualche parola in tedesco. Non voglio raccontarvi subito dell’arrivo perché,già alla partenza, in autobus, da Lonato diretti a Malpensa, avreste visto alcuni impazienti di festeggiare la prospettiva di una settimana senza scuola: nel percorrere i primi 500m un ragazzo ha vomitato tutto l’alcool che, dalla notte precedente,non era riuscito a smaltire; insomma erano le 3 di mattina del primo giorno e le cose cominciavano già a farsi interessanti. L’aereo non è precipitato e ,mattinieri, dall’aeroporto della capitale tedesca non abbiamo perso tempo grazie alla guida dei nostri, ormai esperti, insegnanti. Nonostante il freddo pungente di marzo abbiamo raggiunto in poco tempo un albergo carino,
dalla facciata primonovecentesca, nel cuore della città.
Ricordo ancora le scale di legno antico che univano i diversi piani del palazzo praticamente vuoto e quindi riservato a noi studenti: la notte era impossibile salire o scendere quei gradini senza fare un caos assordante, ma ciò non ci ha fermati dall’ entrare e uscire dalle stanze fino a notte fonda. Tutto sommato però l’ hotel era discreto, il servizio buono e la colazione abbondante: nel complesso merita sicuramente un voto positivo . Fortunatamente il tempo, in settimana, si è mantenuto sereno e ci ha permesso di visitare la città in tranquillità e in un clima piacevole . Non siamo stati altrettanto fortunati per quanto riguarda la cena.
L’agenzia di viaggio ci aveva prenotato ben cinque cene in un ristorante italiano non molto lontano dall’albergo, il ristorante “Le Olive”.  La prima sera non è stato facile trovarlo, per via dello scarso  orientamento , infatti siamo arrivati con mezz’oretta di ritardo. Il locale,in sé,non era male e abbiamo trovato ad attenderci diverse tavole apparecchiate con già serviti piatti di pasta al pomodoro ed in fianco al primo piatto…il dolce!
Una  minuscola porzione di tiramisù,un prodotto evidentemente comprato e neppure di grande qualità. Tutte le sere, puntuale, un
mediocre  prodotto dolciario si trovava sulla tavola prima ancora dell’inizio della cena . Una strana abitudine che non rappresenta
minimamente le nostre tradizioni, eppure i gestori e i camerieri erano chiaramente italiani, dato che italiano parlavano. Il servizio era pessimo e la proprietaria è stata spesso sgarbata,
conquistandosi così l’odio e le battute dei più cattivi tra noi. La qualità del cibo che ci hanno proposto poi non differiva molto dal dolce, tanto che molti piatti, tutte le sere, restavano quasi intatti. La serata non poteva concludersi certo così amaramente ed infatti
è continuata con una buona birra nei locali circostanti: c’è stato chi si è fermato alla prima e chi invece è andato oltre il primo boccale per poi fare il “giusto” baccano sulla strada del ritorno. Le giornate passavano così, svegliandosi la mattina presto, dopo aver fatto le ore piccole; girando per la città di Berlino, tra i diversi luoghi di interesse abbiamo visitato l’imponente Duomo: spettacolare la vista che si aveva dal camminamento che circondava le guglie sul tetto.
Siamo andati a Potsdam dove abbiamo potuto vedere il bellissimo palazzo in cui si è tenuta la conferenza di Postdam nel 1945 alla quale hanno preso parte i tre grandi vincitori della seconda guerra mondiale:il primo ministro inglese Churchill, il presidente
americano Truman e il dittatore sovietico Stalin, per decidere le sorti dell’Europa e della Germania. Sono stati mantenuti i mobili, le sedie e le scrivanie originali usati per l’occasione, così come il tavolo rotondo attorno al quale i capi di Stati si sono riuniti
privatamente per prendere le decisioni più importanti: i materiali, i libri e l’atmosfera di quelle stanze conferiscono grande valore a quel luogo. Non poteva mancare la visita al campo di concentramento e
lavoro di Sachsenhausen. Muniti di audio guida, abbiamo intrapreso lo stesso percorso che i deportati facevano per accedervi, attraverso vari cancelli e un lungo un viale ghiaioso fino alle baracche dove
venivano stipati a centinaia. Personalmente di quella esperienza mi hanno colpito le testimonianze audio di chi era sopravvissuto e ha potuto raccontare la quotidianità all’interno del campo, come del fatto che ai prigionieri venivano fatte indossare delle scarpe e fatti camminare lungo il perimetro del lager per giorni interi, senza sosta e in qualunque condizione atmosferica, per testare la qualità dei materiali: ai tempi questo “test” veniva addirittura usato come riconoscimento di marchio qualità sul mercato.
Sono stati interessanti i racconti avvincenti di chi era riuscito a fuggire, ma mi ha turbato il cancello nero (sul quale campeggia la frase “Il lavoro rende liberi”) che da molti è stato attraversato solo una volta. Un percorso personale che, in un modo o nell’altro,ha
toccato inevitabilmente ognuno di noi. Non poteva mancare la visita ai luoghi dove, fino a non molti anni fa, sorgeva il famosissimo muro di Berlino: un muro di contenimento alto tre metri e mezzo che aveva il compito di dividere la parte est della città, di orientamento comunista, dalla parte ovest sotto l’influenza statunitense. Simbolo della guerra fredda, nel tentativo di attraversalo, hanno trovato la morte più di duecento persone:tra i più disperati tentativi iniziali vi è stato quello di buttarsi dai palazzi circostanti, con la speranza di atterrare nel lato giusto.
E’ stato abbattuto nel novembre del 1989 in un clima di festa mondiale mentre migliaia di persone lo oltrepassavano libere ed un nuovo governo si ricostituiva. Tutt’oggi però vi sono resti di quel muro in ricordo di quei tempi e di tutte le persone uccise. Siamo stati per diverse volte alla Hoffbrǟuhaus München, meglio conosciuta come HB, una delle più famose e celebri birrerie storiche di Berlino, nonché seconda casa dell’Oktoberfest, dove abbiamo
pranzato con qualche piatto tipico e bevuto ottima birra. Le serate invece, dopo aver cenato in quell’orrendo posto che si spacciava per ristorante, erano “libere”e, divisi in gruppi, siamo andati nei locali dei dintorni, in tutte le birrerie che scoprivamo per strada, nella vicina discoteca e in tutti i negozietti che la vita notturna di Berlino ci poteva offrire. L’ultimo giorno, avendo l’imbarco nel primo pomeriggio, abbiamo dedicato la mattina alla ricerca del souvenir perfetto da portare a casa, chi alla ragazza, chi alla famiglia, spulciando tutti i negozi per turisti. La ricerca è stata lunga, ma, superata l’ora di pranzo, fatte le valigie alla meno peggio e tornati in aeroporto, abbiamo affrontato il vaggio di ritorno. Stanchi, ma contenti, con le tasche vuote, ma ricchi di nuovi ricordi, siamo arrivati a Lonato. Abbiamo così rivisto i nostri familiari a cui abbiamo raccontato di una città gigantesca che non dorme mai, ricca di storia e di tradizioni, di un popolo forte che,sconfitto,si è sempre rialzato: di un’esperienza indimenticabile.

Domenico del Volo




La scuola, maestra di vita

scuola_lavagna

scuola_lavagna

E’ risaputo come la scuola sia fondamentale per la formazione di un ragazzo o di una ragazza che un giorno si troverà faccia a faccia con il mondo del lavoro.

Noi dell’ I.T.I.S di Lonato, infatti, siamo ben preparati riguardo a questo aspetto.

Oltre ad essere preparati in materie come Italiano e Storia, siamo indirizzati in uno specifico settore, il quale ci offre una vasta gamma di attività didattiche improntate su quel particolare corso di studi.

Con il Professor Domenico Marchione però, abbiamo anche affrontato un aspetto della scuola che a volte sembra essere lasciato in secondo piano.

Si tratta dell’educazione alla CITTADINANZA e l’insegnamento di valori MORALI che ci formino come le persone di domani.

Il programma scolastico e la necessità di essere valutati, infatti, sembra a volte sovrastare la vera e più profonda finalità della scuola stessa, cioè quella di diventare maturi e di saper come comportarsi una volta terminati i cinque anni di preparazione.

In questo secondo quadrimestre, noi alunni della 3° E Informatica, siamo stati coinvolti in un progetto che mirava a responsabilizzare le persone al rispetto dell’ ambiente attraverso l’implementazione della raccolta differenziata in tutto l’istituto.

Siamo in oltre stati chiamati a fare un cartellone da appendere all’entrata della scuola per mostrare a chiunque entrasse nell’edificio la giusta propensione che la scuola assume nei confronti di attività importanti come questa.

Il riciclare può erroneamente apparire come secondario e opzionale dato che non ha una rapida conseguenza sulla nostra quotidianità ma andrà senza dubbio ad influire sull’intero ecosistema ed è quindi indispensabile attenersi a ciò che richiede.

Un’altra importante attività che ci ha visti impegnati non solamente come classe, ma anche come scuola, è stata la visita del 7 maggio del Vescovo, il quale non ha soltanto riunito tutto l’istituto Luigi Cerebotani ma ha anche permesso a noi alunni di chiarire alcuni dubbi legati a temi d’attualità legati comunque al pensiero e alla dottrina della Chiesa Cattolica.

Sia il discorso tenuto con i docenti che quello tenuto con tutti i partecipanti sono stati di grande ispirazione e ci hanno dato l’ausilio necessario per terminare l’anno scolastico cercando di fare il proprio meglio in sintonia con gli altri colleghi.

Siamo certi che non ha tutti i partecipanti queste attività abbiano giovato lasciando un segno nella propria crescita e nel proprio cammino verso l’adultità… ma noi ci sentiamo comunque positivi e siamo molto contenti di essere stati scelti dal Professor Marchione come partecipanti di entrambi i progetti.

Come direbbe Walt Whitman: “Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso…” noi della 3° E , dopo tutto quello che abbiamo imparato in questo periodo, possiamo dire di poter contribuire con un buon verso…

Cordiali saluti.

Rino Bellandi – Mario Libro - Marco Serri




Il sogno del bosone

cern

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INTRODUZIONE E IPOTESI

Noi del The B(oson)-Team pensiamo di poter vincere questa competizione in quanto riteniamo che il nostro progetto sia utile e creativo e speriamo che un esperimento nei vostri avanzati laboratori di Ginevra possa essere l’occasione cruciale per risolvere uno dei dilemmi di più difficile comprensione della nostra epoca: lo scompenso tra materia ed antimateria rilevabile nel nostro universo.

In base alle nostre conoscenze in materia di Big Bang, riteniamo che i possibili scenari riguardanti le prime fasi dello sviluppo dell’universo, ancor prima dell’istantanea espansione di cui ora si discute, possano essere solamente tre:

  • Se materia e antimateria erano presenti in egual quantità, l’unica spiegazione logicamente plausibile è che, al termine dell’annichilazione, vi sia un sopravanzo di materia, le cui cause sono tuttora sconosciute;
  • In caso contrario, già ai primordi sarebbe dovuto sussistere uno squilibrio tra le quantità di materia e antimateria;
  • Oppure, ancora, si potrebbe supporre che materia e antimateria rimangano separate da ampi spazi intergalattici, dando origine ad ammassi stellari di materia e altrettanti ammassi stellari di antimateria. All’osservazione astronomica l’antimateria non potrebbe essere riconosciuta, infatti essa produce gli stessi fotoni della materia ordinaria.

Ora, considerando che la seconda e la terza ipotesi non possano essere verificate ne smentite sperimentalmente, non resta che valutare la possibilità che la prima risulti verificata.

Per fare ciò, la cosa più semplice da fare è allestire un acceleratore di particelle in modo tale da produrre un fascio di pochissimi antiprotoni, i quali poi annichileranno in maniera controllata con i protoni degli atomi che compongono una sottilissima lamina metallica posta come target, e controllare se dopo tale annichilimento il numero di protoni “consumati” sia pari o inferiore al numero di antiprotoni rilevati nel tratto subito antecedente (da cui verranno ovviamente sottratti gli antiprotoni che verranno rilevati nel tratto oltre la lamina e che quindi non saranno annichiliti).

SCHEMA SPERIMENTALE

Il fascio di antiprotoni sarà prodotto facendo collidere il fascio primario con un target posto nell’area T9 dell’acceleratore PS. Tale fascio passerà quindi nel rilevatore Cherenkov 1, in cui verrà verificato il tipo delle particelle in passaggio.

Nel tratto subito successivo verrà posto un magnete curvante che selezionerà solo le particelle con la minima energia (0,5 GeV), e un collimatore che scremerà nuovamente solo gli antiprotoni in moto rettilineo, con angolo nullo rispetto all’asse dell’acceleratore, agendo come un selettore di velocità. Inoltre il rilevatore Cherenkov 2 verificherà nuovamente il tipo di particelle passanti e lo scintillatore ne conterà il numero esatto.

Tali antiprotoni a bassa energia e in moto rettilineo verranno quindi fatti schiantare contro un target di piombo o di altri metalli (una lamina molto sottile) e verranno rilevati e contati, da scintillatori e Cherenkov (o altri rilevatori) posti intorno al target, gli eventuali protoni e/o antiprotoni in passaggio.

SCHEMA SPERIMENTALE ALTERNATIVO

In alternativa, si potrà utilizzare un fascio di positroni e, seguendo la stessa procedura descritta sopra, farlo annichilire con una nube elettronica opportunamente mantenuta in posizione al centro dell’acceleratore tramite degli elettromagneti.

Durante il percorso, verrà inoltre posto un Lead Crystal Calorimeter per ridurre ancora l’energia dei positroni.

Gli elettromagneti per il target dovranno avere delle caratteristiche definite: non dovranno essere troppo lunghi in quanto devierebbero la direzione di eventuali protoni o antiprotoni che non avessero preso parte all’annichilimento, ma dovranno essere solo grandi a sufficienza da mantenere in sospensione magnetica nel centro dell’acceleratore la nube.

L’utilizzo di una nube di elettroni come target sarebbe a nostro avviso preferibile in quanto si eviterebbe la formazione di residui esterni allo scontro programmato, che potrebbero  quindi essere rilevati e alterare i risultati ottenuti.

CONSIDERAZIONI E ANALISI DEI RISULTATI

I possibili scenari osservati dai rilevatori saranno in sostanza tre:

  • Se tutti i protoni e antiprotoni (o positroni ed elettroni) collideranno e annichiliranno, sarà sufficiente controllare la presenza di eventuali protoni, quark o (se possibile) neutrini prodotti
  • Se non tutti i protoni e antiprotoni (o positroni ed elettroni) collideranno e annichiliranno, i rilevatori permetteranno di contare il numero di particelle che non hanno preso parte al fenomeno ed eliminarli quindi matematicamente dal conteggio
  • Se tutti i protoni e antiprotoni (o positroni ed elettroni) collideranno e annichiliranno, e non si formerà alcun prodotto aggiuntivo, l’ipotesi di partenza dovrà essere considerata falsa, e quindi vi sarà un’ipotesi in meno da analizzare per rispondere al quesito iniziale (come disse Albert Einstein: “Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato”).

Come in ogni esperimento scientifico saranno necessarie numerose prove per convalidare i risultati ottenuti, un solo esperimento non può significare nulla di certo.

Se la nostra ipotesi fosse verificata si potrebbe passare alla stesura di una teoria che chiarificherebbe ciò che ha portato al prevalere della materia sull’antimateria, una teoria che cambierebbe la concezione generale di molti teoremi fisici ed astrofisici.

Speriamo che questa nostra proposta possa essere scelta per la sua originalità e per il suo valore scientifico, nonché per l’entusiasmo di noi che l’abbiamo ideata. Per noi sarebbe in ogni caso un’esperienza unica e insostituibile, che ci cambierebbe la vita.

Speriamo di vederci presto.

The B(oson)-Team




Viaggio a Udine, Gorizia, Trieste, Aquileia e Grado

Trieste-Castello di Miramare

Trieste-Castello di Miramare

E’ tra le lacrime dei professori affranti per la partenza dei loro alunni preferiti che la classe 3F, mercoledì 12 marzo 2014, ha lasciato la stazione ferroviaria di Desenzano  alla volta del Friuli Venezia Giulia.

Fortunatamente la tristezza e la malinconia molto sentita anche dagli studenti è svanita ben presto, lasciando spazio ad un vivace clima di allegria, non sempre apprezzato dagli altri passeggeri…

Dopo la sistemazione all’ hotel San Giorgio di Udine, abbiamo subito avuto modo di ammirare le bellezze della città, da quelle storiche a quelle viventi.

Interessante anche la cittadina di Gorizia, nonchè il suo castello, con affascinanti esempi di vita dell’ IX secolo, comprendenti raffigurazioni agghiacciantemente realistiche a scala naturale dei cavalieri dell’ epoca.

Non da meno è stata la visita a Trieste, con l’ affascinante molo Audace, l’ enorme piazza dell’ Unità d’ Italia, e l’ eccezionale castello di Miramare, che ci ha regalato panorami mozzafiato. Abbiamo avuto modo di rivivere in parte gli orrori commessi dai nazisti durante la seconda guerra mondiale nella tristemente famosa risiera di San Sabba.

Un particolare grazie è rivolto alle due amiche dell’ alunno Tucci, le quali, incontrate casualmente alla fermata dell’ autobus adiacente al campo di lavoro, si sono offerte di condurci gratuitamente in un giro guidato del centro storico triestino.

Come da programma, abbiamo potuto recarci anche ad Aquileia, ed infine a Grado, dove gli studenti, esausti per i chilometri macinati fino ad allora, hanno potuto trascorrere una rilassante giornata in spiaggia, giocando a pallone tra le escavatrici intente ad asportare cumuli di sabbia oppure a fare il primo bagno della stagione: la temperatura dell’ acqua era sorprendentemente calda, dettaglio che è stato urlato a gran voce dai natanti nei primi minuti di immersione.

Abbiamo avuto modo di conoscere questa regione italiana anche dal punto di vista culinario, attraverso le degustazioni nei tipici McDonald’s locali, e nelle pizzerie delle stazioni ferroviarie. Per quanto riguarda la sistemazione, siamo rimasti pienamente soddisfatti.

Come al solito la 3F, in linea con la sua reputazione nella scuola, ha mantenuto un comportamento pari a quello di una classe modello.

Ma il ringraziamento più grande, va alla professoressa Paghera e al professor De Girolamo, che si sono offerti di accompagnarci nel viaggio di istruzione e si sono trasformati in eccellenti guide turistiche per quattro giorni.

Ciò nonostante , è da evidenziare la scarsa inclinazione del docente di telecomunicazioni nell’ offrire da bere ai suoi studenti.

L’ unica lamentela è stata sporta dalla scheda di memoria della fotocamera dello stesso insegnante, la quale si è ritrovata intasata dalle innumerevoli foto di gruppo, alcune delle quali sono riportate di seguito.

Non c’è che dire, questi quattro giorni di gita rimarranno impressi nei cuori degli studenti della 3F come indimenticabili momenti di allegria e divertimento, ma anche di arricchimento del bagaglio culturale personale e scoperta di realtà regionali diverse dalla Lombardia.

Un’ esperienza quindi da ripetere in futuro!

Leonardo Mutti




Progetto Peer Education

Gruppo Peer Education

Gruppo Peer Education

Nell’anno scolastico 2012/2013, all’I.I.S Luigi Cerebotani di Lonato del Garda, è partito il progetto “Peer Education”.  Il progetto consiste nella educazione dei ragazzi e delle ragazze dell’istituto alle problematiche riguardanti le tematiche delle droga e delle MTS (malattie a trasmissione sessuale). Il concetto base del progetto è l’insegnamento tra pari (peer), cioè nella classi interverranno studenti che hanno seguito un corso con gli esperti Lucia Zazzio e Uber Sossi dell’ASL di Brescia. I primi incontri consistevano nell’approfondimento di se stessi, delle proprie conoscenze, qualità e limiti. Successivamente è stato costituito un gruppo solido capace di lavorare in armonia, che ha permesso anche ai più timidi di rapportarsi con i coetanei superando le proprie paure acquistando più autostima. Lo step successivo consisteva nell’analizzare le problematiche interne all’istituto e sono emerse in particolare l’uso improprio di sostanze stupefacenti (alcool, droghe e tabacco) e la mancata sensibilizzazione delle MTS (malattie a trasmissione sessuale).  All’inizio dell’anno scolastico 2013/2014 si sono creati i due gruppi per affrontare le tematiche emerse precedentemente. Il gruppo sostanze stupefacenti, ha iniziato con l’esaminare le proprie conoscenze e a discuterne con gli esperti, discutendo sulle conseguenze dovute all’assunzione di esse. Rendendo così possibile la suddivisione delle sostanze in categorie. Negli incontri successivi abbiamo iniziato a formulare un questionario anonimo che verrà sottoposto alle classi prime dell’anno scolastico 2014/2015. I risultati che otterremo ci permetteranno di focalizzarci su una tematica da approfondire durante gli incontri nelle varie classi. Durante gli incontri il gruppo MTS ha parlato di contraccettivi, periodi fertili, malattie sessualmente trasmissibili e di come noi prendiamo la sessualità. Non sono state rare le discussioni e si sono resi conto che purtroppo hanno una bassa conoscenza. L’anno prossimo interverranno somministrando un questionario anonimo alle classi seconde e si comporteranno analogamente al gruppo che ha analizzato l’abuso di sostanze, andando quindi a verificare lacune e/o curiosità e a parlare con i loro coetanei pronti a chiarire

Frasson Alessia, Moreni Matteo, Paghera Lorenzo