I ragazzi della Rosa Bianca: Uno Spettacolo Teatrale Contro l’Intolleranza
In data 10 febbraio 2024 all’Oratorio di Lonato si è tenuto nei percorsi di Educazione civica, per diverse classi di terza e quarta, uno spettacolo teatrale del gruppo adolescenti della Parrocchia di Pozzolengo, dal titolo “I ragazzi della Rosa Bianca“. Clima di estrema intolleranza, cellulari sorvegliati e persone che darebbero la vita per un’ideologia loro inculcata di una dittatura totalitaria, che fa del terrore il suo cavallo di battaglia: no, non ci troviamo fortunatamente in un distopico mondo Orwelliano, bensì in un piccolo teatro, tra i meandri della nostra Lonato, dove i ragazzi del teatro sociale di Pozzolengo sono riusciti, con la giusta dose di ironia, a far riflettere tutti gli studenti del Luigi Cerebotani che hanno avuto la fortuna di poter assistere allo spettacolo. Ripercorrendo i passi del gruppo della Rosa Bianca, un movimento di resistenza tedesco costituito da semplici ragazzi, operativo durante la seconda guerra mondiale, sono riusciti a calare nel contesto socio-culturale moderno uno spirito resiliente tipico di chi, di repressione, non ne vuol sentir parlare, mettendo a rischio la propria stessa vita pur di onorare un ideale. Libertà: è questo che si evince da ogni battuta, ogni scena, ogni dialogo e persino nella canzone che gran lavoro, la band! e che rappresenta il succo di tutta la rappresentazione. Ci hanno ricordato che una società senza libertà non è una società ma, soprattutto, che un uomo senza libertà è un uomo vuoto: una semplice pedina di chi è più in alto. Alla fine dell’opera il bene trionfa, ma è una vittoria simbolica: risiede infatti, la stessa vittoria, nel mero atto della lotta, del non arrendersi, ed è questo il secondo punto che si vuole evidenziare: non puoi essere sconfitto, finché hai alta la testa. I ragazzi della Rosa Bianca ce lo insegnano: non avranno rovesciato il nazismo, ma sono per tutti dei gran vincenti.
Viaggio d’istruzione a Barcellona e Costa Brava
L’ultima gita scolastica è stata qualcosa di diverso: destinazione Barcellona, Spagna. Siamo partiti carichi di aspettative e devo dire che non siamo rimasti delusi. La città ci ha accolti con il suo calore mediterraneo e i colori vivaci. Abbiamo girato per le strade, scoperto posti nuovi e provato cibo spagnolo autentico. Le risate sono state tante, gli amici sono diventati ancora più speciali. E ora che è finita, c’è un misto di tristezza e felicità. È stato un viaggio che rimarrà nel nostro cuore, un modo perfetto per dire addio agli anni di scuola. Ecco com’è stata la nostra ultima avventura insieme. Il viaggio è iniziato lunedì 19 febbraio; alle 9 ci siamo ritrovati al parcheggio del casello di Desenzano, per poi dirigerci verso l’Aeroporto di Milano Malpensa; in seguito all’effettuazione del check-in, alle ore 15 siamo decollati. Dopo aver affrontato un volo di circa un’ora e mezza, siamo atterrati a Barcellona, dove abbiamo avvertito sin da subito un clima diverso. Giunti in hotel, situato a Lloret de Mar (località balneare non molto distante dal capoluogo catalano), abbiamo deposto i bagagli nelle rispettive camere, per poi prendere parte alla cena (servizio a buffet). In seguito, abbiamo avuto modo di conoscere la cittadina e, dopo una prima passeggiata in centro, siamo rientrati in hotel. Il secondo giorno ci siamo recati alla volta di Barcellona, dopo aver ammirato la maestosa Sagrada Familia siamo andati alla Barceloneta, un quartiere situato nelle immediate vicinanze del mare e per non farci mancare nulla, abbiamo assaggiato una deliziosa paella. Il pomeriggio lo abbiamo dedicato alla visita del quartiere gotico, con le sue chiese e monumenti di bellezza mozzafiato, per poi scattare qualche foto al bellissimo murales El Beso de Joan Fontcuberta. Non poteva mancare la camminata lungo l’immensa via della Rambla, la strada più famosa di Barcellona, arrivando fino al monumento di Cristoforo Colombo. Sul tardo pomeriggio, dopo aver goduto di qualche ora libera in giro per la città, abbiamo fatto rientro all’hotel. Il giorno seguente, trascorso a Lloret de Mar, dopo aver visitato la chiesa di Saint Romà, non potevamo farci mancare un bagno insieme al prof.Ricciardi, prima di dirigerci a pranzo. Tutto sommato, è stata una giornata tranquilla, durante la quale abbiamo avuto modo di giocare a calcio e assaggiare la sangria. Il quarto e ultimo giorno utile, siamo ritornati a Barcellona; la giornata è iniziata con la visita a Parco Güell, un parco molto esteso ricco di giardini ed elementi architettonici; successivamente abbiamo osservato Casa Milà e Casa Batllò, le famose abitazioni, progettate e decorate da Antoni Gaudì. In libertà, abbiamo poi raggiunto Plaça de Catalunya, attraversando la via Passeig de Gràcia, caratterizzata dal verde arboreo. Insieme alla guida, abbiamo poi raggiunto il Lluis Companys Olympic Stadium (stadio che ospita temporaneamente le partite del Barcellona) e successivamente il Camp Nou, in fase di strutturazione. Rientrati in hotel, abbiamo passato quest’ultima serata, in un locale adibito a discoteca, dove ci siamo divertiti a ritmo di musica e abbiamo avuto l’occasione di conoscere altri ragazzi italiani, anch’essi in gita nella medesima località. Tornati nelle nostre camere, distrutti e ormai privi di forze, ci siamo riposati in vista del viaggio che ci avrebbe atteso il giorno dopo. Infine, è arrivato il momento che nessuno di noi avrebbe mai voluto affrontare: il giorno del ritorno, un mix di gioia e tristezza. L’ultimo viaggio scolastico, è stato caratterizzato da esperienze nuove, gaffe, risate e scherzi che rimarranno per sempre nel nostro cuore. Un’avventura che, nel complesso, ha trasformato quest’ultima uscita didattica in un ricordo indelebile, ma che nascondeva anche la consapevolezza che si stava chiudendo un importante capitolo della nostra vita.
- Crivillaro Antonino Gioele, Bello Michele Ivano 5F
Incontro con l’autrice Benedetta Bonfiglioli
Martedì 20 febbraio alcuni studenti del nostro istituto, hanno avuto la possibilità di partecipare ad un incontro con l’autrice Benedetta Bonfiglioli. L’evento, organizzato in occasione del concorso Volo tra le righe, si è svolto nella biblioteca di Castiglione delle Stiviere. L’uscita, così come la partecipazione al concorso, è stata resa possibile grazie alla disponibilità delle docenti prof.ssa Miria Dal Zovo, prof.ssa Alessia Bosio e prof.ssa Fabiana Sansone. L’incontro, tenutosi in mattinata e durato circa un’ora e mezza, si è svolto in una modalità inaspettatamente interattiva e dinamica. L’intero evento, infatti, si è basato sul continuo scambio di domande e risposte tra gli studenti presenti e l’autrice. Durante il confronto, sono state toccate tematiche molto diverse fra loro. L’autrice ha risposto ad alcune domande riguardanti i suoi libri, raccontato di esperienze personali e suggerito consigli sulla scrittura e sul come affrontare il periodo dell’adolescenza. Su quest’ultimo tema, in particolare, sono emerse molte riflessioni alle quali la scrittrice ha saputo dare un importante contributo. Durante tutto l’incontro, infatti, l’autrice è abilmente riuscita a relazionarsi con noi ragazzi facendoci sentire a nostro agio, risultando sempre disponibile e pronta al confronto. L’evento ha sicuramente lasciato molti spunti di riflessione da approfondire, oltre ad essere stato interessante e formativo. Esperienze di questo tipo dimostrano che la didattica operata anche al di fuori dalla scuola rappresenta un modo alternativo di crescita e di formazione individuale.
-Manuel Pitscheider, Mattia Cappa 4E
Lonato: la polizia locale presso l’istituto Cerebotani per la sicurezza stradale
Ha preso avvio anche per l’anno 2024 il progetto di educazione stradale svolto presso gli Istituti scolastici del territorio e facente parte del più ampio progetto annuale di sicurezza del Corpo di Polizia Locale di Lonato e contenente tutte le attività e obiettivi sul territorio. Novità di quest’anno è l’adesione dell’Istituto di Istruzione Superiore Luigi Cerebotani, proprio su richiesta dell’Istituto, che si aggiunge alle restanti scuole dell’obbligo del territorio (scuole primarie, secondarie e in alcuni casi anche dell’infanzia) per il coinvolgimento in corsi di educazione stradale. Nel caso specifico dell’I.I.S.L. Cerebotani, si affronteranno le tematiche legate agli aspetti sanzionatori della guida in stato di ebbrezza, attraverso l’utilizzo di occhiali specifici che consentono di simulare l’alterazione visiva dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche. L’obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare tutti coloro che si apprestano a conseguire la patente di guida, attraverso tre lezioni da svolgersi nel mese di febbraio. Nella mattinata di ieri, nel corso del primo incontro, l’Agente di Polizia Locale ha anticipato la simulazione, fornendo in primo luogo alcune informazioni teoriche su cos’è alcol, come il nostro corpo lo metabolizza e che effetti può avere sulla guida, quali sono le sanzioni in base al tasso alcolemico che viene rilevato in fase di test, quali sono gli strumenti che vengono utilizzati durante la prova del pretest e poi del vero e proprio etilometro. In ultimo, alcuni ragazzi volontari si sono poi sottoposti alla prova visiva, indossando gli occhiali simulatori dello stato di ebbrezza. Per quanto concerne gli altri Istituti, si affronteranno, come consuetudine, lezioni teoriche in aula, integrate con brevi uscite sul territorio con l’Agente di Polizia Locale, per favorire un migliore apprendimento dei principi basilari di educazione stradale. “Un tema importante da affrontare con le generazioni più giovani, che si apprestano a conseguire la patente di guida, ma anche a tutti coloro che già sono in possesso del patentino del ciclomotore al fine di sensibilizzare e rendere edotti sempre di più circa le conseguenze che certe condotte scorrette possono comportare; tutti quei risvolti negativi che i comportamenti illeciti possono avere non solo circa l’aspetto sanzionatorio legato al ritiro del documento, ma anche sul percorso che il soggetto è chiamato ad effettuare al fine di riottenere il documento sospeso” commenta il Sindaco, Roberto Tardani. “Sono assolutamente soddisfatta di questa iniziativa perché ritengo sia doveroso e fondamentale agire sulle fasce di età più giovani, con le quali lavoriamo ogni giorno – afferma la Dirigente dell’Istituto, Angelina Scarano – La scuola deve essere un ambiente in cui non solo si acquisiscono le conoscenze necessarie per diventare professionisti, nel nostro caso specifico, del settore meccanico, informatico, elettronico; ma è anche luogo dove trasmettere loro l’importanza di assimilare le buone pratiche per essere, in primis, dei buoni cittadini. Il rapporto proficuo che come Istituto abbiamo con l’Amministrazione Comunale si traduce anche nella realizzazione di progettualità come gli incontri di educazione stradale, al fine di porre sempre maggiore attenzione su tematiche cruciali come questa. Ringrazio davvero per questa sinergia che mi auguro possa proseguire nel futuro”.
GardaToday
SETTIMANA BIANCA
Dal 6/02/2024 al 9/02/2024
Quest’anno come ogni anno il nostro istituto ha organizzato di portare in settimana bianca alcune delle sue classi terze. Hanno partecipato a questa meravigliosa esperienza due delle classi di meccanica, una singola classe di informatica e la classe del quadriennale.
1^ GIORNATA
Organizzazione viaggio
Il viaggio é partito dal piazzale di fronte all’entrata principale del plesso alle 5:40 del mattino, per arrivare alle hotel Torena e all’hotel Posta alle 8:00 del mattino circa.
Noleggio sci
Successivamente alla consegna dello skipass, tutti gli alunni e i docenti accompagnatori si sono diretti al noleggio degli sci dotati della propria casacca arancione di riconoscimento.
Finalmente sulle piste…
Alle 9 in punto del primo giorno eravamo tutti pronti per due ore di lezione con l’istruttore di sci. Iniziano subito, per coloro che non avevano mai sciato, i primi esercizi.
…ritorno in albergo
Dopo una giornata estenuante a sciare sulle piste, siamo rientrati in albergo verso le 17, ognuno nella propria camera, per prepararsi per la cena.
2^ GIORNATA
Il secondo giorno è iniziato con la sveglia alle 6:30/7:00 per poi andare per le 7:30 a fare colazione che comprendeva un buffet molto abbondante.
Al buffet sono seguiti i preparativi per andare al noleggio per riscaldarci e successivamente iniziare la lezione.
SCI
Il secondo giorno i gruppi di lezione sono stati divisi ancora creando gruppi più o meno bravi a sciare. L’istruttore ci ha fatto fare esercizi per imparare a fare curve per prepararci al giorno seguente a fare le piste. Nel pomeriggio molti ragazzi sono scesi dalla pista blu sperimentando cadute scontri con altri compagni e molto divertimento nello scendere in gruppo.
Sera
Dopo essere tornati in albergo la sera ci sono stati i preparativi per la cena, alla quale sono seguite persone che andavano a dormire nelle proprie stanze, che giocavano a carte o che giravano per le stanze a parlare con gli altri.
3^ GIORNATA
La terza giornata ha portato con sé un’anticipazione della colazione voluta dagli alunni per avere più tempo per prepararsi e andare in pista prima. Quindi c’era gente che alle 8:00 era in pista a sciare e ad aspettare la lezione con il maestro.
La lezione, per coloro che non era esperti a sciare, consisteva nel fare prima la pista blu per poi spostarsi e fare una pista rossa.
Il pomeriggio si è svolto senza intoppi, vedendosi creare un grande gruppo di ragazzi che sono andati a fare prima la pista blu con la musica, facendosi anche riprendere durante la discesa dai compagni più bravi e, successivamente, facendo una pista rossa.
4^ GIORNATA (l’ultima)
Il risveglio dell’ultima giornata è stato particolare perché ci siamo svegliati che stava piovendo. Abbiamo dovuto preparare tutti i bagagli per la partenza e lasciarli nella hall dell’albergo e poi siamo andati a sciare lo stesso rimanendo bassi di quota perché nevicava ad alta quota.
Con il maestro abbiamo fatto la pista blu con la neve fresca che è stata un bella avventura perché gli sci si incagliavano nei mucchietti di neve o se c’era troppo piano rischiavi di rallentare molto. Il pomeriggio per molti è stato breve perché, oltre ad avere la partenza alle 4:30 e dover essere in albergo prima, pioveva ancora quindi tanti hanno smesso di sciare.
Divertimento
Il divertimento in questi 4 giorni è stato ad altissimi livelli per diversi motivi:
Le molteplici cadute che hanno fatto tutti anche quelli esperti
Il fatto di andare a fare le piste in gruppi ampi e rischiare di cadere perché si era in troppi
Il cercare di dare una mano ai compagni caduti però cadere anche tu di conseguenza
Le sere passate a conoscere persone delle altre classi e non rimanere segregati nelle proprie camere
E molto altro
Penso però che le persone che si sono divertite di più siano state quelle che non avevano mai sciato e che si sono ritrovate nel giro di 4 giornate a riuscire a padronare gli sci (o quasi).
IONUT MARIAN ZUBANI TUDOSE
Uscita didattica per la visione di “Io capitano”
In data mercoledì 7 febbraio 2024 le classi 3ªJT, 3ªF, 3ªB e 4ªG, accompagnate dai docenti Prof. Giovanni Quaini, Prof.ssa Fabiana Sansone, Prof.ssa Maria Camilla Azzini, Prof. Libero Lorenzoni, si sono recati presso “Nuovo Cinema Eden” per la proiezione del film “Io capitano”. Di seguito l’articolo scritto dagli studenti Baruffa e Cenedella (3ªB).
“Io Capitano” è un film che narra la storia di due giovani cugini senegalesi, Seydou e Moussa, che sognano di andare in Europa. I due lavorano e risparmiano per pagare il viaggio, e hanno una grande passione per la musica. Seydou è un ragazzo più timido e riservato, Moussa è più audace e intraprendente. Il film parla del loro percorso da Dakar fino alla costa, in cui dovranno affrontare molteplici difficoltà lungo il loro cammino. “Io capitano” è un film che si focalizza principalmente sulle tematiche che riguardano molte persone in Africa che vogliono intraprendere questo viaggio della speranza, per cercare una nuova vita e un nuovo futuro: vengono fatti riferimenti anche altre tematiche come il razzismo oppure la diversità dei paesi africani rispetto a quelli europei. È un viaggio che parte dal Senegal per cercare di trovare una nuova vita in Italia o in Europa, dato che le possibilità nei paesi africani sono decisamente inferiori rispetto a quelle nei nostri paesi europei. La storia di questi due cugini è formata da momenti di gioia e felicità, a momenti di tristezza in cui non sapevano se sarebbero riusciti a completare il viaggio. Tutto questo è stato anche fatto all’insaputa della madre di Seydou, che è stata fondamentale per la crescita del ragazzo data la mancanza del padre: tutto questo per dire che, a volte, l’inseguimento di un sogno è più grande della propria sicurezza e della tranquillità delle persone a cui vogliamo più bene. Un messaggio forte che sicuramente può essere molto utile ai giovani e non solo, un messaggio che definisce le nostre paure e ci dà una soluzione, che può sembrare folle per alcuni, per rispondere a quesiti sulla nostra vita, come la scelta del futuro migliore. Seydou e suo cugino hanno attraversato il deserto per un obiettivo comune e, nonostante tutto, il pensiero di abbandonarsi a vicenda quando c’erano i problemi maggiori, non sfiorava minimamente le loro teste: questa è un’altra dimostrazione della forza di volontà e del significato di fiducia reciproca. “Io capitano” è un film che stupisce perché sono situazioni che avvengono quotidianamente in Africa e in altri paesi, ma questa è una tematica di cui, anche nelle scuole, non si parla molto e, di conseguenza, gli studenti non comprendono queste situazioni. Il regista, Matteo Garrone, è riuscito a far comprendere le vite di persone meno fortunate e contemporaneamente a dare un messaggio di forza e speranza, accompagnando tutto questo con delle immagini molto forti ma significative. Consigliamo vivamente di vedere questo film perché è importante informarsi ma anche capire cosa accade a non molti chilometri da noi, anche perché tutto questo accade ancora oggi e non viene dato il massimo per aiutare persone che cercano un futuro migliore perse stessi e le loro famiglie.
-Baruffa e Cenedella (3ªB)
Giorno della Memoria
Nel Giorno della Memoria ricordiamo l’Olocausto, un periodo buio della storia del Novecento in cui la Germania nazista e i suoi alleati commisero il genocidio di sei milioni di ebrei e di numerosi altri individui considerati “inferiori”, come per esempio i disabili, gli oppositori politici, gli omosessuali, i neri, i Rom, i Testimoni di Geova, gli slavi e tanti altri. Secondo le stime degli storici, il numero totale delle vittime del nazismo oscilla tra i 12,5 e i 17,5 milioni, e gli ebrei rappresentano circa il 78% delle vittime.
Il Giorno della Memoria è stato istituito nel 2005 dall’ONU per onorare le vittime dell’Olocausto. La data più comunemente adottata è il 27 gennaio, in quanto segna la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’esercito sovietico nel 1945. In Italia, il Giorno della Memoria è stato introdotto nel 2000, per commemorare non solo la Shoah ma anche le vittime italiane del nazismo e gli ebrei perseguitati dal regime fascista.
Il termine “Olocausto” può essere interpretato in due modi: alcuni autori lo associano esclusivamente allo sterminio degli ebrei, utilizzando a questo scopo il termine “Shoah“, mentre altri ritengono che comprenda tutte le vittime del nazismo. Resta comunque la tragica realtà che milioni di ebrei e altri gruppi furono deportati nei campi di sterminio, subendo destini orribili come la morte nelle camere a gas o i lavori forzati fino alla loro morte. Le radici dell’Olocausto affondano nell’antisemitismo e nell’ideologia razzista del nazismo, che trovò l’opportunità di compiere questo genocidio durante la guerra.
Dopo essere salito al potere nel 1933, il Partito Nazista introdusse leggi discriminatorie contro gli ebrei e compì violenze di massa.
Il periodo tra il 1939 e il 1941 vide l’occupazione tedesca della Polonia e di parti dell’Unione Sovietica, dando inizio ai massacri perpetrati dalle SS attraverso gli Einsatzgruppen.
Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale iniziò la fase più intensa dello sterminio, segnata dalla “Soluzione Finale” decisa durante la Conferenza di Wannsee nel 1942, che prevedeva la deportazione nei campi di sterminio, principalmente in Polonia, come Sobibor, Treblinka, Belzec e Auschwitz.
La Germania ricevette il sostegno dei Paesi alleati, compresi i collaboratori italiani che aiutarono a radunare e deportare le persone. In Italia, la Repubblica di Salò collaborò con i nazisti nella ricerca e nella detenzione degli ebrei. Tuttavia, i cittadini italiani manifestarono reazioni eterogenee: alcuni rifiutarono l’antisemitismo, mentre altri collaborarono con i nazisti nell’identificazione delle persone da deportare.
Matteo Botturi 5F
Uscita 4F e 4E al Festival della Dottrina Sociale
Il 25 novembre 2023, le classi 4F e 4E hanno avuto la possibilità di partecipare alla XII edizione del Festival della Dottrina Sociale. L’evento, tenutosi a Verona, ha ospitato alcune associazioni e conferenze riguardo a diverse tematiche imprenditoriali, con un focus particolare sulla sostenibilità, non solo economica ed ambientale, ma soprattutto sociale. Il primo incontro a cui gli studenti hanno assistito, presentato dal prof.Oreste Bazzichi, scrittore e docente universitario, si è concentrato su una mostra riguardante la cosiddetta “Economy of Francesco”. L’esposizione, composta da diversi pannelli illustrati, ha permesso ai ragazzi di percorrere, attraverso la vita di San Francesco d’Assisi, un percorso nella scoperta di un’economia circolare etica e sostenibile, decisamente opposta al consumismo della società odierna. Nel secondo incontro, gli studenti hanno potuto assistere ad una conferenza, organizzata dall’associazione San Giuseppe Imprenditore, nella quale diversi imprenditori locali hanno raccontato la loro storia e spiegato in maniera reale e pragmatica come un’economia sostenibile sia davvero possibile. Andando controcorrente rispetto alle pratiche usuali di impresa odierna, molti di loro puntavano a far risaltare le persone e il loro valore, creando una relazione di rispetto e umanità tra dipendente e imprenditore. Durante questa conferenza alcuni ragazzi hanno avuto la possibilità di esprimere opinioni e rispondere a delle domande poste dagli interlocutori, i quali si sono dimostrati capaci di coinvolgere gli studenti, apprezzandone la partecipazione. Nell’ultimo incontro, le classi hanno potuto conoscere Don Alberto Ravagnani, il quale ha trattato tematiche riguardanti le opportunità che i social offrono per socializzare anche nel mondo reale. Don Alberto ha inoltre specificato il ruolo positivo che può avere la chiesa nella socializzazione, in particolare tra i giovani, organizzando ad esempio attività parrocchiali. Nella parte finale della conferenza, i partecipanti hanno avuto la possibilità di porre delle domande all’ospite, che si è reso disponibile ad analizzare tematiche talvolta complesse e delicate. La giornata ha sicuramente lasciato agli studenti molti spunti interessanti sui quali ragionare e da approfondire, analizzando questioni oggi, come in futuro, molto importanti.
Incontro con i “Guardiani del Benaco” e l’Associazione “Ema Pesciolino Rosso”
Mercoledi 20 dicembre, presso il Teatro dell’Oratorio, si è tenuto un incontro con il prof. Frantz Kourdebakir, Responsabile del Progetto di sostenibilità ambientale sul territorio gardesano e ideatore della Luce della Speranza, candela itinerante tra le scuole del Lago di Garda con il Sig. Gianpietro Ghidini, fondatore dell’Associazione che aiuta i giovani a uscire dalle dipendenze. L’incontro organizzato dal Dipartimento di Religione rientra tra le proposte del nostro Istituto nell’ambito delle attività di Educazione Civica. Il prof. Domenico Marchione ha portato, innanzitutto, il caloroso saluto della Dirigente Scolastica agli ospiti e alle classi coinvolte. Ha poi introdotto l’incontro invitando gli studenti a non essere prigionieri del mondo, ma essere persone attive nel mondo! Tutto dipende dal nostro modo di raccontarci, di narrarci al mondo, di aprirci al Noi. Ognuno può essere ancora migliore di quello che è già! Solo con l’intelligenza del cuore si potrà trovare la chiave rivoluzionaria, attenta e appassionata, per scoprire Sé stessi, gli Altri e il Creato. Il papà di Emanuele (clicca qui per sapere la sua qui) ha voluto rimarcare ai giovani presenti di non cercare la felicità nelle cose effimere, ma nelle cose veramente importanti come i rapporti umani sani, nel cercare un sogno, una motivazione importante per la quale dare senso alla vita. “Occorre fare una rivoluzione RAPP”, Ci ha detto, Gianpietro, cioè, capace di sapere Ringraziare, di sapere Aiutare, di essere Preparati, di dare Perdono. Frantz ha voluto ricordarci che, con la Luce della Speranza, nasce il desiderio di costruire una comunità fraterna, a partire dalla casa comune del nostro lago. Incontrarci tra scuole per ascoltarci, per condividere un messaggio, con le stesse parole di don Milani: “I care”, mi stai a cuore. Creare l’Oasi del Garda 2030 come obiettivo di sostenibilità ambientale, attraverso i Guardiani del Benaco, che poi siamo tutti noi che viviamo questo territorio, in modo particolare, i giovani.
Il 17 di novembre si è tenuta la ricorrenza annuale della “giornata dello studente” nella quale i gruppi classe di terza e quarta quadriennale sono partiti per un viaggio . La prima tappa di questo viaggio è stata la città di Loreto dove siamo stati accolti nella Basilica della Santa Casa(che secondo la tradizione è la Santa Casa di Nazareth dove visse Gesù), questo è il luogo dove abbiamo acceso la fiamma della speranza che ci ha guidato poi per tutto il viaggio. Dopo un breve pasto siamo subito ripartiti con destinazione Assisi luogo natale di San Francesco. Lì abbiamo incontrato il vicario generale Mons. Jean Claude Kossi Anani che ci ha guidati nella visita alla chiesa di Santa Chiara e di San Francesco. Successivamente abbiamo partecipato ad un incontro con Antonio Caschetti, coordinatore per l’Italia sulla formazione e l’accompagnamento degli Animatori del movimento Laudato si’. La sera siamo stati accolti in convento dove le suore ci hanno ospitato a dormire. La mattina seguente siamo partiti per la scuola di Barbiana di Lorenzo Milani e abbiamo affrontato un tratto di 3 km a piedi chiamato cammino della costituzione. Arrivati alla scuola di Lorenzo Milani abbiamo ascoltato la testimonianza del signor Palmiro il quale ci ha deliziato con dei racconti su Don Milani ,abbiamo poi fatto visita alla classe e al laboratorio dove Don Milani insegnava e anche alla tomba di Lorenzo Milani. Infine sulla strada del ritorno abbiamo fatto visita alla casa di Giotto nel comune di Vicchio alla scoperta del poeta e del ‘Beato Angelico’.