Come i ragazzi dell’istituto Cerebotani di Lonato hanno cominciato la scalata dell’imprenditorialità che vince

Quattro studenti, alle luci della ribalta, che mostrano una targa, il loro premio.

Quattro ragazzi della 4a JT che sono fieri dell’apprezzamento che ricevono e che condividono il loro orgoglio con quello di tutto il Cerebotani.

Sono fieri perché hanno vinto: hanno avuto infatti un’idea originale, quella di creare Airsafe, il purificatore d’aria portatile per un ambiente fresco e pulito che ti segue ovunque tu vada. Dall’intuizione alla discussione alla progettazione di un oggetto semplice, ma estremamente utile e alla portata di tutti.

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Sodalitas è l’ente che consegna il premio. È un’associazione che da trent’anni gira tra le scuole, promuovendo seminari dal titolo “La mia impresa, il mio futuro” per fare formazione, per spiegare ai ragazzi cosa è un’impresa, come funziona e qual è la strategia vincente per realizzarne una di successo. Punta soprattutto sulle start-up, alla ricerca degli inventori di domani, sulla creatività e sulla determinazione delle giovani generazioni. Manda imprenditori ed esperti del mercato per istruire, dialogare con i ragazzi, per stimolarli, incoraggiarli, sostenerli nelle loro idee. Poi propone laboratori pratici e i ragazzi hanno la possibilità così di passare dalla teoria alla pratica, di mettersi in gioco, di dire la propria.

Quest’anno, a. s. 2024/25, Sodalitas è approdata al Cerebotani di Lonato e, su iniziativa della prof.ssa Redaelli, la 4a JT ha aderito al progetto nell’ambito dell’Orientamento di Istituto. La classe è stata divisa in gruppi e ogni gruppo ha elaborato la sua start- up, la sua idea innovativa, con un occhio sull’utilità di quanto progettato e con l’altro sulla sostenibilità ambientale. Ma è stato il prodotto di Lorenzo, Cristian, Elia, William quello che ha convinto di più. Il loro Airsafe, il purificatore d’aria portatile dal design pratico e compatto, progettato in 3D.

Tra 2600 partecipanti, 472 progetti di impresa, 42 finalisti, Airsafe si è collocato tra i 25 premiati, unico in tutta la provincia di Brescia. Così, i nostri ragazzi sono andati a Varese, il 27 maggio, accompagnati dalla prof.ssa Redaelli, presso la Villa Napoleonica, a ritirare il loro meritato premio.

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“Come avete lavorato ragazzi? Vi siete trovati bene in gruppo o avete riscontrato qualche criticità?”- chiede il presentatore nella sua breve intervista ai vincitori.

La risposta è pronta, immediata.

“No, nessuna criticità, ci siamo trovati molto bene. Il progetto di Sodalitas è stato davvero piacevole e interessante e sicuramente sarà utile per il nostro futuro”.

Sorridono gli organizzatori, applaude tutta la platea.

Grazie, ragazzi. Ottimo lavoro, davvero.

Grazie da parte di tutto il Cerebotani.

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Il fu Mattia Pascal

Il 13 novembre 2024 la nostra classe, la 5F, insieme ad altre quinte, si è riunita a Brescia per assistere all’opera teatrale tratta dal celebre romanzo di Pirandello “Il fu Mattia Pascal”.
La trama racconta brevemente la storia di Mattia Pascal, che, insoddisfatto della sua vita, vince una grossa somma di denaro e decide di “morire” spiritualmente per costruirsi una nuova esistenza: scappa dal suo paese e assume una nuova identità, quella di Adriano Meis. Tuttavia, anche questa vita si rivela insoddisfacente, poiché non riesce a crearsi una vera identità a causa dei suoi continui ripensamenti del passato che voleva nascondere. Alla fine, decide di tornare alla sua “vecchia vita”, ma una volta tornato nel suo paese natale come Mattia Pascal, scopre che tutto è andato avanti senza di lui.

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Una delle cose che più mi ha colpito di questa esperienza è il modo in cui l’attore che interpretava Mattia Pascal è riuscito a coinvolgermi e a farmi seguire attentamente la rappresentazione. Per noi adolescenti, ormai abituati a film o serie tv piuttosto che al teatro, il linguaggio e l’uso delle parole, uniti all’enfasi che l’attore riusciva a trasmettere, sono stati straordinari. Questo ha saputo attirare l’attenzione e ha reso facile seguire l’opera per tutta la sua durata.
Un tema importante trattato nell’opera è quello della morte: il protagonista vuole “uccidere” la propria identità per crearne una nuova, convinto che ciò risolverà tutti i suoi problemi e gli permetterà di vivere serenamente, ma ciò non accade. Anzi, soprattutto nella versione teatrale che abbiamo visto, si nota quanto Adriano Meis soffra per non poter essere completamente sé stesso nemmeno con chi gli sta accanto, e ciò lo porta alla solitudine.

2Mi ha colpito particolarmente la scena finale, quando il protagonista torna a essere “Mattia Pascal” e va al cimitero davanti alla sua  tomba: in quel momento, l’uomo si rende conto di non essere più desiderato da nessuno, e capisce che il periodo trascorso come “Adriano Meis” è stato completamente inutile, sia per gli altri che per sé stesso.

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Vivere in sicurezza

Nella mattinata di venerdì 6 giugno 2025, gli studenti delle classi 3A-MEC, 3B-MEC, 3D- AUT e 3H-INF, presso l’Aula Magna del nostro Istituto, hanno partecipato all’incontro Vivere in sicurezza, promosso dal Dipartimento di IRC (Religione Cattolica), nell’ambito del percorso di Educazione Civica e di Orientamento/PCTO.

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L’obiettivo dell’incontro è stato di sensibilizzare gli studenti sui mezzi, sui materiali, le organizzazioni votate alla sicurezza ed al primo soccorso. Le classi coinvolte, giovedì 6 marzo 2025, avevano assistito al film Open Arms. La legge del mare (Cinema “Nuovo Eden”, Brescia), e sentito la testimonianza di alcuni volontari italiani legati all’ONG Mediterranea Saving Humans. La classe 3A-MEC ha presentato diversi progetti: un modellino di un drone, progettato e costruito da alcuni studenti della classe, per il soccorso in situazioni catastrofiche; un video “fatto in casa” su come equipaggiarsi correttamente quando si usa la moto o si fa motocross; un video sui cani cinofili ed il loro intervento in caso di pericolo. Inoltre la 3D-AUT ha spiegato nei dettagli l’uso dei droni, la loro componentistica, specificatamente, per il soccorso in mare.7

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Successivamente la 3B-MEC ha presentato un piccolo defibrillatore, realizzato dagli stessi studenti a scuola. Infine la 3H-INF ha rielaborato tutta l’esperienza fatta in quella importante giornata a Brescia attraverso alcune presentazioni multimediali dove, partendo da Tommaso, è stata raccontata una riflessione che dura ormai da alcuni mesi con la classe ed ha portato ad un continuo approfondimento, come si è visto nelle narrazioni della “vera” storia di Open Arms da parte di Tijana ed Alessandro; Lorenzo invece ha fatto un parallelo molto interessante con la sua esperienza estiva a Lampedusa ed il docufilm Cutro, Calabria, Italia (Calabria Film Commission, 2024), mentre Davide ha concluso parlando della prematura scomparsa di Seba, un nostro studente deceduto in autunno per le conseguenze di un tragico incidente in moto, ricordandoci che non dobbiamo mai essere indifferenti davanti alla morte, soprattutto non dobbiamo dimenticare che tra le centinaia di cadaveri recuperati in mare, o sulle nostre spiagge, ci sono anche tanti giovani che cercano un futuro migliore, proprio come noi.

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Si è percepito in tutti un desiderio comune di vivere Responsabilmente, verso se stessi e verso gli altri e di prendere la vita come una Missione, capace di avere uno sguardo e una mano rivolta a chi si trova nel bisogno. Tutti, durante l’incontro, hanno riscontrato interesse e partecipazione, con la viva speranza che in futuro si realizzino “Progetti scolastici” finalizzati alla formazione pratica e culturale dei nostri ragazzi verso il sociale (ad es. nella Protezione Civile).

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Parco delle fucine di Casto – 2025

Tra le rocce e il fiume che scorre, l’adrenalina sale

Il 27 Maggio 2025, alcuni studenti ed insegnanti dell’Istituto Cerebotani di Lonato, vivono l’esperienza di una a giornata all’avventura nel Parco delle Fucine di Casto , attraverso una scalata.
Il parco delle fucine di Casto è situato tra Val Trompia e Val Sabbia, verdi valli della provincia di Brescia, luogo dove avventura e natura si incontrano.
Il parco è un vero e proprio paradiso, per gli appassionati di sport e natura.
Il nostro Istituto, si è presentato con circa 40 ragazzi senza esperienza di ferrate ma tutti si sono trovati bene, poiché il parco accoglie tutti coloro che vogliono provare, con percorsi che hanno diversi livelli di difficoltà.
Durante la mattinata al parco abbiamo avuto l’opportunità affrontare la ferrata che percorre lo stretto di Luina, il canyon creato nella roccia calcarea dall’omonimo torrente.
Equipaggiati con caschi, imbragature e moschettoni, i percorsi affrontati hanno messo alla prova gli studenti, sia fisicamente che emotivamente. Ogni via, infatti, offre una sfida diversa, con tratti verticali, traversi e passaggi su ponti sospesi.
L’adrenalina è sempre accompagnata da un senso di sicurezza, grazie alla buona manutenzione delle attrezzature, al gruppo creato che si aiuta nelle difficoltà e alla presenza di personale esperto.
La ferrata verso il ponte tibetano, è stata verticale e impegnativa: quasi ci si voleva arrendere, per fortuna ciò non è accaduto perché dopo c’era il “ponte”, una scomoda fune d’acciao appesa fra due versanti di un profondo vaio laterale: attraversarlo ripaga i timori con un’esperienza elettrizzante in un paesaggio incantevole. Chi non se l’è sentita è tornato all’area picnic, dove ha potuto rilassarsi accanto al micro-laghetto alpino. I più temerari hanno anche fatto il bagno nelle meravigliose ma gelide acque turchesi.
La giornata al Parco delle Fucine di Casto, è stata un’esperienza indimenticabile, che ha unito avventura, natura e divertimento.

Si ringraziano vivamente i professori S. Bandera, M. Masetti e M. Rovida e le guide del parco, per aver reso possibile questa escursione che ci ha fatto conoscere un luogo unico e di vivere momenti di condivisione e di crescita personale.

Stefania Baruffa, 3ª L

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Premiazioni “Volo tra le righe” a.s. 2024/2025

È diventata ormai una buona consuetudine, che dura da ben nove edizioni, la partecipazione del nostro Istituto al concorso letterario “Il volo tra le righe”.

La gara, indetta dalla biblioteca di Castiglione delle Stiviere, premia giovani lettrici e giovani lettori allo scopo di promuovere la lettura tra i ragazzi tra i 14 e i 19 anni.

Si tratta di un concorso che si è evoluto nel tempo e che attualmente prevede cinque categorie espressive: il disegno, l’elaborato scritto, il podcast, la playlist e il booktrailer, con un montepremi in buoni acquisto di Euro 1000.

Gli studenti del Cerebotani anche quest’anno hanno fatto incetta di premi, vincendo ben tre delle cinque categorie in concorso, per un totale di 600 euro. I vincitori sono Nicola Togni e Davide Leonesio (3ª B – indirizzo meccanico) per la categoria del disegno; Oscar Panizzon (5ª DI – indirizzo informatico) per la categoria dell’elaborato scritto; Luciano Duceac e Jacopo Scharrer (5ª DI – indirizzo informatico) per la categoria della playlist.

Alla cerimonia di premiazione svoltasi venerdì 30 maggio presso la sala conferenze della Biblioteca di Castiglione delle Stiviere, era presente anche la nostra dirigente scolastica dott.ssa Tecla Gaio che si è complimentata per l’ottimo lavoro svolto dagli studenti del nostro Istituto e ha ribadito l’importanza della lettura nella formazione dei giovani, anche negli indirizzi degli Istituti tecnici. La lettura, infatti, non solo arricchisce le capacità lessicali e di scrittura, ma stimola il pensiero critico e le competenze in ogni ambito professionale.

Prof.ssa Miria Dal Zovo

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Dal buio alla luce: la testimonianza di Mirko Boletti e la nostra riflessione sulle dipendenze

L’incontro in Aula Magna con Mirko Boletti non è stato un semplice evento scolastico. È stato un pugno allo stomaco, un momento vero, forte, capace di scuotere le coscienze. Ci ha raccontato la sua esperienza diretta con il mondo delle dipendenze, partendo dal suo vissuto di dolore, rabbia e autodistruzione fino ad arrivare a una rinascita sorprendente.

Mirko ci ha raccontato la sua infanzia difficile: un padre assente, infedele e pieno di debiti, una madre che lottava per tenere in piedi la famiglia. Dentro di lui cresceva un vuoto, un rancore verso Dio e verso il mondo. Questo lo ha portato a diventare un bullo, a cercare nel potere, nell’alcol e nella droga una via di fuga dal dolore. Ha iniziato anche a spacciare, a compiere rapine, convinto che solo così avrebbe trovato una via d’uscita.

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Il professore ci ha spiegato che la dipendenza spesso inizia in modo silenzioso. Ci sono segnali importanti a cui prestare attenzione, come l’isolamento, il cambiamento improvviso dell’umore, la perdita di interesse per attività che prima davano piacere, o un bisogno ossessivo di utilizzare una certa sostanza o fare una certa attività. Riconoscere questi segnali è fondamentale per intervenire in tempo.

Una sera, spinto dalla rabbia e dal sospetto che qualcuno “manipolasse” la madre con la religione, si è presentato armato a un incontro di preghiera. Ma lì è accaduto qualcosa di inaspettato: nessuno lo ha giudicato. Anzi, ha visto nei volti dei presenti una luce e una serenità che lui non aveva mai conosciuto. Anche una ragazza disabile, sorridente, lo ha spiazzato: “Io ho tutto e non sorrido. Lei non ha nulla, e sorride. Perché?”

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Le dipendenze non colpiscono solo il corpo, ma anche la mente e i rapporti sociali. Portano a difficoltà scolastiche, problemi familiari, conflitti con gli amici e anche problemi legali. Ma la cosa più grave è la perdita della libertà personale: non siamo più noi a decidere, ma è la dipendenza a comandare le nostre scelte.

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“Si può cambiare. Non importa quanto sei caduto in basso, c’è sempre una via d’uscita.”

Da quel momento, Mirko ha cambiato vita. Ha ripreso a studiare, si è laureato in Scienze Religiose e Psicologia, e oggi gira l’Italia per raccontare la sua storia ai giovani. Non per fare la morale.

Quello che ci ha colpito di più è che le dipendenze non sono solo una questione di sostanze. Sono il sintomo di un malessere più profondo, spesso invisibile. Mirko ci ha fatto capire che nessuno è al sicuro, che tutti possiamo cadere, ma anche che tutti possiamo rialzarci.

Mirko Boletti è la prova vivente che nessuna storia è condannata a finire male, se c’è la volontà di cambiare, se si trova il coraggio di affrontare i propri fantasmi. La sua
testimonianza è stata per noi un invito a riflettere, a scegliere la vita, la libertà, e a non avere paura di chiedere aiuto.




Inaugurazione Aula Magna

In occasione dell’inaugurazione dell’Aula Magna, il 23 maggio 2025, si è svolta una conferenza sull’importanza del video nel raccontare l’impresa. Il prof. Masetti ha coinvolto i sottoscritti, Manuel Pitscheider e Davide Speranza, assieme a Mattia Cappa, Luca Carbone, Elia Garagna, Edoardo Contratti e un ex studente, Luca Venturini, laureato NABA, e allo staff di Mill’s (ente organizzatore) per curare e gestire la regia dell’evento e la preparazione della diretta.

Per organizzare al meglio la giornata, sono stati programmati diversi briefing per discutere la gestione e le sfide logistiche e la distribuzione dei ruoli.

Nei due giorni precedenti, ci siamo concentrati sull’allestimento dell’Aula Magna, provando le inquadrature, eseguendo test di trasmissione in diretta e testando la registrazione. Abbiamo lavorato per prevenire eventuali problemi tecnici, sfruttando al meglio le attrezzature a disposizione con soluzioni creative. Nonostante alcune difficoltà iniziali con la rete e la registrazione, il 22 maggio l’Aula Magna, attrezzata e funzionante, e la regia erano pronte.

La mattina del 23 maggio, ci siamo riuniti un’ora prima dell’inizio per gli ultimi preparativi, assicurandoci che tutto fosse perfettamente funzionante. L’evento si è svolto senza intoppi e, nonostante qualche difficoltà nel rispettare la scaletta prevista, la parte tecnica era impeccabile: dalla gestione luci e audio alla registrazione e streaming in diretta su YouTube.

Questa esperienza ci ha arricchiti molto: abbiamo imparato a lavorare meglio in team, a gestire il tempo e le risorse limitate in modo più efficiente e a risolvere i mille problemi tecnici che possono sorgere durante l’organizzazione di eventi di questo tipo. Abbiamo sperimentato in prima persona come applicazioni pratiche e non convenzionali siano estremamente formative, offrendo competenze che l’insegnamento tradizionale non sempre riesce a trasmettere. Inoltre, questa esperienza ci ha permesso di sentirci più connessi con la scuola, facendoci sentire protagonisti attivi di un evento importante e non solo semplici spettatori.

Crediamo fermamente che esperienze come questa siano fondamentali per lo sviluppo delle nostre competenze e pensiamo che gli studenti dovrebbero essere incentivati a parteciparvi, così come gli insegnanti e la scuola incentivati ad organizzarle. Rappresentano infatti un modo stimolante per apprendere sia le hard skills che le soft skills, attraverso un approccio che si discosta dalla tradizionale didattica accademica.

Manuel Pitscheider e Davide Speranza (5ª E)

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È intervenuto il dott. Giuseppe Pasini (presidente Feralpi Group, Lonato del Garda)

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(da sinistra) Franco Tamburini (Banca del Garda), Lodovico Camozzi (Camozzi SpA), Giuseppe Pasini (Feralpi), Simona Tironi (assessore all’istruzione, formazione e lavoro, Regione Lombardia)

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La nostra dirigente dott.ssa Tecla Gaio introduce il desk composto dalla dott.ssa Gabriella Pasotti (La Leonessa SpA, Carpenedolo), dott.ssa Simonetta Tebaldini (ds IIS Castelli, Brescia) e dott.ssa Stefania Battaglia (ds IISS Bazoli-Polo, Desenzano)

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La prof.ssa Miria Dal Zovo presenta gli studenti eccellenze protagonisti dei progetti sviluppati durante l’anno scolastico. Il video che segue racconta gli aspetti fondamentali e i passaggi che li hanno caratterizzati.




CAMPIONATO STUDENTESCO RAFTING 2025

Si inizia

Il giorno 16 maggio 2025, 66 studenti e 4 professori della nostra scuola sono andati in Piemonte. più precisamente a Balmuccia, dove si trova un centro che pratica e fa praticare sport fluviali: rafting, canoa, kayak…centro riconosciuto da due federazioni, Federazione Italiana Rafting e Federazione Italiana di Canoa e Kayak che li promuove dal 1990.

Ovviamente non siamo degli sprovveduti

I professori, da bravi educatori, prima di andare all’avventura su un gommone ci hanno fatto spiegare dagli istruttori le basi sul come si va su un gommone. Ci vuole molta coordinazione tra tutti, nella prima fila quello a destra doveva dare il ritmo della remata e dietro tutti c’era la guida che diceva di fermarci, proseguire o girarci.

La gara

Prima di cominciare la gara era doveroso prendere la mano con i tempi, il ritmo e la coordinazione quindi prima di arrivare all’inizio della gara abbiamo fatto un bel po di pratica sul fiume Sesia tra rapidi e acque più tranquille. Dopo aver capito come funzionava siamo arrivati all’inizio e da li c’erano da fare 600m che però erano cronometrati, quindi l’obiettivo era fare 600m nel minor tempo possibile.

Le premiazioni

Finite tutte le squadre di gareggiare, sono iniziate le premiazioni, dove tutte e due le categorie (femminile e maschile) della nostra scuola si sono posizionate in ottimi posti, addirittura due squadre al primo posto.

Giulia Ravaioli, 3ª K

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The Economy of Francesco Schoool

Una mattinata speciale ieri, presso l’Istituto Luigi Bazoli – Marco Polo di Desenzano del Garda (BS), dove sono stati presentati i lavori di diverse classi (di talento!) dell’IIS Cerebotani di Lonato del Garda, realizzati insieme all’instancabile Prof. Giovanni Quaini, e legati a The Economy of Francesco.The Economy of Francesco Schoool
Partendo dalla bellissima mostra realizzata da Fra Felice Autieri sul tema “Economia Fraterna” – già allestita negli anni precedenti nel Chiostro del Sacro Convento di Assisi – è stato sviluppato un percorso stimolante negli ultimi anni che ha dato vita, tra varie iniziative, a una pagina Reddit che illustra passaggi salienti della mostra, alla scoperta della relazione tra francescanesimo e sviluppo dell’economia.The Economy of Francesco Schoool
Non solo: è stato anche realizzato un video che, a partire da un software utilizzato per videogiochi, consente un percorso virtuale nella mostra all’interno della Basilica di Assisi, ricostruita digitalmente. Un lavoro fantastico di applicazione delle competenze informatiche all’attività di riflessione sulle sfide etiche dell’economia, a partire dall’esperienza di Francesco!The Economy of Francesco Schoool
Sono grato di poter essere intervenuto un intervento sull’importanza di alcune domande “che contano”, legate al cambiamento di paradigma proposto da EoF, insieme a Maria Jordet, che ha illustrato EoF Academy e invitato gli studenti al Global Event di EoF previsto per fine novembre 2025.
A seguire, il fantastico talk di Giorgio Levoni sulla sua esperienza imprenditoriale e sul lavoro svolto con il Telefono Arancione: incontri che arricchiscono, informano, aprono orizzonti e dimostrano che una nuova economia “non è un’utopia, perché la stiamo già realizzando!”The Economy of Francesco Schoool



Tra Natura e Spiritualità: Un Viaggio Indimenticabile

La nostra recente gita scolastica, organizzata per le classi 4E, 4I e 4L, è stata un’esperienza indimenticabile, ricca di momenti educativi e riflessivi. Ecco un resoconto della giornata.

Passeggiata nella natura

Il viaggio è iniziato di buon mattino, con entusiasmo e curiosità da parte di tutti. La prima tappa è stata un parco eolico, un luogo dove tecnologia e natura si incontrano in armonia. Qui abbiamo visitato la prima pala eolica, un’imponente struttura che ci ha lasciato a bocca aperta. Durante la visita, ci è stata illustrata la realizzazione del parco e le caratteristiche tecniche delle pale, sottolineando l’importanza delle energie rinnovabili per il futuro del nostro pianeta.

Dopo una passeggiata immersi nella natura, siamo arrivati alla seconda pala eolica. Qui si è tenuta una discussione approfondita sull’impatto ambientale del parco e sulla collaborazione tra il comune e AGSM, l’azienda che ha realizzato l’impianto. Questo momento di confronto ci ha permesso di riflettere su come sia possibile coniugare sviluppo tecnologico e tutela dell’ambiente.

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La Madonna della Corona: l’ambiente

La mattinata si è conclusa con un momento di relax, seguito dal ritorno al pullman. Ci siamo poi diretti verso un centro commerciale, dove abbiamo avuto una pausa pranzo. Alcuni di noi hanno scelto di mangiare al McDonald’s, altri al KFC, godendoci un po’ di svago prima della seconda parte della giornata.

Nel pomeriggio, abbiamo raggiunto la Madonna della Corona, un luogo suggestivo e spiritualmente intenso. La discesa lungo la Via Crucis, con le sue statue che rappresentano le stazioni, è stata un’esperienza emozionante e riflessiva. Successivamente, abbiamo visitato una gru antica, un esempio di ingegneria tradizionale, prima di proseguire lungo le scale che ci hanno condotti al santuario.

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La Madonna della Corona: il Santuario

La visita al Santuario della Madonna della Corona è stata il culmine della giornata. Qui, una guida ci ha raccontato la storia del luogo e l’importanza che riveste per i pellegrini. L’atmosfera era solenne e ci ha permesso di apprezzare il valore spirituale e storico di questo sito unico.

Infine, siamo tornati al pullman per il viaggio di ritorno, stanchi ma arricchiti da un’esperienza che ha saputo coniugare apprendimento, riflessione e divertimento. Una giornata che rimarrà nei nostri ricordi e che ci ha insegnato molto, non solo sui luoghi visitati, ma anche su noi stessi e sul mondo che ci circonda.

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