Incontro sulla presentazione dell’app World4all

Mercoledì 8 marzo 2023 presso l’aula magna dell’Istituto Cerebotani di Lonato si è svolto un incontro sulla presentazione dell’app World4all , applicazione che persegue la finalità di rendere concreto il concetto di accessibilità alle strutture e alle attività per le persone con ridotta mobilità, prendendo in considerazione non solo le loro necessità essenziali, ma anche la loro individualità e unicità come essere umano, al fine di garantire a tutti la possibilità di avere una vita soddisfacente sotto tutti i punti di vista. Sono intervenuti Marco Bottardi CEO World4all ed ideatore dell’app, Nicolò Marostica CPO Chief Project Officer e Tommaso Martinelli, co-relatore e collaboratore nella parte tecnica di mappatura e caricamento delle attività tramite gestionale. L’incontro ha offerto la possibilità per i ragazzi del potenziamento informatico di ampliare le proprie conoscenze sullo sviluppo delle nuove tecnologie con riferimento alla produzione e costruzione di un’applicazione. Marco Bottardi oltre a presentare l’applicazione ha raccontato la sua esperienza prima di rimanere in carrozzina, raccontando come la sera dell’incidente stradale era in stato d’ebbrezza e aveva giocato con la vita. Marco è stato molto coinvolgente testimoniando ai giovani come l’abuso di alcool può essere un fattore di rischio per la propria vita e per quella degli altri, e che il futuro va preso con intelligenza e nel modo giusto. Poi la palla è passato all’alunno Tommaso Martinelli che ha parlato di come questa applicazione può diventare un supporto fondamentale per lo sviluppo dell’inclusione nelle città di tutto il mondo, sottolineando come da questo punto di vista non esiste un’app che permette in maniera precisa un tracciamento delle barriere architettoniche. Infine è intervenuto Nicolò Marostica che ha posto un quesito agli studenti: <<Chi vuole fare l’informatico ?>>. Un alunno è salito sul palco e risposto a dei quesiti e, insieme, hanno ragionato sul mestiere dell’informatico nel creare risorse per migliorare il futuro di tutti. L’incontro è terminato con grande interesse per gli studenti dell’indirizzo informatico che hanno toccato con mano la creazione di un’applicazione e dei suoi sviluppi futuri, Marco Bottardi inoltre ha creato molto interesse raccontando la sua storia tratta dal suo libro: Al di là della meta; “ll mio mondo perfetto era solo illusione, finché la vita non mi ha insegnato che è dall’accettazione delle nostre imperfezioni che può nascere la vera bellezza”.

Prof. Davide Franchi

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Convegno presso Confindustria Brescia

Giovedì 2 marzo 2023, alle ore 10:00, presso la sede di Confindustria Brescia, si è tenuta la prima edizione del progetto sperimentale FIP “Formazione per l’Istruzione Professionale”. Il convegno, con la partecipazione di istituzioni, imprese, università e scuole(tra le quali, l’Itis Cerebotani, rappresentato dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Angelina Scarano, dai prof.ri Antonio Albero e Emanuela Zani e dallo studente di 5G, Matteo Melzani, presenti tra gli autorevoli relatori del convegno), è stato portavoce di un modello di progetto volto a costituire una risposta efficace  nel contrastare il problema della disoccupazione giovanile. In questa direzione, al fine di avvicinare il mondo della scuola a quello delle aziende, ha assunto una particolare rilevanza il ruolo degli insegnanti, i quali devono e dovranno essere in grado di promuovere percorsi educativi e di apprendimento che sappiano orientare sempre più gli studenti verso la costruzione di un progetto professionale e di vita. Il Progetto FIP  è sorto nel 2018 dall’intesa tra Confindustria Brescia, Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Brescia (Dipartimento di Scienze della Formazione), Università degli Studi di Brescia (Dipartimento di Ingegneria) e Dirigenti Scolastici rispettivamente di “IIS Cerebotani di Lonato del Garda” e “IIS Don Milani di Montichiari”, con un importante obiettivo, ovvero, quello di fornire ai docenti di istituti professionali a indirizzo MAT (manutenzione ed assistenza tecnica) una visione ampia dell’impresa e del sistema economico locale, al fine di formare giovani con una proiezione concreta sul futuro  e  dalle competenze sempre più aggiornate, così da trovare più facilmente una collocazione all’interno del mondo del lavoro. WhatsApp Image 2023-03-08 at 16.21.42WhatsApp Image 2023-03-08 at 16.23.01 (2)WhatsApp Image 2023-03-08 at 16.23.01 (1)WhatsApp Image 2023-03-08 at 16.22.59WhatsApp Image 2023-03-08 at 16.22.58WhatsApp Image 2023-03-08 at 16.22.58 (1)WhatsApp Image 2023-03-08 at 16.22.57 (1)

Prof. Domenico Marchione




On the road. Sulle rotte dei migranti

Venerdì 24 Febbraio 2023, presso l’Aula Magna dell’ISS “L. Cerebotani”, si è svolto un incontro, voluto e organizzato dal prof. Domenico Marchione, facente parte sia della Commissione Studenti che di Educazione civica, con alcuni Esperti attivisti nell’accoglienza dei profughi che scappano dai conflitti, da quello in terra ucraina ai tanti non raccontati, ma più che attuali. Iniziamo con la loro presentazione: il dott. Diego Saccora è il Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “ComuniCare” è un operatore sociale all’interno del sistema di accoglienza del Comune di Venezia nell’ambito dei minori stranieri non accompagnati; ha vissuto anni in Bosnia Erzegovina, si occupa di progetti di convivenza, inclusione e formazione anche per neo maggiorenni e giovani. La dott.ssa Anna Clementi è stata operatrice Sprar nel sistema accoglienza a Venezia; è arabista, ha vissuto per anni in Medio Oriente tra Siria e Palestina e insegna arabo. All’inizio, per aiutarci a comprendere il messaggio dell’incontro, ci hanno fatto ragionare sulla differenza degli spostamenti che possono fare i cittadini delle diverse nazioni, in giro per il mondo. Anna e Diego hanno iniziato a parlarci della loro storia; fanno parte dell’associazione “lungo la rotta balcanica”, associazione aperta dal 2015 che parla della migrazione a piedi dei migranti attraverso i Balcani. Il loro obbiettivo è mettere insieme le completezze e le conoscenze di ciò che avviene durante questa rotta; si occupano di denunciare violenze e respingimenti riservati a questi profughi nei campi di contenimento, che sono stati istituiti dai governi dei paesi balcanici, in collaborazione con l’Unione Europea, per gestire l’afflusso di migranti e rifugiati lungo la rotta balcanica. Tuttavia, questi campi, sono stati criticati per le condizioni di vita precarie, disumane e per la mancanza di assistenza adeguata ai migranti e ai rifugiati. Diego e Anna ci hanno mostrato tramite immagini, video e qualche oggetto, com’è la vita in questi campi e cosa devono affrontare i migranti durante il loro viaggio. Un video, come esempio, che ci hanno mostrato è la storia di questo uomo che per arrivare in Germania ha dovuto subire un terribile viaggio, racconta di essere chiuso in un furgone con altri migranti e che, arrivati alla dogana, sono stati fermati, denudati e bloccati. In conclusione… È importante sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni disumane e precarie in cui vivono i migranti e i rifugiati lungo la rotta balcanica. Queste persone sono spesso fuggite da conflitti armati, persecuzioni e violazioni dei diritti umani nei loro paesi d’origine e meritano un trattamento umano e dignitoso durante il loro viaggio verso l’Europa. È fondamentale che i governi della regione e l’Unione Europea forniscano assistenza adeguata ai migranti e ai rifugiati lungo la rotta balcanica,  garantendo l’accesso a servizi essenziali come cibo, acqua potabile e assistenza medica. Inoltre, è necessario garantire la loro sicurezza proteggendoli dalle organizzazioni criminali e dalle violenze delle forze di sicurezza. Assistenza che viene, di certo, assicurata da chi, come i nostri ospiti, dott.Saccora e dott.ssa Clementi, si prodigano per alleviare le pene di tanta umanità, per molti, senza nome e con incerto futuro.  Tomba di bambina Afghana

confine greco macedone

Cimitero di migranti Kurdi

Il muro ungherese di Orban

-Arnaldini Sara, Corazzina Davide e Ziglioli Marco 5M




Fumetti contro la mafia

Fumetti contro la mafia: al Cerebotani la mostra “Uno, dieci, cento Agende Rosse”

La nostra classe, 4^ quadriennale, come altre del triennio dell’istituto, giovedì 16 febbraio, in Aula Magna, ha partecipato alla presentazione della mostra dal titolo “uno, dieci, cento Agende Rosse”. La mostra è stata possibile allestire grazie alla collaborazione della Rete Antimafia di Brescia, che sta offrendo ad alcune scuole del territorio, come la nostra, la possibilità di visitarla e conoscerla. Attraverso oltre 100 tavole si raccontano, con il linguaggio universale del fumetto, alcune figure simbolo della lotta alla mafia e non solo come Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Ilaria Alpi: donne e uomini, non necessariamente magistrati, che per impegno, passione civile e spirito di servizio, nella ricerca continua della verità, hanno messo in gioco la loro vita per rendere il nostro Paese più libero e più democratico. Il percorso espositivo, come spiegato dalla prof.ssa Spalinger, organizzatrice della mostra, nasce con l’obiettivo di conoscere più da vicino alcuni aspetti peculiari della vita professionale e non solo dei personaggi ritratti, ma mira anche a far scoprire più da vicino il “Movimento delle Agende Rosse” di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo . Questo movimento è nato per chiedere la verità sull’attentato di via D’Amelio avvenuto a Palermo il 19 luglio 1992 e sulle altre stragi di mafia e attentati intorno ai quali ruotano molti misteri e ombre che fanno capo alla nota trattativa “stato- mafia”. Questa iniziativa fa parte del percorso di educazione civica, proposto dalla commissione di educazione civica, che ha avuto inizio a ottobre con una serie di incontri di formazione tesi a offrire a noi studenti vari spunti di approfondimento interdisciplinare, ma anche un’autentica occasione di riflessione e quindi di crescita umana.

-Studenti della 4^ quadriennale

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Giorno del Ricordo

Venerdì 10 Febbraio 2023, durante il Giorno del Ricordo, il nostro Istituto ha ospitato presso l’Aula Magna il professor. Federico Carlo Simonelli, ricercatore di storia politica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Una data non casuale, in quanto il 10 Febbraio del 1947 furono firmati i trattati di pace che poserò definitivamente fine alla Seconda Guerra Mondiale. Il professore ha esordito nel suo discorso citando una frase di Mussolini: “Quando l’etnia non va d’accordo con la geografia, è l’etnia che deve muoversi”; una frase che racchiude perfettamente ciò che è accaduto nella zona compresa tra l’Istria e la Dalmazia, dove precedentemente al primo conflitto mondiale, più etnie e diverse culture si mescolavano pacificamente. Quando però nel 1941 l’Italia invase parte di quei territori, rivendicando il sogno di D’Annunzio, li amministrò con durezza, imponendo un’italianizzazione forzata e reprimendo e osteggiando le popolazioni slave locali, privandole della loro identità. Tuttavia, con il crollo del regime Fascista nel 1943 e la salita al potere di Tito, il quale fece riaffiorare la Jugoslavia, i fascisti e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo, prima torturati dai partigiani jugoslavi e poi gettati nelle foibe, pozzi naturali percorsi da fiumi sotterranei che divennero vere e proprie fosse comuni. Si contano tra i 500 ed i 600 infoibati in questo primo episodio. Si entrò in un clima di violenza generale : tra il 1945 e il 1946, dopo la caduta del Terzo Reich, che controllava Serbia,Croazia e Slovenia, l’esercito jugoslavo tentò di riprendersi i territori dell’Istria e della Dalmazia, minacciando i territori dell’allora Repubblica Sociale Italiana, fino a Trieste. In questi anni si stimano un numero elevatissimo di vittime : in molti vennero uccisi dai partigiani di Tito, molti altri furono gettati nelle foibe o addirittura deportati nei campi sloveni e croati. Nel biennio 1945-46, e nel decennio successivo,furono in molti gli italiani che fuggirono da quei territori, più di 250’000 esuli costretti a scappare dalle proprie case. Con la firma del trattato di pace di Parigi, il 10 febbraio 1947, si pose finalmente fine al conflitto e l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia numerosi territori a maggioranza italiana, tra questi Zara e la provincia di Gorizia per citarne un paio. Questo causò l’esodo forzato di altre decine di migliaia di italiani, che non trovarono tuttavia una calorosa accoglienza in Italia: oggi questa emigrazione forzata viene ricordata con il nome di “Esodo Giuliano Dalmata”. Un eccidio del genere dovrà aspettare quasi sessanta anni, precisamente il 2004, per essere riconosciuto ufficialmente come un avvenimento da ricordare, alla stregua del Giorno della memoria. Il professor Simonelli conclude l’incontro mostrandoci un volantino con una foto: un gruppo di soldati impugna i propri fucili contro alcuni cittadini, apprestandosi ad eliminarmi. Il volantino citava: “Il rumore del silenzio, ricordo dei martiri delle foibe”, tuttavia c’è un errore: i soldati in questione, creduti erroneamente jugoslavi dall’ideatore del volantino, erano in realtà italiani. Si assiste quindi ad una situazione inversa, un episodio che fa però riflettere. Risulta fondamentale comprendere gli eventi non per giustificare una delle parti, le quali possono essere entrambe nel torto, ma come forma di rispetto per le vittime. L’incontro si è concluso con le parole del professor. Marchione e della professoressa Spalinger, che hanno lasciato agli studenti presenti uno spunto di riflessione. Un ringraziamento al professor Simonelli per la disponibilità nell’incontro e per la chiarezza e l’eloquenza nell’esporre l’argomento trattato.

-Khtibari Salah, De Moliner Serena

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Giornata della Memoria

Venerdì 27 Gennaio 2023, presso l’Aula Magna dell’IIS “L.Cerebotani”, si è svolto un incontro con il Dr. Claudio Cogno (Responsabile per l’accoglienza profughi nel bresciano e coordinatore dell’Associazione ADL a Zavidovici), il Dr. Carlo Susara (Presidente dell’associazione ANPI di Lonato) e tutte le classi dell’Istituto, per parlare ai ragazzi riguardo la Giornata della Memoria.

L’incontro si è aperto con la presentazione dei due ospiti. Il primo a prender parola è stato il Dr. Claudio Cogno, il quale ha raccontato ai ragazzi della propria esperienza in Bosnia-Erzegovina e in Serbia, dove ha potuto toccare con mano la situazione che tutti i giorni migliaia di profughi vivono; ha riferito come nonostante siamo nel 2023, in molti paesi esistono ancora i campi di concentramento, dove sono costrette a stare moltissime persone tra cui ragazzi della nostra età e di come solo un ragazzo su quindici riesca a scappare da queste realtà e superare i confini verso altri paesi.

Tutto ciò è causato dal sistema che ignora e abbandona tutte queste persone e le condanna a fare questa vita.

Dopo questo racconto da brividi ha preso parola il Dr. Carlo Susara il quale ha proposto a noi ragazzi, molti esempi di deportazione che fossero vicini alla nostra realtà, giovani di Lonato che sono stati strappati dalle loro famiglie per andare a lavorare e in seguito a morire ad Auschwitz e di ragazzi che invece volevano opporsi a tutto ciò i quali, armandosi, cercarono invano di diventare partigiani, venendo arrestati.

In seguito ha raccontato anche di come nel 1943, nel nostro Istituto, nelle aule e nei corridoi che frequentiamo ogni giorno, avessero camminato gli SS di Adolf Hitler, mostrando immagini della scuola, dei professori e degli alunni a quei tempi.

L’incontro si è concluso con le parole del Prof. Domenico Marchione, il quale ha lasciato ai ragazzi uno spunto di riflessione su quanto trattato nell’incontro.

- Tonini Cristian, Rizzi Nicola, Mattia Tsegaye

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Economia Fraterna

Il 12 Gennaio 2023 nell’Aula Magna dell’IIS “L. Cerebotani” si è tenuto l’incontro sul rapporto fra economia e religione, intitolato “Economia Fraterna”. Incontro svoltosi alla presenza di fr. Felice Autieri (storico ed esperto iconografico francescano) e del sig. Fabio Bonanni (segretario ASGI).

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In apertura, si è sviluppata la riflessione sul concetto di valore etico dell’economia da parte di Fra Felice Autieri del Sacro Convento di Assisi; questi, tramite un’analisi della figura di San Francesco, ha offerto una approfondita chiave di lettura del rapporto tra economia e francescanesimo. Sembra un paradosso, perché San Francesco, anche pur essendo mercante, disprezzò il denaro, conoscendo bene il potere e il senso di onnipotenza che esercita sull’uomo: non è l’uomo a possedere il denaro, ma il denaro a possedere l’uomo. Non per nulla egli si spogliò di tutto per essere libero dalle preoccupazioni della vita terrena. Pertanto, accanto al binomio povertà-libertà, incontriamo l’altro binomio francescano: povertà-gratuità, che costituisce il momento più attivo, che genera ricchezza e la fa circolare.

EconomiaFraterna1Un operato, quello francescano, che trova riscontro nella operatività, linea perseguita anche da importanti realtà come l’Associazione San Giuseppe Imprenditore (ASGI), presieduta dalla figura di Fabio Bonanni, che da anni è al fianco degli imprenditori per offrire supporto nei momenti di difficoltà. Nel 2018 è stato istituito il Premio Impresa Etica per premiare l’azienda che nell’anno ha saputo esprimere il maggiore impegno etico. Ma non solo, è stato istituito anche il Telefono Arancione, uno strumento che consente il dialogo e il supporto agli imprenditori in difficoltà tendendo loro una mano.

In chiusura dell’incontro è stato proiettato il film “Cantico Economico” di Giampiero Pizzol, che indaga il rapporto tra uomo e denaro.

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Uscita presso la Comunità Missionaria di Villaregia

A differenza dell’uscita del mese scorso a Verona, questo mese abbiamo spostato la nostra attenzione su un territorio da noi più vissuto, Lonato. In particolare, il focus di questa uscita era quello di incontrare dei missionari, italiani e non, che ci raccontassero di situazioni da loro vissute in prima persona di realtà purtroppo ancora oggi in essere in diverse parti del mondo.

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Una volta recatici alla “Comunità Missionaria di Villaregia”, poco distante dalla nostra scuola, abbiamo trovato ad accoglierci una missionaria di nome Paola, che ci ha raccontato di realtà da lei stessa vissute in Mozambico e Mali, due degli stati sudafricani tra i più poveri, che ci sembrano inimmaginabili per ragazzi come noi. La lotta per la sopravvivenza quotidiana, il tasso di criminalità e la sporcizia di quei luoghi sono ciò che ci ha più colpito, ma la cosa preoccupante è la mancanza di scolarizzazione tra la popolazione, bambini soprattutto, visti esclusivamente come forza lavoro.

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Giselle, una missionaria ivoriana, ha vissuto in prima persona in quei posti come assistente umanitaria, poiché si è sentita in dovere di essere guidata da uno spirito empatico che l’ha portata a servire la sua gente, in modo da rendere la loro vita il migliore possibile.

Proprio come Giselle non dovremmo rimanere indifferenti, bensì sarebbe giusto adattare dei comportamenti che evitino di produrre sprechi, sia per rispetto delle persone più sfortunate, sia per dovere morale.

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Dopo la presa di coscienza guidata dalle missionarie siamo finiti in un capannone a coprire, con pennarelli indelebili, etichette di calze donate da aziende locali alla comunità di Villaregia, che saranno poi vendute in modo da creare fondi da destinare ai missionari africani del Mali. Per agevolare questa raccolta fondi, l’organizzazione umanitaria ha offerto la possibilità di ottenere 300 grammi di cioccolato di qualità per donazioni da 15 euro. Non è una compravendita ma un opera di bene. Per saperne di più clicca qui.

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Concludo dicendo che è stata un’esperienza interessante e utile, in quanto in grado di coinvolgere mentalmente gli studenti, giocando anche sulla loro morale. Grazie all’iniziativa abbiamo avuto l’opportunità di prendere coscienza di realtà più difficili della nostra, attraverso le parole di chi effettivamente si è messo in gioco per cercare di migliorarle il più possibile.

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Cena di Natale

Martedì 20 dicembre presso il Ristorante La Lisca di Sirmione, si è svolta la cena di Natale del nostro Istituto. La bella serata è stata l’occasione per approfondire la reciproca conoscenza e per condividere l’esperienza comune di docenti. A Tutti i componenti della nostra Scuola un augurio di buone festività e sereno Anno nuovo.
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La Redazione



L’incontro con i Guardiani del Benaco

Il giorno 16 dicembre, presso l’Aula Magna si è svolto l’incontro con i Guardiani del Benaco a cui hanno partecipato le prime classi. La Dirigente Scolastica, prof.ssa Angelina Scarano, ha voluto esprimere la sua totale adesione al Progetto, come tanti altri presidi delle scuole che si affacciano sul lago di Garda, i quali hanno firmato un patto educativo a sostegno dello stesso, “per creare, come ha evidenziato la DS, una rete educativa sostenibile, sul territorio gardesano, tra tutte le scuole, nelle quali promuovere una cultura ecologica integrale”. I Guardiani del Benaco si ispirano alle Encicliche “Laudato Sì” e “Fratelli Tutti” di Papa Francesco e alla Agenda 2030, con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il promotore, prof. Frantz Kourdebakir, ha sottolineato il bisogno di vivere il nostro lago come una casa comune, un villaggio educativo, ricordandoci che “l’educazione non è mai un’esperienza privata e isolata, ma è sempre un evento che necessita di un contesto comunitario e fatto di relazioni”.  Affermazione che ha dato spunto al prof. Domenico Marchione, referente di questo progetto per il nostro Istituto, di osservare come “la qualità delle relazioni è garantita solo se sappiamo apprezzare il valore e le qualità degli altri e delle relazioni in sé; se manca questo, produrremo solo deserti! Esercitiamoci, quindi, ad avere una mente e un cuore “in relazione”, per poter vedere la bellezza in ogni essere, in ogni luogo”. Al termine dell’incontro è stata accesa dalla nostra Dirigente la Candela del Cerebotani attraverso la Luce della Speranza, candela itinerante simbolo di Speranza, Pace, Unità, con l’augurio di una autentica connessione tra tutte le scuole, con loro docenti,  studenti e famiglie.

Si ringrazia la classe 5B, la quale ha realizzato il supporto in metallo della nostra candela e ha donato gli olivi nel giardino interno, creando così, nella nostra scuola, una simbolica “Oasi della Pace”.

Prof. Domenico Marchione

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