In data 21-10-2025, la nostra classe, insieme alla 1^C e al prof di religione Domenico Marchione, ha partecipato ad un’uscita davvero interessante.
Con noi c’erano alcuni ragazzi di quarta, che hanno fatto da guide e ci hanno raccontato tante curiosità e storie sui monumenti di Lonato. Abbiamo scoperto luoghi ricchi di storia e abbiamo imparato cose nuove.
È stata un’esperienza diversa dal solito, che ci ha permesso di conoscere meglio il nostro territorio e di trascorrere una giornata insieme all’insegna della cultura e del divertimento.
Siamo partiti da scuola e, dopo una breve passeggiata, siamo arrivati in piazza, vicino al Comune della città, dove i ragazzi di quarta ci hanno iniziato a raccontare tante curiosità sulla storia e sui monumenti di Lonato.
Basilica e Torre di Lonato
Successivamente ci siamo diretti verso la Basilica, dove le guide ci hanno spiegato alcune informazioni e curiosità dall’esterno. In seguito siamo entrati all’interno, dove il prof Marchione è intervenuto aggiungendo altri dettagli interessanti che ci hanno aiutato a comprendere meglio la storia e l’importanza di questo luogo.
Dopodiché ci siamo incamminati verso la Torre, passando per alcune stradine. Arrivati alla base, abbiamo iniziato a salire una scala stretta e ripida, illuminata qua e là da piccole finestre che lasciavano entrate la luce.
Una volta in cima, ci siamo trovati davanti a delle campane gigantesche, davvero enormi, che occupavano quasi tutto lo spazio: è stato impressionante vederle così da vicino.
Campane situate all’interno della Torre
Infine siamo saliti sulla rocca, un luogo incantevole e un panorama mozzafiato. Lassù, abbiamo scattato tantissime foto, cercando di catturare ogni angolo di quella vista spettacolare . All’interno della rocca, abbiamo visitato il Museo Civico Ornitologico, dove erano esposti numerosi uccelli imbalsamati e accompagnati da descrizioni interessanti sulle loro specie. Abbiamo esplorato ogni angolo della rocca, ammirando le mura antiche . Infine, per concludere la giornata in bellezza, ci siamo riuniti per una foto di gruppo, un ricordo speciale di questa meravigliosa uscita insieme.
Ingresso Rocca di Lonato
Makar Simakov & Monetti Simone 1B
Escursione sul Pasubio (2025)
Al via presso le Bocchette di Campiglia
La nostra avventura sulle cime del pasubio, è iniziata nella mattinata del 13 Ottobre 2025. Insieme ad alcuni studenti delle classi 5ªE, 5ªA, 5ªB, 5ªI, 5ªL e 5ªK ci siamo ritrovati davanti alla fermata degli autobus dell’istituto, per intraprendere un’esperienza di due giorni, alla scoperta delle “52 Gallerie del Pasubio”.
Accompagnati dalla saggia esperienza dei professori Masetti, Bandera e della professoressa Rossi, siamo riusciti a vivere al meglio queste splendide giornate.
Dopo circa due ore di viaggio siamo finalmente arrivati nella valle del Pasubio, dove dopo un po’ di attesa abbiamo raggiunto l’inizio del percorso con delle navette, dato che l’autobus non era in grado di percorrere quel tratto di strada.
Una breve introduzione sull’origine e storia del percorso, ed il nostro viaggio ha avuto finalmente inizio.
Dopo un breve tratto di percorso sterrato, siamo arrivati all’ingresso della prima galleria, che ha segnato l’inizio del nostro percorso, con un costante rimando alla storia di questi luoghi.
La prima delle 52 gallerie
Le gallerie furono costruite in un tempo record di soli 9 mesi, dalla 33o Compagnia Minatori del V Reggimento Genio. Furono scavate per permettere il rifornimento dei soldati al fronte in tempi minori e con maggiore sicurezza, bypassando il fuoco nemico austriaco. Le loro dimensioni e forme variano da galleria a galleria, due tra le più iconiche sono sicuramente la numero 19 e 20, che con il loro unico andamento a spirale creano un’atmosfera quasi surreale, considerando anche che la prima tra queste due è la più lunga del percorso misurando ben 320 metri in lunghezza.
La meta della giornata è il rifugio “Achille Papa”, intitolato al famoso generale della Grande Guerra. Situato a 1950 metri di altitudine, a strapiombo sulla valle sottostante, rappresenta un importante punto di ritrovo, collegando diversi percorsi. È ben attrezzato, considerando la difficoltà di portare le risorse in alta quota, soprattutto l’acqua, che è disponibile in quantità limitata grazie alla raccolta piovana.
Finalmente il rifugio “Gen. Achille Papa”
Siamo riusciti a rispettare la tabella di marcia ed arrivare in circa tre ore al rifugio. Dopo la pausa pranzo, siamo ripartiti per andare a visitare la chiesetta di Santa Maria sul Pasubio, e l’arco eretto in zona in onore ai caduti.
Divisi in gruppi, abbiamo poi esplorato le trincee del fronte italiano, ammirando il paesaggio naturale alpino composto dalle cime delle montagne che magicamente emergono dalle nuvole che nacondono le vallate.
Sui luoghi del conflitto della Grande Guerra
Stanchi e un po’ sfiniti, verso le cinque del pomeriggio, siamo finalmente rientrati al rifugio per riposare e prepararci per l’abbondante cena consumata nei locali del rifugio.
Dopo cena abbiamo trascorso qualche momento per stare in compagnia o riposare. Ci siamo divertiti a giocare a carte e a chiacchierare nella sala da pranzo, anche i professori si sono prestati e, ovviamente, sono stati sconfitti a briscola.
La sveglia era fissata alle 7, e dopo aver fatto colazione, abbiamo iniziato la nostra salita verso cima Palon.
A metà percorso ci siamo fermati ad ammirare gli Scaffali della Memoria, un museo a cielo aperto dove, su delle mensole, sono esposti barattoli di latta, munizioni, filo spinato e persino ossa umane, resti della Grande Guerra ritrovati negli anni e conservati qui dai diversi escursionisti che li hanno trovati.
Il museo memoriale a cielo aperto
Abbiamo poi ripreso il nostro percorso verso il dente italiano, il cui sentiero è martoriato da vari crateri, risultato dei bombardamenti austriaci, ed esplorando alcune gallerie realizzate durante la Guerra e utilizzate per spostamenti sicuri, per ripararsi o coservare cose e animali, oltre che per minare le linee nemiche.
Arrivati in vetta a cima Palon, situata a 2232 metri sul livello del mare, abbiamo potuto ammirare il panorama e sentire il peso della storia sulle nostre spalle.
Dopo una successiva discesa e un’ultima scalata verso il dente austriaco, abbiamo finalmente iniziato il rientro verso il rifugio, ammirando il fantastico panorama, e alcuni esemplari di camosci.
Non siamo soli
Licenza di catturare panorami mozzafiato
Ritornati al rifugio, abbiamo pranzato e ci siamo riposati. Verso le due di pomeriggio, raccolti gli zaini, ci siamo di nuovo incamminati verso valle, percorrendo la “Strada degli Eroi”, che si snoda tra tornanti e panorami mozzafiato in territorio prima Veneto (quindi Italia al tempo della Guerra), quindi, dopo la galleria intitolata al Gen. D’Havet, in Trentino (quindi Austria al tempo della Guerra), fino a scendere al passo Pian delle Fugazze.
Per accorciare il tragitto abbiamo deciso di deviare lungo sentieri più ripidi che si addentrano nel bosco. Dopo due ore di discesa e una piccola attesa alla fermata del pullman, siamo partiti per ritornare alle nostre quotidianità.
Il foliage autunnale ci accompagna lungo la “Strada degli Eroi”
Nonostante l’impegno richiesto per affrontare questo percorso, questa esperienza ha riscosso un grande apprezzamento fra tutti gli studenti e, soprattutto, ci ha ricordato che per raggiungere ogni obiettivo, in quest’occasione alte vette e panorami mozzafiato, occorre sempre impegno e fatica.
Ringraziamo i professori che ci hanno accompagnati e tutti coloro che hanno organizzato questa fantastica escursione.
Nicola Bassetti (5ªE), Robert Cojocariu (5ªE), Michele Della Maestra (5ªE)
Un’esperienza memorabile
Parco delle fucine di Casto – 2025
Tra le rocce e il fiume che scorre, l’adrenalina sale
Il 27 Maggio 2025, alcuni studenti ed insegnanti dell’Istituto Cerebotani di Lonato, vivono l’esperienza di una a giornata all’avventura nel Parco delle Fucine di Casto , attraverso una scalata.
Il parco delle fucine di Casto è situato tra Val Trompia e Val Sabbia, verdi valli della provincia di Brescia, luogo dove avventura e natura si incontrano.
Il parco è un vero e proprio paradiso, per gli appassionati di sport e natura.
Il nostro Istituto, si è presentato con circa 40 ragazzi senza esperienza di ferrate ma tutti si sono trovati bene, poiché il parco accoglie tutti coloro che vogliono provare, con percorsi che hanno diversi livelli di difficoltà.
Durante la mattinata al parco abbiamo avuto l’opportunità affrontare la ferrata che percorre lo stretto di Luina, il canyon creato nella roccia calcarea dall’omonimo torrente.
Equipaggiati con caschi, imbragature e moschettoni, i percorsi affrontati hanno messo alla prova gli studenti, sia fisicamente che emotivamente. Ogni via, infatti, offre una sfida diversa, con tratti verticali, traversi e passaggi su ponti sospesi.
L’adrenalina è sempre accompagnata da un senso di sicurezza, grazie alla buona manutenzione delle attrezzature, al gruppo creato che si aiuta nelle difficoltà e alla presenza di personale esperto.
La ferrata verso il ponte tibetano, è stata verticale e impegnativa: quasi ci si voleva arrendere, per fortuna ciò non è accaduto perché dopo c’era il “ponte”, una scomoda fune d’acciao appesa fra due versanti di un profondo vaio laterale: attraversarlo ripaga i timori con un’esperienza elettrizzante in un paesaggio incantevole. Chi non se l’è sentita è tornato all’area picnic, dove ha potuto rilassarsi accanto al micro-laghetto alpino. I più temerari hanno anche fatto il bagno nelle meravigliose ma gelide acque turchesi.
La giornata al Parco delle Fucine di Casto, è stata un’esperienza indimenticabile, che ha unito avventura, natura e divertimento.
Si ringraziano vivamente i professori S. Bandera, M. Masetti e M. Rovida e le guide del parco, per aver reso possibile questa escursione che ci ha fatto conoscere un luogo unico e di vivere momenti di condivisione e di crescita personale.
Stefania Baruffa, 3ª L
CAMPIONATO STUDENTESCO RAFTING 2025
Si inizia
Il giorno 16 maggio 2025, 66 studenti e 4 professori della nostra scuola sono andati in Piemonte. più precisamente a Balmuccia, dove si trova un centro che pratica e fa praticare sport fluviali: rafting, canoa, kayak…centro riconosciuto da due federazioni, Federazione Italiana Rafting e Federazione Italiana di Canoa e Kayak che li promuove dal 1990.
Ovviamente non siamo degli sprovveduti
I professori, da bravi educatori, prima di andare all’avventura su un gommone ci hanno fatto spiegare dagli istruttori le basi sul come si va su un gommone. Ci vuole molta coordinazione tra tutti, nella prima fila quello a destra doveva dare il ritmo della remata e dietro tutti c’era la guida che diceva di fermarci, proseguire o girarci.
La gara
Prima di cominciare la gara era doveroso prendere la mano con i tempi, il ritmo e la coordinazione quindi prima di arrivare all’inizio della gara abbiamo fatto un bel po di pratica sul fiume Sesia tra rapidi e acque più tranquille. Dopo aver capito come funzionava siamo arrivati all’inizio e da li c’erano da fare 600m che però erano cronometrati, quindi l’obiettivo era fare 600m nel minor tempo possibile.
Le premiazioni
Finite tutte le squadre di gareggiare, sono iniziate le premiazioni, dove tutte e due le categorie (femminile e maschile) della nostra scuola si sono posizionate in ottimi posti, addirittura due squadre al primo posto.
Giulia Ravaioli, 3ª K
Tra Natura e Spiritualità: Un Viaggio Indimenticabile
La nostra recente gita scolastica, organizzata per le classi 4E, 4I e 4L, è stata un’esperienza indimenticabile, ricca di momenti educativi e riflessivi. Ecco un resoconto della giornata.
Passeggiata nella natura
Il viaggio è iniziato di buon mattino, con entusiasmo e curiosità da parte di tutti. La prima tappa è stata un parco eolico, un luogo dove tecnologia e natura si incontrano in armonia. Qui abbiamo visitato la prima pala eolica, un’imponente struttura che ci ha lasciato a bocca aperta. Durante la visita, ci è stata illustrata la realizzazione del parco e le caratteristiche tecniche delle pale, sottolineando l’importanza delle energie rinnovabili per il futuro del nostro pianeta.
Dopo una passeggiata immersi nella natura, siamo arrivati alla seconda pala eolica. Qui si è tenuta una discussione approfondita sull’impatto ambientale del parco e sulla collaborazione tra il comune e AGSM, l’azienda che ha realizzato l’impianto. Questo momento di confronto ci ha permesso di riflettere su come sia possibile coniugare sviluppo tecnologico e tutela dell’ambiente.
La Madonna della Corona: l’ambiente
La mattinata si è conclusa con un momento di relax, seguito dal ritorno al pullman. Ci siamo poi diretti verso un centro commerciale, dove abbiamo avuto una pausa pranzo. Alcuni di noi hanno scelto di mangiare al McDonald’s, altri al KFC, godendoci un po’ di svago prima della seconda parte della giornata.
Nel pomeriggio, abbiamo raggiunto la Madonna della Corona, un luogo suggestivo e spiritualmente intenso. La discesa lungo la Via Crucis, con le sue statue che rappresentano le stazioni, è stata un’esperienza emozionante e riflessiva. Successivamente, abbiamo visitato una gru antica, un esempio di ingegneria tradizionale, prima di proseguire lungo le scale che ci hanno condotti al santuario.
La Madonna della Corona: il Santuario
La visita al Santuario della Madonna della Corona è stata il culmine della giornata. Qui, una guida ci ha raccontato la storia del luogo e l’importanza che riveste per i pellegrini. L’atmosfera era solenne e ci ha permesso di apprezzare il valore spirituale e storico di questo sito unico.
Infine, siamo tornati al pullman per il viaggio di ritorno, stanchi ma arricchiti da un’esperienza che ha saputo coniugare apprendimento, riflessione e divertimento. Una giornata che rimarrà nei nostri ricordi e che ci ha insegnato molto, non solo sui luoghi visitati, ma anche su noi stessi e sul mondo che ci circonda.
Giacomo Gamberi 4E
Rafting 2025
Rafting, divertimento e vittorie: l’ITIS Cerebotani brilla ai “Monrosa Rafting Games 2025”!
Partenza alle 6 del mattino, zaini in spalla e tanta voglia di divertirsi. Così è iniziata la giornata del 16 maggio 2025 per il gruppo dell’ITIS Cerebotani, diretto a Balmuccia (VC) per partecipare ai Monrosa Rafting Games 2025, sul fiume Sesia. A bordo dei pullman ci sono ragazzi e ragazze di seconda, terza, quarta e quinta, accompagnati dai proff. Bandera, Torbol, Boschetti e Masetti, pronti a vivere una giornata piena di adrenalina e avventura.
Appena arrivati c’è stato un po’ da aspettare, prima di entrare nel vivo dell’azione. Ma l’attesa non è stata certo noiosa: tra una chiacchierata, qualche partita a pallone e nuove amicizie, il tempo è volato e l’energia del gruppo è già alle stelle.
La competizione comporta una gara di rafting cronometrata su un tratto di 600 metri. Gli equipaggi si sono messi alla prova tra onde e correnti, con tanta grinta e spirito di squadra. Subito dopo la gara, ci siamo lanciati in un percorso più lungo di circa 8 km, dove non sono mancati momenti esilaranti: qualcuno è finito in acqua, altri si sono incastrati sul gommone, ma tutti si sono fatti una gran risata e hanno continuato a pagaiare con il sorriso.
Il contesto naturale è spettacolare: montagne verdi, acqua fresca e tanta voglia di stare insieme. Il rafting è stato solo una parte del divertimento: la giornata è stata anche un’occasione per socializzare, conoscerci tra classi diverse e vivere un’esperienza fuori dal comune.
A chiudere in bellezza, le premiazioni: l’ITIS Cerebotani ha conquistato il podio nella categoria junior maschile mentre in quella femminile primo e secondo posto! Un risultato che ha reso ancora più speciale una giornata già perfetta.
Verso le 20 siamo arrivati a Lonato, stanchi ma super felici, con mille ricordi, qualche livido e tanta voglia di rifarlo. Una giornata che resterà impressa nella memoria di tutti, tra sport, amicizia e tante, tantissime emozioni.
Marian Zubani, 4ª A
Resoconto della Gita a Vicenza e Arquà Petrarca
La nostra gita si è svolta in due momenti distinti e interessanti. Al mattino abbiamo visitato una replica della Sacra Sindone a Vicenza. La guida ci ha spiegato nel dettaglio la storia del reperto originale, il suo significato religioso e le varie teorie che lo circondano. Abbiamo trovato molto interessante vedere da vicino una riproduzione così accurata e riflettere insieme sul valore spirituale e culturale che questa reliquia rappresenta.
Nel pomeriggio ci siamo spostati ad Arquà Petrarca, dove abbiamo visitato la piccola cittadina nella quale il poeta ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Durante il nostro soggiorno nella città, abbiamo fatto visita alla sua tomba, che si trova accanto alla chiesa, e alla casa del famoso autore. L’ambiente era molto suggestivo e ben conservato, e ci ha affascinati immergerci nella vita e nella quotidianità di uno dei più grandi esponenti della letteratura italiana. Abbiamo potuto osservare alcuni oggetti originali, conoscere meglio la sua storia personale e il contesto in cui viveva.
Durante tutta la giornata siamo stati in compagnia delle classi 4M e 4F e dei professori/esse Marchione, Quaini, Tosadori e Azzini, oltre che di una guida molto preparata, che ha reso la visita ancora più coinvolgente grazie alle sue spiegazioni.
Tra le cose che ci sono piaciute di più ci sono sicuramente i momenti trascorsi insieme al gruppo e la visita alla casa di Petrarca, che abbiamo trovato particolarmente interessante e coinvolgente.
È stata un’esperienza educativa e stimolante, che ci ha permesso di approfondire sia aspetti religiosi che letterari del nostro patrimonio culturale.
Cavallari Enea, Gobbi Simone & Zubani Marian 4A
Lo scambio culturale col Portogallo
Mercoledì 22 Gennaio io e altri studenti di varie sezioni e corsi abbiamo fatto un’ esperienza che non ci dimenticheremo mai. Siamo partiti per Póvoa de Varzim, un comune di Porto, una delle città più importanti del Portogallo, ospitati da un nostro partner che a sua volta ha visitato l’Italia.
Questo progetto è stato organizzato dalla nostra scuola in collaborazione col Liceo ESEQ (Escola Secundária Eça de Queirós) di Póvoa.
In Portogallo
Arrivati in Portogallo ci siamo incontrati davanti alla ESEQ, dove abbiamo incontrato le nostre famiglie ospitanti (con cui abbiamo comunicato in inglese) che ci hanno accompagnati a casa. Ogni sera abbiamo cenato insieme. Abbiamo provato vari piatti tipici, come la Francesinha (una sorta di croque monsieur), il bacalhau com natas (baccalà con panna), i dolci pastel de nata…
Mentre siamo stati lì, abbiamo visitato molti posti di ogni genere: siamo stati a visitare la città di Porto, Povoa e Guimaraes (la città dove è sorto il Portogallo) con il suo castello; costruzioni importanti come il comune (dove il sindaco ci ha incontrati facendo un discorso sulla vita e dell’influenza a livello internazionale di Póvoa), l’Archivio Municipale e in particolar modo la Libreria Lello di Porto, dove hanno filmato alcune scene di Hogwarts nei film di Harry Potter.
Non abbiamo solo visitato il Portogallo da un punto di vista fisico però, abbiamo conosciuto anche alcune cose sulla vita scolastica.
Abbiamo scoperto che lì si va a scuola ad orari alterni (a volte la mattina, altre il pomeriggio) e si pranza a scuola, che sono dotate di una caffetteria e una mensa.
Abbiamo partecipato anche ad alcune lezioni dei nostri amici portoghesi, come una lezione di graphic design, dove gli studenti hanno fatto una presentazione per un’azienda immaginaria creando un logo e un sito web.
La ESEQ a volte organizza un evento per celebrare la diversità degli studenti, che vengono da ogni parte del mondo. Abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare una volta. Lì le famiglie dei ragazzi portano alcuni piatti tipici della loro patria, alcuni fanno anche una presentazione su di essa o danze tipiche.
Purtroppo non abbiamo potuto restare lì per molto (anche se avremmo voluto!), per cui abbiamo dovuto lasciare la nazione con un cuore pesante. Però l’esperienza non era ancora conclusa: i ragazzi portoghesi dovevano ancora venire in Italia.
In Italia
All’arrivo li abbiamo incontrati davanti la nostra scuola, e li abbiamo portati alle nostre case.
Hanno visitato varie città: Milano, Venezia, Sirmione, Desenzano e Lonato.
Per curiosità ho chiesto il parere della mia compagna su quale fosse la classifica delle città migliori fra esse. Ecco la risposta:
Venezia
Sirmione
Milano
Desenzano
Lonato (ahia!)
Hanno anche visitato la nostra scuola, partecipando a lezioni con dei nostri professori e visitando i nostri laboratori.
L’ultimo giorno abbiamo fatto una festa nell’oratorio di Lonato celebrando le nostre culture, portando cibo tipico delle nostre tradizioni, cantando canzoni e recitando poesie.
Purtroppo tutto ha una fine, e quale canzone più appropriata se non My Way di Frank Sinatra per salutarsi: sulle note di questa canzone siamo tornati a casa, lasciando i ragazzi il giorno dopo al loro ritrovo per andare all’aeroporto.
Settimana bianca 2025
All’alba di mercoledì 12 Febbraio, le classi 3ªB e 3ªE sono partite in pullman dalla sede centrale del nostro Istituto per il viaggio d’istruzione “Settimana bianca” con destinazione Aprica, in provincia di Sondrio, accompagnate dai professori Bandera, Masetti e Pizzatti. Il viaggio è andato benissimo e siamo arrivati all’hotel Torena circa alle 9 del mattino; lasciate le valigie, ci siamo subito incamminati verso le piste da sci, distanti circa trecento metri. Chi non possiede l’attrezzatura l’ha potuta noleggiare presso uno ski rent sul posto. Quindi siamo andati subito sulla neve nella zona dei campetti, ovvero l’area dove i “prima neve” cominciano a prendere confidenza con gli sci. Fin dal primo giorno, abbiamo seguito due ore di lezione la mattina, pausa pranzo a mezzogiorno, per poi sciare in libertà il pomeriggio fino alle 16:30. Durante la primaa giornata, chi ne aveva le capacità, ha colto l’occasione per esplorare il comprensorio, anche se purtroppo la nebbia ci ha impedito di apprezzarne il panorama. A pranzo ci siamo fermati al ristoro Pasò, raggiungibile in funivia; i più esperti sono scesi con gli sci ai piedi lungo la panoramica, gli altri hanno ripreso la cabinovia. Una volta rientrati in hotel, ognuno si è sistemato nella rispettiva stanza; in genere in 4 per camera, ognuno con i suoi compagni di classe. Dopo aver fatto una doccia, ci restava un bel po’di tempo libero, dato che la cena era tutti i giorni alle 19:30; qualcuno ha riposato ed è andato a giocare a carte nella hall e qualcun altro è andato al supermercato vicino l’hotel per comprare la merenda. A cena c’era un buffet di verdure self service, un primo, il secondo ed il dolce; senza troppe pretese ma si mangiava… La sera eravamo liberi di scegliere se fare una passeggiata oppure rimanere in hotel; in genere uscivamo a prendere una boccata d’aria e poi leggevamo o guardavamo la tv e alle 23 si andava a letto. Di mattina ci siamo sempre svegliati verso le 7, per poi fare colazione per le 7:30. La lezione di sci era dalle 9 alle 11, quindi avevamo tempo per fare le cose con calma. Nulla vietava però, a chi volesse sciare prima, di recarsi sulle piste in anticipo. I primi tre giorni sono volati, con tante piste e tanto divertimento; il cielo si è schiarito ed ha lasciato spazio ad un panorama mozzafiato! Gli istruttori ci hanno divisi in base al livello e c’è da dire che siamo stati seguiti davvero bene. L’ultimo giorno, siamo saliti tutti sulla seggiovia Baradello e abbiamo preso in gruppo la pista panoramica: una blu molto scorrevole e rilassante. Ahimé alle 15 abbiamo dovuto toglierci definitivamente gli sci, salutare le piste e tornare nella hall dell’hotel in attesa del pullman per il ritorno, che è arrivato alle 16. Una volta in viaggio, abbiamo avuto occasione di rilassarci, tra chi dormiva e chi trovava svago in qualche gioco, si sentiva un atmosfera più che positiva, siamo stati tutti contenti di questo viaggio d’istruzione di cui rimane un bel ricordo nel cuore di tutti i partecipanti.
Diego Bulgari, 3ªE
SCAMBIO CULTURALE A BERLINO 23/30 gennaio 2025
Dal 23 al 30 gennaio ho partecipato con altri 16 studenti, di diverse classi seconde, allo scambio culturale di Berlino, progetto che interessa la nostra scuola da diversi anni.
L’organizzazione è stata curata dalla professoressa Berno e coadiuvata dalla professoressa Dal Zovo. Le due docenti hanno accompagnato il gruppo durante tutte le attività pianificate, cercando al tempo stesso di rafforzare la nostra autonomia. Gli studenti hanno alloggiato insieme alle famiglie tedesche, partecipi al progetto, comunicando in inglese e vivendo un’esperienza unica. Le attività si sono svolte a ritmo serrato ed erano organizzate in modo da coinvolgere gli studenti sia da un punto di vista ludico, sprigionando la propria energia al Ninja Hall o usando il proprio ingegno per scappare dalle stanze del Final escape Berlin, sia da un punto di vista socioculturale, visitando la nota città di Berlino con i suoi affascinanti musei. Sempre con visite guidate, abbiamo visto il Panorama Pergamon, dove abbiamo potuto ammirare importanti reperti storici dell’età classica ma anche la rappresentazione dell’antica città di Pergamon attraverso un’avveniristica riproduzione, e la vista panoramica dalla cupola del Reichstag (Parlamento) che permette una suggestiva panoramica di tutta la città.
Al nostro viaggio non è mancata anche un’importante ricognizione storica, con la scoperta delle maestose residenze di Federico II a Potsdam, il Neues Palais e del Sans souci (quest’ultimo visto solo esternamente in quanto non accessibile in questo periodo), nonché la storia del muro di Berlino, attraverso un museo a cielo aperto, dove abbiamo visitato anche la Geisterbahnhöfe (stazione fantasma).
L’esperienza è stata educativa e divertente, sia con il gruppo scolastico italiano che con la famiglia ospitante. Mi è piaciuto visitare la città, assaporare le bevande e i cibi locali e infine svolgere le attività con il mio compagno tedesco. Certo muoversi in una grande città come Berlino non è stato sempre comodo: l’utilizzo dei mezzi affollati o i frequenti spostamenti talvolta erano un po’ stancanti. Anche l’utilizzo dei bagni a pagamento ha creato qualche disagio ma l’esperienza è stata unica e la consiglio vivamente.