Uscita didattica a Brescia – Open arms
Il 6 marzo 2025, io e la mia classe siamo andati in uscita didattica alla città di Brescia. Dopo aver preso il treno, siamo arrivati al nostro punto di destinazione, il Cinema Nuovo Eden, dove abbiamo assistito alla proiezione di un film molto significativo. Prima di entrare al cinema, abbiamo fatto un breve giro per la piazza principale di Brescia, un’opportunità per ammirare la città e prepararci a quello che sarebbe stato un pomeriggio pieno di riflessioni importanti.
Il film che abbiamo visto si intitola Open Arms – La legge del mare. Si tratta di un documentario che racconta le difficili e pericolose operazioni di salvataggio in mare svolte dall’associazione Open Arms, un’organizzazione non governativa che si occupa di salvare le vite dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo in cerca di salvezza. Il protagonista del film è un vero soccorritore dell’associazione, il quale ci racconta, tramite la sua esperienza diretta, la realtà drammatica delle operazioni di salvataggio, mostrandoci sia il lato umano che quello operativo della missione.
La trama del film si concentra sulle operazioni di salvataggio in mare, mostrandoci il lavoro eroico dei soccorritori e le difficoltà che affrontano nel tentativo di salvare le vite delle persone in fuga dalla guerra, dalla povertà e dalle persecuzioni. Attraverso le immagini e le testimonianze di chi è coinvolto in queste missioni, il film ci porta a riflettere sul dramma della migrazione e sull’importanza di una risposta umanitaria e solidale.
Quello che mi ha colpito di più è stato vedere con i miei occhi il coraggio e la sofferenza delle persone in fuga. Spesso sentiamo parlare di immigrazione nei telegiornali, ma è facile dimenticare che dietro ai numeri ci sono esseri umani veri, con emozioni, paure e sogni. Nel film si vede chiaramente quanto sia pericoloso il viaggio e come, invece di trovare aiuto, queste persone spesso si scontrano con l’indifferenza o addirittura con ostacoli che impediscono loro di essere salvate. È assurdo pensare che qualcuno possa voltarsi dall’altra parte davanti a certe situazioni.
Un altro aspetto che mi ha fatto riflettere è la differenza tra chi decide di agire per salvare vite e chi invece cerca di fermare questi salvataggi. Il film ti mette davanti a una domanda scomoda: noi cosa faremmo al loro posto? È facile giudicare quando si è lontani da certi problemi, ma davanti a scene così forti diventa impossibile restare indifferenti. Ti rendi conto che certe cose non dovrebbero nemmeno essere una scelta: aiutare chi è in difficoltà dovrebbe essere un dovere di tutti.
Dopo la proiezione, un team di italiani ci ha mostrato un video molto forte, in cui si vedevano immagini reali dei salvataggi in mare. Questo filmato mi ha colpito tantissimo, perché mostrava in modo diretto come avvengono i soccorsi e quanto sia complicato e pericoloso il lavoro di chi opera nel Mediterraneo. Si vedevano i volontari recuperare persone in condizioni disperate, cercando di metterle in salvo tra onde enormi e situazioni di panico. È stato un momento davvero intenso, che ha reso tutto ancora più concreto.
In conclusione, Open Arms non è solo un film, ma un vero pugno nello stomaco. Ti fa aprire gli occhi su una realtà che spesso preferiamo ignorare e ti fa capire quanto sia importante la solidarietà. È una storia che merita di essere vista, perché parla di umanità, di coraggio e del diritto di ogni persona a essere salvata. Dopo averlo visto, non si può fare a meno di chiedersi cosa possiamo fare noi per cambiare le cose.