Grande successo per i nostri studenti ai Giochi della Chimica!

Quest’anno i ragazzi delle classi del triennio chimico ed alcuni studenti delle classi 1K e 2K, hanno affrontato con entusiasmo e determinazione le competizioni relative ai “Giochi della Chimica”, ottenendo risultati davvero brillanti!
Il 7 febbraio si è svolta la gara individuale di istituto, che ha visto la partecipazione di tanti studenti appassionati.

20250319_143936
La gara, svoltasi in contemporanea su tutto il territorio nazionale, si è conclusa con una graduatoria dalla quale si sono estrapolati gli studenti con i punteggi più alti che sono così risultati candidati alla gara regionale.
Sei tra gli studenti che hanno preso parte alla gara studenti, Andrea Marai, Aurora Galuppini, Matteo Pedretti della classe 5L e Federico Civale, Matteo Guidetti, Cristian Urbani della classe 5K, hanno ottenuto punteggi idonei per la qualificazione alla fase regionale, che si terrà a Brescia, presso la sede universitaria di Medicina, il 29 Marzo.
Un traguardo importante che dà lustro alla nostra scuola sia in campo provinciale che in campo nazionale!

20250319_144014
Ma non è tutto: il 19 marzo abbiamo partecipato, per la prima volta, alle gare a squadre.
Otto squadre miste, composte sia da studenti delle classi del biennio che del triennio, si sono messe alla prova in tre manches impegnative. Nonostante la novità e qualche difficoltà tecnica nell’attuzione, i nostri studenti hanno ottenuto ottimi piazzamenti a livello nazionale, dimostrando talento e spirito di squadra.

20250319_143958
Un’esperienza davvero stimolante, che ha arricchito tutti i partecipanti e ha rafforzato la passione per la chimica.
Un ringraziamento a tutti i ragazzi che hanno preso parte alle competizioni e un grande in bocca al lupo ai sei studenti che a fine mese difenderanno il nome del nostro istituto nella fase regionale!




Palco e santità: uno spettacolo per scoprire un beato tra i giovani

“Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie”, questo è il motto che riecheggiava nella mente del giovane Carlo Acutis, personaggio da cui la compagnia teatrale di Pozzolengo ha preso ispirazione per l’ultima messa in scena, rappresentata in data 8 Febbraio 2025, al teatro “Italia” di Lonato. In quest’occasione gli studenti dell’istituto Cerebotani hanno avuto modo di interfacciarsi con i valori che hanno distinto e reso grande il noto adolescente, quest’anno prossimo alla santificazione, basati sulla diffusione della fede tra i giovani, la testimonianza di una vita semplice e solidale e l’aiuto verso il prossimo.

Questo terzo appuntamento ha mantenuto viva una tradizione annuale, iniziata nel 2023, che viene portata avanti con successo e partecipazione attiva, grazie al clima collaborativo ed emotivamente coinvolgente di tutta la compagnia.

Si è trattato di un invito, rivolto a tutti noi giovani, di non perderci mai d’animo di fronte alle avversità, di ponderare le nostre scelte e di dare un giusto peso alla nostra vita, in relazione agli ideali cristiani.

Ma questo appuntamento ha avuto un significato ancora più profondo. Ogni anno, dal 2023, questi spettacoli vengono messi in scena in ricorrenza della scomparsa di Lorenzo Pentassuglia, un insegnante che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Lorenzo Pentassuglia non era solo un professore, era una guida, un punto di riferimento, qualcuno che sapeva ascoltare, che sapeva capire i ragazzi e che, con la sua umiltà, ha insegnato molto più di una materia scolastica: ha insegnato a vivere.

Questo spettacolo, come quelli che lo hanno preceduto, è stato un omaggio a lui. Un modo per continuare il suo insegnamento, per rendere vivo il suo esempio, per far sì che il suo ricordo non sia solo nostalgia, ma ispirazione. Un invito, ancora una volta, a non arrendersi mai, a dare senso a ogni giorno, a vivere con autenticità. Perché la vera grandezza non si misura nei riconoscimenti, ma nell’amore che si lascia dietro di sé.  E Lorenzo Pentassuglia, quell’amore, lo ha lasciato ovunque.

1




Premio “Leonessa d’Italia”

Lunedì 10 marzo 2025 si è tenuto presso l’auditorium San Barnaba di Brescia l’evento “Premio Leonessa d’Italia”, organizzato dalla Rete Antimafia di Brescia in collaborazione con il Centro Promozione della legalità di Brescia. A partecipare sono stati gli studenti di diversi istituti di istruzione superiore, tra cui quelli delle classi 4’Q e 5’K dell’IIS Luigi Cerebotani, invitati dalla professoressa Mariabeatrice Spalinger, che da anni ci forma su tematiche delicate legate all’antimafia, e dal professore, Mario Bruno Belsito, coinvolti personalmente nell’organizzazione dell’evento. Si è trattato sia di un riconoscimento emblematico nei confronti dell’operato e dell’integrità etica e civile di alcune personalità attive nel campo della lotta per la legalità, sia di un’occasione, per i giovani spettatori, di ricevere la testimonianza reale e personale di grandi uomini e donne (Piera Aiello, Angelo Corbo e Salvatore Borsellino, oltre a tanti altri). Il loro racconto a cuore aperto, di esperienze vissute in prima persona o da coloro che sono venuti a mancare, colpisce nel profondo: la loro passione e la devozione per la causa sono trapelate in ogni frase, ogni gesto, ogni ppremioLeonesseD'Italia2arola.

Quello che hanno trasmesso agli studenti è stata una forte emozione: la voglia di lottare, ribellarsi e alzare la voce davanti alle ingiustizie, che possono essere quelle legate alla lotta alla mafia ma anche al vissuto quotidiano, che abitua e forma la persona ad una certa mentalità ed approccio etico. La cosa più impressionante, che si percepisce nell’incontrare queste persone, è la loro umiltà: nonostante abbiano affrontato così tante prove nel corso della loro vita, che avrebbero spezzato la volontà di gran parte degli uomini, si atteggiano con semplicità e descrivono con modestia il proprio impari operato.

Quel giorno, però, non erano loro ad essere “sulle orme dei veri eroi”, come hanno fatto per tutta la vita, ripercorrendo l’operato di chi si è battuto per la causa, ma siamo stati noi partecipanti ad esserlo. Questo perché gli eroi non sono solo i morti e le persone da ricordare: gli eroi sono anche quei testimoni, sono quelli che seguono la propria vocazione e mantengono fede ai propri principi ed ideali. Sono coloro che non si fermano con le sconfitte e sotto i colpi della vita, vanno avanti testardi e caparbi, perseguono quello che per loro è giusto, percorrono la strada più lunga e tortuosa: quella della legittimità, che dura anni, richiede impegno e fatica costante, un processo fatto di infiniti piccoli passi. Gli eroi sono quelli che, sopravvissuti alle tragedie, hanno la forza e il coraggio di ricordare e trasmettere al prossimo il vissuto delle vittime, nonostante siano consapevoli dei rischi connessi e sacrifichino la loro stessa libertà per farlo. Questa loro fiducia nel prossimo -a cui si rivolgono per trovare un erede della loro missione, come ha fatto in particolare Salvatore Borsellino- è qualcosa di raro, soprattutto se nei confronti delle nuove generazioni, e di forte ispirazione.

premioLeonesseD'Italia2

Essere a contatto con delle persone così vere ed integre è stato assolutamente illuminante ed emozionante: per la forza di volontà di portare avanti i propri progetti nonostante le condizioni di salute avverse, per la commozione evidente di Angelo Corbo, quando sono stati ricordati i suoi colleghi, vittime delle stragi, per l’orgoglio e la fedeltà di Salvatore nei confronti del fratello quando ne alza fieramente la foto e la sua tacita affermazione che sembra accompagnare questo gesto: “Non ci avete abbattuti con quegli attentati, perché, finché la memoria rimane, lui è ancora qui”; per la volontà di Piera Aiello di non fermarsi al suo caso, ma di aver aiutato molte altre persone a diventare testimoni di giustizia, per gli imprenditori vittime del sistema mafioso che hanno avuto l’integrità morale di non sottostare al sistema mafioso, ma di lottare per la legalità.  E’ con questo fervore che in questo Stato si dovrebbe governare, fare leggi o giudicare, e penso che il loro urlo sia stato sentito e accolto dagli animi degli studenti in quella stanza, ovvero coloro che potranno portare avanti la loro lotta e trasmettere le loro memorie in futuro. Un grazie grande, grande a chi ci ha dato l’opportunità di vivere da vicino un’esperienza così toccante ed unica.

premioLeonesseD'Italia1




PROGETTO DI FORMAZIONE CON “GARDA EMERGENZA ODV”

Nella mattinata di sabato 1° marzo, gli studenti di alcune classi del triennio dell’Istituto “Cerebotani” hanno partecipato a un corso di soccorso sanitario, inserito nelle attività di Educazione Civica e tenuto dall’associazione “Garda Emergenza ODV”.
odv

____________________________________________________________________________________________________________________

Sabato 1° marzo, presso l’Istituto “Cerebotani”, si è svolto un progetto formativo dedicato al primo soccorso, che ha approfondito i seguenti argomenti:
- BLS (Basic Life Support);
- la procedura per effettuare una corretta chiamata di emergenza al numero 1-1-2;
-la posizione laterale di sicurezza (PLS);
- le tecniche di disostruzione delle vie aeree per adulti, pazienti pediatrici e lattanti.
odv3
Durante l’incontro, è stato inoltre illustrato il ruolo del volontario e le attività che l’associazione svolge sul territorio.

Gli studenti, dopo un’ora di formazione teorica, hanno potuto mettere in pratica le nozioni apprese attraverso esercitazioni su manichini da addestramento, simulando scenari reali sotto la guida dei formatori regionali di Garda Emergenza ODV.odv4
____________________________________________________________________________________________________________________
L’iniziativa ha riscosso grande entusiasmo e interesse tra i partecipanti, che hanno acquisito competenze utili per gestire situazioni di emergenza. Il progetto ribadisce l’importanza della conoscenza delle manovre di primo soccorso, promuovendo responsabilità e consapevolezza tra i giovani: come sottolineato durante la giornata, «ognuno può fare la differenza», poiché tutelare e salvare vite umane è un obiettivo comune.odv5

Si ringrazia in particolare
l’associazione ‘’Garda Emergenza
odv’’, che ha permesso lo sviluppo
del progetto, in collaborazione con
l’Istituto “Cerebotani” e l’allievo
Matteo Carnaghi.




In ricordo di Sebastiano

All’inizio di questo anno scolastico abbiamo vissuto un grave lutto che ha coinvolto tutta la classe e alcuni coetanei che frequentano la stessa scuola.
Per rafforzare il ricordo di Sebastiano abbiamo organizzato eventi che commemorassero al meglio la sua mancanza ricordandolo con il sorriso che aveva sempre stampato sul viso. Come prima cosa il giorno del funerale abbiamo organizzato un corteo di moto potendolo così accompagnare al suo luogo di riposo con la più grande passione che aveva. Fortunatamente a questo corteo hanno partecipato tantissimi ragazzi venuti per ricordarlo e per stare vicino ai parenti e cari.

WhatsApp Image 2024-12-06 at 16.56.40

Inoltre come gruppo classe abbiamo scritto una lettera che ricordasse tutti i momenti passati assieme dentro e fuori scuola. Ringraziamo anche i professori che hanno permesso la scrittura di questa lettera durante le ore di lezione così da poterci concentrare al meglio. Dopo aver elaborato la notizia abbiamo subito iniziato un cartellone da esporre poi in corridoio, su questo cartellone è presente la scritta “Il ricordo del tuo sorriso rimarrà per sempre nei nostri cuori” e adesso và solo ultimato e perfezionato per poi poterlo appendere. Dopo un mese dalla scomparsa abbiamo partecipato alla messa di commemorazione con la presenza di alcuni professori e della dirigente scolastica. Noi compagni di classe abbiamo colto inoltre l’occasione per consegnare la lettera letta al funerale alla famiglia così che potessero leggerla ricordandolo sempre con un sorriso.

WhatsApp Image 2024-12-06 at 16.56.40 (1)

Mercoledì 20 novembre inoltre abbiamo fissato una targhetta in sua memoria sulla pianta su cui appoggiava la moto ogni mattina, così da poterlo ricordare ad ogni arrivo a scuola. Questo lutto ha potuto unire ancora di più il nostro gruppo classe, questa unione inoltre ha permesso di organizzare tutto ciò che è stato fatto fino ad ora. Da questa esperienza abbiamo capito che la vita ha un valore inestimabile e di non rimandare a domani ciò che si può fare oggi al meglio. Segue articolo del giornale di Brescia apparso in ricordo della commemorazione della targa in data 20 novembre.

giornaleDiBrescia

La classe 4A

WhatsApp Image 2024-12-06 at 17.13.46




Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Partiamo innanzitutto dall’origine di questa ricorrenza, ovvero il motivo dell’istituzione di essa. Ci troviamo tra gli anni ‘40 e ‘50, nella Repubblica Dominicana, un’isola caraibica, che al tempo dei fatti era una dittatura governata dal generale Rafael Trujillo. Le protagoniste di questa storia sono tre sorelle: Patria, Maria teresa e Minerva Mirabal, chiamate anche “mariposas” cioè “farfalle”.

Revolution-in-the-Time-of-Las-Mariposas_-A-Brief-History-of-Las-Hermanas-Mirabal
Le tre sorelle Mirabal decisero di impegnarsi nell’attivismo politico contro quel regime dittatoriale che promuoveva una cultura machista che non riconosceva alle donne l’occupazione di uno spazio pubblico e politico. Le “mariposas” vennero però messe a tacere da Trujillo, che le fece torturare, assassinare e gettare da un dirupo, usando poi la scusa che si trattasse di un incidente. Il popolo dominicano però non se la bevve, era chiaro che si trattasse di una scusa, infatti Trujillo fu assassinato pochi mesi dopo.
È in ricordo di Patria, Maria Teresa e Minerva che ogni 25 novembre si inaugura un periodo di 16 giorni dedicato all’attivismo contro la violenza di genere, che si conclude il 10 dicembre con la Giornata Internazionale dei diritti Umani. Il simbolo di questa giornata è il colore rosso, più specificatamente le scarpe rosse, che rappresentano tutte quelle donne uccise da uomini, che non potranno mai più indossarle lasciando un vuoto sia nelle scarpe, che nel mondo.

Red,Shoes,To,Stop,Violence,Against,Women,On,A,City
Ogni anno a scuola, si parla di questa giornata (giustamente direi), e si trattano argomenti in cui tutti hanno pareri discordanti fra di loro, ad esempio l’altro giorno abbiamo discusso in classe di un argomento su cui tutti avevano opinioni diverse.
L’argomento in questione è di come vengono chiamate le donne, spesso con sostantivi sgradevoli e parolacce, o nomi partoriti da un immaginario collettivo maschilista e misogino.
Purtroppo si attribuiscono certi nominativi alle donne, quando basterebbe tacere di fronte a determinate situazioni, senza andare a gravare la situazione. Perché gli uomini che chiamano una donna con appellativi per niente pertinenti, sono solo degli insicuri che parlano per riempire il proprio ego e per alimentare quella voce nella loro testa che gli fa credere di essere superiori alle donne.
La storia è piena di civiltà che avevano ideali misogini e maschilisti, basta pensare all’antica Roma; purtroppo però queste idee non si sono ancora sradicate dalle menti di certi uomini, che credono di essere superiori al genere femminile, solo perché pene-muniti, spesso e volentieri queste convinzioni portano gli uomini a maltrattare le donne, che siano le loro mogli, figlie, madri o amiche. Idee del genere sfociano in molestie, catcalling, o addirittura femminicidi (“Il femminicidio è un omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa da un individuo per motivi basati sul genere.” Fonte: Wikipedia).
I social hanno portato alla nascita di uno dei commenti più frequenti sotto i video, foto o post in generale che riguardassero notizie di femminicidi, maschilismo o quant’altro. Il commento dice “non tutti gli uomini” tradotto dall’inglese “not all men”; spesso si tende a generalizzare soprattutto, e viene detto che tutti gli uomini sono uguali, che sono tutti degli assassini, che non c’è bisogno degli uomini etc…, ovviamente questo genere di commenti è esagerato siccome non tutti noi uomini siamo degli assassini, o molestatori o maniaci, ma comunque allo stesso modo è sbagliato da parte di noi uomini dire che non abbiamo nessuna responsabilità per quanto accaduto ad esempio alla povera Giulia cecchettin, perchè invece abbiamo eccome la responsabilità, anche se non siamo noi Filippo Turetta, la nostra responsabilità è quella di sensibilizzare su certi argomenti, di smetterla di fare finta di nulla, di proteggere le donne che amiamo, di smetterla di fare sempre battute su argomenti del genere, dobbiamo smetterla di trattare la questione come se non fosse un nostro problema, e basta cominciare con poco: basterebbe dire al proprio amico di smetterla di fare commenti inappropriati quando vede una bella ragazza, o di fare battute maschiliste che sminuiscono la donna, perché quelle “battute” sono cat-calling, e non sono cose da poco, possono fare più male dei pugni a volte, quindi bisogna pensarci due volte prima di parlare. E parlo di NOI perché anche se io non faccio, non ho mai fatto, e mai farò certe cose, devo parlare al plurale per far capire che bisogna darci una svegliata, e crescere mentalmente.
Anche perché fa male pensare che non si può essere tranquilli a lasciare la propria madre, la propria sorella o la propria ragazza da sola di notte. Fa male pensare che potrebbe succedere qualcosa alle persone più care che si hanno, senza un apparente motivo, solo per colpa dell’ego di qualche “uomo”, sempre se così si può definire.
Io spero vivamente che col tempo la situazione possa cambiare, ma perché ciò accada serve che in primis noi uomini la smettiamo per una volta di scherzare, e cominciamo a prenderci cura delle donne che amiamo e soprattutto che le proteggiamo da altri “uomini”, che dovrebbero invece non essere nemmeno chiamati tali.

1522_una_panchina_rossa_per_ricordare_tutte_le_donne_vittime_di_violenza._No_alla_violenza_sulle_donne-02




Papa a Verona

Dall’Arena di Pace un grido di speranza nell’abbraccio tra Maoz Inon, israeliano che ha perso i suoi genitori uccisi da Hamas e Aziz Sarah, palestinese che ha perso suo fratello ucciso dall’esercito israeliano. Un momento molto commovente! Il 7 ottobre hanno perso  i propri cari ma non hanno perso la speranza di essere amici. Non hanno perso la speranza di rimanere fratelli. Giustizia e pace di baceranno!

Questo abbraccio mi ha ricordato l‘abbraccio ricambiato alla fine del nostro viaggio a Loreto, Assisi e Barbiana tra il Professore Domenico e lo studente Mirco. Entrare nel cuore dei nostri studenti e lasciare in loro un segno. Come ci ricorda la nostra canzone “Solo insieme”: ‘Lasciare il segno, questo è il mio unico impegno’. Lasciare, trasmettere ‘umanità’. La sfida di rimanere umani. I care, mi stai a cuore! Aiutiamoci, contagiamoci, attraverso le nostre parole, i nostri volti, le nostre azioni a seminare speranza nella mente, nel cuore e nel corpo dei nostri studenti: “Mi stai a cuore!”. Vi lascio il testo che avevo scritto al Dirigente Eugenio Campara dopo il nostro viaggio a Loreto, Assisi e Barbiana: “Abbiamo sentito attraverso i muri della scuola di Barbiana la voce di D. Milani che viveva la scuola come ‘un ospedale da campo’ per soccorrere i feriti, per recuperare gli emarginati e gli scartati.

Sì, abbiamo visto una scuola isolata in montagna, ma aperta alla realtà! ❤

Una scuola per aiutare i ragazzi ad aprire il loro “cuore” e la “mente” alla realtà.

Una scuola che grida ai suoi alunni ogni giorno: ” I care”, mi sta a cuore. Lo grida con gli occhi, con il silenzio, con la fermezza, con l’autorevolezza, con la tenerezza che a volte si può manifestare con un abbraccio quando diventa necessario.

Di una sana relazione di fiducia hanno bisogno i nostri ragazzi. ✨

Come Maoz Inon e Aziz Sarah vogliamo spezzare le catene dell’odio e collaborare insieme per costruire insieme questa alleanza, questa rete fraterna perché, come loro, crediamo che la pace sia la più grande impresa da realizzare.

Vi saluto con le parole di un grande maestro di speranza, Giovanni Falcone: «Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola».

In piedi costruttori di speranza!

Frantz

papa-verona-1 papa-verona-2 papa-verona-3




I GUARDIANI DEL BENACO

Chi è Frantz Kourdebakir

Frantz Kourdebakir è un educatore, professore di religione e pellegrino di origini francesi, che basa il suo lavoro sulla speranza; infatti durante la nostra camminata portava con sé un candelabro con all’interno la Candela della Speranza accesa con la terza e quarta quadriennale.

Il suo cammino

Frantz ha iniziato il suo cammino in Francia dove, come professore di religione, ha deciso di intraprende un percorso interiore basandosi sulla speranza che i giovani possano cambiare il mondo. Arrivato in Italia ha insegnato sulla sponda veronese del Lago di Garda, iniziando con loro il vero e proprio percorso, stupendosi della poca conoscenza del territorio da parte dei ragazzi. Dopo il suo arrivo nella nostra scuola, con l’aiuto del professore Domenico Marchione che ha dato la piena disponibilità a questo progetto, ha consegnato ai ragazzi delle classi che hanno avuto la fortuna di partecipare al progetto dei Guardiani del Benaco (la terza e la quarta quadriennale) un foulard per intraprendere insieme il Cammino del Benaco, un cammino di 400 km in 18 giorni da realizzare con tutte le scuole del Lago di Garda. Queste classi hanno visitato LoretoAssisi, Barbiana e infine hanno viaggiato sul Lago di Garda con il «Battello della Speranza» in preparazione alla Giornata Mondiale dell’Acqua (il 22 marzo).

«Torniamo a camminare insieme per ascoltare il grido della terra e dei poveri»

La nostra esperienza con Frantz è stata una camminata che si è svolta dall’itis alla Rocca di Lonato. Durante un momento di socializzazione, pur non essendo una delle classi aderenti al progetto, Frantz ci ha raccontato la sua storia e il suo obiettivo al fine di formare e tutelare le nuove generazioni a partire di una rete con tutte le scuole del nostro lago per promuovere un’ecologia integrale. Durante la nostra passeggiata portava con se anche lo «zaino della responsabilità» con all’interno i resti della barca affondata a Cutro. Tra i resti c’erano: un giubbotto salvagente, due pezzi di scafo della nave e un biberon. Questi oggetti rappresentano la memoria: il biberon per ricordare i sogni dei bambini buttati nel Mare Mediterraneo e la nostra responsabilità di custodire i sogni delle nuove generazioni, mentre il giubbotto salvagente ci ricorda che siamo tutti sulla stessa barca e che per salvarci dobbiamo impegnarci a rimanere umani camminando insieme.

“I CARE”

Frantz ci ha invitato a mettere in pratica le parole del grande educatore D. Lorenzo Milano «I care! Mi sta a cuore!» per ribaltare l’atteggiamento dell’«I don’t care», quel «Non mi interessa» che non era solo una delle espressioni che hanno caratterizzato il pensiero e, quindi, la società del periodo fascista, ma che, in un certo senso, sta diventando anche il leitmotiv del nostro mondo.

Abbiamo concluso il nostro percorso con la bandiera della pace venuta dalla città di D. Tonino Bello ad Alessano in Puglia per ricordare la famosa Marcia per la pace nella capitale bosniaca assediata dall’esercito serbo a Sarajevo nel 1993.

Educare alla pace le nuove generazioni è diventata una priorità! Tornare ad essere uomini disarmati! Ma occorre un’azione intellettuale, bisogna che le nazioni promuovano le tecniche della strategia nonviolenta.

Simone Gobbi, Marian Zubani, Alessandro Bianchini, Enea Cavallari, Niccolò Giraldo – 3A

guardiani-del-benaco-1

guardiani-del-benaco-2

guardiani-del-benaco-3

guardiani-del-benaco-4

guardiani-del-benaco-5 guardiani-del-benaco-6




Campione del Mondo a 14 anni

Andrea Signori, 14 anni, vespista e pilota iscritto al Vespa club Sirmione, si è laureato Campione del Mondo di gimkana in Vespa. Il giovane Sirmionese frequenta l’Istituto tecnico Cerebotani di Lonato, appassionato di motori, ha iniziato a gareggiare giovanissimo all’età di 10 anni sotto la guida del papà, nel 2022 conquista il titolo di campione italiano under 18 e guadagna l’accesso al mondiale. Venerdì 19 aprile a Pontedera, città natale della vespa, nell’ambito delle giornate mondiali vespa che hanno radunato in città oltre 20.000 vespisti da tutto il mondo, si sono svolte le finali del Campionato del Mondo di gimkana, specialità di abilità alla guida che mette in evidenza doti non solo di velocità ma soprattutto abilità e precisione, virtù che possono servire alla guida sulle strade di tutti i giorni. Andrea con la sua grinta e concentrazione si è imposto con una prova perfetta, una prova che possiamo definire Mondiale.

Team Gimkana Italia

Cattura

2

 




Incontro Economy of Francesco

Mercoledì 28 febbraio 2024, la nostra giornata è iniziata con il caloroso benvenuto a Stefano Rozzoni e Maria Jordet, due esperti nell’ambito dell’Economy of Francesco. Questo è un progetto di educazione civica che ha coinvolto gli studenti per quattro ore di lezione, integrando le materie di IRC, matematica, lingua e lettura italiana e lingua inglese.

Fin dall’inizio, siamo stati profondamente ispirati dall’esperienza e dall’impegno di Rozzoni e Jordet nel promuovere un’economia più equa e sostenibile. Durante la giornata, abbiamo avuto l’opportunità di approfondire il concetto dell’Economy of Francesco nel contesto globale. Rozzoni e Jordet ci hanno fornito una panoramica generale, sottolineando l’importanza della collaborazione e dell’innovazione nel perseguire obiettivi significativi.

Un momento chiave è stato quando Maria ha condiviso la sua iniziativa in Bangladesh, dove i bambini realizzano bellissimi disegni utilizzando risorse locali, dimostrando come la creatività possa prosperare anche in condizioni difficili. Inoltre, una delle parti più significative della giornata è stata la videochiamata con un lavoratore nigeriano che lavora in un campo gestito dall’Economy in Nigeria. Attraverso questa connessione, abbiamo potuto ascoltare direttamente le sue esperienze e le sfide che affronta nel suo lavoro quotidiano, ottenendo così una preziosa prospettiva sull’interconnessione tra economie locali e globali.

Successivamente, ci siamo suddivisi in gruppi e abbiamo lavorato alla progettazione di soluzioni concrete per migliorare la nostra comunità, esplorando una vasta gamma di argomenti che includevano la salute e l’istruzione. Le presentazioni dei progetti sono state il momento culminante della giornata, permettendoci di condividere le nostre idee sia in italiano che in inglese, simulando una presentazione di fronte a un pubblico più ampio e diversificato linguisticamente.

In conclusione, questa giornata è stata estremamente educativa e motivante. Abbiamo imparato non solo dagli esperti, ma anche l’uno dall’altro, attraverso l’interazione diretta e il lavoro di gruppo. Siamo fiduciosi che le idee emerse durante questa esperienza possano tradursi in azioni concrete per migliorare la nostra comunità e contribuire a un’economia più equa e sostenibile per tutti. Un ringraziamento speciale a Stefano Rozzoni, Maria Jordet e all’istituto per averci permesso di vivere questa esperienza indimenticabile.

Classe 5H

WhatsApp Image 2024-04-19 at 17.19.38

WhatsApp Image 2024-04-19 at 17.19.39WhatsApp Image 2024-04-19 at 17.19.38 (1)