Stage Martino Scalvini

Ho svolto uno stage di due settimane presso la società Kalyos S.r.l nella sede Garda Computers a Desenzazno del Grada a partire dal 26 Gennaio fino al 6 Febbraio 2015.

Kalyos S.r.l opIMG-20150206-WA0011era nel settore dell’Information e Communication Technology, fornendo servizi di consulenza software e hardware alle imprese del territorio.
Si occupa nello specifico di produzione, vendita e assistenza di:
software gestionale e fiscale per aziende e professionisti,
software per la gestione documentale,
soluzione per ristoranti, hotel e negozi,
realizzazione di reti(server, pc, router ecc.)e infrastrutturedi sicurezza (nas, firewall, ecc),
stampanti e multifunzioni,
registratori di cassa per commercianti e aziende.
Appena arrivato mi è stato presentato tutto il personale, ho visitato la sede per entrare nell’ambiente lavorativo e conoscere tutte le persone che ho affiancato durante lo stage e che in un futuro probabilmente affiancherò. Successivamente sono stato informato per quanto riguarda i compiti che avrei dovuto svolgere e i servizi offerti dall’azienda. Dopo aver visionato diversi video-corsi e varie nozioni gentilmente fornitemi dal mio tutor aziendale Dott. Paolo Travagliati, mi sono occupato principalmente del progetto interno “Lasersoft”riguardante il settore della vendita e assistenza di soluzioni per la ristorazione e il retail, che consisteva nelle seguenti mansioni:
realizzare il manuale funzionale per gli utenti,
studiare e presentare le implementazioni degli ultimi aggiornamenti,
inserire i dati per un cliente prossimo all’apertura del locale,
aggiornare e preparare le soluzioni presenti nello showroom in negozio pronte per essere presentate ai clienti.

Questa esperienza è stata fantastica e molto importante per me a livello personale e professionale, ho imparato molte cose nuove ed utili che purtroppo a scuola non avevo minimamente visionato. Nonostante ciò ringrazio la scuola che mi ha permesso di svolgere, anche se per un breve periodo, uno stage che mi ha illustrato l’ambiante lavorativo e le mansioni giornaliere di cui si può occupare un diplomato del mio    settore.
In questa azienda ho avuto la fortuna di incontrare un personale molto comprensivo e disponibile nei miei confronti. Mi sono state fornite tutte le informazioni necessarie a svolgere le mansioni affidatemi con cura e dedizione.
D’altro canto mi sono impegnato nello stesso modo con il quale sono stato seguito, mostrando impegno, entusiasmo e volontà. Ho sempre cercato di mettere del mio in ogni progetto e mansione che mi è stata affidata senza mai tirarmi indietro, con la giusta motivazione e serenità d’animo che l’ambiente lavorativo mi forniva. Ritengo di ringraziare Kalyos S.r.l, il mio tutor aziendale Dott. Paolo Travagliati, il Dott. Ferruccio Travagliati con tutto il personale e il Prof. Domenico Marchione che si è dedicato con passione alla mansione affidatagli dalla scuola, in un primo momento verificando le formalità generali e successivamente volendo conoscere approfonditamente con me e il mio tutor i rapporti interpersonali e i compiti che ho svolto nell’azienda.

Martino Scalvini




Gita a Praga con la JLB

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2,3,4,5 gennaio 2015 sono i giorni in cui ragazzi e ragazze della sponda bresciana del lago di Garda, hanno preso parte alla gita organizzata come ogni anno dall’associazione JLB (giovani del lago bresciano).

Quest’anno la meta prefissata era Praga, capitale della repubblica Ceca. I coordinatori della JLB tra cui ricordiamo Don Alessandro Turrina e Don Matteo Selmo hanno per il quarto anno consecutivo organizzato un viaggio spirituale e di socializzazione raccogliendo ben 230 adesioni in tempo record dall’apertura delle iscrizioni. Purtroppo il numero di posti disponibili per questioni di organizzazione si è dovuto fermare ai 230 già nominati e la lista di coloro che hanno chiesto di esser messi in lista di attesa nel caso in cui alcuni posti si fossero liberati era circa di un centinaio.

Questa numerosa partecipazione da parte di giovani ad un evento organizzato dalla chiesa fa intuire quanto questi viaggi siano importanti e divertenti per i ragazzi. Tra i partecipanti si possono trovare ragazzi dalla prima superiore in poi, un quinto di questi sono i ragazzi e alcune ragazze del nostro istituto, l’ITIS Cerebotani di Lonato. Il viaggio è cominciato alle sei di mattina al centro sportivo di Desenzano dove i ragazzi si sono “imbarcati” nei 4 pullman per partire alla volta di Praha. L’interminabile viaggio in pullman si è svolto in un clima magnifico tra canti stonati di amici, risate e bellissimi film, e dopo le prime 15 ore di questa avventura i ragazzi sono finalmente arrivati al Top Hotel nel quartiere Praga 4. E dopo una cena rigeneratrice i coordinatori hanno portato il gruppo nel centro della città, precisamente in piazza San Venceslao dando la possibilità ai giovani di divertirsi girando le piazze limitrofe e i vari locali…

Il secondo giorno ricordando che si tratta di una gita pastorale, per chi lo avesse desiderato i parroci accompagnatori organizzavano una messa nella canonica dell’hotel. Durante la giornata il gruppo accompagnato dalle guide turistiche ha visitato la cattedrale di san Vito, il palazzo Reale e il famosissimo Vicolo D’Oro terminando il giro in una delle piazze della città dando la possibilità ai ragazzi di pranzare nelle innumerevoli bancarelle di natale dove si potevano acquistare molte specialità tipiche. Nel pomeriggio si è visitata la Città Piccola e hanno passeggiato lungo il ponte Carlo.

La cena è stata organizzata in un locale tipico “la Pastorella”, dove i ragazzi oltre ai cibi tipici hanno bevuto la miglior birra praghese e ascoltato musica del folclore della città. Un ristorante che è stato inaugurato nell’expo canadese del 1967 per poi essere smantellato e ricostruito in Praga 2.Al rientro, solo i maggiorenni hanno potuto accedere al casinò dell’hotel dove hanno proseguito la serata. L’ indomani si è proseguito alla visita della città Vecchia e Nuova e infine del ghetto ebraico fino all’ora di pranzo dove i giovani si sono imbarcati sui battelli per navigare sulla Moldava: il fiume che taglia la città, un esperienza magnifica tra buon cibo e fantastici panorami soleggiati di Praga. praga2 Nel pomeriggio come per magia sotto un tempo gelido e con un po’ di neve i ragazzi si sono trasferiti con i pullman a Lidice, la città rasa al suolo dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale e di fronte al monumento in memoria agli 82 bambini giustiziati dalle milizie tedesche.     Il gruppo ha affrontato una riflessione sulle atrocità commesse in tempo di guerra. Così si è concluso il viaggio, non solo con felici momenti passati in compagnia a ridere e scherzare ma anche con intensi attimi in cui i ragazzi si trovano a pensare e immaginare a quali azioni possono porta l’odio e la rabbia. In conclusione un ottima esperienza a cui partecipare, sperando che persone come Don Alessandro e Matteo continuino ad organizzarle e che la partecipazione dei ragazzi diventi sempre più imponente e attiva.

Pietro Bertuzzo




Visita a Firenze classe 5A

Visita culturale

Quattro giorni a Firenze forse non bastano per visitarla completamente, ma di certo sono sufficienti per rendersi conto dell’immenso patrimonio culturale e artistico che la città possiede. Ma, per la gioia di molti, la ricchezza di Firenze non sta solo nelle chiese, nelle sculture e nei musei. C’è da sottolineare infatti che si sono trovate ragazze, non solo italiane, partecipanti all’arricchimento artistico fiorentino, e, grazie a questo, si possono ammirare mix di bellezze mai viste prima.

Le mattinate passate a macinare chilometri non sono bastate a spegnere l’entusiasmo dei ragazzi vogliosi di acculturarsi: la curiosità che li ha spinti a provare nuove esperienze è stata davvero travolgente ed inarrestabile; una curiosità talmente elevata che al museo Galileo, un alunno, per vedere meglio quello che stava al di là della vetrina, ha rischiato di frantumarla sbattendoci contro la testa. Un tonfo che resterà per sempre impresso nei ricordi dei presenti.
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Finite le escursioni, si è tornati poi in albergo per prepararsi alla sera: c’è chi ha fatto un sonnellino per svegliarsi nel cuore della notte e partire per fantastiche avventure, chi è uscito a bersi una birra e chi è restato all’interno del motel poiché già esso pieno zeppo di giovani fanciulle all’arrembaggio. Tutte queste varianti si collegano allo stesso punto, definito anche da un famoso detto che fa più o meno così: la sera leoni, la mattina…. ancora più leoni insomma!

Questa gita è stata molto intensa, ognuno di noi ha lasciato una parte del nostro cuore là (c’è chi anche tutto intero).
Che dire infine, una buona compagnia e una meta di alto calibro garantiscono già il risultato finale!

Gabriele Andreis e Manuel Berlato 5A




Gita scolastica in Toscana

imageAvvenuta tra il 4 e il 6 Marzo 2015, questa gita si è rivelata un’ esperienza di svago e cultura soavemente coadiuvata dalla presenza di tre dei migliori insegnanti dell’ ITIS di Lonato, il Prof. Mastria, il Prof. Illiano e la Prof.ssa F.Tosadori. Nonostante sia stata una gita di una durata relativamente breve, il programma predisposto ci ha permesso di visitare gran parte della Toscana, in poco meno di 3 giorni ci siamo potuti recare in 4 delle più caratteristiche città toscane: Volterra, Firenze, S. Gimignano, Siena. Il primo giorno visitammo Firenze, e tralasciando il brutto tempo si è rivelata una città dall’ atmosfera magica. Quell’ alternarsi di monumenti, statue e palazzi dalla storia millenaria sollecitano quella vena artistica che è presente in tutti noi. Nello specifico andammo al Duomo, al museo del Bargello, al ponte Vecchio e alla piazza prinicipale, ovvero la cosiddetta Piazza della Signoria.

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Il secondo giorno che fu una giornata particolarmente ventosa e agitata lo passammo nella città di Volterra, che si è presenata come una città dal paesaggio meraviglioso. Mai cotanta meraviglia riuscii a vedere come quella vista a Volterra.
Successivamente il terzo giorno fu il tempo di vedere Siena, una piccola città che nasconde nelle sue stradine caratteristiche una storia e delle tradizioni davvero particolari, come la divisione della città in contrade (piccoli quartieri divisi sin dall’ epoca medievale per questione di tipo politico) ,la chiesa principale: Il Duomo della Maria Assunta che venne costruita in parte seguendo uno stile gotico e in altra parte seguendo uno stile romano oppure la celeberrima piazza del Campo che diventa un percorso acclamatissimo dagli spettatori e decisivo per i cavalli che partecipano al Palio.
Concludendo posso dire che ho passato dei bellissimi giorni con i miei compagni e sotto alcuni punti di vista posso dire che è stata un’ esperienza introspettiva dove si è potuto osservare la vera personalità di ognuno dei nostri compagni. In allegato una simpatica foto dei partecipanti della 4°A.
Buonanno Giuseppe 4°A




Gita a Manchester

Manchester è una città cosmopolita, con un atteggiamento positivo verso il futuro. Ha subito diverse trasformazioni ed è riuscita a passare dalla decadenza post-industriale al successo del recupero delle aree più depresse in un’ottica moderna. Colpisce in particolar modo il perfetto mix di antico e di moderno che caratterizza l’architettura di palazzi e monumenti. Attualmente è la capitale vivace e animata dell’ Inghilterra del nord, una città moderna e vivace con oltre 2 milioni di abitanti (Greater Manchester). Abbiamo alloggiato presso l’ostello YHA Manchester, quattro stelle, in posizione centrale, molto confortevole, con un ottimo rapporto qualità/prezzo e uno staff molto cordiale e disponibile.

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Interno del OldTrafford Stadium

Il primo giorno, al mattino, ci siamo recati all’Old Trafford Stadium, lo stadio che ospita gli incontri del Manchester United, con una capienza di 76.000 posti a sedere. Durante il tour abbiamo visitato il museo della storia della squadra, il memoriale dell’incidente aereo di Monaco del 1958 in cui morirono 21 componenti della squadra, le tribune, le panchine, o meglio “tribunette” di mattone per le riserve e gli allenatori delle due squadre, gli spogliatoi, il bar riservato ai giocatori prima delle partite, la sala stampa e, infine, il megastore con tutti i prodotti e gadgets ufficiali della squadra. In seguito, abbiamo avuto anche modo di vedere l’ Etihad Stadium, stadio ufficiale del Manchester City, molto meno leggendario ma nuovissimo, bello ed avveniristico. Ci siamo resi conto che attualmente in Gran Bretagna il calcio è vissuto diversamente rispetto all’Italia: c’è molto rispetto e serietà per lo sport e per tutto ciò che lo circonda. Gli stadi, cosi come le aree circostanti, sono puliti, sicuri e molto amati dai loro tifosi. Al pomeriggio ci siamo recati al Museum of Science and Industry (MOSI) vicinissimo al nostro ostello. Si tratta di un grande museo dedicato alla scienza, alla tecnologia e all’industria, con una particolare enfasi riguardo al grande contributo che la città di Manchester ha dato allo sviluppo di questi settori. Abbiamo visitato esposizioni sui trasporti (automobili, locomotive ferroviarie, velivoli), sull’energia (acqua, elettricità, motori a vapore e a benzina), sullo sviluppo del sistema fognario della città e sui settori tessile, delle comunicazioni e dell’informatica.

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Panoramica della Cattedrale di Chester

Il secondo giorno ci siamo recati nella cittadina medievale di Chester, situata sulla riva destra del fiume Dee, non lontano dal confine con il Galles. A Chester abbiamo visto le cinte murarie in arenaria rossa meglio conservate nel Regno Unito, che risalgono al XII – XIV secolo e che seguono il tracciato della originaria cinta muraria edificata dai romani. Nei Roman Gardens abbiamo potuto vedere i resti archeologici del forte romano e il bellissimo anfiteatro risalente al I secolo a.C., il più grande rinvenuto in Gran Bretagna. Bellissimo è stato anche vedere le tipiche Rows, case a graticcio porticate che costeggiano le strade principali e con una galleria al piano superiore dove si trovano negozi e attività commerciali. Ci siamo inoltre recati nella stupenda Cattedrale in arenaria rossa dell’ XI secolo in stile romano e gotico. Molto bello infine anche il ponte sul fiume di Dee, costruito su sette archi nel XIII secolo. Al ritorno abbiamo dedicato il resto della giornata a visitare il centro di Manchester. La città, come già detto, offre monumenti ed edifici sia antichi che moderni. Poco lontano dal nostro ostello c’è la Beetham Tower, un grattacielo dalla struttura azzardata che ospita anche l’Hotel Hilton. Ai Piccadilly Gardens si trova la Manchester Wheel, che richiama la più famosa ruota panoramica del London Eye. Sorprendente si è rivelata la visita alla Cattedrale gotica del XV secolo, famosa in tutta la Gran Bretagna per la sua perfezione ed armonia architettonica. E’ davvero imponente, sia fuori che all’interno.

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Veicolo record di JCB

Il giorno seguente ci siamo recati a Rocester, nella contea di Staffordshire, nelle West Midlands, per visitare la grande multinazionale britannica JCB Earthmovers, dove ci è stato offerto un tour aziendale interessantissimo. Dopo il benvenuto ed un breve rinfresco, siamo stati condotti nell’area audiovisiva aziendale, dove un video ci ha presentato le strutture e i prodotti della multinazionale britannica. La JCB è una azienda inglese dedita alla produzione di escavatori cingolati e gommati, miniescavatori, minipale gommate e cingolate, sollevatori telescopici, rulli per terreno, carrelli elevatori, trattori, gruppi elettrogeni. E’ stata fondata nel 1945 a Uttoxeter, vicino a Rocester, da Joseph Cyril Bamford. Inizialmente si trattava di una officina in cui venivano prodotti rimorchi agricoli tramite metalli riciclati fino al 1947 quando Joseph si trasferì in locali più ampi. Nel 1948 viene sviluppato il primo camion ribaltabile a quattro ruote. Nel 1990 viene prodotto il primo trattore full sospension ad alta velocità al mondo, il JCB Fastrac e nel 1993 è stata avviata la produzione della minipala più sicura al mondo. Dal 2010 la JCB è presente sul mercato con nuove macchine Eco. Nel 2013 il fatturato della JCB è stato di 2,68 miliardi di sterline, per un totale di 66.227 macchine vendute. Al termine della proiezione ci siamo divisi in due gruppi e, con la nostre simpatiche ed esperte guide abbiamo iniziato il tour vero e proprio. Dapprima abbiamo visto un’esposizione in cui erano raccolti, in ordine cronologico, i prototipi dei prodotti che hanno fatto la storia di questa grande azienda. Poi, all’interno della fabbrica, abbiamo percorso tutto il ciclo produttivo del prodotto di punta dell’azienda inglese, la pala meccanica e caricatrice Backhoe Loader. Abbiamo così assistito al momento in cui vengono consegnate le lastre di acciaio e poi, con una lunga camminata all’interno del centro produttivo, abbiamo visto la fasi di profilatura, taglio al laser, saldatura, verniciatura, assemblaggio fino al prodotto finale. Ogni singolo prodotto viene realizzato rispondendo alle specifiche richieste dell’acquirente, il che fa di ogni macchina, edile o agricola che sia, un pezzo unico. Al pomeriggio, rientrati a Manchester, abbiamo visitato la John Ryland’s Library, storica biblioteca in splendido stile gotico vittoriano, nella quale, tra le migliaia di antichi e preziosissimi volumi è possibile vedere il Papyrus P52 noto anche come St. John’s fragment, ovvero un frammento del Nuovo Testamento dell’evangelista Giovanni, datato intorno al II secolo d.C. Infine abbiamo fatto una rapida visita alla sorprendente Manchester Art Gallery, con la sua ricca collezione di opere in buona parte di artisti inglesi del Sette e Ottocento ma con parecchie opere di pittori italiani e olandesi. Durante questo nostro soggiorno in Inghilterra non poteva certo mancare il Cream Tea in un coffee shop del centro: un vero e proprio attentato al fegato con colesterolo puro sotto forma di marmellate di ogni tipo, crema, biscotti, tortine e…tè! E la sera, ovviamente, non mancava la visita ad uno dei tanti pub cittadini per una ale, tipica birra britannica ad alta fermentazione, o una lager, più “continentale” e a bassa fermentazione. Un’ultima nota concernente l’aspetto meteorologico durante il nostro soggiorno in questa bella città inglese. Clima talvolta molto ventoso, con temperature intorno allo zero al mattino ed alla sera ma per il resto della giornata lunghi periodi di sole e cielo sereno. Niente pioggia!
prof. Tiziana Moratti




Esperienze scambi culturali in Germania

La classe davanti alle porte di Brandeburgo

La classe davanti alle porte di Brandeburgo

Uno scambio culturale in Germania è un modo eccellente per acquisire una conoscenza linguistica del tedesco superiore direttamente sul posto, dato che il tedesco è una delle lingue più parlate in Europa.

1° Esperienza

Copia di muro 1Ho fatto questa esperienza nel 2014, quando facevo la 4° superiore. Siamo stati a Monaco e dire che è stata un’esperienza fantastica non basterebbe. Sono stata ospitata da una famiglia stupenda, la mia compagna era un po’ più piccola di me ma era simpaticissima e ci siamo divertite insieme. Hanno una mentalità diversa dalla nostra ma hanno cercato in tutti i modi di farmi sentire a casa, è stata una bella esperienza.

2° Esperienza

Io la mia prima esperienza l’ho fatta in 3° superiore con la mia classe.

I ragazzi ad Alexanderplatz

I ragazzi ad Alexanderplatz

I tedeschi, al contrario di quanto si pensi, sono aperti e ospitali, ma bisogna essere i primi a buttarsi per fare amicizia. Nella famiglia in cui ero ospitato, tutti erano ospitali e cortesi, a parte un anziano che odiava gli italiani per via della Seconda Guerra Mondiale. La cosa che mi ha colpito dei tedeschi è come mangiano, sapevo mangiassero male ma non così tanto! Consiglio l’esperienza.

3° Esperienza

Sono Luigi, frequento la 2° superiore presso l’Itis Cerebotani. Due mesi fa ho avuto un’esperienza di scambio culturale con alcuni ragazzi di Berlino. Sono stato ospitato da una famiglia di tedeschi, sono stato molto bene, era una famiglia molto gentile e accogliente. Il giorno dopo l’arrivo abbiamo visitato Berlino, una città un po’ fredda ma con ottimi servizi. L’esperienza è durata una settimana, e in questo periodo di tempo ho avuto la possibilità di approfondire le mie capacità linguistiche e culturali con il mondo tedesco. È stata un’ottima esperienza e la porterò con me per il resto della mia vita.

Conclusioni

Grazie a queste esperienze i ragazzi dell’istituto hanno avuto l’opportunità di approfondire e migliorare il loro bagaglio linguistico e culturale. Questa iniziativa fa parte di un progetto più esteso che ambisce ad una internazionalizzazione dei nostri studenti promossa dall’Unione Europea.

I ragazzi a Cecilienhof

I ragazzi a Cecilienhof

Mastria Lucio




Expo 2015: un’ occasione per parlare di spreco alimentare

Un po’ di storia

la tour Eiffel di notte

La tour Eiffel di notte

Tantissime sono le Esposizioni Universali che si sono susseguite dal 1933 ad oggi, ma alcune di esse, anche antecedenti a questa data, sono passate alla storia.

Le Esposizioni Universali hanno origini molto lontane, più precisamente nella Parigi del 1798 con “Exposition publique des produits de l’industrie Française”.

Ma la prima Esposizione Universale della storia, così come più o meno la intendiamo oggi, risale alla Londra del 1851, capitale dell’Inghilterra e centro industriale del mondo.

L’esposizione Universale di Londra del 1851 “The Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations” con i suoi 25 paesi ospiti e 6 milioni di visitatori, ha rappresentato un evento unico nel suo genere che ha segnato profondamente la storia di questo tipo di manifestazioni garantendo il successo proprio e delle future Esposizioni Universali.

Dopo Londra, infatti, si susseguirono negli anni un gran numero di Esposizioni Universali che interessarono le più grandi capitali del mondo: Parigi, Vienna, Melbourne e ancora Parigi, con la straordinaria Esposizione Universale del 1889, intitolata “Celebration of the Centennial of the french revolution”. L’Esposizione, che aveva come tema il centenario della Rivoluzione Francese, ci ha lasciato la Tour Eiffel, la torre di ferro alta 300 metri, costruita appositamente per l’occasione.

Il grande tornado delle esposizioni investì anche Milano, che esordì nello scenario economico mondiale con l’ Esposizione internazionale del Sempione del 1906, e che vide la straordinaria partecipazione di 25 paesi e 10 milioni di visitatori da tutto il mondo.

Dopo Milano ancora Esposizioni Universali in ogni parte del mondo. La manifestazione stava ormai diventando strumento necessario di un paese per lanciare la propria economia e la propria immagine di potenza politica e sociale.

Oramai troppi interessi erano entrati in gioco e la portata mondiale del fenomeno scaturì la necessità di avere un regolamento a cui attenersi.

Così, da questi presupposti venne redatta la Convenzione di Parigi che sanciva la nascita del B.I.E-Bureau International des Expositions. Era il 1928 e 31 paesi nel mondo firmavano una convenzione che regolamentava sotto tutti i punti di vista l’organizzazione di questi eventi. Con il nuovo secolo e la grande Esposizione del 1939 a New York, inizia la nuova era delle Esposizioni Universali.

La guerra, però, interruppe anche queste manifestazioni che riprenderanno solamente nel 1947.
Ma è dal 1958 in poi, con l’ Esposizione di Bruxelles, “Bilancio di un mondo, per un mondo più umano” , che si apre davanti la nuova frontiera delle Esposizioni Universali.

Da allora in poi infatti le Expo diventano strumento di promozione politica, economica e sociale che vedeva la collaborazione dei più potenti paesi del mondo per una crescita globale, che si confermerà definitivamente con l’ingresso nelle convenzione delle realtà asiatiche dall’Expo di Osaka nel 1970.

EXPO 2015

logo dell' Expo 2015

Logo dell’ Expo 2015

Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, 184 giorni di evento, oltre 130  Stati partecipanti.
Expo 2015 si confronta con il problema del nutrimento dell’uomo e della Terra e si pone come momento di dialogo tra i protagonisti della comunità internazionale sulle principali sfide dell’umanità.

E’ possibile garantire cibo e acqua alla popolazione mondiale? Aumentare la sicurezza alimentare?

L’alimentazione non è soltanto l’ovvio rifornimento al nostro organismo di energia e delle sostanze di cui ha bisogno, quindi il primo diritto di ogni persona. È anche il fondamento di un sano sviluppo fisico e mentale, quindi della salute e della longevità. Lo straordinario miglioramento della qualità della vita avvenuto nel corso delle ultime generazioni è probabilmente da attribuire più a un’alimentazione migliore, che a una medicina più efficace.

La tradizione alimentare è uno specchio della nostra vita che si evolve con i tempi, e ci dice chi siamo, e a quale comunità apparteniamo.

Ma “assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile”, come chiede la domanda di Expo 2015, è una sfida gigantesca.

Come ogni problema complesso, anche questo non ha soluzioni semplici. Non esiste la causa dei problemi alimentari, come non esiste la soluzione.

Le soluzioni devono essere tante quante le diverse soluzioni locali ma la sfida dell’alimentazione – questo ce lo insegna il passato – si può vincere.

Fame e malnutrizione

bambini malnutriti

Bambini malnutriti

Nel 2013, circa 842 milioni di persone – circa una su otto nel mondo –soffrono cronicamente la fame e non dispongono di cibo sufficiente per condurre una vita attiva.

La regione più colpita è l’Africa, dove una persona su quattro è sottoalimentata, seguita da alcuni paesi dell’Asia meridionale.

Mezzo milione di bambini ogni anno diventano ciechi per mancanza di vitamina A, e la metà di loro muore entro l’anno successivo. La carenza di zinco provoca la morte di circa 400.000 bambini. 165 milioni di bambini soffrono di malnutrizione.

Però una notizia buona c’è: le persone che soffrono la fame sono 173 milioni in meno rispetto al 1990, nonostante la popolazione mondiale sia nel frattempo passata da 5,5 a quasi 7 miliardi.

In Italia, come negli altri paesi avanzati e nella maggior parte ormai dei paesi emergenti, il problema delle ricorrenti carestie, e della fame cronica per la stragrande maggioranza della popolazione, è stato risolto nel corso del Novecento grazie a uno straordinario aumento della produttività dell’agricoltura e dell’allevamento, frutto della sistematica applicazione di nuove conoscenze scientifiche.

Obesità

bambini obesi

Bambini obesi

Quando si comincia a mangiare di più non è facile fermarsi, anche perché – come sperimentato da chiunque abbia cercato di perdere peso – siamo biologicamente attrezzati per difenderci dalla scarsità, ma non dall’abbondanza.
Oggi il numero delle persone sovrappeso (1,1 miliardi) o obese (500 milioni) è quasi esattamente il doppio di quello delle persone che soffrono la fame. Ma è anche il doppio rispetto al 1980 e la metà rispetto al 2030, se il trend attuale dovesse continuare.

La causa è la cosiddetta “transizione alimentare”: al crescere del reddito i cibi a basso contenuto calorico, come i cereali, vengono sostituiti con altri di maggior pregio ma anche a maggior contenuto calorico, come carne, latte e latticini, oppure con prodotti industriali confezionati, spesso di bassa qualità nutrizionale perché troppo ricchi di calorie e troppo poveri di micronutrienti.

Allo stesso tempo, la vita diventa più sedentaria, quindi il fabbisogno di calorie diminuisce e diete troppo povere diventano così troppo ricche.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i chili di troppo sono responsabili del 44% dei casi di diabete, del 23% degli infarti e del 40% di alcuni tipi di cancro, e sono diventati la causa di malattia in più rapida crescita.

Il problema è particolarmente grave nei paesi emergenti, dove mancano le risorse e le strutture per curare tante persone.

Spreco di cibo

Un terzo circa del cibo prodotto nel mondo non arriva nel piatto dei suoi abitanti.
Il cibo viene perduto lungo il suo intero ciclo di vita, dal produttore al consumatore.
Nei paesi più poveri, le perdite avvengono soprattutto nel campo, nei trasporti, nello stoccaggio e nella lavorazione, per mancanza delle infrastrutture necessarie: il cibo viene danneggiato (a causa di topi, ratti, locuste e altri insetti) o si deteriora (per mancanza di igiene o di una catena del freddo) prima ancora di arrivare alla vendita e al consumo. Il singolo consumatore però butta via solo 6-11 chili di cibo all’anno.

Nei paesi più ricchi, invece, le perdite maggiori sono nella vendita e nel consumo.
Si butta via il cibo perché contiene contaminanti (come agrofarmaci o micotossine) superiori ai limiti di legge, perché il livello qualitativo (anche semplicemente nell’aspetto) non è all’altezza, perché è scaduto ma è ancora buono, perché i supermercati preferiscono tenere gli scaffali sempre pieni, anche se sanno che parte del prodotto non sarà venduta.

Molto cibo, infine, viene sprecato a casa: secondo le stime FAO, dai 95 ai 115 chili di cibo per persona l’anno.
In Italia, le stime più affidabili parlano di un 8% della spesa alimentare che finisce nella spazzatura, per un valore fra i 7 e i 9 miliardi di euro l’anno.

Anche il costo ambientale è impressionante: per produrre il cibo che viene poi perduto si occupano 1,4 miliardi di ettari di terra che si potrebbero restituire agli ecosistemi naturali, si producono 3,3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica che contribuiscono al cambiamento climatico, si sprecano 250 chilometri cubici di acqua, oltre all’energia e ai mezzi tecnici usati.

Ogni anno, nelle case dei paesi ricchi, si buttano 222 milioni di tonnellate di cibo, una quantità pari quasi alla produzione totale netta di cibo nell’Africa sub sahariana.

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Alessia Frasson – Pietro Raimondi




Visita all’azienda Teseo S.r.l.

Logo TeseoLa visita si è svolta sabato 15 Novembre dalle ore 8.30 alle ore 12.00. L’Azienda in questione è la Teseo, un’azienda che si occupa di impianti per la distribuzione di aria compressa che ha sede a Desenzano D/G, ma possiede anche sbocchi commerciali in Nord America, Cina, Germania, Inghilterra, Colombia e in Olanda. La nostra esplorazione all’interno dell’azienda era articolata in sei parti:

  1. Visita in magazzino, con relative spiegazioni per quanto riguarda imballaggi, controlli finali ed elementi di codifica
  2. teseo02Visita generale ai diversi reparti di controllo sicurezza, di produzione di oggetti destinati al montaggio, di piegatura tubi, di controllo qualità
  3. Visita ai laboratori di controllo qualità (prove meccaniche, a corrosione, di durezza, etc.)
  4. Visita ai laboratori di disegno e progettazione (illustrazione della stampante 3D, spiegazione e consigli sulla questione brevetti, chiarimenti generali sulla progettazione dei prodotti dell’azienda)
  5. Visita all’apparato commerciale e burocratico dell’ azienda (compilamento pratiche, certificazione ISO 9001, esportazioni europee ed internazionali, rapporti con aziende, fiere e merchandising)
  6. Ovviamente, non poteva mancare un lauto rinfresco con il personale dell’ azienda che è stato successivamente ringraziato e calorosamente salutato

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Sede principale di Desenzano

C’è da dire che nonostante tutto il giro di affare sia italiano sia internazionale, questa è una piccola-media azienda che vanta l’operato di 50 persone tra operai e dirigenti. Ma non solo, dai grafici mostrati all’arrivo, si è notato che comunque in relazione alle proprie dimensioni l’azienda ha sempre avuto dei buoni profitti e una sostanziale crescita. Concludo affermando che, da un’idea che può sembrare banale come quella della sostituzione dei tubi di ferro(pesanti, difficili da montare) a quelli di alluminio(leggermente un po’ più costosi ma più efficienti, maneggevoli, resistenti) si è riusciti a tirar su un’azienda che occupa un posto ben piazzato nel suo settore. (Chiaramente non è stato solo quello a dare il boom ma anche un susseguirsi di raffinatezze tecniche ed e nuovi brevetti come il carrello che trasporta l’uscita dell’aria compressa oppure le pale eoliche che possono fungere da compressori, etc.)

Buonanno Giuseppe 4A




In trincea al Passo del Pasubio

Durante il percorso scolastico che lo studente vive crescendo, non sono poi molte le occasioni che permettono di creare fra compagni di corso e professori un vero legame d’amicizia. Nel corso dell’anno scolastico si è infatti molto impegnati nelle proprie attività e si vive giorno dopo giorno una costante e crescente richiesta di concentrazione sul proprio lavoro. gente Tutto ciò non aiuta i rapporti umani, i quali rimangono subordinati agli obbiettivi dei singoli inficiando l’aspetto comunitario della scuola. Per noi studenti della sezione 4 E informatica e della sezione 4 D elettronica però, il 27 ottobre 2014 si è presentata un’occasione più unica che rara. La passione, la determinazione e sopratutto la grande disponibilità del Professor Mauro Guerra, del Professor Domenico Marchione e del Professor Silvano Bandera ci hanno permesso di partecipare ad una delle più emozionanti ed efficaci gite al quale un ragazzo potrebbe partecipare, e cioè la visita alla ex zona di guerra situata tra le montagne del Passo del Pasubio. Tra quelle montagne, infatti, si sono scritte pagine importanti della storia del nostro paese, ed è proprio in quei luoghi che numerosissimi italiani hanno perso la vita per “difendere” o talvolta anche solo per “ubbidire” ad uno Stato messo in ginocchio dalla Prima Guerra Mondiale. Non sono servite particolari spiegazioni, una volta arrivati vicino alla trincee, perchè ci rendessimo tutti conto delle difficilissime condizioni di vita alle quali i soldati dovevano adattarsi per poter sopravvivere e combattere. panorama Nonostante le fantastiche condizioni climatiche che fortunatamente abbiamo incontrato durante la gita, infatti, non è stato difficile capire il freddo che i soldati dell’esercito Italiano e di quello Austriaco devono aver patito durante la loro permanenza in quei luoghi. In mezzo a quelle montagne, circondati da un così maestoso paesaggio e rapiti da un silenzio spiritualmente perforante ci siamo tutti sentiti vicini gli uni con gli altri e abbiamo tutti compreso l’incredibile sacralità di quelle rocce sulle quali uomini con famiglia e ragazzi come noi hanno versato il loro sangue per la patria! Le trincee nelle quali erano stanziati i soldati sono situate all’incirca a 2000 metri d’altitudine e ogni partecipante della gita è riuscito ad arrivare a questa quota aiutato solamente dalla forza delle proprie gambe e dal supporto dell’affiatato gruppo che si è subito creato fin dai primi momenti della gita! I tre professori accompagnatori si sono dimostrati, inoltre, particolarmente capaci e hanno aiutato i membri del gruppo in difficoltà mantenendo sempre tutti uniti ed attenti alla splendida natura circostante. gente2 Si può senza dubbio affermare che la lunga e complessa camminata verso il rifugio e il clima favorevole, ma non per questo mite, hanno collaborato nel rendere questa esperienza non soltanto intensa ed indimenticabile, ma hanno anche rafforzato ulteriormente il rapporto fra i compagni delle due classi con i propri docenti rendendoci AMICI invece che colleghi! Anche il rifugio Achille Papa in cui siamo stati ospitati per cenare e dormire ha offerto un servizio davvero impeccabile offrendoci una cena ed una colazione ottime permettendoci di continuare la gita a pieno regime, carichi per il ritorno. Non esagero dicendo che questo tipo di attività è piaciuta a tutti e ha dimostrato ulteriormente l’incredibile preparazione dei nostri docenti in molte più situazioni di quelle che la scuola può offrire. Siamo sempre più convinti della validità dei viaggi d’istruzione come questo, i quali danno la possibilità di vivere emozioni davvero incredibili con le persone che più ci sono vicine nella routine quotidiana ma che spesso ci risultano anche così distanti a causa delle numerose distrazioni. Concludo ringraziando nuovamente il professor Guerra, il professor Marchione ed il professor Bandera, ringrazio tutti i partecipanti delle due classi (4 E informatica e 4 D elettronica) e ringrazio anche la scuola e la dirigente per averci messo a disposizione gli strumenti necessari per realizzarla. Spero che grandi iniziative come questa possano essere riproposte ad altre classi nei prossimi anni e consiglio sinceramente a chiunque di parteciparvi!

Ora vi saluto e vi auguro una buona continuazione dell’anno scolastico,

Rino Bellandi 4E




Partecipazione alla 3° Fiera delle imprese formative simulate

La Fiera dura due giorni e ci partecipano diverse scuole anche dal Tirolo e dalla Germania. L’anno prossimo l’evento maggiore si svolgerà a Praga e ci sarà una piccola mostra davanti all’Expo di Milano. La fiera di oggi si trovava all’interno di una scuola di Monza, la scuola Confalonieri, che ha messo a disposizione il suo cortile per i diversi stand. Appena arrivati siamo entrati ed ognuno di noi ha avuto il timbro IFS per fare in modo da poter entrare e uscire in ogni momento, una volta entrati abbiamo fatto il giro di tutte le varie postazioni. Le postazioni erano molto varie ed ognuna offriva spunti e caratteristiche diverse. C’erano scuole che vendevano vestiti, scuola che facevano frullati di frutta, scuole che vendevano i frutti della propria terra, scuole che facevano progetti per il riscaldamento e una scuola ha anche progettato un missile. Altre scuole facevano programmi per la fotografia, altre facevano robot tecnologicamente molto avanzati e ogni progetto era molto interessante. Uno stand particolarmente attivo era questo: “Alla corte di Teodolinda”, rappresentati da una scuola alberghiera che offriva il proprio cibo. Teodolinda è stata colei che ha convertito Monza al cristianesimo dall’arianesimo quindi è una persona chiave di questa città e a lei è stato dedicato il Duomo e una corona con un valore particolare che è ancora custodita e si dice che ci sia anche una leggenda su un chiodo in essa, per questo motivo hanno voluto dare il nome a questo stand. Questo stand è dei ragazzi di un Itis che hanno sviluppato un robot a sei braccia e in più hanno anche sviluppato un cane robot con il linguaggio specifico che evita gli ostacoli ribaltandosi su se stesso. Sono stati molto bravi perché il progetto non era semplice. Alla fiera ci hanno accompagnato il professor Strano e la professoressa Cotrufo che sono stati molto socievoli e simpatici. Durante la nostra visita alla fiera siamo andati anche nella sala conferenze, una bellissima sala dove parlavano il sindaco di Monza, il direttore di Confindustria, l’assessore del Comune e altre personalità elevate. Il discorso è stato molto interessante perché hanno spiegato come aiutare noi ragazzi a migliorare e come trovare i soldi per fare queste iniziative e non bloccare la nostra creatività. Continuando la nostra visita abbiamo anche incontrato uno stand molto interessante perché fa cose che vorremmo fare anche noi ragazzi ossia modificare le immagini. Questo è il manifesto e loro ti fanno la foto, poi la modificano a loro scelta e successivamente la inviano a te, come idea è molto bella e non facile da realizzare dato che i programmi per modificare le immagini in modo completo costano molti soldi. Una volta finita la visita alla fiera due guide turistiche della scuola Olivetti ci hanno accompagnato a fare la visita della città, del fiume e dei posti più caratteristici. Successivamente abbiamo avuto del tempo libero per andare dove volevamo, una meta molto ambita è stata andare al Parco di Monza che è anche il più grande in Europa e al suo interno possiamo trovare anche l’autodromo di Monza molto rinomato per le gare automobiliste e motociclistiche che fanno al suo interno. E’ stata un’ottima esperienza e abbiamo imparato molte cose sul lavoro che dovremo fare anche noi dato che l’anno prossimo se riusciremo, andremo anche noi a esporre il lavoro che stiamo facendo.