Escursione sul Pasubio (2024)

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La mattina del 14 ottobre, intorno alle 7:00, le classi 5ªE, 5ªB, 5ªL, 5ªA, accompagnate dai professori Dal Zovo, Masetti, Guerra e Bandera si sono ritrovate alla fermata del pullman di fronte alla scuola, pronte per quest’ avventura: la camminata delle 52 gallerie. Il primo obiettivo era raggiungere il rifugio Achille Papa. Dopo circa un paio di ore siamo arrivati alla prima tappa della nostra esperienza dove ci hanno raccolto 3 navette le quali ci hanno portato all’inizio della camminata, dopo una breve introduzione sulla storia del percorso ci siamo avviati in fila per due. Circa tre ore dopo, il primo gruppo di studenti è giunto al rifugio Papa, la camminata, prima in mezzo alle nuvole, e poi sopra di esse, donava la vista di un paesaggio indimenticabile. Nel pomeriggio le classi si sono dirette, seguendo un breve e facile percorso, verso l’arco romano e vicino ad una piccola chiesetta, dove due studenti che si erano muniti di drone, hanno fatto delle riprese dall’alto di quei posti incantevoli e intrisi di storia. In seguito ci è stata data una mezz’oretta libera per esplorare i luoghi attorno a questi due siti per poi rientrare al rifugio per le 16:30. Dopo cena alcuni studenti si sono riuniti nella sala del rifugio per giocare a carte insieme ai professori o tra di loro.

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Il giorno seguente, dopo la colazione alle ore 7:00, abbiamo iniziato la camminata verso la cima Palon (la cima più alta che tocca i 2.239m), durante la quale ci siamo fermati in diversi luoghi d’interesse dove i professori ci hanno fornito ulteriori cenni storici, dopo esserci soffermati sul dente italiano e sul dente austriaco (le due cime, soprannominate denti per la loro forma, dove erano presenti uno di fronte all’altro il fronte italiano e quello austriaco), abbiamo imboccato il sentiero del ritorno al rifugio. Dopo pranzo, verso le 14:30, abbiamo iniziato la discesa dalla montagna, prima percorrendo in parte la “Strada degli Eroi”, poi tagliando in mezzo al bosco attraversando un paesaggio autunnale incantevole caratterizzato da alberi pieni di foglie di diverso colore, dalle più intense sfumature di arancione fino ad un giallo vivido. Alle 16:30 tutto il gruppo aveva raggiunto la piazzola di sosta, dove ci stava aspettando l’autobus del ritorno. Dopo poco abbiamo iniziato il nostro viaggio di ritorno, stanchi ma felici dell’incredibile esperienza vissuta.

Mattia Cappa, Luca Carbone (5ªE)

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Escursione in mtb sulle colline moreniche (2024)

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Il 7 giugno 2024, eravamo in 29 studenti a partecipare all’escursione in moutain bike organizzata dai docenti Masetti, Bandera e Guerra sulle colline dell’arco morenico.
Siamo partiti dal palazzetto dello sport di Lonato la mattina verso le 8:30 per poi tornare verso le 14:00 al punto iniziale. L’attività si è svolta principalmente su sterrato, passando per strade bianche e percorsi più o meno tecnici nei quali ci si è potuti divertire mettendosi alla prova.
L’ intero percorso è stato arricchito da piccole pause in zone panoramiche, da dove si può ammirare il lago di Garda da una prospettiva differente da quella solita, ma soprattutto si può recuperare un po’ di energia necessaria per le tappe successive.
Sulla via del ritorno ci siamo fermati al chioschetto del Parco Airone: un luogo sulla sponda del Chiese molto carino dove in molti hanno colto l’occasione per ristorarsi mangiando un panino e bere qualcosa di rinfrescante, in modo da essere pronti per gli ultimi chilometri da percorrere in tranquillità sulla ciclabile che costeggia il canale della Roggia Lonata (poi Arnò) fino a Salago per proseguire sulla ciclabile che rientra a Lonato.
La biciclettata è una delle escursioni proposte dai nostri professori che permettono di trascorrere la giornata all’insegna dello sport, della natura e della convivialità. L’entusiasmo mostrato da tutti i partecipanti è la prova di come queste attività extrascolastiche possano promuovere l’attività fisica e in generale uno stile di vita più sano oltre a essere un’ottima occasione per fare nuove conoscenze e mettersi alla prova.

Mattia Cappa, 4ª E

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Papa a Verona

Dall’Arena di Pace un grido di speranza nell’abbraccio tra Maoz Inon, israeliano che ha perso i suoi genitori uccisi da Hamas e Aziz Sarah, palestinese che ha perso suo fratello ucciso dall’esercito israeliano. Un momento molto commovente! Il 7 ottobre hanno perso  i propri cari ma non hanno perso la speranza di essere amici. Non hanno perso la speranza di rimanere fratelli. Giustizia e pace di baceranno!

Questo abbraccio mi ha ricordato l‘abbraccio ricambiato alla fine del nostro viaggio a Loreto, Assisi e Barbiana tra il Professore Domenico e lo studente Mirco. Entrare nel cuore dei nostri studenti e lasciare in loro un segno. Come ci ricorda la nostra canzone “Solo insieme”: ‘Lasciare il segno, questo è il mio unico impegno’. Lasciare, trasmettere ‘umanità’. La sfida di rimanere umani. I care, mi stai a cuore! Aiutiamoci, contagiamoci, attraverso le nostre parole, i nostri volti, le nostre azioni a seminare speranza nella mente, nel cuore e nel corpo dei nostri studenti: “Mi stai a cuore!”. Vi lascio il testo che avevo scritto al Dirigente Eugenio Campara dopo il nostro viaggio a Loreto, Assisi e Barbiana: “Abbiamo sentito attraverso i muri della scuola di Barbiana la voce di D. Milani che viveva la scuola come ‘un ospedale da campo’ per soccorrere i feriti, per recuperare gli emarginati e gli scartati.

Sì, abbiamo visto una scuola isolata in montagna, ma aperta alla realtà! ❤

Una scuola per aiutare i ragazzi ad aprire il loro “cuore” e la “mente” alla realtà.

Una scuola che grida ai suoi alunni ogni giorno: ” I care”, mi sta a cuore. Lo grida con gli occhi, con il silenzio, con la fermezza, con l’autorevolezza, con la tenerezza che a volte si può manifestare con un abbraccio quando diventa necessario.

Di una sana relazione di fiducia hanno bisogno i nostri ragazzi. ✨

Come Maoz Inon e Aziz Sarah vogliamo spezzare le catene dell’odio e collaborare insieme per costruire insieme questa alleanza, questa rete fraterna perché, come loro, crediamo che la pace sia la più grande impresa da realizzare.

Vi saluto con le parole di un grande maestro di speranza, Giovanni Falcone: «Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola».

In piedi costruttori di speranza!

Frantz

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I GUARDIANI DEL BENACO

Chi è Frantz Kourdebakir

Frantz Kourdebakir è un educatore, professore di religione e pellegrino di origini francesi, che basa il suo lavoro sulla speranza; infatti durante la nostra camminata portava con sé un candelabro con all’interno la Candela della Speranza accesa con la terza e quarta quadriennale.

Il suo cammino

Frantz ha iniziato il suo cammino in Francia dove, come professore di religione, ha deciso di intraprende un percorso interiore basandosi sulla speranza che i giovani possano cambiare il mondo. Arrivato in Italia ha insegnato sulla sponda veronese del Lago di Garda, iniziando con loro il vero e proprio percorso, stupendosi della poca conoscenza del territorio da parte dei ragazzi. Dopo il suo arrivo nella nostra scuola, con l’aiuto del professore Domenico Marchione che ha dato la piena disponibilità a questo progetto, ha consegnato ai ragazzi delle classi che hanno avuto la fortuna di partecipare al progetto dei Guardiani del Benaco (la terza e la quarta quadriennale) un foulard per intraprendere insieme il Cammino del Benaco, un cammino di 400 km in 18 giorni da realizzare con tutte le scuole del Lago di Garda. Queste classi hanno visitato LoretoAssisi, Barbiana e infine hanno viaggiato sul Lago di Garda con il «Battello della Speranza» in preparazione alla Giornata Mondiale dell’Acqua (il 22 marzo).

«Torniamo a camminare insieme per ascoltare il grido della terra e dei poveri»

La nostra esperienza con Frantz è stata una camminata che si è svolta dall’itis alla Rocca di Lonato. Durante un momento di socializzazione, pur non essendo una delle classi aderenti al progetto, Frantz ci ha raccontato la sua storia e il suo obiettivo al fine di formare e tutelare le nuove generazioni a partire di una rete con tutte le scuole del nostro lago per promuovere un’ecologia integrale. Durante la nostra passeggiata portava con se anche lo «zaino della responsabilità» con all’interno i resti della barca affondata a Cutro. Tra i resti c’erano: un giubbotto salvagente, due pezzi di scafo della nave e un biberon. Questi oggetti rappresentano la memoria: il biberon per ricordare i sogni dei bambini buttati nel Mare Mediterraneo e la nostra responsabilità di custodire i sogni delle nuove generazioni, mentre il giubbotto salvagente ci ricorda che siamo tutti sulla stessa barca e che per salvarci dobbiamo impegnarci a rimanere umani camminando insieme.

“I CARE”

Frantz ci ha invitato a mettere in pratica le parole del grande educatore D. Lorenzo Milano «I care! Mi sta a cuore!» per ribaltare l’atteggiamento dell’«I don’t care», quel «Non mi interessa» che non era solo una delle espressioni che hanno caratterizzato il pensiero e, quindi, la società del periodo fascista, ma che, in un certo senso, sta diventando anche il leitmotiv del nostro mondo.

Abbiamo concluso il nostro percorso con la bandiera della pace venuta dalla città di D. Tonino Bello ad Alessano in Puglia per ricordare la famosa Marcia per la pace nella capitale bosniaca assediata dall’esercito serbo a Sarajevo nel 1993.

Educare alla pace le nuove generazioni è diventata una priorità! Tornare ad essere uomini disarmati! Ma occorre un’azione intellettuale, bisogna che le nazioni promuovano le tecniche della strategia nonviolenta.

Simone Gobbi, Marian Zubani, Alessandro Bianchini, Enea Cavallari, Niccolò Giraldo – 3A

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Gita alle pale eoliche di Rivoli Veronese 4A

11 aprile 2024, ore 7:30. Attendiamo l’arrivo di tutti i nostri compagni di classe, per poter finalmente partire. Arrivati sul posto dopo circa un’ora e mezza di viaggio si iniziano a intravedere le pale eoliche. Scesi dal pullman, veniamo accolti da uno dei responsabili di Legambiente di Rivoli che ci ha guidati lungo il sentiero, fino a ritrovarci ai piedi della prima delle quattro pale presenti sul territorio. Eravamo incredibilmente stupiti dalle impressionanti dimensioni della pala eolica, infastiditi dal rumore che veniva emesso dalla rotazione delle pale e freddolosi per via del forte vento che tirava. Qui ci hanno messo a sedere e ad ascoltare la spiegazione dell’impianto, della Legambiente e della storia del Monte Baldo, presente sul territorio veronese e nello specifico costeggiante il Lago di Garda (Torbole del Garda). Al termine della spiegazione, veniamo raggiunti dai manutentori, che hanno dovuto spegnere l’impianto e ci hanno permesso di visionare l’interno della pala. Dopo aver aspettato che entrambe le classi vedessero dall’interno l’impianto, abbiamo avuto del tempo libero per goderci il panorama, con vista lago, e di fare due passi nella zona, osservando splendidi fiori, definiti “ormai rari” per via della loro minima presenza nei prati. Arrivato il momento del pranzo, ci rechiamo su degli enormi massi per gustare e condividere il nostro pasto e ci prendiamo tutto il tempo per riposare, ridere e scherzare tra di noi, fino allo scoccare dell’orario di rientro. Dopo aver percorso un secondo sentiero, che aggira le pale e costeggia il vasto vigneto, abbiamo salutato e ringraziato per la disponibilità il personale che ci ha accolti e, saliti sul pullman, siamo ripartiti con destinazione la scuola.

Matteo Bettoni, Sebastian Copa 4A

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GITA A BARCELLONA

Giorno 1: Arrivo e primo impatto con Barcellona

Eccoci finalmente a Barcellona! Dopo un viaggio pieno di chiacchiere, musica a tutto volume e qualche dormitina, siamo atterrati nel cuore della Spagna pronti per l’avventura. L’Hotel Guitart Central Park a Lloret de Mar ci ha accolto con camere multiple per noi ragazzi e singole per i prof. La prima sera è stata all’insegna del relax e dell’adattamento. Dopo esserci sistemati, siamo scesi a cena insieme, unendoci ad una festa che era all’interno della struttura alberghiera. Tutti eravamo super emozionati per quello che ci aspettava il giorno dopo!

Giorno 2: Esplorazione del centro storico e delle Ramblas

La mattina dopo, con un po’ di sonno negli occhi, abbiamo incontrato la guida e ci siamo messi in cammino per esplorare il centro storico. Tra i vicoli stretti e le stradine tortuose del quartiere gotico, sembrava di essere tornati indietro nel tempo. Poi siamo finiti lungo le famose Ramblas, dove il caos e la vivacità ci hanno travolto: artisti di strada, negozietti e un’atmosfera che non si dimentica facilmente. Dopo un pranzo al volo, abbiamo avuto un po’ di tempo libero per fare shopping e esplorare, prima di tornare in hotel per la cena.

Giorno 3: Relax totale in Costa Brava

Per prendere una pausa dalla frenesia della città, ci siamo diretti alla Costa Brava. Lloret de Mar ci ha accolti con le sue spiagge infinite e l’acqua cristallina. Dopo una breve passeggiata lungo il lungomare, abbiamo deciso di esplorare le calette nascoste lungo la costa. Tra rocce scoscese e vegetazione mediterranea, ci siamo avventurati lungo sentieri panoramici che ci hanno regalato viste mozzafiato sul mare.

Giorno 4: Arte e architettura modernista

Per l’ultimo giorno, abbiamo deciso di immergerci nell’arte modernista di Barcellona. Le opere di Gaudí, come Casa Milà e Casa Batlló, ci hanno fatto rimanere a bocca aperta con la loro stravaganza. Poi abbiamo passeggiato lungo la città, ammirando la Sagrada familia e gli edifici egli angoli più belli. È stata una giornata perfetta per concludere il nostro viaggio in grande stile! In conclusione, la gita a Barcellona è stata un’esperienza che rimarrà impressa nei nostri ricordi per sempre. Abbiamo riso, scherzato, fatto amicizia e vissuto tante emozioni insieme.

Classe 5ªMD

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Articolo AIGNEP

Tratto da AIGNEP.

 




GITA ALL’AEROPORTO MILITARE DI GHEDI

Durante una recente visita all’Aeroporto Militare di Ghedi, abbiamo avuto l’opportunità di esplorare da vicino la sua storia e la sua moderna infrastruttura. Accompagnati da guide militari, abbiamo avuto accesso a diverse aree, tra cui gli accampamenti degli americani, officine per la manutenzione degli aerei Tornado, uffici e una sala pranzo.

Fondato nel lontano 1915 per difendere la città di Brescia durante la Prima Guerra Mondiale, l’aeroporto ha svolto un ruolo cruciali anche nelle guerre successive, ospitando aerei iconici come il FIAT B.R.20 e il FIAT G.55. Oggi, continua a essere un punto nodale per aerei tecnologicamente avanzati come il Tornado IDS e l’F35A, così come per alcuni aerei storici come l’F-84 e l’F-104.

Durante la visita, abbiamo appreso della collaborazione internazionale che ha portato allo sviluppo del Tornado. L’Inghilterra, insieme all’Italia e alla Germania, ha fondato la PANAVIA aircraft per la progettazione di questo aereo multiruolo. Grazie alla partnership, sono nate tre versioni del Tornado: IDS, ADV ed ECR.

Dopo un discorso introduttivo del comandante sull’aeroporto, siamo stati condotti alla zona di manutenzione dei motori dei Tornado, dove abbiamo potuto osservare da vicino il funzionamento di uno di essi.

Infine, siamo stati accompagnati in un hangar dove abbiamo potuto ammirare un Tornado esposto, completo dei suoi sistemi d’arma, e una cabina sezionata che ci ha permesso di vedere l’interno dalla prospettiva del pilota.

Zanola Edoardo ed Hermes Tafa

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Uscita didattica alla AIGNEP

AIGNEP è un’azienda di Bione, facente parte del gruppo Bugatti, che nacque nel 1976 come contoterzista del settore della raccorderia per termosanitari. Col passare degli anni si è evoluta fino a diventare una multinazionale avendo filiali sparse per il mondo quali: USA, Spagna, Svizzera, Brasile, Francia, Colombia, Cina, Russia, Germania e a breve anche in Messico.

Appena arrivati siamo stati accolti calorosamente da Graziano Bugatti in persona insieme al suo staff, ci hanno introdotto alla storia dell’azienda prima ed alla parte tecnica riguardante lavorazioni e prodotti poi. Dopo esserci divisi in due gruppi affiancati da due preparatissimi e giovani collaboratori di Graziano ci hanno accompagnato nella conoscenza dei loro prodotti con un viaggio all’interno del loro business che si estende per 25.000 mq. Il Made in Italy è fondamentale per la Aignep che ne fa uno dei suoi capolavori. Da catalogo predispongono 14.000 articoli standard con versioni speciali solo su richiesta, ognuno di questi prodotti è certificato e utilizzabile in ogni parte del mondo. I macchinari che utilizzano in azienda sono tutti alimentati dall’aria compressa tramite raccordi e tubi di loro produzione. L’azienda è strutturata su diversi piani: 1° Piano, lavorazioni dell’ottone, 2° Piano, lavorazioni dell’acciaio, 3° Piano, assemblaggio, e 4° Piano, magazzino e controllo qualità. Dall’esperienza vissuta nell’azienda possiamo affermare che sia una delle migliori aziende nel settore, la pulizia e la precisione con le quali vengono affrontate le lavorazioni è impressionante, l’azienda in questione è dotata di ogni norma di sicurezza necessaria alle lavorazioni oltre a una impressionante pulizia e precisione in ciò che viene fatto, tutto questo preserva dipendenti e visitatori da qualsiasi tipo di infortunio o incidente. Oltre a questo abbiamo trovato squisita l’accoglienza riservataci dalla Aignep durante tutta la mattinata conclusasi con un buffet offerto dall’azienda oltre a dei fantastici gadget quali: cappellino, calcolatrice, quaderno, righelli e scaldacollo tutto firmato AIGNEP.

Scalmana Nicola, Contessi Edoardo, Acerbi Matteo

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Incontro Economy of Francesco

Mercoledì 28 febbraio 2024, la nostra giornata è iniziata con il caloroso benvenuto a Stefano Rozzoni e Maria Jordet, due esperti nell’ambito dell’Economy of Francesco. Questo è un progetto di educazione civica che ha coinvolto gli studenti per quattro ore di lezione, integrando le materie di IRC, matematica, lingua e lettura italiana e lingua inglese.

Fin dall’inizio, siamo stati profondamente ispirati dall’esperienza e dall’impegno di Rozzoni e Jordet nel promuovere un’economia più equa e sostenibile. Durante la giornata, abbiamo avuto l’opportunità di approfondire il concetto dell’Economy of Francesco nel contesto globale. Rozzoni e Jordet ci hanno fornito una panoramica generale, sottolineando l’importanza della collaborazione e dell’innovazione nel perseguire obiettivi significativi.

Un momento chiave è stato quando Maria ha condiviso la sua iniziativa in Bangladesh, dove i bambini realizzano bellissimi disegni utilizzando risorse locali, dimostrando come la creatività possa prosperare anche in condizioni difficili. Inoltre, una delle parti più significative della giornata è stata la videochiamata con un lavoratore nigeriano che lavora in un campo gestito dall’Economy in Nigeria. Attraverso questa connessione, abbiamo potuto ascoltare direttamente le sue esperienze e le sfide che affronta nel suo lavoro quotidiano, ottenendo così una preziosa prospettiva sull’interconnessione tra economie locali e globali.

Successivamente, ci siamo suddivisi in gruppi e abbiamo lavorato alla progettazione di soluzioni concrete per migliorare la nostra comunità, esplorando una vasta gamma di argomenti che includevano la salute e l’istruzione. Le presentazioni dei progetti sono state il momento culminante della giornata, permettendoci di condividere le nostre idee sia in italiano che in inglese, simulando una presentazione di fronte a un pubblico più ampio e diversificato linguisticamente.

In conclusione, questa giornata è stata estremamente educativa e motivante. Abbiamo imparato non solo dagli esperti, ma anche l’uno dall’altro, attraverso l’interazione diretta e il lavoro di gruppo. Siamo fiduciosi che le idee emerse durante questa esperienza possano tradursi in azioni concrete per migliorare la nostra comunità e contribuire a un’economia più equa e sostenibile per tutti. Un ringraziamento speciale a Stefano Rozzoni, Maria Jordet e all’istituto per averci permesso di vivere questa esperienza indimenticabile.

Classe 5H

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