Il fu Mattia Pascal

Il 13 novembre 2024 la nostra classe, la 5F, insieme ad altre quinte, si è riunita a Brescia per assistere all’opera teatrale tratta dal celebre romanzo di Pirandello “Il fu Mattia Pascal”.
La trama racconta brevemente la storia di Mattia Pascal, che, insoddisfatto della sua vita, vince una grossa somma di denaro e decide di “morire” spiritualmente per costruirsi una nuova esistenza: scappa dal suo paese e assume una nuova identità, quella di Adriano Meis. Tuttavia, anche questa vita si rivela insoddisfacente, poiché non riesce a crearsi una vera identità a causa dei suoi continui ripensamenti del passato che voleva nascondere. Alla fine, decide di tornare alla sua “vecchia vita”, ma una volta tornato nel suo paese natale come Mattia Pascal, scopre che tutto è andato avanti senza di lui.

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Una delle cose che più mi ha colpito di questa esperienza è il modo in cui l’attore che interpretava Mattia Pascal è riuscito a coinvolgermi e a farmi seguire attentamente la rappresentazione. Per noi adolescenti, ormai abituati a film o serie tv piuttosto che al teatro, il linguaggio e l’uso delle parole, uniti all’enfasi che l’attore riusciva a trasmettere, sono stati straordinari. Questo ha saputo attirare l’attenzione e ha reso facile seguire l’opera per tutta la sua durata.
Un tema importante trattato nell’opera è quello della morte: il protagonista vuole “uccidere” la propria identità per crearne una nuova, convinto che ciò risolverà tutti i suoi problemi e gli permetterà di vivere serenamente, ma ciò non accade. Anzi, soprattutto nella versione teatrale che abbiamo visto, si nota quanto Adriano Meis soffra per non poter essere completamente sé stesso nemmeno con chi gli sta accanto, e ciò lo porta alla solitudine.

2Mi ha colpito particolarmente la scena finale, quando il protagonista torna a essere “Mattia Pascal” e va al cimitero davanti alla sua  tomba: in quel momento, l’uomo si rende conto di non essere più desiderato da nessuno, e capisce che il periodo trascorso come “Adriano Meis” è stato completamente inutile, sia per gli altri che per sé stesso.

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Parco delle fucine di Casto – 2025

Tra le rocce e il fiume che scorre, l’adrenalina sale

Il 27 Maggio 2025, alcuni studenti ed insegnanti dell’Istituto Cerebotani di Lonato, vivono l’esperienza di una a giornata all’avventura nel Parco delle Fucine di Casto , attraverso una scalata.
Il parco delle fucine di Casto è situato tra Val Trompia e Val Sabbia, verdi valli della provincia di Brescia, luogo dove avventura e natura si incontrano.
Il parco è un vero e proprio paradiso, per gli appassionati di sport e natura.
Il nostro Istituto, si è presentato con circa 40 ragazzi senza esperienza di ferrate ma tutti si sono trovati bene, poiché il parco accoglie tutti coloro che vogliono provare, con percorsi che hanno diversi livelli di difficoltà.
Durante la mattinata al parco abbiamo avuto l’opportunità affrontare la ferrata che percorre lo stretto di Luina, il canyon creato nella roccia calcarea dall’omonimo torrente.
Equipaggiati con caschi, imbragature e moschettoni, i percorsi affrontati hanno messo alla prova gli studenti, sia fisicamente che emotivamente. Ogni via, infatti, offre una sfida diversa, con tratti verticali, traversi e passaggi su ponti sospesi.
L’adrenalina è sempre accompagnata da un senso di sicurezza, grazie alla buona manutenzione delle attrezzature, al gruppo creato che si aiuta nelle difficoltà e alla presenza di personale esperto.
La ferrata verso il ponte tibetano, è stata verticale e impegnativa: quasi ci si voleva arrendere, per fortuna ciò non è accaduto perché dopo c’era il “ponte”, una scomoda fune d’acciao appesa fra due versanti di un profondo vaio laterale: attraversarlo ripaga i timori con un’esperienza elettrizzante in un paesaggio incantevole. Chi non se l’è sentita è tornato all’area picnic, dove ha potuto rilassarsi accanto al micro-laghetto alpino. I più temerari hanno anche fatto il bagno nelle meravigliose ma gelide acque turchesi.
La giornata al Parco delle Fucine di Casto, è stata un’esperienza indimenticabile, che ha unito avventura, natura e divertimento.

Si ringraziano vivamente i professori S. Bandera, M. Masetti e M. Rovida e le guide del parco, per aver reso possibile questa escursione che ci ha fatto conoscere un luogo unico e di vivere momenti di condivisione e di crescita personale.

Stefania Baruffa, 3ª L

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CAMPIONATO STUDENTESCO RAFTING 2025

Si inizia

Il giorno 16 maggio 2025, 66 studenti e 4 professori della nostra scuola sono andati in Piemonte. più precisamente a Balmuccia, dove si trova un centro che pratica e fa praticare sport fluviali: rafting, canoa, kayak…centro riconosciuto da due federazioni, Federazione Italiana Rafting e Federazione Italiana di Canoa e Kayak che li promuove dal 1990.

Ovviamente non siamo degli sprovveduti

I professori, da bravi educatori, prima di andare all’avventura su un gommone ci hanno fatto spiegare dagli istruttori le basi sul come si va su un gommone. Ci vuole molta coordinazione tra tutti, nella prima fila quello a destra doveva dare il ritmo della remata e dietro tutti c’era la guida che diceva di fermarci, proseguire o girarci.

La gara

Prima di cominciare la gara era doveroso prendere la mano con i tempi, il ritmo e la coordinazione quindi prima di arrivare all’inizio della gara abbiamo fatto un bel po di pratica sul fiume Sesia tra rapidi e acque più tranquille. Dopo aver capito come funzionava siamo arrivati all’inizio e da li c’erano da fare 600m che però erano cronometrati, quindi l’obiettivo era fare 600m nel minor tempo possibile.

Le premiazioni

Finite tutte le squadre di gareggiare, sono iniziate le premiazioni, dove tutte e due le categorie (femminile e maschile) della nostra scuola si sono posizionate in ottimi posti, addirittura due squadre al primo posto.

Giulia Ravaioli, 3ª K

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Tra Natura e Spiritualità: Un Viaggio Indimenticabile

La nostra recente gita scolastica, organizzata per le classi 4E, 4I e 4L, è stata un’esperienza indimenticabile, ricca di momenti educativi e riflessivi. Ecco un resoconto della giornata.

Passeggiata nella natura

Il viaggio è iniziato di buon mattino, con entusiasmo e curiosità da parte di tutti. La prima tappa è stata un parco eolico, un luogo dove tecnologia e natura si incontrano in armonia. Qui abbiamo visitato la prima pala eolica, un’imponente struttura che ci ha lasciato a bocca aperta. Durante la visita, ci è stata illustrata la realizzazione del parco e le caratteristiche tecniche delle pale, sottolineando l’importanza delle energie rinnovabili per il futuro del nostro pianeta.

Dopo una passeggiata immersi nella natura, siamo arrivati alla seconda pala eolica. Qui si è tenuta una discussione approfondita sull’impatto ambientale del parco e sulla collaborazione tra il comune e AGSM, l’azienda che ha realizzato l’impianto. Questo momento di confronto ci ha permesso di riflettere su come sia possibile coniugare sviluppo tecnologico e tutela dell’ambiente.

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La Madonna della Corona: l’ambiente

La mattinata si è conclusa con un momento di relax, seguito dal ritorno al pullman. Ci siamo poi diretti verso un centro commerciale, dove abbiamo avuto una pausa pranzo. Alcuni di noi hanno scelto di mangiare al McDonald’s, altri al KFC, godendoci un po’ di svago prima della seconda parte della giornata.

Nel pomeriggio, abbiamo raggiunto la Madonna della Corona, un luogo suggestivo e spiritualmente intenso. La discesa lungo la Via Crucis, con le sue statue che rappresentano le stazioni, è stata un’esperienza emozionante e riflessiva. Successivamente, abbiamo visitato una gru antica, un esempio di ingegneria tradizionale, prima di proseguire lungo le scale che ci hanno condotti al santuario.

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La Madonna della Corona: il Santuario

La visita al Santuario della Madonna della Corona è stata il culmine della giornata. Qui, una guida ci ha raccontato la storia del luogo e l’importanza che riveste per i pellegrini. L’atmosfera era solenne e ci ha permesso di apprezzare il valore spirituale e storico di questo sito unico.

Infine, siamo tornati al pullman per il viaggio di ritorno, stanchi ma arricchiti da un’esperienza che ha saputo coniugare apprendimento, riflessione e divertimento. Una giornata che rimarrà nei nostri ricordi e che ci ha insegnato molto, non solo sui luoghi visitati, ma anche su noi stessi e sul mondo che ci circonda.

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Giacomo Gamberi 4E

 

 




Rafting 2025

Rafting, divertimento e vittorie: l’ITIS Cerebotani brilla ai “Monrosa Rafting Games 2025”!

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Partenza alle 6 del mattino, zaini in spalla e tanta voglia di divertirsi. Così è iniziata la giornata del 16 maggio 2025 per il gruppo dell’ITIS Cerebotani, diretto a Balmuccia (VC) per partecipare ai Monrosa Rafting Games 2025, sul fiume Sesia. A bordo dei pullman ci sono ragazzi e ragazze di seconda, terza, quarta e quinta, accompagnati dai proff. Bandera, Torbol, Boschetti e Masetti, pronti a vivere una giornata piena di adrenalina e avventura.
Appena arrivati c’è stato un po’ da aspettare, prima di entrare nel vivo dell’azione. Ma l’attesa non è stata certo noiosa: tra una chiacchierata, qualche partita a pallone e nuove amicizie, il tempo è volato e l’energia del gruppo è già alle stelle.
La competizione comporta una gara di rafting cronometrata su un tratto di 600 metri. Gli equipaggi si sono messi alla prova tra onde e correnti, con tanta grinta e spirito di squadra. Subito dopo la gara, ci siamo lanciati in un percorso più lungo di circa 8 km, dove non sono mancati momenti esilaranti: qualcuno è finito in acqua, altri si sono incastrati sul gommone, ma tutti si sono fatti una gran risata e hanno continuato a pagaiare con il sorriso.
Il contesto naturale è spettacolare: montagne verdi, acqua fresca e tanta voglia di stare insieme. Il rafting è stato solo una parte del divertimento: la giornata è stata anche un’occasione per socializzare, conoscerci tra classi diverse e vivere un’esperienza fuori dal comune.
A chiudere in bellezza, le premiazioni: l’ITIS Cerebotani ha conquistato il podio nella categoria junior maschile mentre in quella femminile primo e secondo posto! Un risultato che ha reso ancora più speciale una giornata già perfetta.
Verso le 20 siamo arrivati a Lonato, stanchi ma super felici, con mille ricordi, qualche livido e tanta voglia di rifarlo. Una giornata che resterà impressa nella memoria di tutti, tra sport, amicizia e tante, tantissime emozioni.

Marian Zubani, 4ª A

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Conferenza “Lo stragismo degli anni Settanta”

Sabato 12 aprile 2025, presso la sala della musica della biblioteca di Lonato, gli studenti di alcune delle classi quinte dell’IIS Cerebotani, hanno partecipato a un incontro con Manlio Milani, presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di Piazza della Loggia, accompagnato da due avvocati, Valeria Cominotti e Francesco Menini, quest’ultimo coinvolto nei lunghi processi che hanno cercato di fare luce su una delle pagine più buie della storia italiana. L’incontro è stato un’occasione preziosa per approfondire gli anni dello stragismo, tra il 1969 e il 1974, periodo segnato da attentati mirati come quelli di Piazza Fontana e, a Brescia quello di Piazza della Loggia, avvenuti nell’ambito di una vera e propria “strategia della tensione”. IMG_4142

L’obiettivo? Destabilizzare la giovane democrazia italiana, ostacolare le riforme sociali e creare un clima di insicurezza tale da giustificare il ritorno a un regime autoritario. Personaggi come Gaetano Orlando, protagonista dei processi, dichiararono apertamente di essere consapevoli della violenza messa in atto, motivati da un forte anticomunismo e dall’idea che solo un conflitto — civile o indiretto — avrebbe permesso di eliminare il Partito Comunista. La strage del 28 maggio 1974 colpì una manifestazione legata alla campagna per il referendum sul divorzio, un momento di profonda partecipazione democratica. Quella bomba non colpì solo i manifestanti, ma l’intera società civile, mettendo in discussione valori come il dialogo, la libertà e la possibilità stessa di scegliere. Manlio Milani ha ricordato come quella violenza avesse l’intento di negare l’esistenza dell’altro, di chiudere ogni possibilità di confronto.

Ma la risposta popolare fu forte: la piazza tornò a riempirsi, stavolta di cittadini comuni, studenti, sindacati, insegnanti. La scuola era lì, a testimoniare il suo ruolo fondamentale nella costruzione della memoria e della consapevolezza. Le storie delle vittime, come quella dell’insegnante Luigi Pinto o dell’operaio Bartolomeo Talenti, mostrano la varietà e la forza delle persone coinvolte, spesso rappresentanti del lavoro, della cultura e della Resistenza. Centrale anche il ruolo delle donne, tre delle cinque insegnanti morte erano donne: simbolo di un diverso modo di vivere il conflitto, più aperto al dialogo e all’ascolto. Nel corso dell’incontro si è parlato anche di giustizia riparativa, cioè la volontà non solo di punire i responsabili, ma di ricostruire un tessuto sociale ferito, restituendo dignità alle vittime e favorendo un dibattito collettivo, di cui Manlio Milani si è fatto promotore. Come infatti ha ricordato durante la conferenza, “la memoria è andare oltre i ricordi” ovvero capire la storia per riconoscere i segnali del presente e impedire che simili tragedie possano ripetersi.

Dordoni Thomas & Orlandi Dominick 5E

 




Resoconto della Gita a Vicenza e Arquà Petrarca

La nostra gita si è svolta in due momenti distinti e interessanti. Al mattino abbiamo visitato una replica della Sacra Sindone a Vicenza. La guida ci ha spiegato nel dettaglio la storia del reperto originale, il suo significato religioso e le varie teorie che lo circondano. Abbiamo trovato molto interessante vedere da vicino una riproduzione così accurata e riflettere insieme sul valore spirituale e culturale che questa reliquia rappresenta.

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Nel pomeriggio ci siamo spostati ad Arquà Petrarca, dove abbiamo visitato la piccola cittadina nella quale il poeta ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Durante il nostro soggiorno nella città, abbiamo fatto visita alla sua tomba, che si trova accanto alla chiesa, e alla casa del famoso autore. L’ambiente era molto suggestivo e ben conservato, e ci ha affascinati immergerci nella vita e nella quotidianità di uno dei più grandi esponenti della letteratura italiana. Abbiamo potuto osservare alcuni oggetti originali, conoscere meglio la sua storia personale e il contesto in cui viveva.

Durante tutta la giornata siamo stati in compagnia delle classi 4M e 4F e dei professori/esse Marchione, Quaini, Tosadori e Azzini, oltre che di una guida molto preparata, che ha reso la visita ancora più coinvolgente grazie alle sue spiegazioni.

Tra le cose che ci sono piaciute di più ci sono sicuramente i momenti trascorsi insieme al gruppo e la visita alla casa di Petrarca, che abbiamo trovato particolarmente interessante e coinvolgente.

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È stata un’esperienza educativa e stimolante, che ci ha permesso di approfondire sia aspetti religiosi che letterari del nostro patrimonio culturale.

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Cavallari Enea, Gobbi  Simone & Zubani Marian 4A




PROGETTO DI FORMAZIONE CON “GARDA EMERGENZA ODV”

Nella mattinata di sabato 1° marzo, gli studenti di alcune classi del triennio dell’Istituto “Cerebotani” hanno partecipato a un corso di soccorso sanitario, inserito nelle attività di Educazione Civica e tenuto dall’associazione “Garda Emergenza ODV”.
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Sabato 1° marzo, presso l’Istituto “Cerebotani”, si è svolto un progetto formativo dedicato al primo soccorso, che ha approfondito i seguenti argomenti:
- BLS (Basic Life Support);
- la procedura per effettuare una corretta chiamata di emergenza al numero 1-1-2;
-la posizione laterale di sicurezza (PLS);
- le tecniche di disostruzione delle vie aeree per adulti, pazienti pediatrici e lattanti.
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Durante l’incontro, è stato inoltre illustrato il ruolo del volontario e le attività che l’associazione svolge sul territorio.

Gli studenti, dopo un’ora di formazione teorica, hanno potuto mettere in pratica le nozioni apprese attraverso esercitazioni su manichini da addestramento, simulando scenari reali sotto la guida dei formatori regionali di Garda Emergenza ODV.odv4
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L’iniziativa ha riscosso grande entusiasmo e interesse tra i partecipanti, che hanno acquisito competenze utili per gestire situazioni di emergenza. Il progetto ribadisce l’importanza della conoscenza delle manovre di primo soccorso, promuovendo responsabilità e consapevolezza tra i giovani: come sottolineato durante la giornata, «ognuno può fare la differenza», poiché tutelare e salvare vite umane è un obiettivo comune.odv5

Si ringrazia in particolare
l’associazione ‘’Garda Emergenza
odv’’, che ha permesso lo sviluppo
del progetto, in collaborazione con
l’Istituto “Cerebotani” e l’allievo
Matteo Carnaghi.




Lo scambio culturale col Portogallo

Mercoledì 22 Gennaio io e altri studenti di varie sezioni e corsi abbiamo fatto un’ esperienza che non ci dimenticheremo mai. Siamo partiti per Póvoa de Varzim, un comune di Porto, una delle città più importanti del Portogallo, ospitati da un nostro partner che a sua volta ha visitato l’Italia.

Questo progetto è stato organizzato dalla nostra scuola in collaborazione col Liceo ESEQ (Escola Secundária Eça de Queirós) di Póvoa.

In Portogallo

Arrivati in Portogallo ci siamo incontrati davanti alla ESEQ, dove abbiamo incontrato le nostre famiglie ospitanti (con cui abbiamo comunicato in inglese) che ci hanno accompagnati a casa. Ogni sera abbiamo cenato insieme. Abbiamo provato vari piatti tipici, come la Francesinha (una sorta di croque monsieur), il bacalhau com natas (baccalà con panna), i dolci pastel de nata…

Mentre siamo stati lì, abbiamo visitato molti posti di ogni genere: siamo stati a visitare la città di Porto, Povoa e Guimaraes (la città dove è sorto il Portogallo) con il suo castello; costruzioni importanti come il comune (dove il sindaco ci ha incontrati facendo un discorso sulla vita e dell’influenza a livello internazionale di Póvoa), l’Archivio Municipale e in particolar modo la Libreria Lello di Porto, dove hanno filmato alcune scene di Hogwarts nei film di Harry Potter.

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Non abbiamo solo visitato il Portogallo da un punto di vista fisico però, abbiamo conosciuto anche alcune cose sulla vita scolastica.

Abbiamo scoperto che lì si va a scuola ad orari alterni (a volte la mattina, altre il pomeriggio) e si pranza a scuola, che sono dotate di una caffetteria e una mensa.

Abbiamo partecipato anche ad alcune lezioni dei nostri amici portoghesi, come una lezione di graphic design, dove gli studenti hanno fatto una presentazione per un’azienda immaginaria creando un logo e un sito web.IMG_20250124_162311

La ESEQ a volte organizza un evento per celebrare la diversità degli studenti, che vengono da ogni parte del mondo. Abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare una volta. Lì le famiglie dei ragazzi portano alcuni piatti tipici della loro patria, alcuni fanno anche una presentazione su di essa o danze tipiche.

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Purtroppo non abbiamo potuto restare lì per molto (anche se avremmo voluto!), per cui abbiamo dovuto lasciare la nazione con un cuore pesante. Però l’esperienza non era ancora conclusa: i ragazzi portoghesi dovevano ancora venire in Italia.

In Italia

All’arrivo li abbiamo incontrati davanti la nostra scuola, e li abbiamo portati alle nostre case.

Hanno visitato varie città: Milano, Venezia, Sirmione, Desenzano e Lonato.

Per curiosità ho chiesto il parere della mia compagna su quale fosse la classifica delle città migliori fra esse. Ecco la risposta:

  1. Venezia
  2. Sirmione
  3. Milano
  4. Desenzano
  5. Lonato (ahia!)
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Hanno anche visitato la nostra scuola, partecipando a lezioni con dei nostri professori e visitando i nostri laboratori.

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L’ultimo giorno abbiamo fatto una festa nell’oratorio di Lonato celebrando le nostre culture, portando cibo tipico delle nostre tradizioni, cantando canzoni e recitando poesie.

Purtroppo tutto ha una fine, e quale canzone più appropriata se non My Way di Frank Sinatra per salutarsi: sulle note di questa canzone siamo tornati a casa, lasciando i ragazzi il giorno dopo al loro ritrovo per andare all’aeroporto.

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Settimana bianca 2025

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All’alba di mercoledì 12 Febbraio, le classi 3ªB e 3ªE sono partite in pullman dalla sede centrale del nostro Istituto per il viaggio d’istruzione “Settimana bianca” con destinazione Aprica, in provincia di Sondrio, accompagnate dai professori Bandera, Masetti e Pizzatti. Il viaggio è andato benissimo e siamo arrivati all’hotel Torena circa alle 9 del mattino; lasciate le valigie, ci siamo subito incamminati verso le piste da sci, distanti circa trecento metri. Chi non possiede l’attrezzatura l’ha potuta noleggiare presso uno ski rent sul posto. Quindi siamo andati subito sulla neve nella zona dei campetti, ovvero l’area dove i “prima neve” cominciano a prendere confidenza con gli sci. Fin dal primo giorno, abbiamo seguito due ore di lezione la mattina, pausa pranzo a mezzogiorno, per poi sciare in libertà il pomeriggio fino alle 16:30. Durante la primaa giornata, chi ne aveva le capacità, ha colto l’occasione per esplorare il comprensorio, anche se purtroppo la nebbia ci ha impedito di apprezzarne il panorama. A pranzo ci siamo fermati al ristoro Pasò, raggiungibile in funivia; i più esperti sono scesi con gli sci ai piedi lungo la panoramica, gli altri hanno ripreso la cabinovia. Una volta rientrati in hotel, ognuno si è sistemato nella rispettiva stanza; in genere in 4 per camera, ognuno con i suoi compagni di classe. Dopo aver fatto una doccia, ci restava un bel po’di tempo libero, dato che la cena era tutti i giorni alle 19:30; qualcuno ha riposato ed è andato a giocare a carte nella hall e qualcun altro è andato al supermercato vicino l’hotel per comprare la merenda. A cena c’era un buffet di verdure self service, un primo, il secondo ed il dolce; senza troppe pretese ma si mangiava… La sera eravamo liberi di scegliere se fare una passeggiata oppure rimanere in hotel; in genere uscivamo a prendere una boccata d’aria e poi leggevamo o guardavamo la tv e alle 23 si andava a letto. Di mattina ci siamo sempre svegliati verso le 7, per poi fare colazione per le 7:30. La lezione di sci era dalle 9 alle 11, quindi avevamo tempo per fare le cose con calma. Nulla vietava però, a chi volesse sciare prima, di recarsi sulle piste in anticipo. I primi tre giorni sono volati, con tante piste e tanto divertimento; il cielo si è schiarito ed ha lasciato spazio ad un panorama mozzafiato! Gli istruttori ci hanno divisi in base al livello e c’è da dire che siamo stati seguiti davvero bene. L’ultimo giorno, siamo saliti tutti sulla seggiovia Baradello e abbiamo preso in gruppo la pista panoramica: una blu molto scorrevole e rilassante. Ahimé alle 15 abbiamo dovuto toglierci definitivamente gli sci, salutare le piste e tornare nella hall dell’hotel in attesa del pullman per il ritorno, che è arrivato alle 16. Una volta in viaggio, abbiamo avuto occasione di rilassarci, tra chi dormiva e chi trovava svago in qualche gioco, si sentiva un atmosfera più che positiva, siamo stati tutti contenti di questo viaggio d’istruzione di cui rimane un bel ricordo nel cuore di tutti i partecipanti.
Diego Bulgari, 3ªE

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