Settimana bianca 2019

Dal 28 gennaio all’ 1 febbraio abbiamo trascorso una settimana indimenticabile con compagni della nostra classe e di altre terze e quarte dell’Istituto: ci siamo recati nella bellissima località di Aprica, in provincia di Benevento, a 1600 m di latitudine.

Alle 5:30 del mattino del 28 gennaio eravamo tutti nel parcheggio della scuola, con gli zaini sulle spalle, pronti per partire. Non sapevamo cosa aspettarci da questa esperienza perché per molti di noi era la prima volta, eravamo eccitatissimi. Il viaggio è durato circa un’ora e mezza, dato l’orario di partenza appena saliti sul pullman molti di noi sono crollati a causa del sonno quasi subito, altri invece si sono divertiti parlando tra di loro o si sono rilassati ascoltando la musica.

Arrivati sul posto, ci siamo recati subito all’hotel Posta per salire nelle stanze e cambiarci mettendoci la tuta da sci. Il tempo non era perfetto, era un po’ nuvoloso per via delle nevicate precedenti e successivamente abbiamo preso il bus navetta che ci ha portato al noleggio. Una volta arrivati siccome eravamo 67 alunni in totale per noleggiare l’attrezzatura ci abbiamo impiegato un po’, ma siamo riusciti comunque a raggiungere i maestri sulle piste per l’orario prefissato. Quest’ultimi ci hanno diviso in due gruppi in base alla nostra esperienza sulla neve e dopo aver fatto un’ora di sci con il maestro e circa due ore sciando divisi in gruppi di noi amici siamo andati al punto di ristoro a mangiare e a riprendere le forze, per poi ripartire e sciare fino alle 4.

Successivamente siamo andati in hotel per sistemarci e subito dopo siamo ripartiti per andare ad assistere ad una conferenza tenuta da alcuni maestri sulle regole da tenere in conto sulle piste, la quale è stata molto formativa. Tornati in hotel abbiamo avuto modo di conoscere altri ragazzi provenienti da un liceo scientifico di Pavia.

I primi due giorni abbiamo preso confidenza con alcune delle piste e in particolare con la “panoramica”, perché essendo una delle più semplici e belle faceva ormai parte del “giro di riscaldamento”. Lo scopo di quella pista, per i più esperti, era quello di scattarci delle foto con alle spalle un panorama mozzafiato.Il terzo giorno, finalmente, ci siamo fatti coraggio e siamo andati a fare le due piste nere che ci intimidivano più di qualunque altra, ma che allo stesso tempo ci stuzzicavano fin dal momento dell’arrivo; cinque o sei di noi sono miseramente caduti e li abbiamo soccorsi per svariati minuti cercando scii e bacchette perse nel “volo” delle varie cadute a dir poco acrobatiche.

La mattina dopo abbiamo riferito tutto ciò ai maestri che ci hanno portato di nuovo sulle piste nere, scendendo però in un modo molto composto ed “elegante” e soprattutto meno pericoloso.
Il giorno successivo, sempre con il maestro, siamo andati a 2060 metri con una funivia totalmente scoperta e ghiacciata, ci siamo congelati dalla testa ai piedi e togliendo questo piccolo particolare è stata comunque una scelta ottima, visto che abbiamo goduto di uno splendido panorama e ovviamente scattato qualche foto.

Ogni giorno dopo queste sciate faticose e impegnative alcuni temerari avevano voglia di andare in piscina con il prof Bandera invece la maggior parte di noi restava in hotel a riposarsi tutto il pomeriggio sul letto aspettando l’ora di cena. Con il gruppo di liceali di Pavia non ci siamo frequentati molto perché alla sera uscivamo solo con il nostro gruppo per andare ad una sala giochi vicino al Posta con biliardini e tavoli da biliardo, ma sicuramente il divertimento serale non mancava.

Alla fine ridendo e scherzando è arrivato l’ultimo giorno, dopo ancora un’intensa mattinata di sci siamo ritornati in hotel per preparare le ultime cose per la partenza, è stato un dispiacere abbandonare quel posto, non solo perché ci aspettava il ritorno a scuola ma perché è stata un bella esperienza divertente che ci ha uniti come classi e come gruppo facente parte di un’unica scuola. Bisogna soprattutto ringraziare i professori, i “veterani della neve”, che ci hanno dato la possibilità di metterci alla prova e che ci hanno aiutato senza mai tirarsi indietro. L’esperienza è stata davvero divertente ed emozionante, avevamo l’adrenalina al massimo e il cuore a palla durante le mega discese che i primi giorni sembravano impossibili ai meno esperti ma che dopo un po’ di pratica per i più “sgamati” si sono dimostrate fattibili.

Alcuni scatti durante le giornate:

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Articolo scritto da:

Mattia Zonzin, Luca Venturini e Matteo Natale – 3ª E




Olimpiadi robotiche

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Il 12 e 13 gennaio, presso Modena Fiere ed in occasione di Expo Elettronica si è disputata la terza edizione delle Olimpiadi Robotiche, uno degli appuntamenti più importanti a livello nazionale. In questa manifestazione gli studenti di diversi istituti tecnici superiori si sono sfidati a colpi di robot: gli organizzatori hanno donato alle scuole dei robot Printbot Evolution, che i ragazzi hanno assemblato e programmato in classe, per poi farli scendere in campo durante la Fiera facendoli gareggiare in diverse prove di abilità tra cui il line follower, il mini sumo, la prova del labirinto e robot calcio. Il robot meglio programmato avrebbe portato la sua scuola sul podio, ma soprattutto alla finale nazionale che si terrà in occasione di Expo Elettronica il 4 ed il 5 maggio a Forlì.

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I.I.S. “L.Cerebotani” di Lonato del Garda, sabato 12 e domenica 13 gennaio 2019, ha partecipato alle Olimpiadi Robotiche tenutesi presso il centro Fiere di Modena in occasione dell’Expo Elettronica.

Gli studenti Conti Luca, Fort Mattia, Rizzetti Davide, Serra Leonardo della classe 5^C Elettronica e Bonasera Daniele, Pitrolo Gentile, Sciotti Nicola, Sirag Zahir della classe 4^T Telecomunicazioni, guidati dal dirigente scolastico Vincenzo Falco e diretti dai Prof. Salvatore Strano ed Emanuele Tonoli,

i nostri campioni

hanno utilizzato con successo le loro competenze, ottenendo alla fine delle due giornate il gradino più alto del podio e classificandosi alle finali nazionali per la seconda volta consecutiva.

Con questa vittoria si è confermata la preparazione che l’I.I.S. “L.Cerebotani” riesce a trasmettere ai suoi discenti grazie a metodologie di learning by doing, di stimolare la creatività, far emergere le loro capacità soprattutto relazionali e cooperazione reciproca ed utilizzare tutte le loro conoscenze ed abilità preparandoli in modo coscienzioso verso il cammino nel mondo del lavoro ed universitario.
Le due classi vincitrici si metteranno nuovamente in gioco alla prossima sessione delle Olimpiadi che si svolgeranno a Forlì nel maggio 2019.Olimpiadi Robotiche IIS CEREBOTANI-2




Uscita didattica al castello di Drugolo

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Cronaca di una bella esperienza a scuola

Il prof. Bandera, docente di Scienze motorie, ha organizzato nel mese di settembre un’uscita didattica da compiersi a piedi, durante la quale abbiamo visitato la Rocca di Lonato e il Castello di Drugolo. Il ritrovo, previsto per le 07.50 davanti alla scuola, ha coinvolto oltre alla nostra classe 1ªB, tutte le altre prime, e sotto le direttive del prof. Bandera e del “mitico” prof. Marchione, abbiamo intrapreso la nostra “avventura” didattica che aveva come scopo la conoscenza del territorio. Diretti verso il palazzetto dello sport, dopo aver percorso un viale alberato che ci collegava ad una piazzetta di Lonato, abbiamo visitato la chiesetta del Corlo, ricca di affreschi e di storia, ora affidata alla comunità ortodossa, della quale religione il prof. Marchione ci ha fornito curiose informazioni. Finita la visita abbiamo percorso una salita abbastanza ripida, ma nulla di che per i nostri “eroi”, che ci ha portati davanti alla Rocca di Lonato, dove il prof. Bortolotti, insegnante di Italiano e Storia, ci ha raccontato la storia che la riguarda.

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Terminata la spiegazione, il prof. Bandera ci ha condotto, seguendo le mura del cimitero di Lonato, lungo una stradina di campagna, che era bella per la fitta e variopinta vegetazione, ma anche impegnativa, per poi arrivare al castello di Drugolo. Una volta arrivati il prof. Bortolotti ci ha spiegato la differenza tra i pinnacoli Guelfi e i pinnacoli Ghibellini, legati alla storia del Castello.

Finita la spiegazione noi alunni della 1ªB abbiamo dato vita ad un bel pic-nic, prendendo dai nostri zaini affettati, bevande, dolci, salatini e chi più ne ha più ne metta. Una volta finita la festa ci siamo diretti verso la scuola e durante la camminata abbiamo avuto modo di assistere ad una scena a dir poco esilarante, dove un cavallo selvaggio si è messo a rincorrere un nostro compagno di classe, facendolo diventare, per un attimo, l’Usain Bolt della situazione. Dopo questa magnifica camminata, non dimenticherò mai i divertenti e stupendi momenti trascorsi con i miei compagni di scuola, che ci hanno permesso conoscerci meglio e di rafforzare il nostro rapporto in vista dei prossimi anni scolastici.

Un ringraziamento speciale lo dobbiamo porgere ai professori accompagnatori per la perfetta riuscita di questa attività proposta a noi matricole dell’ITIS.

È stata un’esperienza fantastica!

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Articolo di Michael Dell’Aglio, classe 1ªB




Gita sul monte Baldo – 2018

 

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In data 21 Settembre 2018 le classi 4aE, 4aA e 4aC hanno intrapreso un viaggio d’istruzione finalizzato al sano movimento fisico e al collocamento di informazioni storiche, prettamente teoriche, in un contesto reale, il tutto immerso nel fascino e nella perfezione di una natura avvolgente e generosa di vedute meravigliose.

La zona visitata fu infatti predisposta come seconda linea durante la prima guerra mondiale, per un’eventuale difesa in caso di sfondamento delle prime linee italiane.

La gita è cominciata alle 8, quando le classi sono partite da Lonato del Garda alla volta di Malcesine (Verona).

Giunti alla piccola cittadella, dopo una breve passeggiata nel borgo medievale, gli studenti hanno raggiunto la stazione della funivia, mezzo con il quale hanno intrapreso la salita verso la cima del monte Baldo (Tratto Spino, 1760m).

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Lungo il crinale del monte, su un percorso pianeggiante, si potevano apprezzare l’aria fresca, il panorama mozzafiato e la presenza di graziosi alpaca, animali dai colori vivaci dai quali si ricava una lana pregiata, anallergica e che non infeltrisce.

All’estremità del crinale, punto panoramico tra i migliori di tutta la montagna, inizia un sentiero discendente che porta ad una strada asfaltata. Prima di essa però, un piccolo cartello introduce il cosiddetto “Sentiero del Ventrar”. Un tortuoso sentiero non difficile da percorrere a parte qualche passaggio scivoloso e, sebbene in alcuni tratti l’esposizione renda indispensabile l’ausilio delle corde d’acciaio ancorate alla montagna, offre una profonda immersione nell’ambiente naturale montano.

Terminato il percorso, il gruppo ha sostato nel pascolo de “I prai”, per la pausa pranzo.
In conclusione un lungo e faticoso tragitto a piedi ha condotto studenti e insegnanti ad una stazione intermedia dalla quale, per mezzo della medesima funivia precedentemente utilizzata, hanno potuto raggiungere Malcesine per poi fare ritorno a scuola.

Un viaggio, per quanto lungo ed impegnativo, straordinario e indimenticabile.

Michael Saccone, 4aE

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Casto 2018

In data 26/04/2018 ci siamo recati a Casto al “parco delle fucine” per una giornata all’insegna dell’avventura e del divertimento.

Foto di classe 3°B

Foto di gruppo dei partecipanti

Appena arrivati siamo stati subito accolti dagli istruttori che ci hanno accompagnati in tutta la mattinata. Dopo aver indossato le imbragature e i caschi siamo partiti per il percorso guidato immerso nella natura alla scoperta delle attività svolte dai fabbri nelle fucine di quell’epoca, partendo dal maglio utilizzato per la battitura del metallo azionato tramite l’acqua fino al forno per la produzione della calce.

Finito quel percorso ci siamo imbattuti nell’inizio vero e propri della ferrata, che cominciava con una scala con poggiapiedi fissati nella roccia e come sicurezza un cavo d’acciaio. Abbiamo proseguito con un percorso lungo circa duecento metri all’ interno di una gola con un ruscello sotto i nostri piedi. Il percorso era pieno di insidie con anche passaggi da una parete all’altra, insomma fattibile ma per alcuni non era proprio una passeggiata, finito il pezzo di ferrata abbiamo proseguito per il percorso natura fino al ponte tibetano; un ponte costituito da tre funi: una dove si cammina e le altre due per tenersi con le braccia; il tutto lungo un centinaio di metri ad un altezza di circa venti metri.

Escursione

Escursione

Arrivato mezzogiorno, tolte le imbragature, abbiamo mangiato tutti insieme dei panini e chi voleva poteva fare il bagno nel laghetto del parco.

Finita la pausa pranzo ci siamo incamminati verso il rifugio Primavera per fare una bella camminata nella vegetazione della riserva e per godere di una vista senza dubbio mozzafiato della valle e dei monti circostanti.

Insomma una giornata fantastica passata in buona compagnia, un ringraziamento speciale va ai professori che si sono preoccupati di organizzare il tutto e agli istruttori che hanno cercato di farci rimanere con il sorriso stampato sulla bocca e farci passare una buona giornata.

Breda, Andreoli – 3ªB

 

 




Gita presso il centro di accoglienza il Samaritano

In data 18/04/2018 ci siamo recati a Verona per visitare il Samaritano, un centro di accoglienza. Appena arrivati alla struttura, siamo stati sorpresi dai colori vivaci che la contraddistingueva dalle altre strutture vicine, oltre a questo l’ordine mantenuto e la pulizia erano molto curati ma soprattutto regnava una grandissima tranquillità.dddd1

Appena entrati, ci hanno fatto accomodare in una stanza anch’essa tutta molto colorata di verde e con una copia in scala, costruita con materiali di riciclo cole tappi di sughero e bastoncini, del comune di Verona il tutto fatto dagli ospiti della struttura.

Dopo una piccola introduzione fatta dal nostro professore, siamo stati raggiunti dal signor Alessandro che durante la mattinata ci ha fatto da guida.

Prima di cominciare la visita del centro Alessandro ci ha chiesto dirgli cosa ne pensavamo del volontariato e cosa secondo noi facessero in quel posto.

Dopo qualche nostro tentativo di risposta Alessandro ci ha fornito una spiegazione dicendoci che in quella struttura non davano solo un tetto dove stare ma anche un aiuto morale che aiutava le persone ad andare avanti e a riprendere in mano le redini della propria vita.

Ci ha spiegato inoltre che gli ospiti che li raggiungono non sono solo profughi o senzatetto, ma soprattutto sono persone senza dimora cioè non solo senza un tetto ma anche mancanti di una vera e piazza-brapropria vita sociale senza più contatti con altre persone e che per riprendersi e riprendere possesso della loro vita hanno bisogno di qualcuno che li faccia sentire speciali.

Dopo una breve pausa siamo stati divisi in due gruppi e sempre accompagnati dalla nostra guida abbiamo compiuto una vista della struttura partendo dai dormitori tenuti durante il giorno in rigoroso ordine, abbiamo poi visitato il bar, nonché luogo di conoscenza tra più persone. Siamo passati poi nella zona dei laboratori e della biblioteca dove gli ospiti potevano leggere e giocare a carte con tranquillità.

Ci siamo infine spostati verso la mensa dove siamo stati subito attirati da un planisfero dipinto rigorosamente a mano da uno degli ospiti che era presente durante la ristrutturazione, veramente un murale bellissimo con dipinto anche la bandiera dello stato all’interno del confine di esso.

 Finita la visita ci siamo recati in centro a Verona precisamente in piazza Bra di fronte all’Arena, dove ci siamo poi divisi per andare a pranzo, successivamente siamo stati divisi in gruppi da tre o quattro persone per fare un piccolo gioco e chiudere la giornata all’insegna del divertimento.

 Andreoli, Breda 3^B




Gita a Bologna

Ci sono tanti motivi per cui viaggiare. Per esempio ci sono delle persone che viaggiano per lavoro. Altre emigrano da un paese all’altro perché sperano di fare una vita migliore. Poi ci sono coloro che viaggiano per piacere, per visitare posti dove l’avventura non manca mai; queste persone siamo noi.

12 Aprile 2018

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È mattina e il pullman diretto alla casa di Guglielmo Marconi non si fa aspettare.

In compagnia le due ore di viaggio volano in un batter d’occhio e senza rendercene conto siamo già sotto la casa del grande Marconi .

La visita della dimora del grande inventore Bolognese è suddivisa in due parti: la prima parte consiste nella visione di un lungometraggio sulla vita di Marconi , nella seconda parte invece ci mostrano il laboratorio e la soffitta nella quale, in quest’ultima, chiesail grande inventore iniziò a prendere confidenza sulla comunicazione senza filo.

Finita la visita siamo andati in centro Bologna, dove siamo rimasti colpita dalla bellezza di una città più unica che rara.

A malincuore, con il sole calante, arriva l’ora di tornare a baita; è stato un vero piacere visitare una città tanto magica da trasmettere tutta la sua antica magnificenza e la sua freschezza di gioventù.

 

3H Cuervo Reinaldo




Alternanza alla RIMA spa

Nel periodo che intercorre tra 8 gennaio 2018 e 26 gennaio 2018 mi sono trovato a svolgere l’alternanza scuola-lavoro ad un’azienda che produce componentistica per macchine agricole, cilindri idraulici, ruote in ferro e tante altre cose; questa azienda prende il nome di RIMA e situa a Montichiari(BS).

La Ri.Ma viene fondata nel 1972 a Brescia da Riccardo Magri, essa nacque come azienda produttrice di ruote in ferro e appoggi meccanici.image2

Nel 1986 quattro dipendenti scommettono sul progetto, rilevano Ri.Ma e nasce RIMA S.p.a.
Nel 1993 inizia la partnership di vendita dalle ralle di sterzo a sfera e nel 1997 viene creata l’unità produttiva dei cilindri idraulici nella sede principale di Montichiari(BS) e nel 1999 ottiene la certificazione di qualità UNI EN ISO.

Nel 2001 inizia l’espansione all’estero con la creazione dell’export department.

Nel 2003 nasce la filiale inglese RIMA UK Ltd a Dereham, Norfolk (UK).

image3Nel 2010 RIMA sviluppa il proprio sistema logistico e nel 2012 acquisisce la produzione di ralle a sfera e cuscinetti di base.
Di queste tre settimane, la prima l’ho svolta in torneria dove ho imparato ad usare il centro di lavoro e il tornio a controllo numerico aiutando dei ragazzi.

La seconda settimana l’ho passata in reparto saldatura imparando a programmare i robot affiancato ad un operaio con esperienza.

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La terza e ultima settimana l’ho passata in ufficio tecnico ad inserire dati nel sistema dell’azienda.

Particolari ringraziamenti al titolare dell’azienda Romeo Faganelli e al responsabile Paolo Zani per essere stati molto disponibili e per aver reso possibile questo progetto.

Ringrazio inoltre il professor Domenico Marchione per essersi impegnato ad aiutarmi a svolgere al meglio l’esperienza dell’alternanza scuola lavoro.
In queste tre settimane ho avuto una grande crescita professionale, ma anche umana.
Molto volentieri tornerei a svolgere progetti futuri con questa azienda e consiglierei a tutti di provare.

BICICA DENNIS, 4A




Gita ad Aosta e Torino

Finalmente dopo mesi di attesa e di organizzazione, anche noi alunni della 2C, 2F, 2I, 2D, siamo riusciti ad andare in gita.

Quest’ anno siamo stati per due giorni ad Aosta e una giornata a Torino, due città totalmente differenti tra loro; una è una città piccolina con moltissimi monumenti e castelli nei dintorni, circondata da montagne innevate e alberi; mentre l’ altra è una città moderna ma allo stesso tempo con dei palazzi e monumenti molto antichi.

 

Emanuele Filiberto

Siamo partiti il 6 marzo alle 6.30 con un cielo molto cupo sia per le nuvole e anche perché il sole non era ancora sorto; siamo arrivati ad Aosta per le 10.30 e abbiamo visitato subito il fantastico castello di Fenis, dopo la visita al castello siamo andati subito a fare una visita guidata della città, essa aveva dei fantastici e immensi monumenti come l’ Arco Augusto, la cinta muraria, l’ anfiteatro e il foro romano.

Se mi chiedessero di scegliere il monumento più bello che abbiamo visto il primo giorno non saprei decidere, perché tra la vista del castello di Fenis, l’ immensità dell’ Arco Augusto, l’ imponenza della cinta muraria, le carcasse maestose dell’ anfiteatro e la lunghezza del foro romano, potrei dire solo che sono state tutte costruzioni spettacolari.

Castello di Fenix

Il secondo giorno abbiamo visitato il Forte di Bard fortezza riedificata nel XIX secolo dai Savoia, adottata anche nel film Avengers:Age Of Ultron come sede del’Hydra. Nella parte piu’ alta di essa c’era una vista pazzesca sul paesaggio che lo circondava, niente da togliere al museo che c’ era al suo interno, un museo ricco di storie di guerra. Dalle 14 alle 16 abbiamo visitato l’ osservatorio astronomico e il planetario, c’ erano due strutture, in mezzo ad un metro e mezzo di neve. Ci ha molto colpito il planetario perché era ipnotizzante e sembrava davvero di stare immerso nelle costellazioni.

Il terzo ed ultimo giorno lasciata la vistosa città di Aosta ci siamo spostati a Torino dove abbiamo visitato il virtuoso Palazzo Reale in passato residenza dei “Savoia”, un palazzo immenso dove il colore verde era il protagonista. Alla fine di questa fantastica avventura abbiamo visitato la Mole Antonelliana con tanto di museo del cinema , dove abbiamo imparato la sua storia e come e’ strutturato un film dall’inizio alla fine . All’interno del cinema erano esposti disegni , foto di regiti e attori e anche costumi originali adesempio quello di Superrman e di Robocop.

Anfiteatro ROmano

La gita in fin dei conti è stata piena di emozioni e ricca di storia, si ingraziano i professori accompagnatori Ricca, Morone, Scarlino, Muto e Militano.

Andrea Franceschini, 2^C




Gita a Lisbona


Dal 16 al 20 Marzo le classi 5ªB e 5ªF del nostro Istituto sono andate in gita in Portogallo, a Lisbona, alla scoperta di una nuova terra, nuovo cibo e per fare una nuova esperienza.

Il primo giorno è stato dedicato al viaggio. La partenza è avvenuta con un pullman che ci ha portato sino all’aeroporto di Milano Malpensa dove poi il viaggio è proseguito fino all’arrivo nella capitale Portoghese. Ci sono st ate lunghe attese ma, quando si è in buona compagnia, il tempo vola via ed è stato anche un bel motivo per passare del tempo fuori dall’ambiente scolastico tutti insieme.

Arrivati in hotel per l’ora di cena, abbiamo depositato le valigie e siamo andati a cenare.IMG_0961-1

Siamo poi usciti ed, essendo venerdì, abbiamo potuto anche conoscerla vita notturna di questa città, in compagnia di molti studenti e locali.

Il secondo giorno, durante la mattina, ci siamo recati nel quartiere di Belem con visita al monastero Don Jeronimos e La Torre di Belem accompagnati da una guida che, con la giusta attenzione alla nostra età, ci spiegava tutto. Nel tempo dedicato al pranzo, si è anche avuta la possibilità di andare ad assaggiare i famosi “Pastel de Belem” (22.000 pasticcini al giorno ne vengono prodotti). Il pomeriggio invece è stato lasciato libero per girare la città. La sera poi si è replicato, come il giorno prima, buttandoci nella così detta Movida Portoghese.
Il terzo giorno  invece siamo andati a passeggio per la capitale alla scoperta dei quartieri della Baixa e del Chiado fino al raggiungimento del Castelo De S. Jorge con vista spettacolare dall’alto sul fiume Tago e Ponte 25 de Abril. Il pomeriggio invece in treno ci siamo recati a Cascais, paese sull’oceano, dove alcuni temerarisi sono spinti nel fare il primo bagno dell’anno.

La sera invece si sperava di trovare lo stesso animo dei giorni precedenti ma, il giorno dopo c’era il “trabalho”, cioè si andava a lavorare, perciò non c’era molto movimento.

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Il quarto giorno ci siamo recati, durante la mattinata, all’Oceanario di Lisbona, situato nella zona Expo, dove abbiamo potuto ammirare diversi tipi di habitat presenti nei differenti oceani con relativa fauna.

Dopo il pranzo invece siamo partiti subito con un insieme di treno e pullman per andare a Cabo de Roca, il punto più ad occidente d’Europa dove si può ammirare una vista mozzafiato: le onde si scontravano contro la costa a strapiombo sull’oceano, e la vista era immensa nonostante la giornata nuvolosa.

Il quinto giorno la mattina è stata usata per dare un ultimo saluto alla città e magari rivedere i posti che ci avevano colpito e, dopo pranzo, c’è stato il ritrovo per partire.
Il clima è rimasto sempre più caldo rispetto all’Italia e le belle giornate si sono alternate con quelle un po’ più cupe ma non ci si può lamentare.
La gita sicuramente rimarrà nei ricordi che ci accompagneranno per il resto della vita.img_lisbona

Un ringraziamento va anche agli accompagnatori, C.Fierravanti E. Tosadori, F.Tosadori.