Semestre in Canada

Sono Matteo Botturi, ho 18 anni e quest’anno frequento la 5F in questo Istituto.

L’anno scorso mi sono imbattuto in un’esperienza che mi ha cambiato e mi ha fatto crescere: studiare per un semestre all’estero.

Per la precisione ero in Canada, vivevo in un paesino di nome Powassan e andavo a scuola in una città vicina di nome North Bay.

 

Sono arrivato in Canada il 02/02/2023 a Toronto (partendo da Malpensa con scalo a Francoforte) alle 16:20, ho partecipato a qualche giorno di orientamento lì nella capitale dell’Ontario, in cui ci hanno mostrato alcune cose fondamentali da sapere per vivere in quella provincia.

Due giorni dopo (il 04/02) ho aspettato in aeroporto altri studenti che dovevano arrivare da altri paesi del mondo, per poi prendere una navetta che ci avrebbe portati alla nostra destinazione finale (che per me era Powassan) la sera stessa.

Quando siamo arrivati nel punto di ritrovo, c’era già la mamma ospitante ad aspettarmi, sono salito sulla sua auto e ci siamo diretti verso casa. La sera ero molto stanco per esser stato tutto il giorno in aeroporto, tant’è che sono andato subito a letto.

La mia famiglia ospitante era composta dalla mamma Vanessa, il papà Jonathan, il figlio Logan (di 8 anni), la figlia Mikayla (di 4 anni).

La loro casa si trovava all’interno di un bosco, molto lontana dal centro abitato; per quattro mesi siamo stati immersi nella neve. Mi è capitato di vedere delle alci vicino a casa.

I rapporti con la famiglia erano un po’ difficili, però alla fine è andato tutto bene. I ragazzi erano super affettuosi e infatti quando me ne sono andato erano molto tristi.

La scuola canadese è molto diversa da quella italiana. Le differenze più importanti sono:

  • a scuola c’erano tantissime fontanelle dell’acqua per riempire le borracce
  • dovevamo usare un’uniforme a scuola
  • arrivavo a scuola alle 8:25 circa e potevamo subito entrare a scuola e andare in mensa o in biblioteca a chiacchierare, fare alcuni compiti o ripassare
  • essendo in una scuola cattolica quando iniziavano le lezioni c’era una preghiera e poi l’inno canadese
  • ogni lezione durava 1h 15’ e poi tra una lezione e l’altra c’erano cinque minuti per cambiare aula e riposarsi
  • 50’ di pausa per pranzare
  • si lavorava tanto a scuola e di meno a casa
  • quattro materie al semestre che si ripetono tutti i giorni scelte dallo studente
  • per partecipare alla graduation (la nostrà maturità) bisogna avere un numero di crediti minimi obbligatori e altri facoltativi (alla fine di ogni semestre se si supera una materia, ovvero si ha più del 50% di media ponderata di tutte le verifiche nella materia, si ottiene il credito in quella materia)
  • se si va male in una materia non si perde l’anno o il semestre, ma solo la materia che, se è una di quelle obbligatorie per la graduation, bisognerà ripetere
  • i professori sono sempre disponibili durante il pranzo per ripassare per esempio un argomento che non hai capito
  • le loro superiori durano in media 4 anni (dal 9° al 12°), però ci si può maturare più in fretta o più lentamente
  • non esistono esami finali alla fine della scuola ma solo esami ogni fine semestre nelle varie materie che uno ha studiato

 

La mia giornata era molto ripetitiva: prendevo lo scuolabus alle 7:38, alle 8:00 cambiavo scuolabus e prendevo quello per la scuola, arrivavo a scuola alle 8:25 e andavo in mensa a chiacchierare con alcune amiche; alle 8:45 andavo in classe, alle 8:50 si pregava e si ascoltava l’inno nazionale, alle 8:55 iniziava la prima lezione (che per me era Geography: Physical Processes and Disasters); alle 10:10 uscivo dall’aula e alle 10:15 iniziava la seconda lezione (Information Tecnology: Introduction to Computer Science) fino alle 11:30; alle 11:35 iniziavo la terza lezione (Business: Financial Accounting Foundamentals); alle 12:50 finiva la lezione e iniziava il pranzo, durante il quale chiacchieravo con le mie amiche oppure andavo a ripassare qualche lezione; poi alle 13:45 iniziava l’ultima lezione (Chemistry) fino alle 15:00 quando finiva la giornata scolastica. Nel pomeriggio si potevano fare delle attività extrascolastiche, ma abitando molto lontano dalla città in cui era situata la scuola, non potevo partecipare, perché dovevo prendere lo scuolabus alle 15:15; alle 15:45 cambiavo bus e arrivavo a casa alle 16:00. Facevo due orette di compiti, chattavo con amici o chiamavo la mia famiglia in Italia, per poi alle 18:00 andare a cena. Quando finivamo la cena giocavamo quasi sempre ad un gioco in scatola io, la mamma e il figlio maggiore, per poi andare a letto alle 21:00 circa.

Ho avuto modo di partecipare alla graduation (senza però prendere il diploma perché ho fatto solo un semestre) e al Prom ed è stato bellissimo.

Grazie a questa esperienza sono cresciuto e mi sento molto più maturo di quando sono partito.

Matteo Botturi

Casa Famiglia Graduation Prom




VIAGGIO DI ISTRUZIONE ALLA FERRARI E ALLA PAGANI

Il 17 Aprile si è svolta una gita per le classi 5^A, 4^A, 4^B, 4^M per ammirare alcuni esempi di eccellenza ingegneristica realizzati da alcune delle più note e rispettate case automobilistiche. Dopo la partenza dal nostro istituto alle 7:30 di mattina, la prima tappa si è svolta a Modena al museo Enzo Ferrari. Qui abbiamo potuto osservare l’evoluzione del marchio Ferrari dalla sua creazione, con la Ferrari 125 S, fino ai suoi modelli più recenti, come la Ferrari Purosangue. Era presente una vasta gamma di modelli, da quelli adibiti alla circolazione su strada a quelli da pista. La maggior parte delle auto presenti montava un motore V 12, ma non mancavano anche i grandi V 8 come la Ferrari 408 4RM e la famosa Ferrari F 40. Una seconda parte della visita era destinata all’osservazione di un’esposizione riservata ai motori Ferrari sviluppati nel corso degli anni, seguendo un percorso che scandiva le varie fasi della creazione dei motori sempre più performanti in ordine cronologico. In questo percorso viene evidenziato come i numerosi progressi scientifici sullo studio dei materiali compositi e delle leghe leggere abbiano portato alla creazione di motori sempre più leggeri, performanti e soprattutto più affidabili rispetto ai modelli precedenti. Finita la visita abbiamo fatto una pausa tra le vie del centro di Modena, gustandoci all’ora di pranzo anche i piatti tipici della città. Alle 3 del pomeriggio ci siamo recati con il pullman alla fabbrica della Pagani. Questa azienda è di modeste dimensioni visto il limitato numero di vetture da loro prodotte, ma al contempo è curata esteticamente a livelli estremi. La struttura è suddivisa in due parti: la prima è costituita da un autosalone dove sono esposti i modelli delle auto più apprezzate e richieste dell’azienda, mentre la seconda parte costituisce la vera e propria zona produttiva. In quest’ultima zona vengono prodotte circa 30/40 auto l’anno e vengono curate nei minimi dettagli. Il proprietario stesso, Horacio Pagani, definisce le sue auto come delle vere e proprie “opere d’arte uniche nel suo genere”, ogni esemplare viene realizzato appositamente in base alle richieste del cliente. Ogni dettaglio, dalle cuciture dei sedili all’aggiunta di polvere di diamante nella verniciatura della carrozzeria, è realizzato con il massimo dell’impegno e della precisione senza porre limiti all’immaginazione. Per la realizzazione di tali vetture, partendo dalla progettazione e dalla produzione del telaio in carbonio, attuano un grande processo di selezione per commissionare la realizzazione dei vari elementi meccanici da parte di aziende “leader” del settore. Per produrre la cellula di contenimento del telaio, la carrozzeria e gli altri elementi in carbonio delle vetture utilizzano uno scrupoloso metodo di produzione e di applicazione dei vari strati di materiale, realizzando una struttura molto leggera ma al tempo stesso anche molto resistente. In merito a questo argomento, la guida si è soffermata molto sul procedimento di produzione e sui vari studi e test eseguiti per rendere questo materiale sempre più performante e leggero. A mio parere il poter toccare con mano alcuni prototipi in carbonio e il poter osservare tutto il procedimento produttivo di questo materiale è stato molto illuminante. A visita terminata prima di salire sul pullman per il ritorno abbiamo avuto la fortuna di poter ammirare il proprietario accendere la sua Pagani Zonda Huayra da vari milioni di euro e ascoltare il suono paradisiaco del suo motore. Un esperienza indimenticabile!

- Marco Darra e Michele Casari, 5A

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Incontro al convento Eremo di San Giorgio

Il giorno mercoledì 24/05/23 le classi 2^, 3^ e 4^Q sono state ospitate ad un incontro tenuto nel convento Eremo di San Giorgio presso il comune di Bardolino in provincia di Verona per l’ultima uscita del progetto di religione organizzato dai professori Domenico Marchione, Pierluigi Peressutti e Giovanni Quaini. L’incontro è stato aperto da un caro amico del professor Marchione chiamato Franz Kourdebakir, di origini algerine francesi il quale ci ha illustrato il programma della giornata in qualche minuto per poi procedere alla visita del convento, dove poi si sarebbe tenuto l’incontro con un gentilissimo signore che ci ha raccontato la sua tristissima storia che vedeva come protagonista il suo povero figlio sedicenne, venuto a mancare nel dicembre del 2013. Gianpietro, il nome del papà e fondatore dell’associazione Ema Pesciolino Rosso che con il suo racconto ci ha dato numerosi spunti e consigli di vita tra i quali il più importante fra tutti è stato quello di cercare sempre di aiutare il prossimo quando ne abbiamo la possibilità e che i soldi non fanno la felicità, ma la vera felicità sono la serenità e le persone che ami vicino a te. Successivamente la parola è passata al monaco Fra Lorenzo che ci ha proposto anch’egli degli spunti e un piccolissimo itinerario presso il giardino esterno della struttura, il quale ci ha condotti ad una terrazza panoramica sul lago di Garda, e proprio sul paese Garda, dopo qualche foto e un momento di silenzio, siamo ritornati all’entrata del convento per poi procedere tramite il pullman al centro del paese di Bardolino dove abbiamo preso un gelato assieme ai professori e a Franz che ci ha donato una copia fatta completamente a mano della pietra rotonda accompagnata da un discorso che lui affermava essere la “frase per salvare il mondo”. Successivamente al regalo abbiamo fatto una foto tutti quanti assieme e ci siamo avviati verso il pullman per poter tornare a casa. Crediamo che come ultima gita di fine anno sia stata davvero stimolante specialmente per un gruppo così unito come noi, inoltre ringraziamo in modo particolare i nostri professori che ci hanno permesso durante questo anno scolastico di poter svolgere tali attività assieme e di divertirci tra risate, insegnamenti spirituali e di vita ma soprattutto momenti di amicizia e compagnia che reputiamo essere i più importanti per affrontare la vita.

- Andrea Carboni e Michael Bregoli 4Q WhatsApp Image 2023-05-29 at 18.08.00 WhatsApp Image 2023-05-29 at 18.08.01 (1) WhatsApp Image 2023-05-29 at 18.08.01 WhatsApp Image 2023-05-29 at 18.10.08 WhatsApp Image 2023-05-29 at 18.10.09 (1) WhatsApp Image 2023-05-29 at 18.10.10 IMG_5986 IMG_5987




GITA A MONACO DI BAVIERA

Dal 26 al 29 Aprile, le classi 5DF, 5E, 4Q, 5M e 5B del nostro Istituto sono andate in gita in Germania, fermandosi prima a Innsbruck (in Austria) e poi a Monaco di Baviera, alla scoperta di una nuova terra e una nuova cultura. Il primo giorno ci siamo recati a Innsbruck, in territorio austriaco, dove abbiamo visitato la città e il centro storico. La prima cosa che ci ha fatto saltare all’occhio è la facciata dal tettuccio d’oro, in questo punto abbiamo scattato la nostra prima foto di gruppo.

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La città si presenta tranquilla e accogliente, ricca di varietà, dove le classi si sono organizzate per visitare liberamente il centro, cercando un posto per degustare le pietanze tipiche. Dal museo gratuito dell’arte popolare tirolese, alla torre d’osservazione Stadtturm (Torre Civica), che ci ha permesso di vedere la città dall’alto, con un’incredibile vista di fronte alle Dolomiti Austriache. La torre è particolare per il suo posizionamento e per il metodo con cui ci si deve salire fino in cima, formato da tantissime scale a chiocciola. Infine ad Innsbruck abbiamo visitato il Duomo di San Giacomo, una cattedrale barocca del XVIII secolo. Dopo essere ripartiti per Monaco di Baviera, le classi partecipi del viaggio d’istruzione hanno trascorso il tempo durante il tragitto sul pullman con musica e karaoke. La destinazione è stata raggiunta verso le 19, giusto in tempo per bere una birra al Hofbräuhaus, una birreria risalente al XVI secolo con spettacoli e voglia di divertirsi. La vita notturna di Monaco si dimostra di alto livello: arrivati a Marienplatz ci colpisce il gigantesco Neues Rathaus (Municipio nuovo), illuminato dalla luna che ci fa rimanere totalmente senza parole.

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Il secondo giorno è caratterizzato dalla visita al Museo della Tecnologia e della Scienza (Deutsches Museum) ricco di mostre interattive che riguardano l’energia, la fisica, la chimica, l’informatica e molto altro ancora. In queste mostre è stato possibile risalire alle origini dei motori, della radio, degli elaboratori e della ingegneria aerospaziale. Inoltre è stato apprezzato anche l’evoluzione della tecnologia applicata alla medicina per mostrare ai visitatori come è migliorata la cura e la prevenzione delle malattie. Da non dimenticare anche l’evoluzione robotica, che tuttora collabora con l’uomo del settore produttivo, ma anche nell’intrattenimento.

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Oltre al museo abbiamo fatto visita alla chiesa di San Michele, la sede del Ministero della giustizia bavarese (Justizpalast), il Duomo e il Municipio di Monaco, partecipando anche al famoso carillon che iniziò alle 11. Infine per finire la giornata abbiamo trascorso la serata al luna park tra la ruota panoramica, gli autoscontri, tiri al bersaglio e molto altro ancora.

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Nel terzo giorno, durante la mattina, ci siamo recati al campo di concentramento di Dachau (è stato quello più longevo, aperto nel 22 Marzo 1933). Il campo era inizialmente inteso per internare i nemici politici di Hitler (che consisteva di Comunisti, Social-Democratici e altri dissidenti). Dopo l’apertura ufficiale, il suo scopo si è allargato, includendo i lavori forzati ed eventualmente anche l’imprigionamento di ebrei, criminali e di stranieri di cui i Tedeschi avevano occupato il territorio. A Dachau ci sono inoltre altri 100 campi minori, per la maggior parte campi dediti “solo al lavoro forzato”. Di fronte al cancello della Jorhaus recita la frase: “Arbeit macht frei” ovvero “Il lavoro rende libero”. Un’esperienza interessante e interattiva grazie agli strumenti offerti dal museo: ognuno aveva delle cuffie con cui poteva ascoltare diverse spiegazioni delle varie sezioni del campo. Inutile dire che è stata al tempo stesso terrificante: è sempre difficile capire le situazioni del passato leggendo soltanto dai libri di storia; mentre ora, toccando con mano quello che è veramente successo, ha fatto salire un brivido dietro la schiena. Successivamente, dopo aver riposato e mangiato in giro per i borghi di Monaco, siamo andati al BMW Museum: incredibile esperienza, esplorando ogni angolo della storia del marchio automobilistico bavarese. Talmente coinvolgente e intrigante che anche chi non era molto appassionato, è riuscito a godersi la visita appieno. Dopo la visita, siamo tornati in centro, alcuni sono andati in discoteca mentre altri han preferito godersi la nightlife di Monaco, girando per il centro di notte.

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L’ultimo giorno, siamo subito partiti dopo la colazione in Hotel, per visitare le valli alpine nella loro più grande magnificenza, approfittando di un tempo perfetto per la visita. Abbiamo visitato il castello di Linderhof situato nei pressi della cittadina di Oberammergau, esplorando ogni angolo della reggia di Ludovico II di Baviera, insieme all’aiuto di una guida in Italiano che ci ha permesso di capire meglio la vita di Ludwig e della sua strana passione per la Francia.

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Vivere un’esperienza del genere – seppur breve – insieme ai propri compagni, è un qualcosa che non ci scorderemo mai e che terremo sempre dentro al nostro cuore. Accade durante i viaggi: solo 4 giorni sembravano più lunghi di 1 giorno trascorso a casa. Uno spunto per crescere, un motivo in più per scoprire e mai smettere di farlo. Un super ringraziamento ai prof. Sansone, Lo Mele, Marchione e alla Dirigente per averci accompagnato in questo incredibile viaggio.

“Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile” – Ryszard Kapuscinski

- Imbriani Paolo, Andrea Kushi, 5°F




Viaggio d’istruzione a Monaco di Baviera 2023

Finalmente anche per noi è giunto il momento più atteso dell’anno, anzi, forse il più atteso di tutto il nostro percorso qui all’itis: la gita di quinta. Il 26 aprile 2023 siamo partiti alla volta di Monaco di Baviera. La mattina si parte a buon ora, tra i sorrisi e gli sbadigli di ragazzi e professori, ansiosi di vivere questa nuova esperienza. Dopo un lungo tratto in pullman si fa tappa a Innsbruck, in Austria, dove abbiamo visitato la torre con 133 gradini, ma solo per una breve pausa pranzo perché la strada è ancora lunga. Ci rimettiamo in viaggio e, dopo essere sopravvissuti a interminabili ore di code autostradali, finalmente giungiamo a Monaco di Baviera. Il sole è ormai sceso ma la notte è giovane, quindi giusto il tempo di lasciare la valigia in camera e si va da Hofbrauhaus, un antico locale risalente al 1600 dove tutti insieme abbiamo gustato dell’ottima birra artigianale. Il giorno successivo ci si sveglia presto, e dopo una colazione tutti addormentati si parte per il centro città, dove si ha l’imbarazzo della scelta su cosa visitare. Decidiamo di puntare sui monumenti più conosciuti: l’abbazia di Frauenkirche, nel cui ingresso è custodita un’impronta del diavolo e l’orologio Glockenspiel, che alle 11 in punto rintocca a suon di carillon. Nel pomeriggio ci attende una visita al Museo della Scienza di Monaco, il quale ospita mostre di ogni genere, dalla chimica fino all’aeronautica. Arrivati in hotel e dopo una discutibile cena tedesca, decidiamo di andare alle giostre del posto. La mattina seguente ci aspetta una visita guidata al campo di concentramento di Dachau, che, nonostante vuoto e solo parzialmente visitabile, suscita comunque strane sensazioni ed emozioni forti. Il pomeriggio facciamo ritorno in città per dirigerci al museo BMW, in cui è contenuta e raccontata tutta la storia del leggendario marchio bavarese. Per passare al meglio l’ultima sera i professori ci concedono un po’ di svago, lasciandoci liberi di scegliere cosa fare. E davanti ad un’occasione del genere, come si può rifiutare un invito in discoteca del prof. Marchione? Dopo aver fatto le ore piccole, il giorno dopo risaliamo sul pullman per fare rientro in Italia, facendo tappa a Linderhoff per visitare la reggia di Ludovico II. Durante la gita abbiamo avuto la possibilità non solo di vedere e conoscere la meccanica in maniera più approfondita, ma di viverla in un contesto differente da quello a cui siamo abituati. Dopo aver trascorso 5 anni dietro ad un computer o tra i banchi di scuola, trovarsi insieme ai propri compagni lontani da casa e vivere un’esperienza simile tutti insieme è un ricordo che resta impresso dentro, ed è questo che più di qualsiasi altra cosa aiuta noi ragazzi a crescere. Non manca però una caloroso ringraziamento a tutti i professori che ci hanno accompagnato e alla Dirigente.

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-Paolo Ghio, Matteo Lucchini, 5°B




Trasponde

Trasponde è un’iniziativa che promuove lo spostamento ecologico tramite bicicletta tra le sponde del Po. Siamo partiti dall’istituto IIS Cerebotani di Lonato alle 7:30, con arrivo a Revere alle 9:00. Dopo l’introduzione del progetto da parte del sindaco e dello staff, abbiamo preso le biciclette a noleggio e i caschi. Ci hanno divisi in 2 gruppi perché una volta arrivati al punto di traghettamento, dopo aver traghettato, avremmo avuto bisogno di altre biciclette dato l’impossibilità di imbarcarle per la mancanza di acqua nel Po e le dimensioni ridotte dell’imbarcazione. Dopo circa 17 km siamo arrivati alla prima tappa: l’idrovoro di Boretto. Qui una guida ci ha spiegato il funzionamento del complesso e di ogni componente e la funzione che svolgeva. L’idrovoro serviva per la bonifica delle paludi create dallo strabordare del Po e per irrigare i campi. Tutto ciò serviva anche per tenere il controllo sull’altezza del Po. Come prima cosa abbiamo ammirato la vecchia officina di fine Ottocento, due tipi di caldaie, una con due grandi serbatoi d’acqua e l’altra con due serbatoi più piccoli. La seconda, rispetto alla prima, aveva un maggior rendimento con la stessa energia e la stessa quantità di acqua, avente una superficie d’azione più ampia. Successivamente, dopo averci spiegato l’intero funzionamento dell’idrovoro, siamo ripartiti in bicicletta per andare ad ammirare la mostra “Gettato e Ripreso”, dopo una breve spiegazione della stessa. In essa veniva rappresentato l’inquinamento lungo il Po, usando il gioco di parole “gettato e ripreso” che intendeva ripreso sia con la fotocamera che ripreso per non inquinare. Dopo aver guardato la mostra, siamo ripartiti con le bici per andare a mangiare in una locanda lungo il fiume. Finito il pranzo, siamo stati divisi in tre gruppi per salire sul traghetto e raggiungere la sponda opposta. Il ritorno non è stato dei migliori a causa della pioggia ma all’arrivo, ci aspettava un’abbondante merenda offerta dallo staff dell’iniziativa. Questa bellissima esperienza, organizzata dal Prof. Marchione, ci ha insegnato che il mondo va mantenuto pulito perché ognuno di noi vi abita ed è un bene inestimabile.IMG-20230420-WA0016 IMG-20230421-WA0025 IMG-20230421-WA0034 IMG-20230421-WA0045IMG-20230421-WA0016

-Spazzini Simone, Baruffa Riccardo, Contessi Edoardo, Acerbi Matteo, 3M




Gita a Verona in moschea

Siamo nel cuore di Verona, città dal patrimonio storico e culturale inestimabile. Tra i suoi monumenti più importanti e imponenti si trova l’Arena, Teatro Romano e molti altri. Vi è anche la moschea, un luogo dove si racchiude la bellezza senza pari della storia millenaria di una comunità. L’accoglienza, come ormai di consueto negli incontri di IRC è stata fantastica: L’Imam ci ha introdotto nel luogo di culto, facendoci da guida e permettendoci di approfondire il tema “religioni a confronto”. Abbiamo toccato e affrontato anche temi di attualità, quali il terrorismo e l’integrazione. Ci sono stati anche spiegati i pilastri della loro religione e anche le loro usanze. Al termine abbiamo assistito, anche se molto brevemente, alla preghiera di alcuni fedeli. La moschea di Verona, da fuori non risulta molto accogliente anche se sorge in una posizione centrale. Essa si presenta come un edificio moderno e in una zona di capannoni, eppure si adatta perfettamente alla vita della sua comunità. La moschea è aperta ai visitatori di tutte le religioni e culture. Il suo interno è spazioso e luminoso, con grandi finestre che consentono l’ingresso della luce naturale e creano un’atmosfera accogliente e serena. Qui è possibile ammirare ovviamente i segni della religione islamica nella sua forma più autentica, con decorazioni e grandi tappeti. All’interno della moschea si svolgono anche molte attività culturali e sociali, come incontri e conferenze. Queste iniziative promuovono la comprensione e il dialogo tra le diverse culture e religioni presenti nella città di Verona. La visita alla Moschea di Verona è un’esperienza unica, che permette di conoscere da vicino una cultura millenaria e di scoprire la bellezza della religione. Essa non è solo una meta turistica, ma anche un luogo di incontro e di scambio culturale tra persone di differenti provenienze e credenze. La gita alla Moschea di Verona la consiglio a tutti coloro che desiderano scoprire la bellezza e la diversità culturale della città. L’esperienza sarà arricchente e memorabile, perché vi porterà a vivere un’esperienza di incontro e di dialogo interculturale.

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Stefano Console, 4Q




Incontro Ecumenico con il Quadriennale

Nell’uscita del 31 marzo 2023 organizzata dal Dipartimento di Religione, le classi 2Q, 3Q e 4Q, hanno fatto visita all’abbazia di Maguzzano per assistere ad un incontro con due tipi di realtà religiose diverse, ovvero, quella dei protestanti e quella dei cattolici. Ad accoglierci don Michele Dal Bosco, Rettore dell’Abbazia. Durante questo incontro, precisamente con due pastori evangelici, padre George Reider della Chiesa Luterana di Verona-Gardone e Alberto Giuliano, responsabile della Chiesa Evangelica Pentecostale di Desenzano e Montichiari, abbiamo ricevuto molti spunti interessanti su cosa significhi fare Ecumenismo. Innanzitutto, abbiamo appreso che quando si parla di Ecumenismo, si intende il dialogo che si conduce tra le Chiese cristiane; mentre, quando si parla di Dialogo interreligioso, si intende il dialogo condotto tra la parte cristiana e le religioni non cristiane.

Dopo una prima passeggiata nella natura per poter raggiungere il luogo e dopo qualche nozione di storia del territorio, siamo arrivati e subito diretti verso il luogo dove poi ci siamo incontrati con i pastori. I discorsi affrontati sono stati certamente motivo di riflessione per molti aspetti in quanto abbiamo ricevuto tantissime nozioni a livello storico e teologico e, anche, per quanto riguarda le maggiori differenze tra un modo diverso di affrontare la religione tra una chiesa e l’altra, per cui credo che sia stato molto interessante avervi partecipato anche perché siamo stati noi stessi protagonisti del discorso con alcune domande e risposte. Ci auguriamo, pertanto, che i numerosi sforzi compiuti dalle Chiese cristiane, con il Movimento Ecumenico, portino a superare la loro separazione secolare e raggiungere una reciproca comprensione, cooperazione, un costruttivo dialogo teologico, fraternità spirituale e nuove forme di unità.

Andrea Carboni, 4Q

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Imparare sugli impianti | Uscita didattica a Rovato 5L e 5K

Il giorno 28 febbraio 2023 le classi 5L e 5K dell’indirizzo Chimica, materiali e biotecnologie articolazione biotecnologie ambientali, si sono recati a Rovato per la visita al pozzo, al serbatoio ed all’impianto di depurazione gestiti da Acque Bresciane SRL. La visita all’impianto è stata preceduta da una lezione di sensibilizzazione contro lo spreco dell’acqua potabile tenuta dalla Dott.ssa Giliani, esperta inviata dall’azienda bresciana. L’argomento, ora più che mai, risulta di forte impatto per la sua grande attualità. Gli studenti che, nel quinto anno del loro percorso di studi, affrontano il risanamento ambientale nelle matrici acqua, aria e suolo, hanno potuto vedere dal vivo quanto studiato nelle aule di scuola. L’esperienza, sicuramente positiva e di grande accrescimento personale e professionale, ha avuto anche una ricaduta dal punto di vista dell’interesse verso la disciplina di indirizzo che, quest’anno, è stata scelta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito come materia da valutarsi anche attraverso la seconda prova scritta all’interno dell’Esame di Stato.

Prof.ssa Michela Brusetti 

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Viaggio d’istruzione a Roma

La mattina del 27 febbraio gli alunni delle classi 3M, 3B e 3C hanno lasciato la stazione di Brescia alla volta della città dei Giallo-rossi, dove rimarranno fino al 2 marzo. Dopo ore e ore di treno, i nostri eroi sono giunti a Roma e, una volta depositati i bagagli all’Hotel Osimar, si sono incamminati alla scoperta della Città Eterna.

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Il primo giorno, nonostante le condizioni meteorologiche fossero contro di noi, questo non ci ha fermati. Inizialmente, non c’era nulla in programma, ed è stato solo grazie alla partecipazione dei professori se siamo riusciti a fare una visita “libera” della città, riuscendo a vedere l’esterno del Colosseo, l’arco di Costantino e i luoghi circostanti. Ogni mattina, la colazione era prevista per le 7:00 e alle 8:30 dovevamo essere fuori dall’albergo pronti a visitare le varie mete turistiche in programma.

A parte il ristorante dove cenavamo, il resto di Roma con i suoi monumenti era strabiliante. Ciò che rimarrà impresso nelle nostre memorie è la vista panoramica della città dall’Altare della Patria e l’interno della Basilica di San Pietro, di una bellezza indescrivibile. E non solo, anche il Colosseo, la Fontana di Trevi, Piazza Navona, Piazza di Spagna, Piazza del Popolo e il Pantheon erano di una bellezza immensa e con una storia dietro che solo pochi possono apprezzare.

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Anche se la cena lasciava a desiderare, il pranzo era un’occasione per provare i piatti tipici del posto, i quali sono stati molto apprezzati grazie al ristorante Vladimiro Ghe, che oltre al cibo ci ha offerto una calorosa ospitalità.

Questa gita è stata un’opportunità di socializzazione e apprendimento resa possibile grazie alla partecipazione dei professori che, nonostante i limiti imposti, ci hanno fatto comunque assaporare le bellezze di Roma.

La gita è stata molto importante per gli alunni, soprattutto dopo anni di isolamento a causa del COVID. Abbiamo passato molto tempo insieme, in una città molto bella, dove abbiamo imparato molto. È stata un’esperienza senza dubbio interessante e speriamo che in futuro ce ne saranno altre simili.

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- Zefani Amarildo, Speltoni Gabriele, Tafa Hermes – 3M