lo scambio culturale a Berlino

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Alla Porta di Brandeburgo

Anche quest’anno, come ogni anno dal 2012, lo scambio culturale a Berlino, della durata di una settimana, ha coinvolto in modo trasversale i ragazzi del biennio, offrendo a tutti un’importante occasione di incontro e di crescita personale. Le attività proposte hanno permesso agli studenti di avvicinarsi alla storia e alla cultura della capitale tedesca attraverso esperienze dirette e significative. Ciò è stato favorito senz’altro dalla decennale esperienza della referente del progetto, prof.ssa Berno Micaela, ma anche dal legame professionale e di cordialità che si è instaurato con i colleghi della scuola tedesca.

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Davanti alla scuola tedesca

Particolarmente suggestive sono state le visite al Museo del Muro, al Palazzo delle Lacrime, all’East Side Gallery e al Parlamento: luoghi simbolo in cui la memoria storica si intreccia con l’arte, l’architettura e le testimonianze di un passato che continua a parlare alle nuove generazioni. Ogni tappa ha offerto spunti di riflessione sul valore della libertà, sulla divisione della città e sulla sua rinascita, arricchendo la consapevolezza degli studenti.

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Museo del muro

Nonostante lo scambio sia attivo da circa dodici anni, ogni edizione rappresenta sempre un nuovo momento di crescita, un’occasione per sviluppare autonomia, responsabilità e capacità di adattamento. Conoscere da vicino una realtà diversa, condividere esperienze con coetanei di un altro Paese e vivere insieme in un contesto internazionale rende questo progetto un’esperienza unica, capace di lasciare un segno nel percorso formativo e umano dei ragazzi.

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Reichstag

Prof.ssa Miria Dal Zovo




My week in Portugal

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It’s been almost a month since the exchange in Portugal, and I still miss it.
I miss that feeling of stepping away from my everyday life and meeting new people with different habits and ways of living. The moments that left the biggest mark on me were definitely the ones I spent with my host family.

I had never taken part in this kind of exchange before, so during the two weeks before leaving I was always a bit on edge and unsure about what to expect.
About a week before the trip, I met the girl who would host me, her name is Catarina.  She texted me first to introduce herself. I did the same, and we started getting to know each other, first talking about our schools, then our daily routines, and finally some more personal stuff, like what we like doing in our free time.  Turns out we actually have a lot in common, not only now but even from our childhood.
On the day of the departure, I wasn’t too nervous because I already had a little idea of who my host was, and she seemed really kind and calm.

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When we arrived in Póvoa de Varzim, the town where the school is, we met the Portuguese group in the main square, right in front of the town hall.  I think it was a bit awkward for everyone, since it was the first time we saw each other in person.
The teachers, on the other hand, seemed to know each other already, and after chatting for a bit they started calling out the pairs.  When they called my name, I stepped forward and finally met Catarina in person, she was small and spoke softly, just like I imagined.

That evening, I also met her parents. Once we got home, we had dinner together and talked a little.  Except for a couple of days, she didn’t come with us on the group trips, so we mostly spent time together in the evenings after I got back.
Those were actually the moments I enjoyed the most, because we were in a relaxed environment, just talking about random things.
She showed me her collections and told me the stories behind the objects she keeps in her room.
Some evenings we played cards or video games together, it really felt like having a new sister.

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Unfortunately, that week also came to an end.
Saying goodbye to her and to the other Portuguese students was pretty sad, but all the happy moments we shared throughout the week made up for the sadness of the last day.
I’m really happy with how it all went and grateful I took part in it. Even if it only lasted a short time, having a different routine, especially in another country, makes you curious about more things and teaches you to be open-minded.

I can’t wait to host them here in Italy and show them my city. It was a trip that made me grow and that I’ll never forget

 

Francesco Pini – 3ªE




Scambio culturale col Portogallo

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Di recente degli alunni di classe terza della nostra scuola hanno partecipato al progetto di scambio culturale in Portogallo, con la collaborazione del liceo ESEQ di Povoa de Varzim.
Gli studenti della 3A che hanno partecipato a questo viaggio condividono qui la loro esperienza.

Gianmarco Borsarini

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“Purtroppo, la famiglia del luogo stava vivendo il lutto della nonna dello studente; nonostante abbia passato una sola settimana con lui, ho sentito la tristezza che ne è derivata, tanto che ho seriamente pensato a cosa avrei fatto io, se avessi vissuto questa esperienza. Nonostante questo momento particolare il ragazzo è stato comunque presente a tutte le attività con un sorriso costante.

Ho vissuto questa settimana come una “prova” a quello che penserò di fare una volta finito l’Itis.”

Gianluca Cristofolini

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“Durante lo scambio culturale in Portogallo ho imparato a cavarmela in situazioni fuori dalla mia zona di confort. Mi è rimasta la sensazione di quanto sia importante aprirsi agli altri, anche quando la lingua o le abitudini sono diverse. Ho conosciuto persone con modi di vivere e pensare lontani dai miei, ma con cui ho trovato punti in comune.

Mi porto a casa una mente un po’ più aperta, più indipendenza e la consapevolezza che uscire dal proprio mondo vale sempre la pena.”

Nicola Paghera

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“Mi è piaciuto molto attraversare il cammino di Santiago. Questo si divide  in 3 principali vie: una che parte dalla Francia, una dal Portogallo e una dalla Spagna. Qui i pellegrini giungono ai pressi del monte del gozo (felicità) dove possono vedere la cattedrale di San Giacomo.”

Lorenzo Rossini

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“Da questo scambio ho imparato a essere più indipendente anche quando i professori ci lasciavano girare per le città da soli e quanto sia importante conoscere l’inglese per comunicare con persone di altri paesi.

È stata una bellissima esperienza che mi terrò per tutta la vita.

Credo che proposte didattiche come queste dovrebbero essere estese a tutti gli studenti volenterosi.”

Lara Soler

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“Questo viaggio in Portogallo mi ha dato molte esperienze nuove. Una delle cose che mi ha colpito di più è stata la differenza tra la nostra e la loro scuola; hanno due idee totalmente diverse: loro come mentalità sono più aperti, ad esempio, gli alunni possono uscire dalla scuola quando vogliono e hanno una aula studenti molto bella, all’interno di questa sono presenti divanetti, una mensa, wi-fi e delle cassette dove si possono caricare i telefoni.

È un viaggio che propongo a tutti, un’esperienza indimenticabile.”

Ari Wurster

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“Di questa esperienza conservo dei bellissimi ricordi della città di Porto, il cammino di Santiago e i momenti passati con la famiglia ospitante.
In particolare la visita alla cattedrale, di cui mi ha colpito maggiormente l’architettura e la felicità che si percepiva nella piazza colma di pellegrini giunti da tutto il mondo per celebrare la conclusione del pellegrinaggio tanto desiderato.

Grazie alla famiglia sono riuscito a visitare lo stadio della squadra di calcio del Porto.”

 

Ragazzi della 3ªA, redatto da Francesco Fazi (4ªI)




Conferenza del 4 Novembre

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Il 4 novembre, in occasione della celebrazione del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, si è tenuta presso l’Aula Magna dell’Istituto una conferenza dedicata al valore storico e civile di questa importante ricorrenza.
L’incontro ha visto come relatore Morando Perini, già sindaco di Lonato e vicepresidente provinciale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci della Prima Guerra Mondiale.

Nel corso dell’intervento, Perini ha ripercorso le origini e le cause che portarono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, spiegando come essa nacque da forti tensioni politiche, economiche e territoriali tra le maggiori potenze europee.
L’Italia, pur aderendo formalmente alla Triplice Alleanza con Germania e Austria-Ungheria, decise inizialmente di non prendere parte al conflitto, in quanto l’accordo aveva scopi difensivi e la guerra era stata avviata dagli alleati.
Soltanto l’anno successivo, nel 1915, dopo la firma del Patto di Londra, il nostro Paese entrò in guerra al fianco dell’Intesa, opponendosi così all’Austria-Ungheria.

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Una parte particolarmente toccante della conferenza è stata dedicata alla figura del Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti senza nome.
Il relatore ha ricordato che quel giovane, scelto tra tanti, rappresenta idealmente ogni combattente che perse la vita senza essere riconosciuto, costretto a una guerra che non aveva cercato e lontano dagli affetti familiari.

La sua sepoltura, collocata all’Altare della Patria a Roma, è realizzata in marmo di Botticino, proveniente dalla provincia di Brescia.
È stato inoltre citato l’esempio di Luigi Gallina, un soldato ventottenne caduto in battaglia, il cui nome figura tra quelli presi in considerazione per la scelta del Milite Ignoto, a testimonianza del sacrificio di tanti giovani senza volto.

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Nelle sue riflessioni conclusive, Perini ha voluto rimarcare come il 4 novembre non debba essere visto soltanto come un momento celebrativo, ma anche come un’occasione per meditare sui valori della pace, dell’unità e della libertà.
Attraverso episodi e testimonianze, ha messo in luce il profondo legame tra memoria storica e responsabilità civica, ricordando che le conquiste e i diritti di cui oggi godiamo sono il risultato del coraggio e della dedizione di chi ha combattuto per la patria.
La conferenza si è rivelata un’importante occasione di crescita civile e culturale, capace di rinnovare il senso di riconoscenza verso i caduti e di rafforzare nei giovani l’impegno a custodire la pace come bene supremo e fondamento di ogni società democratica.

Naghib Matteo, 5ªCD 




Un Ponte Concreto tra Scuola e Impresa: L’Innovativa Collaborazione con Prometeo Manutenzione Informatica EDP S.r.l.


Logo Prometeo Manutenzione Informatica

Siamo entusiasti di condividere l’esito di una collaborazione strategica che sta arricchendo in modo significativo l’offerta formativa del nostro IIS L. Cerebotani.

Grazie a un accordo virtuoso con Prometeo Manutenzione Informatica EDP S.r.l., un’azienda di spicco nel settore con sede in Viale Regina Elena, 136/A, 12045 Fossano (CN), i nostri studenti hanno avuto – e continueranno ad avere – un’opportunità eccezionale per immergersi nelle dinamiche più attuali del mondo del lavoro.

La partnership, avviata nell’anno scolastico 2024/2025, ha permesso l’utilizzo gratuito di un software di gestione della manutenzione all’avanguardia. Questo strumento, di inestimabile valore pratico, è stato integrato pienamente nel percorso di studi della classe quinta del corso MAT (Manutenzione ed Assistenza Tecnica).
L’obiettivo primario era permettere ai nostri futuri tecnici di toccare con mano la complessità e l’importanza cruciale di organizzare, pianificare e strutturare la manutenzione aziendale in contesti reali.

I ragazzi hanno potuto simulare scenari operativi concreti, non solo apprendendo la teoria, ma applicandola direttamente. Hanno così acquisito competenze pratiche e spendibili, fondamentali per la loro carriera.
Hanno compreso come una gestione efficiente della manutenzione sia un pilastro per la produttività e la sostenibilità di qualsiasi impresa. Questa esperienza diretta ha fornito loro una comprensione profonda dei flussi di lavoro industriali e dell’impatto di decisioni mirate sulla gestione degli asset.
È stato evidente come l’organizzazione della manutenzione non sia solo una questione tecnica, ma anche strategica.

In un’epoca in cui la digitalizzazione e l’automazione sono i veri pilastri della gestione industriale moderna, poter contare su software professionali fin dai banchi di scuola rappresenta un vantaggio competitivo inestimabile. Questo approccio orientato alla pratica rende i nostri diplomati non solo più preparati tecnicamente, ma anche più consapevoli delle sfide e delle opportunità che li attendono nel mondo aziendale.

Ringraziamo vivamente Prometeo Manutenzione Informatica EDP S.r.l. per la visione lungimirante e la generosità dimostrata. Questa iniziativa non solo rafforza in maniera concreta il legame tra il mondo dell’istruzione e quello produttivo, ma testimonia anche il profondo impegno dell’azienda nel sostenere la crescita professionale e lo sviluppo delle nuove generazioni di tecnici.

Siamo particolarmente lieti di annunciare che questa proficua collaborazione proseguirà con grande entusiasmo anche nel prossimo anno scolastico, permettendoci di consolidare ulteriormente il ponte tra la formazione accademica e le sempre più stringenti esigenze del mercato del lavoro.
Questa sinergia virtuosa è un investimento nel futuro dei nostri studenti e, di riflesso, nel tessuto economico e tecnologico del nostro territorio.

Prof.ssa Fierravanti Daniela




Come i ragazzi dell’istituto Cerebotani di Lonato hanno cominciato la scalata dell’imprenditorialità che vince

Quattro studenti, alle luci della ribalta, che mostrano una targa, il loro premio.

Quattro ragazzi della 4a JT che sono fieri dell’apprezzamento che ricevono e che condividono il loro orgoglio con quello di tutto il Cerebotani.

Sono fieri perché hanno vinto: hanno avuto infatti un’idea originale, quella di creare Airsafe, il purificatore d’aria portatile per un ambiente fresco e pulito che ti segue ovunque tu vada. Dall’intuizione alla discussione alla progettazione di un oggetto semplice, ma estremamente utile e alla portata di tutti.

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Sodalitas è l’ente che consegna il premio. È un’associazione che da trent’anni gira tra le scuole, promuovendo seminari dal titolo “La mia impresa, il mio futuro” per fare formazione, per spiegare ai ragazzi cosa è un’impresa, come funziona e qual è la strategia vincente per realizzarne una di successo. Punta soprattutto sulle start-up, alla ricerca degli inventori di domani, sulla creatività e sulla determinazione delle giovani generazioni. Manda imprenditori ed esperti del mercato per istruire, dialogare con i ragazzi, per stimolarli, incoraggiarli, sostenerli nelle loro idee. Poi propone laboratori pratici e i ragazzi hanno la possibilità così di passare dalla teoria alla pratica, di mettersi in gioco, di dire la propria.

Quest’anno, a. s. 2024/25, Sodalitas è approdata al Cerebotani di Lonato e, su iniziativa della prof.ssa Redaelli, la 4a JT ha aderito al progetto nell’ambito dell’Orientamento di Istituto. La classe è stata divisa in gruppi e ogni gruppo ha elaborato la sua start- up, la sua idea innovativa, con un occhio sull’utilità di quanto progettato e con l’altro sulla sostenibilità ambientale. Ma è stato il prodotto di Lorenzo, Cristian, Elia, William quello che ha convinto di più. Il loro Airsafe, il purificatore d’aria portatile dal design pratico e compatto, progettato in 3D.

Tra 2600 partecipanti, 472 progetti di impresa, 42 finalisti, Airsafe si è collocato tra i 25 premiati, unico in tutta la provincia di Brescia. Così, i nostri ragazzi sono andati a Varese, il 27 maggio, accompagnati dalla prof.ssa Redaelli, presso la Villa Napoleonica, a ritirare il loro meritato premio.

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“Come avete lavorato ragazzi? Vi siete trovati bene in gruppo o avete riscontrato qualche criticità?”- chiede il presentatore nella sua breve intervista ai vincitori.

La risposta è pronta, immediata.

“No, nessuna criticità, ci siamo trovati molto bene. Il progetto di Sodalitas è stato davvero piacevole e interessante e sicuramente sarà utile per il nostro futuro”.

Sorridono gli organizzatori, applaude tutta la platea.

Grazie, ragazzi. Ottimo lavoro, davvero.

Grazie da parte di tutto il Cerebotani.

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Vivere in sicurezza

Nella mattinata di venerdì 6 giugno 2025, gli studenti delle classi 3A-MEC, 3B-MEC, 3D- AUT e 3H-INF, presso l’Aula Magna del nostro Istituto, hanno partecipato all’incontro Vivere in sicurezza, promosso dal Dipartimento di IRC (Religione Cattolica), nell’ambito del percorso di Educazione Civica e di Orientamento/PCTO.

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L’obiettivo dell’incontro è stato di sensibilizzare gli studenti sui mezzi, sui materiali, le organizzazioni votate alla sicurezza ed al primo soccorso. Le classi coinvolte, giovedì 6 marzo 2025, avevano assistito al film Open Arms. La legge del mare (Cinema “Nuovo Eden”, Brescia), e sentito la testimonianza di alcuni volontari italiani legati all’ONG Mediterranea Saving Humans. La classe 3A-MEC ha presentato diversi progetti: un modellino di un drone, progettato e costruito da alcuni studenti della classe, per il soccorso in situazioni catastrofiche; un video “fatto in casa” su come equipaggiarsi correttamente quando si usa la moto o si fa motocross; un video sui cani cinofili ed il loro intervento in caso di pericolo. Inoltre la 3D-AUT ha spiegato nei dettagli l’uso dei droni, la loro componentistica, specificatamente, per il soccorso in mare.7

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Successivamente la 3B-MEC ha presentato un piccolo defibrillatore, realizzato dagli stessi studenti a scuola. Infine la 3H-INF ha rielaborato tutta l’esperienza fatta in quella importante giornata a Brescia attraverso alcune presentazioni multimediali dove, partendo da Tommaso, è stata raccontata una riflessione che dura ormai da alcuni mesi con la classe ed ha portato ad un continuo approfondimento, come si è visto nelle narrazioni della “vera” storia di Open Arms da parte di Tijana ed Alessandro; Lorenzo invece ha fatto un parallelo molto interessante con la sua esperienza estiva a Lampedusa ed il docufilm Cutro, Calabria, Italia (Calabria Film Commission, 2024), mentre Davide ha concluso parlando della prematura scomparsa di Seba, un nostro studente deceduto in autunno per le conseguenze di un tragico incidente in moto, ricordandoci che non dobbiamo mai essere indifferenti davanti alla morte, soprattutto non dobbiamo dimenticare che tra le centinaia di cadaveri recuperati in mare, o sulle nostre spiagge, ci sono anche tanti giovani che cercano un futuro migliore, proprio come noi.

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Si è percepito in tutti un desiderio comune di vivere Responsabilmente, verso se stessi e verso gli altri e di prendere la vita come una Missione, capace di avere uno sguardo e una mano rivolta a chi si trova nel bisogno. Tutti, durante l’incontro, hanno riscontrato interesse e partecipazione, con la viva speranza che in futuro si realizzino “Progetti scolastici” finalizzati alla formazione pratica e culturale dei nostri ragazzi verso il sociale (ad es. nella Protezione Civile).

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Premiazioni “Volo tra le righe” a.s. 2024/2025

È diventata ormai una buona consuetudine, che dura da ben nove edizioni, la partecipazione del nostro Istituto al concorso letterario “Il volo tra le righe”.

La gara, indetta dalla biblioteca di Castiglione delle Stiviere, premia giovani lettrici e giovani lettori allo scopo di promuovere la lettura tra i ragazzi tra i 14 e i 19 anni.

Si tratta di un concorso che si è evoluto nel tempo e che attualmente prevede cinque categorie espressive: il disegno, l’elaborato scritto, il podcast, la playlist e il booktrailer, con un montepremi in buoni acquisto di Euro 1000.

Gli studenti del Cerebotani anche quest’anno hanno fatto incetta di premi, vincendo ben tre delle cinque categorie in concorso, per un totale di 600 euro. I vincitori sono Nicola Togni e Davide Leonesio (3ª B – indirizzo meccanico) per la categoria del disegno; Oscar Panizzon (5ª DI – indirizzo informatico) per la categoria dell’elaborato scritto; Luciano Duceac e Jacopo Scharrer (5ª DI – indirizzo informatico) per la categoria della playlist.

Alla cerimonia di premiazione svoltasi venerdì 30 maggio presso la sala conferenze della Biblioteca di Castiglione delle Stiviere, era presente anche la nostra dirigente scolastica dott.ssa Tecla Gaio che si è complimentata per l’ottimo lavoro svolto dagli studenti del nostro Istituto e ha ribadito l’importanza della lettura nella formazione dei giovani, anche negli indirizzi degli Istituti tecnici. La lettura, infatti, non solo arricchisce le capacità lessicali e di scrittura, ma stimola il pensiero critico e le competenze in ogni ambito professionale.

Prof.ssa Miria Dal Zovo

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Dal buio alla luce: la testimonianza di Mirko Boletti e la nostra riflessione sulle dipendenze

L’incontro in Aula Magna con Mirko Boletti non è stato un semplice evento scolastico. È stato un pugno allo stomaco, un momento vero, forte, capace di scuotere le coscienze. Ci ha raccontato la sua esperienza diretta con il mondo delle dipendenze, partendo dal suo vissuto di dolore, rabbia e autodistruzione fino ad arrivare a una rinascita sorprendente.

Mirko ci ha raccontato la sua infanzia difficile: un padre assente, infedele e pieno di debiti, una madre che lottava per tenere in piedi la famiglia. Dentro di lui cresceva un vuoto, un rancore verso Dio e verso il mondo. Questo lo ha portato a diventare un bullo, a cercare nel potere, nell’alcol e nella droga una via di fuga dal dolore. Ha iniziato anche a spacciare, a compiere rapine, convinto che solo così avrebbe trovato una via d’uscita.

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Il professore ci ha spiegato che la dipendenza spesso inizia in modo silenzioso. Ci sono segnali importanti a cui prestare attenzione, come l’isolamento, il cambiamento improvviso dell’umore, la perdita di interesse per attività che prima davano piacere, o un bisogno ossessivo di utilizzare una certa sostanza o fare una certa attività. Riconoscere questi segnali è fondamentale per intervenire in tempo.

Una sera, spinto dalla rabbia e dal sospetto che qualcuno “manipolasse” la madre con la religione, si è presentato armato a un incontro di preghiera. Ma lì è accaduto qualcosa di inaspettato: nessuno lo ha giudicato. Anzi, ha visto nei volti dei presenti una luce e una serenità che lui non aveva mai conosciuto. Anche una ragazza disabile, sorridente, lo ha spiazzato: “Io ho tutto e non sorrido. Lei non ha nulla, e sorride. Perché?”

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Le dipendenze non colpiscono solo il corpo, ma anche la mente e i rapporti sociali. Portano a difficoltà scolastiche, problemi familiari, conflitti con gli amici e anche problemi legali. Ma la cosa più grave è la perdita della libertà personale: non siamo più noi a decidere, ma è la dipendenza a comandare le nostre scelte.

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“Si può cambiare. Non importa quanto sei caduto in basso, c’è sempre una via d’uscita.”

Da quel momento, Mirko ha cambiato vita. Ha ripreso a studiare, si è laureato in Scienze Religiose e Psicologia, e oggi gira l’Italia per raccontare la sua storia ai giovani. Non per fare la morale.

Quello che ci ha colpito di più è che le dipendenze non sono solo una questione di sostanze. Sono il sintomo di un malessere più profondo, spesso invisibile. Mirko ci ha fatto capire che nessuno è al sicuro, che tutti possiamo cadere, ma anche che tutti possiamo rialzarci.

Mirko Boletti è la prova vivente che nessuna storia è condannata a finire male, se c’è la volontà di cambiare, se si trova il coraggio di affrontare i propri fantasmi. La sua
testimonianza è stata per noi un invito a riflettere, a scegliere la vita, la libertà, e a non avere paura di chiedere aiuto.




Inaugurazione Aula Magna

In occasione dell’inaugurazione dell’Aula Magna, il 23 maggio 2025, si è svolta una conferenza sull’importanza del video nel raccontare l’impresa. Il prof. Masetti ha coinvolto i sottoscritti, Manuel Pitscheider e Davide Speranza, assieme a Mattia Cappa, Luca Carbone, Elia Garagna, Edoardo Contratti e un ex studente, Luca Venturini, laureato NABA, e allo staff di Mill’s (ente organizzatore) per curare e gestire la regia dell’evento e la preparazione della diretta.

Per organizzare al meglio la giornata, sono stati programmati diversi briefing per discutere la gestione e le sfide logistiche e la distribuzione dei ruoli.

Nei due giorni precedenti, ci siamo concentrati sull’allestimento dell’Aula Magna, provando le inquadrature, eseguendo test di trasmissione in diretta e testando la registrazione. Abbiamo lavorato per prevenire eventuali problemi tecnici, sfruttando al meglio le attrezzature a disposizione con soluzioni creative. Nonostante alcune difficoltà iniziali con la rete e la registrazione, il 22 maggio l’Aula Magna, attrezzata e funzionante, e la regia erano pronte.

La mattina del 23 maggio, ci siamo riuniti un’ora prima dell’inizio per gli ultimi preparativi, assicurandoci che tutto fosse perfettamente funzionante. L’evento si è svolto senza intoppi e, nonostante qualche difficoltà nel rispettare la scaletta prevista, la parte tecnica era impeccabile: dalla gestione luci e audio alla registrazione e streaming in diretta su YouTube.

Questa esperienza ci ha arricchiti molto: abbiamo imparato a lavorare meglio in team, a gestire il tempo e le risorse limitate in modo più efficiente e a risolvere i mille problemi tecnici che possono sorgere durante l’organizzazione di eventi di questo tipo. Abbiamo sperimentato in prima persona come applicazioni pratiche e non convenzionali siano estremamente formative, offrendo competenze che l’insegnamento tradizionale non sempre riesce a trasmettere. Inoltre, questa esperienza ci ha permesso di sentirci più connessi con la scuola, facendoci sentire protagonisti attivi di un evento importante e non solo semplici spettatori.

Crediamo fermamente che esperienze come questa siano fondamentali per lo sviluppo delle nostre competenze e pensiamo che gli studenti dovrebbero essere incentivati a parteciparvi, così come gli insegnanti e la scuola incentivati ad organizzarle. Rappresentano infatti un modo stimolante per apprendere sia le hard skills che le soft skills, attraverso un approccio che si discosta dalla tradizionale didattica accademica.

Manuel Pitscheider e Davide Speranza (5ª E)

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È intervenuto il dott. Giuseppe Pasini (presidente Feralpi Group, Lonato del Garda)

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(da sinistra) Franco Tamburini (Banca del Garda), Lodovico Camozzi (Camozzi SpA), Giuseppe Pasini (Feralpi), Simona Tironi (assessore all’istruzione, formazione e lavoro, Regione Lombardia)

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La nostra dirigente dott.ssa Tecla Gaio introduce il desk composto dalla dott.ssa Gabriella Pasotti (La Leonessa SpA, Carpenedolo), dott.ssa Simonetta Tebaldini (ds IIS Castelli, Brescia) e dott.ssa Stefania Battaglia (ds IISS Bazoli-Polo, Desenzano)

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La prof.ssa Miria Dal Zovo presenta gli studenti eccellenze protagonisti dei progetti sviluppati durante l’anno scolastico. Il video che segue racconta gli aspetti fondamentali e i passaggi che li hanno caratterizzati.