Gita a Napoli 4B, 4F e 3Q

Dopo anni difficili, tormentati dal COVID, che ha influenzato e modificato radicalmente le nostre abitudini quotidiane, condizionando il nostro cammino scolastico e compromettendo persino le gite, lunedì 27 febbraio 2023, noi della 4F, insieme alla 4B e alla 3Q siamo partiti per Napoli. Emozionati per questa prima gita post-COVID, alle ore 6:50, dopo aver raggiunto la stazione ferroviaria di Brescia, ci siamo diretti a Milano, dove successivamente, abbiamo preso il treno per Napoli. Giunti a destinazione intorno alle ore 13, abbiamo inizialmente depositato i bagagli in hotel, per poi dirigerci verso il centro della città. Accolti dai sapori e dalle tradizioni partenopee, non siamo riusciti a fare a meno di assaggiare uno dei prodotti tipici del luogo, la pizza fritta: una delizia unica e irresistibile. Nel tardo pomeriggio abbiamo deciso di visitare Napoli Sotterranea, consigliataci dai professori. Durante la visita è stato possibile ammirare diversi reperti storici, dai resti dell’antico acquedotto greco-romano ai rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale: un vero e proprio viaggio nel tempo a 40 metri di profondità. Il secondo giorno, dopo aver fatto colazione in hotel, abbiamo preso un pullman che ci ha portati a Pompei, dove abbiamo visitato, accompagnati da una guida specializzata che ci ha fornito informazioni approfondite, gli scavi, nonché i resti di un’antica città “sommersa” dalla cenere, in seguito all’eruzione del Vesuvio: un complesso molto vasto di abitazioni, arene e strade che hanno lasciato tutti a bocca aperta. Il terzo giorno è stato dedicato alla visita del centro storico di Napoli, il più grande d’Italia e uno dei più vasti d’Europa: si estende per 17 chilometri tra caratteristici quartieri che fanno parte del patrimonio dell’Unesco: per esempio l’elegante area di via Chiaia e gli splendidi panorami del Vomero e Posillipo. In presenza della guida, abbiamo avuto la possibilità di esplorare il “cuore pulsante” della città ricco di chiese, cattedrali e antiche botteghe. Alcuni dei luoghi più affascinanti da vedere sono stati senza dubbio Spaccanapoli, una via immensa che separa il centro storico tra il nord e il sud, piazza del Plebiscito, nella quale è possibile ammirare importanti statue e palazzi, oltre alla celebre e scenografica Basilica reale pontificia di San Francesco di Paola e il murales di Diego Armando Maradona, un simbolo della città di Napoli, che coloro che si trovano da quelle parti non possono non visitare. Maledetto tempo! Tutte le cose belle prima o poi sono destinate a finire: arriva così l’ultimo giorno. In mattinata, abbiamo sgomberato le camere e abbiamo dedicato le ore rimanenti per un ulteriore giro della città, assaggiando le ultime delizie e acquistando souvenir da portare alle proprie famiglie. Dopo aver mangiato un’ottima pizza, ci siamo avviati verso la stazione dove abbiamo preso il treno diretto a Milano Centrale e successivamente un regionale che ci ha portati a casa. Questo viaggio rimarrà sempre dentro di noi, la città di Napoli ci ha lasciato un’emozione unica e indescrivibile: in fondo come si dice sempre, quando vai a Napoli piangi due volte, quando arrivi e quando te ne vai.

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murales maradona

-Michele Ivano Bello, Antonino Gioele Crivillaro – 4F




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VIAGGIO

Da lunedì 27 febbraio a giovedì 2 marzo 2023, le classi 4B, 4F e 3Q hanno preso parte ad un viaggio d’istruzione con meta Napoli. Si parte da Brescia alle 6.52 con direzione Milano per cambiare il treno, e sopportare le restanti 4 ore di viaggio attraverso lo Stivale, le fermate da percorrere sono: Bologna, Roma e, infine, Napoli. Orario previsto d’arrivo: 13.00.

NAPOLI, LE ATTRAZIONI PRINCIPALI

Appena arrivati a destinazione, raggiungiamo l’Hotel Vergilius Billia, situato in una via vicino a Piazza Garibaldi, accanto alla metro e alla stazione, così da rendere più veloce lo spostamento in città. Durante il pomeriggio del primo giorno, il gruppo ha visitato le zone più frequentate di Napoli, Piazza Plebiscito, dove vive una leggenda: l’impresa esige che una persona bendata tenti di percorrere i 170 metri che intercorrono tra la porta d’ingresso del Palazzo Reale e le statue equestri; la prova è valida se la persona riesce a passare fra i due cavalli. La leggenda sostiene però che nessuno sia mai riuscito nell’ardua prova a causa di una maledizione della regina Margherita. Successivamente, verso sera, abbiamo visitato Napoli Sotterranea accompagnati da una guida; ha raccontato come nacque questo luogo e da quanto esiste (ben 2400 anni!), si tratta di un complesso sistema di tunnel di piccole dimensioni, scavato nel tufo, una roccia vulcanica, e come questi tunnel abbiano avuto ruoli importanti nella storia di Napoli, come rifugio durante la seconda guerra mondiale ad esempio; dopodiché abbiamo avuto l’occasione di entrare in una casa costruita su un vecchio anfiteatro risalente all’ epoca romana, il vecchio proprietario non se ne rese mai conto, fino a quando non trovò un passaggio segreto che portava ai corridoi dietro al palcoscenico dell’anfiteatro.

LA VISITA A POMPEI

Il giorno seguente ci siamo diretti verso Pompei, che dista circa mezz’ora da Napoli; appena arrivati ci siamo diretti verso il controllo sicurezza, poco dopo arrivò la guida specializzata che ci diede radioline e auricolari in modo da seguire la visita più chiaramente. Dopo una piccola anticipazione di Pompei e della sua storia la visita inizia; come prima tappa passiamo per la palestra e l’anfiteatro, abbiamo potuto osservare la dieta del tempo, che si basava principalmente su cereali e legumi; dopodiché abbiamo visitato il centro della vecchia città percorrendo le sue strade, che erano ancora in ottime condizioni, attraversato quelle che erano le domus e alcune villette ancora in buone condizioni, con affreschi ben visibili e stupendi mosaici; grazie agli studi archeologici abbiamo potuto osservare le funzioni che ogni abitazione possedeva, come la mensa, le terme, con le apposite vasche del caldarium (vasche di acqua calda), tepidarium (vasche di acqua tiepida) e frigidarium (vasca di acqua fredda); abbiamo avuto l’opportunità di osservare la bellezza di una villa romana, con mosaici, affreschi e pure un giardino al suo interno circondato da colonne ioniche disposte in modo asimmetrico così che il proprietario potesse ammirare il giardino da qualsiasi posizione. Tra le strade vi sono sui muri degli edifici delle scritte che avevano la funzione di propaganda elettorale, purtroppo per l’azione del sole, queste scritte sono destinate a scomparire. Abbiamo anche avuto l’occasione di osservare il foro, il fulcro della città, dove vi erano numerose statue, colonnati e il tempio di Apollo, dove vi era una meridiana che serviva per indicare l’orario.

IL CENTRO STORICO

La visita prende inizio a piazza del Gesù Nuovo, dove abbiamo potuto subito osservare la bellezza dell’Obelisco dell’Immacolata, il tutto costruito con uno stile Barocco; la figura dell’Immacolata nasconde una leggenda macabra: se si osserva da dietro il velo di cui è coperta la figura, possiamo notare un viso stilizzato che rappresenta la morte. Sempre in piazza del Gesù Nuovo abbiamo visitato la omonima chiesa, un tempo palazzo della potente famiglia Sanseverino, costruito nel 1470 secondo il volere di Roberto Sanseverino, successivamente rimodernato sotto chiave barocca dai gesuiti, circa nel 1695; la particolarità di questo edificio è il contrasto di stili tra esterni e interni: se gli esterni erano prevalentemente rinascimentali, gli interni sono un vero e proprio marchio di fabbrica del barocco napoletano: l’interno a pianta a croce greca è suddiviso in tre navate; qui tutto è maestoso e vivace sia per il rivestimento di marmo delle pareti che la ricchezza degli altari. In tutto vi sono ben 11 meravigliose cappelle laterali con altrettanti altari, anch’essi ricchi di decorazioni. Continuando la visita, siamo passati per la chiesa di Santa Chiara. La costruzione ebbe inizio nel 1310, per volontà del re Roberto d’Angiò. La chiesa si presenta oggi nelle sue originarie forme gotiche provenzali. Il 4 agosto del 1943 la chiesa venne quasi del tutto distrutta da un bombardamento aereo. Essa fu ricostruita e restaurata sotto la direzione di Mario Zampino, secondo l’originario stile gotico. Girovagando per le strade di Napoli abbiamo avuto l’occasione di provare le prelibatezze culinarie locali, come la zeppola, i babà e la pastiera napoletana (da patrimonio dell’UNESCO) e visitato il bar che conserva tuttora una ciocca di capelli appartenente a Maradona. Ultimo, ma non per importanza, il Duomo, il cui nome ufficiale è cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta, è una basilica monumentale nonché duomo e sede dell’arcidiocesi della città di Napoli. Il decoro della facciata aveva il compito di assemblare alle preesistenti strutture gotiche dei portali, risalenti ad una prima fase ricostruttiva avvenuta nel 1407, altre opere in marmo per le quali furono chiamati importanti scultori del panorama artistico di fine XIX secolo; la facciata fu danneggiata durante la seconda guerra mondiale e restaurata nel 1951 (e subì anche un parziale scollamento dal corpo della chiesa in occasione del terremoto del 23 novembre 1980), ma un restauro fu eseguito nel 1999. Al suo interno possiamo trovare numerosi affreschi, come l’Adorazione dei Magi e dei pastori (navata centrale), i sepolcri di Carlo d’Angiò, Carlo Martello e Clemenza d’Asburgo (controfacciata), la Basilica di Santa Restituta e la Reale cappella del Tesoro di San Gennaro.

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Jonathan Zeni – 4B




Una giornata di neve al Maniva Ski

In data lunedì 6 Marzo 2023 le classi 1ªH, 2ªL e 5ªM si sono svegliate più presto del solito, non per nulla ma per recarsi a Lonato del Garda alle 06:45 dove si sarebbero ritrovati con il Prof. Carmine Basile, il Prof. Bonavota e il Prof. Domenico Marchione. Alle 06:50 un autobus sarebbe arrivato e avrebbe portato tutta la scolaresca alla stazione sciistica Maniva Ski situata sui fianchi del monte Maniva (1864 m) in Val Trompia.

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Alle sette in punto l’autobus è partito e percorrendo la tangenziale, la strada provinciale 345, passando per una miniera abbandonata e dei tornanti inverosimilmente stretti per un autobus ma lo stesso siamo arrivati allo chalet del Maniva Ski circa due ore dopo la partenza; da lì le classi si sono accumulate all’entrata dello chalet dove su un monitor si leggeva la temperatura di zero gradi Celsius che preannunciava una giornata fredda ma neanche troppo considerando il luogo. Chi ha voluto e potuto si è fermato al bar per fare colazione i restanti si sono diretti sul fronte del magazzino delle attrezzature per ricevere uno a uno il proprio equipaggiamento affittato. Intanto chi era già pronto con indosso le attrezzature, aspettava ansiosamente la consegna dello skipass da parte dell’organizzatore della gita, il Prof. Basile. Con l’attrezzatura addosso, la tentazione era troppa per non scendere giù per la pista 4 anche con la nebbia che offusca la visione di qualsiasi oggetto a più di poche decine di metri, così, i capaci sono partiti per la loro prima discesa in solidi gruppi mentre chi doveva ancora imparare l’arte della montagna è rimasto in attesa degli istruttori che sarebbero arrivati da lì a un’ora. E proprio mentre la nebbia si schiariva per far spazio ad una lieve nevicata gli istruttori al loro arrivo hanno portato gli alunni sulla pista più vicina per verificare le loro competenze e assegnare a loro esercizi dividendoli in gruppi in modo di prepararli per una discesa su un percorso più difficile della pista di prova.

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Per almeno un paio d’ore le classi si sono intrattenute sfrecciando e cadendo giù per i pendii ghiacciati del Maniva fino al momento di un tanto anticipato pasto rinvigorente, un momento da condividere tutti assieme alla mensa dello chalet dove siamo stati accolti. Dopo aver ricevuto i buoni pasto dal Prof. Basile ogni ospite ha ritirato una porzione di pizza, pasta, cotoletta o piadina e una porzione di patatine fritte (al tavolo già li aspettava delle bottiglie d’acqua). Il pranzo si è svolto rispettosamente con un’allegria generale che ha ispirato un brindisi alla gita da parte dei professori. Finito di pranzare ci siamo raccolti vicino all’entrata per avere un secondo luogo per chiacchierare, digerire il pasto e attrezzarsi per una seconda sessione di sci o snowboard. Con il cielo più chiaro si riparte di nuovo verso valle ma non per molto perché le 17 si stavano (purtroppo) avvicinando e già si doveva cominciare a restituire l’equipaggiamento affittato e salire sul bus che ci avrebbe portato a scuola, ma non prima di una foto di gruppo che Basile si è offerto di scattare. Detta per intero la partenza del bus è stata anche ritardata per un incongruenza nei registri del Maniva: mancavano un paio di bastoni da sci; i responsabili sembravano essere due alunni che non hanno consegnato il loro materiale e sono stati chiamati a prendersi le loro responsabilità. Passato questo piccolo inconveniente al ritorno sull’autobus si sono ripercorse le strade che ci hanno portato su di quota e siamo riusciti a vedere una seconda volta i paesaggi montani e le loro attrazioni locali nonostante lo sfinimento generale causato dall’attività pomeridiana e dal calore che si era ormai accumulato sul bus; ma non importava, perché prima che ce ne accorgessimo siamo arrivati a Lonato poco dopo le 19 per tornare a casa a raccontare una giornata da ricordare.

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Classi lunedì 06/03/2023

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Classi martedì 07/03/2023

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Classi venerdì 10/03/2023

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Astor N. Gonzalez – 5ªM – MME




Progetto A Scuola con il Cuore

Dal 20 febbraio al 9 marzo 2023 presso l’Aula Magna dell’ISS “L. Cerebotani” nelle giornate del lunedì e del giovedì, si sono alternate le classi terze aderenti al progetto per imparare le tecniche di primo soccorso e comprendere l’importanza di una defibrillazione precoce; in gergo tecnico è stato insegnato a loro il BLSD ovvero il Basic Life Support and Defibrillation. L’Istituto è struttura cardioprotetta poiché dotata di un defibrillatore semiautomatico esterno ed in seguito ad una nuova disposizione normativa con la legge n 116 del 4 agosto 2021, anche il cittadino non formato al BLSD può usare questo dispositivo salva-vita. Gli studenti hanno così imparato a riconoscere su manichini adulto, bambino e lattante la mancanza di coscienza e di respiro a seguito di arresto cardiaco improvviso, a darne allarme immediato ai soccorsi avanzati di emergenza regionale, a saper effettuare una rianimazione cardiopolmonare efficace, a comprendere l’importanza dell’uso del DAE ed a saper disostruire le vie aeree  da corpo estraneo. Poche semplici manovre che qualsiasi cittadino può imparare e che possono salvare una vita, all’insegna di una cittadinanza attiva.

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Prof.ssa Rita Carella




USCITA SCOLASTICA MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO

Dall’inizio dell’anno scolastico le classi della sezione quadriennale sono coinvolte in un progetto avente lo scopo di approcciarsi alla materia di religione in maniera differente da quella tradizionale. L’origine di questo programma è dovuta alla necessità di adattarsi ai rigidi orari del percorso quadriennale, che non consentono di praticare IRC nell’orario di lezione. Per tali motivi, i docenti di religione hanno ideato un’iniziativa pomeridiana che, attraverso attività di gruppo e visite a luoghi di culto, permette di trattare la materia in una modalità attiva, poiché in questo modo i ragazzi sono sollecitati alla formulazione di pensieri e riflessioni personali. Ad ogni “edizione” viene affrontato un tema differente dal precedente, così come le attività svolte cambiano in funzione degli argomenti trattati; in particolare nell’ultimo incontro abbiamo analizzato la realtà religiosa lonatese approfondendo la storia e le modalità con le quali vengono vissute le chiese che si trovano sul territorio della nostra cittadina. Il pomeriggio è iniziato con un brainstorming sulle nozioni e su come noi giovani vediamo la figura di Gesù. Successivamente è iniziata la visita vera e propria che si è estesa nel centro storico di Lonato e ci ha permesso di ammirare la basilica per poi condurci alla vicina chiesa di Sant’Antonio Abate. Il relatore, che ci ha accompagnati con la narrazione di questi luoghi, ha saputo fornire un quadro storico generale aggiungendo elementi della cultura lonatese, facendoci notare alcuni particolari presenti sui dipinti e su opere varie e mostrandoci anche la sagrestia della basilica. Degno di menzione il dettaglio di una delle pale laterali della basilica raffigurante la peste del Seicento a Lonato, eventi che all’epoca ha accresciuto la devozione locale. Interessante, inoltre, l’approfondimento effettuato sulle Confraternite in concomitanza con la visita della chiesa di Sant’Antonio Abate, dove abbiamo potuto constatare anche le sfide architettoniche fronteggiate per la costruzione della chiesa. È stata una giornata molto interessante e istruttiva perché ci siamo resi conto di come non è necessario andare nelle città più blasonate per vedere monumenti e chiese illustri. Tra queste, non contemplate per ragioni di tempo nella visita, si ricordano anche il santuario di San Martino, la Madonna del Corlo, la Pieve di San Zeno e la già visitata Abbazia di Maguzzano. Infatti, nella nostra modesta realtà sono presenti dipinti e edifici religiosi che non hanno nulla da invidiare alle più note “case del Signore”. Personalmente sapevo già molto di quanto affermato dal relatore perché sono cresciuto in questa comunità, tuttavia ritengo sia stata per chi non è di Lonato una possibilità per apprezzare un po’ di più il paese che ospita il nostro istituto scolastico.

foto Lonatoirc

Mabiaioli Pietro




Settimana bianca ad Aprica

Dopo un’attesa che ci è sembrata eterna, alle 5:30 di martedì 31 gennaio siamo partiti direzione Aprica, entusiasti per la prima gita post-COVID e da studenti della scuola superiore, ansiosi finalmente di vivere bei momenti tra amici. Per la maggior parte dei partecipanti, sciare era un’esperienza nuova, ma non per questo si sarebbero divertiti di meno, anzi. Assistiti da una giornata limpida e soleggiata, i ragazzi “prima neve” hanno iniziato la loro esperienza sugli sci affrontando le piste più semplici mentre gli altri hanno avuto la libertà di esplorare tutte le altre. Dopo il pranzo in rifugio, nel pomeriggio, chi sapeva già sciare ha accompagnato alcuni dei principianti sulla panoramica, una pista blu accessibile e praticabile da tutti. Rientrati esausti dopo una giornata lunga e soddisfacente, ci siamo ristorati con una doccia e rilassati in camera prima della cena. Immaginate ora una quarantina di maschi tra adolescenti ed adulti che assaltano il buffet e divorano le portate, dopo un’estenuante giornata sulla neve: questi eravamo noi. Il dopocena si è svolto in maniera tranquilla nelle nostre stanze, nel tentativo di ricaricarci in vista dell’impegnativa giornata successiva, che si è aperta alle 7:30 con un’abbondante colazione a buffet. Prima delle 9 eravamo nuovamente sulle piste, riposati, carichi ed entusiasti. Spesso, qualcuno dei meno avvezzi (e a volte anche i più esperti) si esibiva in un coreografico capitombolo, facendo esplodere l’ilarità e divertendo tutto il gruppo. Alla spicciolata e a gruppetti ci ritrovavamo al rifugio per il pranzo, per poi ripartire di buona lena. Per due sere consecutive ci siamo radunati nella stanza di qualcuno di noi per ridere, scherzare, giocare a carte o semplicemente stare insieme. Sono così trascorsi, fin troppo velocemente, il mercoledì ed il giovedì. Venerdì era il giorno del rientro: rattristati dal rito della preparazione dei bagagli, con i genitori che ci scrivevano raccomandandoci di non dimenticare niente, portavamo con noi la consolazione di un’ultima limpida e luminosa giornata sulla neve. Ormai anche i meno esperti si erano abbastanza impratichiti da riuscire a precorrere quasi tutte le piste e, quando la tecnica non li assisteva, ci divertivamo noi a spese loro. Lasciare Aprica e vedere concludersi la bellissima gita è dispiaciuto a tutti, ma il dovere chiamava! Alle 17 siamo ripartiti alla volta di casa, più uniti che mai e sognando già la prossima vacanza insieme.

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Per vedere il video di riepilogo della settimana bianca clicca qui.

 

Cristiano Bettari – 3A




Progetto con OMB Saleri

La classe 5G, con indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica, ha vissuto un’esperienza di formazione davvero coinvolgente. Non si è trattato della classica esperienza di PCTO caratterizzata da un vero e proprio lavoro manuale, ma un’attività che ci ha fatto capire realmente come si gestiscono i problemi che quotidianamente si verificano all’interno di un’azienda. Il tutto si è svolto in collaborazione con l’AIB e l’azienda OMB Saleri SPA. Si è trattato di un progetto che prevedeva anche una sorta di competizione tra due classi dello stesso indirizzo, la nostra e la quinta dell’Istituto “Don Milani” di Montichiari. L’azienda OMB Saleri ci ha dato effettivamente l’opportunità di entrare nel cuore della propria azienda. Inizialmente abbiamo incontrato Paride Saleri, fondatore della ditta, persona di cultura e buon cuore che ci ha accolti a braccia aperte. Con lui abbiamo parlato del nostro percorso e di cosa ci aspetterà una volta finito l’Esame di Stato; in seguito, abbiamo fatto una visita guidata all’interno di quella che lui considera a tutti gli effetti “la propria casa”. Il signor Saleri ci ha accompagnato e ci ha mostrato alcuni macchinari di ultima generazione, tra cui dei robot completamente autonomi. Infine siamo andati in una sala riunioni per incontrare il responsabile delle manutenzioni, che ci ha chiesto di risolvere tre problematiche tecniche, legate al funzionamento di alcuni macchinari in azienda; ci è stato detto anche che l’azienda aveva già avuto modo di trovare una soluzione a queste anomalie, ma si chiedeva anche a noi studenti di contribuire con un nostro progetto sugli interventi da realizzare. A quel punto abbiamo dedicato del tempo per avviare il lavoro in tre gruppi e poi ci siamo lasciati promettendoci di inviare entro un mese una proposta concreta. Nel periodo successivo, abbiamo potuto esaminare a scuola i casi che ci avevano sottoposto in azienda, senza però l’aiuto dei professori: questo ci ha permesso di sentirci come una vera e propria squadra, affrontando una situazione concreta che ci potrebbe capitare tutti i giorni in azienda. Il 27 gennaio siamo poi tornati in azienda per la conclusione del progetto. Io e un altro compagno di classe siamo stati intervistati da uno studente dell’Università Cattolica di Milano: è stato molto interessante perché non avevo mai fatto un’esperienza così prima d’ora; le domande che ci ha posto, in particolare, mi hanno fatto riflettere sul percorso fatto fin qui nel corso di Manutenzione e Assistenza Tecnica. Una volta finita l’intervista, ci siamo riuniti con i nostri compagni nel luogo dove si sarebbe tenuta la premiazione del vincitore. Anche in questa circostanza, il signor Saleri si è fermato a parlare con noi ragazzi ed è stato incredibile notare che tutti erano incantati a sentirlo parlare. Il responsabile delle manutenzioni ha invece stilato la classifica finale. Con nostra grande sorpresa ed emozione, io e il mio gruppo abbiamo vinto la competizione, anche se solo per mezzo punto; di questo ne vado molto fiero perché mi sono messo in gioco con tutto me stesso in questo progetto. Sapevo infatti che, prima o poi, una situazione di questo tipo potrebbe verificarsi in un’azienda come questa. Devo ringraziare l’azienda OMB Saleri per questa grande possibilità: è stato molto interessante e soprattutto divertente risolvere i quesiti che ci hanno posto; è stato bello mettersi in gioco, lavorando come una squadra, ma ancor di più vedere riconosciuto il nostro lavoro con un premio. E’ stata davvero una grande soddisfazione per tutti noi e ci ha dato modo di credere nelle nostre capacità, puntando ad obiettivi sempre più ambiziosi.

Gruppo 1 (i vincitori): Alessandro Lucillo Sponda, Davide Verzini, Filippo Garrido, Niccolò Cerpelloni5G gruppo 1 (1)

Gruppo 2: Nicolò Bodini, Roberto Agosti, Faris Rida, Filippo Saetti5G gruppo 2 (1)Gruppo 3: Nicolas Paghera, Matteo Melzani, Alessio Cabrini, Thomas Giustacchini5G gruppo 3 (1)

Cerpelloni Niccolò

 




Imparare a sciare divertendosi

Quest’anno abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad un entusiasmante “viaggio di istruzione”. Appena saliti sul pullman, ancora addormentati, i professori ci hanno introdotto alla semplice missione della gita: imparare a sciare. Appena indossati gli sci, una delle prime cose di cui ci si rende conto è la mancanza dei freni, ma dopo la prima discesa si iniziano ad intuire istintivamente (e soprattutto grazie ai maestri) i movimenti base. Finita la prima lezione, i professori ci hanno accompagnati ad un rifugio, dove abbiamo potuto rifocillarci godendoci la vista mozzafiato. Nel pomeriggio abbiamo continuato l’attività sciistica fino alla chiusura degli impianti e siamo tornati in hotel esausti ma appagati dai nostri notevoli progressi. Dopo esserci rilassati e aver cenato, date le innumerevoli attività disponibili nel paesino, siamo rimasti a svagarci nell’albergo prima di crollare nel letto (sperando che non facesse lo stesso…). Passato il primo, i tre giorni successivi sono volati (e anche qualche studente sulla neve) e ci siamo ritrovati ad affrontare piste più impegnative con sicurezza e agilità. Senza che ce ne rendessimo conto, la vacanza era, a questo punto, volta al termine, e stavamo già tornando alla solita quotidianità. Ma con noi portavamo l’indelebile ricordo di un’esperienza unica, originale ed emozionante che ci ha permesso di divertirci come classe al di fuori del contesto scolastico.

Mattia Cappa, Manuel Pitscheider (3ªE)

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PROGETTO C.A.R.E. (Cultura, Autocontrollo, Regole, Emozioni: il tiro al volo)

Il giorno 19 Gennaio, presso l’Aula Magna dell’Istituto, si è svolta, dopo l’affettuoso benvenuto della nostra Dirigente Scolastica, prof.ssa Angelina Scarano, la presentazione dell’attività sportiva di avviamento alla disciplina olimpica del Tiro al Volo. Il progetto sportivo è stato illustrato da alcuni Delegati federali e dal Presidente del Centro Trap Concaverde in collaborazione con il nostro Dipartimento di Scienze Motorie. La finalità è di individuare alcuni talenti da indirizzare nei Settori Giovanili della FITAV, così da partecipare ai Campionati Studenteschi di Tiro al Volo sia Regionali che Nazionali. Molteplici le finalità del progetto, che vanno dalle competenze trasversali quali l’autocontrollo e il rispetto delle regole alla vocazione altamente educativa ed inclusiva del Tiro al Volo.

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Prof. Domenico Marchione




Mad for Science

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La Società La Fabbrica S.p.A., per conto di Fondazione DiaSorin, ha indotto il Bando di Concorso Mad For Science, un’iniziativa – accreditata dal Ministero dell’Istruzione per promuovere e realizzare le iniziative per la valorizzazione delle eccellenze per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

Il Bando di Concorso prevede 8 premi che vanno da 10.000 euro a 50.000 euro (per la prima classificata) per l’ implementazione di un laboratorio di scienze.

Il gruppo del Progetto Ecologia, presente nel nostro Istituto, ad oggi costituito dal Prof. Gentile Antonio Giuseppe, Prof.ssa Brusetti Michela, Prof.ssa Lucia Viglione, Prof.ssa Ferranti Gaetana e Prof.ssa Carella Rita si è proposto di studiare alcune specie di lombrichi per il biorisanamento del suolo inquinato dalle microplastiche a base di PLA e Polietilene ad alta densità (HDPE).

Tale progetto presentato al concorso ha superato il primo step, arrivando fra le 50 scuole italiane finaliste (su 262 partecipanti).

Ora il lavoro, da concludersi entro marzo 2023, ha bisogno di studenti motivati che ci aiutino a portarlo avanti!

La premiazione finale avverrà nel mese di maggio e speriamo di parteciparvi.

Link presentazione concorso (1 minuto):

 

Per maggiori informazioni:

 

Prof.ssa Michela Brusetti