Gita al teatro Gloria di Montichiari

L’I.I.S. Luigi Cerebotani di Lonato d/G, nel corso degli ultimi anni ha voluto implementare le attività teatrali, perché finalizzate alla crescita educativa e formativa dello studente, infatti il 28 Ottobre le classi 3ªK, 4ªK, 5ªK, 5ªE, si sono recate a al teatro Gloria di Montichiari per assistere alla rappresentazione “The picture of Dorian Gray” di Oscar Wilde.

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L’opera narra di un giovane ragazzo, di nome Dorian, dal bell’aspetto che viene influenzato negativamente da un caro amico Lord Henry e da un patto stretto con il diavolo per il tramite di un quadro, questo accordo, lo renderà eternamente giovane. Col passare del tempo Dorian diventa sempre più malvagio, commettendo anche delitti, portato all’esasperazione per le atrocità compiute e dal rimorso capisce lui stesso che il legame con il diavolo è il quadro in suo possesso, decide quindi di distruggerlo ma inconsapevolmente pone fine anche alla sua vita.libro

Oscar Wilde è il massimo esponente dell’estetismo inglese con una tendenza al Decadentismo, vicina e collegata alla letteratura italiana dell’800. In “The picture of Dorian Gray”  Wilde, narra della borghesia del XVIII secolo, periodo che vede aspetti positivi come la nascita dell’era industriale, della crescita dei posti di lavoro,  ma soprattutto quelli negativi, ovvero l’ipocrisia che contraddistingue una borghesia che vuole solo apparire ed arricchirsi. Non si interessa della condizione dei poveri che di fatto vengono sfruttati nelle fabbriche con l’unico scopo di trarne profitto; la borghesia identificata come metafora nell’opera, con i personaggi di Lord Henry e Dorian.

Oscar_WildeIl teatro deve essere considerato come una struttura interagente di espressioni diverse, sia per gli attori che per il pubblico partecipante, dove durante le rappresentazioni, offre suggestioni, percezioni, ed apparenze, con la mimica e la gestualità, appare come un momento di crescita formativa ma anche un importante strumento che se messo a confronto con il cinema si sofferma solo sull’aspetto scenico ovvero tra lo spettatore ed il film.

La borghesia nell’opera di Oscar Wilde può essere pienamente contestualizzata ed individuata nella figura dei nostri politici, intenti ad attuare leggi che preservino i loro privilegi; di banchieri che hanno solo lo scopo di depredare i clienti, applicando assurde commissioni con tassi di interessi al limite dell’usura e con industriali che hanno solo lo scopo di arricchirsi a discapito della salute dei propri operai e all’inquinamento dell’ambiente. Come allora, gli italiani oggi, sono costretti a subire in silenzio le prepotenze di uno Stato oppressore, che ha portato negli ultimi vent’anni ad un continuo impoverimento delle classi sociali più povere, dimostrato da un dato attuale che vede circa cinque milioni di persone vivere nella totale miseria.

Federico Mason




Lankama

Giovedì 25 maggio, si è tenuto alla pizzeria La Rocca Contesa di Lonato, il tradizionale pranzo che premia, come ogni anno, la classe dimostratasi più generosa nelle offerte per i bambini indiani adottati a distanza dalla nostra scuola. L’IIS Cerebotani, infatti, già da molto tempo, ha adottato a distanza quattro bambini dell’associazione Lankama, una onlus fondata da Loredana Prosperini, un ex insegnante del Cerebotani, attualmente in pensione. L’associazione, che prende il nome dalla prima bambina adottata, opera nello stato dell’Andhra Pradesh, uno degli stati più poveri e arretrati della federazione indiana. Attualmente l’associazione ospita nella casa accoglienza, costruita grazie alle donazioni, la Smiling Children’s Home, più di un centinaio di bambini, mentre altri duecento vivono in famiglia, grazie all’aiuto degli sponsor.

Si va a scuola

Si va a scuola

Lo scopo della onlus è, fondamentalmente, quello di garantire una vita dignitosa a questi ragazzi e ragazze, seguendoli negli studi, che in India sono un privilegio e non un noioso dovere, o insegnando loro un mestiere che gli consentirà di trovare un lavoro con cui poter vivere. Senza il nostro e il vostro aiuto molti di loro dovrebbe già lavorare in giovanissima età, spesso sfruttati bestialmente oppure, peggio ancora prostituirsi o vivere magari ai margini della legge. Appartengono, infatti, agli strati più bassi della società indiana e inoltre sono cristiani, quindi sono membri di una piccola minoranza rispetto agli indù e ai musulmani.

Oltre allo studio vengono garantite ai bambini cure mediche, che in India sono costose e spesso fuori dalla portata delle tasche delle famiglie più povere, quelle da cui appunto provengono i nostri ospiti.
E così, è nato il Progetto Lankama.

Il doposcuola

Il doposcuola

I nostri docenti di Scienze Motorie, con un lavoro indefesso e ammirevole, tutti gli anni scolastici raccolgono i soldi per poter mantenere quattro ragazzi:
Nauru Amulia (15 anni, maschio), Gorrumucho Anusha (17 anni femmina), Challapalli Bargava Raju (20 anni, maschio), Patipati Ramya (13 anni femmina).
Grazie alla generosità dei nostri alunni, quattro fra ragazzi e ragazze, a migliaia di Km di distanza, con storie spesso tragiche alle spalle, possono studiare, lavorare, vivere insomma in modo più sereno rispetto a tanti loro compatrioti.

Per ringraziare coloro i quali hanno donato, Luigi, il proprietario della Rocca Contesa, nonché socio dell’associazione Lankama, offre  ad ogni alunno della classe che è stata più generosa nelle donazioni, una pizza e una bibita. Quest’anno i vincitori sono stati i ragazzi della V B, a cui si sono aggregati altri alunni che si erano distinti per la generosità della loro donazione individuale.
Con la partecipazione dei docenti Silvano Bandera, Claudio Papa, Tiziano Mistai, Roma Fabia e dell’inossidabile Gianfranco Bricchi, i pilastri del progetto, il pranzo si è svolto in allegria. E fra una pizza e una Coca Cola, è anche nata l’idea di far corrispondere tramite mail i nostri alunni  con i ragazzi adottati, perché non restino semplici nomi, ma diventino persone concrete, reali, amici lontani nello spazio, ma vicini nel cuore.

P.S.  Chi volesse saperne di più, può consultare il sito dell’associazione http://www.lankama.it/ oppure visitare la pagina facebook Lankama India o Lankama onlus.

In classe

In classe

 




Gita a San Martino

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Classe 4°E presso la Torre di San Martino

Martedì 9 Maggio la nostra classe, 4e dell’Itis di Lonato, é andata a San Martino della Battaglia per approfondire la seconda guerra d’indipendenza dove le forze del Regno Sabaudo, alleate ai francesi, sconfissero gli Austriaci. Abbiamo visitato la torre, monumento nazionale costruito per onorare la memoria di coloro che hanno combattuto e sono morti per l’unità d’Italia. Al suo interno ci é stato spiegato attraverso dei dipinti il periodo storico ed in particolare le battaglie tenutesi a San Martino e Solferino. E’ stata una bella esperienza, la guida era molto preparata ed é riuscita a mantenere la nostra attenzione durante tutta l’uscita; un genere di gita piacevole per vedere da un’altra prospettiva la storia non soltanto attraverso un libro.

Davide Gardoni 4°E

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Visuale dalla Torre di San Martino

 




Gita a Sirmione e alle Grotte di Catullo

La mattina del 21 aprile, noi alunni della classe 5E, accompagnati dal prof. Marchione, dalla prof.ssa Carino e dall’assistente ad personam Ferri del nostro compagno Riccardo, abbiamo visitato la pittoresca penisola di Sirmione e le Grotte di Catullo.

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Questa uscita didattica è stata organizzata per poter trascorrere una mattinata diversa, al di fuori delle quotidiane mura scolastiche, con Riccardo, poiché non aveva potuto partecipare al viaggio d’istruzione a Madrid, attuato dal 13 al 17 marzo. Dopo il ritrovo presso la piazza antistante il castello e la foto di classe sul molo, abbiamo circumnavigato su battello l’isola su cui sorge la cittadina, mentre lo skipper, ci illustrava la conformazione del territorio, il sistema di raccolta dell’acqua sulfurea e lo stile architettonico della fortezza scaligera, l’unica al mondo ad essere stata costruita su delle palafitte e risalente al XIII secolo.

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In seguito abbiamo visitato le famose Grotte di Catullo, i resti di un’antica villa romana erroneamente considerata di proprietà del poeta latino Catullo. Secondo studi archeologici la costruzione romana venne edificata nel I secolo d.C. ed abbandonata nel III secolo per essere trasformata in cava di estrazione delle pietre antiche, e proprio per questo i resti della villa vengono chiamate “grotte”. La villa, di forma rettangolare (m. 167 x 105), con due avancorpi sui lati brevi, situata all’estremità della penisola, copre un’area complessiva di oltre due ettari ed è circondata da uno storico uliveto di 1500 esemplari. L’area degli uliveti è visitabile dal pubblico e permette di assistere ad panorama mozzafiato del lago. Inoltre abbiamo colto l’opportunità di fare un regalo a Riccardo per il suo diciannovesimo compleanno, che sarebbe avvenuto il giorno seguente, componendo la scritta RIKY rappresentata in foto.

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Il giorno seguente abbiamo visto le foto scattate durante la gita e festeggiato insieme il compleanno di Riccardo. Anche se è passato già un mese, ancora tanti auguri Riky!

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Francesco Gambone, Andrea Silvestri




Gita a Venezia

Finalmente anche per la 4^F è arrivato il giorno della gita!

Il 3 Maggio, dopo dubbi e perplessità, la nostra meta è stata Venezia. Splendida città marinara, ricca di storia e monumenti come il Palazzo Ducale, il campanile, la Basilica di San Marco e l’omonima piazza sottostante. Le varie isole, su cui si fonda la città, sono collegate da vari ponti, tra cui i più celebri sono il Ponte di Rialto, il Ponte della Costituzione, il Ponte dell’Accademia, sul Canal Grande, e il Ponte dei Sospiri, che rappresenta il momento di transizione tra la vita libera e la prigionia in quelle carceri che non a caso vennero chiamate i Piombi. Ricordiamo anche le calli: viuzze impervie che portano da una parte all’altra, tra i corsi d’acqua trafficate dalle caratteristiche gondole, e perché no, i souvenir che attirano sempre la nostra curiosità.

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Ci aspettavamo un clima piuttosto grigio, invece ci è stato regalato un bel giorno e nonostante il poco tempo abbiamo visitato la Chiesa di San Giacomo di Rialto, caratteristica per la sua struttura in legno, ed utilizzata come museo per strumenti musicali e la Basilica di San Marco, cattedrale metropolitana di influenza bizantina, sede del patriarca. All’interno si possono ammirare mosaici di splendidi colori dorati, l’iconostasi d’oro massiccio e la tomba che ospita le reliquie di San Marco, trafugate da Alessandria d’Egitto. Sempre in mattinata abbiamo passeggiato per la piazza e ammirato dal Ponte della Paglia, il celeberrimo Ponte dei Sospiri.
Dopo una sosta per il pranzo, ci siamo diretti verso la Basilica minore dei Frari, che ospita al suo interno numerose opere d’arte del Tiziano e monumenti funebri dedicati a quest’ultimo, il Canova, Claudio Monteverdi ed altri.
Infine ci siamo incamminati tra una chiacchiera e l’altra, per le calli della città per vivere il tempo rimasto nell’atmosfera veneziana.
La giornata si è conclusa in tarda serata con il ritorno, in treno, alle nostre case.
La gita è stata entusiasmante e come sempre un momento di socializzazione e di coesione del gruppo.
Si ringraziano i professori accompagnatori Domenico Marchione e Maria Squeo.

Luca Panada, 4^F

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Mezzo secolo al «Cerebotani» dove l’industria ha fatto scuola

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La nuova ala dell’Istituto di istruzione superiore «Luigi Cerebotani»

Dai laboratori di «aggiustaggio» ai processi produttivi «4.0», dalla meccanica alla meccatronica, senza trascurare di far studiare sodo i ragazzi, di prepararli alla vita sia tecnicamente sia culturalmente. È la storia dell’Istituto di istruzione superiore «Luigi Cerebotani» di Lonato, che compie 50 anni e li festeggia in questi giorni.

MEZZO SECOLO di storia per una scuola che negli anni ha ampliato costantemente le proprie attività. All’originaria specializzazione di meccanica si sono venuti via via aggiungendo i corsi di elettronica, di telecomunicazioni, di informatica e da ultimo di «chimica , materiali e biotecnologie ambientali». Sempre al passo con i tempi.

Partita quasi per scommessa nel 1967 come istituto tecnico industriale statale, su un territorio in cui erano assenti scuole di questo tipo, trovò ospitalità in alcune stanze dell’oratorio «Paolo VI» con il solo biennio, come sede distaccata dell’Itis «Castelli» di Brescia.

Passano pochi anni, le iscrizioni si moltiplicano e così, grazie anche all’impegno profuso dal professor Vincenzo Lacquaniti con le funzioni di vicepreside, vengono trovate altre aule nel palazzo degli ex Uffici finanziari.

L’edificio è in quel tempo nella piazza del municipio, in pieno centro storico. Gli studenti diventano sempre più parte integrante della comunità. Nel 1974 la scuola diventa autonoma. Anche le dimensioni dell’Itis sono andate via via aumentando, tanto che quest’anno la scuola conta ben 1100 studenti distribuiti in 43 aule, i docenti 114. Ma l’attuale immobile non è più sufficiente: alcune aule sono state dislocate all’interno dell’oratorio, il luogo dove tutto ebbe inizio.

Ma la scuola si è già proiettata verso il futuro con la posa, lo scorso 13 dicembre, della prima pietra di un «Laboratorio territoriale dell’occupabilità» che prenderà il posto dell’ex scuola materna a fianco dell’ Itis. Sarà uno spazio polifunzionale dedicato alla meccatronica e alle tecnologie dell’automazione in cui poter sperimentare e applicare le metodologie della cosiddetta «Industria 4.0». L’evoluzione continua.

Roberto Darra



Viaggio di istruzione a Madrid

La classe 5ªE dell’istituto Cerebotani, ha partecipato al viaggio d’istruzione, presso Madrid, nei giorni dal 13 al 17 Marzo. È stata un’occasione importante per tutti, studenti e docenti, per apprendere e conoscere tramite la scuola, superando però i normali canoni di insegnamento frontale relegati alle mura scolastiche. Questo viaggio, infatti, ha insegnato valori e conoscenze, che spaziano in molti campi, la maggior parte dei quali non sono consuetamente trattati in un istituto tecnico, ciò fa capire quanto sia stata importante questa occasione di apprendimento a 360 gradi.

La città

Alcuni degli alunni di 5ª E in Plaza de España, con il professor Marchione. Alle loro spalle, la statua dedicata a Miguel de Cervantes

Alcuni degli alunni di 5ª E in Plaza de España, con il professor Marchione. Alle loro spalle, la statua dedicata a Miguel de Cervantes

Madrid è una megalopoli altamente vivibile, tranquilla e silenziosa nella sua bellezza, che emerge senza appariscenze futili. Le piazze, le strade e i musei madrileni sono ampi, vasti, come a voler trasmettere un senso di apertura che contagia il corpo e la mente. La grandezza di queste opere, però, non è pacchiana, in quanto la città è concentrata, accorpata intorno al suo centro, comodamente visitabile a piedi in tutti i suoi luoghi chiave, che la rendono incredibilmente accogliente, a Madrid ci si sente a casa. Gli studenti hanno avuto modo di sperimentare questa realtà e viverla sulla propria pelle, scoprendo cosa riserva Madrid ai suoi cittadini acquisiti, anche solo per un giorno. Di sicuro, uno dei primi apprendimenti importanti è stato proprio questo.

La cultura

Madrid possiede numerosi musei, di vario genere, di cui quattro sono sicuramente imperdibili, se si è interessati alla cultura. Gli studenti, infatti, hanno avuto la possibilità di recarsi presso questi musei nell’arco dei cinque giorni di permanenza.

Thyssen-Bornemisza: si tratta di una collezione d’arte privata, che sfoggia opere di livello veramente altissimo, con esponenti del calibro di Dalì, Van Gogh, Modigliani, Mirò e molti altri. È stato il primo museo visitato dagli studenti ed ha trovato un riscontro positivo, impressionando la gran parte di coloro che l’hanno visitato.

Museo del Prado: è il museo nazionale, nonché il più famoso di Madrid, raccoglie molte opere della storia spagnola, con un accento particolare sulla guerra civile. Tra i due musei nazionali di Madrid, il Prado è sicuramente quello più storico, a differenza del Reina Sofia, decisamente più moderno.

Un gruppo della 5ª E all’esterno del Museo del Prado. Alle loro spalle, la piazza “verde” del museo, antistante al giardino botanico

Un gruppo della 5ª E all’esterno del Museo del Prado. Alle loro spalle, la piazza “verde” del museo, antistante al giardino botanico

Museo Reina Sofia: si tratta dell’altro museo nazionale di Madrid, contenente opere d’arte moderne. Sono esposti artisti del calibro di Dalì e Picasso, con alcuni dei loro quadri più famosi, rispettivamente “Il grande masturbatore” e “Guernica”. Anche questo museo, ha riscontrato un ottimo successo tra gli studenti.

Il quadro “Il grande masturbatore”, del pittore spagnolo Salvador Dalì, una delle sue opere più famose.

Il quadro “Il grande masturbatore”, del pittore spagnolo Salvador Dalì, una delle sue opere più famose

Palazzo Reale: è il palazzo più sfarzoso e lussuoso di Madrid e dell’intera Spagna. Composto da 3418 stanze, di cui poco più di 20 visitabili al pubblico, è ufficialmente la residenza reale, sebbene venga usato solamente per cerimonie di stato e non come dimora quotidiana dei reali. La sua maestosità ha impressionato tutti gli alunni.

Toledo

I ragazzi hanno visitato anche la cittadina di Toledo, borgo medievale e prima capitale spagnola. Posizionata su una collina, Toledo offre viste panoramiche sulla natura incontaminata e rappresenta un piccolo gioiello architettonico per le costruzioni che la caratterizzano. Ha impressionato positivamente gli studenti, che hanno apprezzato questa “gita nella gita”, tra verdi paesaggi ed edifici medievali.

Parte della 5ª E a Toledo

Parte della 5ª E a Toledo

Il gruppo

La permanenza nella capitale spagnola ha evidenziato un buon gruppo classe, una coesione forte tra gli studenti ed anche tra essi e il docente accompagnatore, il professor Marchione. Infatti, i giorni sono trascorsi all’insegna dello stare insieme, sia nei momenti di apprendimento didattico che nel tempo libero: come in occasione della serata di svago in Plaza Mayor, della cena a base di Tapas in un locale del centro o delle partite a “roverino” in Plaza Santo Domingo. Tutti momenti condivisi tra gli studenti e il professor Marchione, che hanno contribuito a rafforzare ancor di più il legame tra gli alunni ed hanno rappresentato un buon insegnamento dei valori umani e conviviali, che stanno alla base dell’apprendimento scolastico, prima ancora di qualsiasi conoscenza in ambito tecnico.

Plaza Mayor vista dall’interno

Plaza Mayor vista dall’interno

Lo stadio “Santiago Bernabeu”, del Real Madrid, visto dalla tribuna

Lo stadio “Santiago Bernabeu”, del Real Madrid, visto dalla tribuna

Christian Marotta, 5ªE.




Le terze a Roma

Dal 28 Marzo al 1 Aprile, le classi: 3°B; 3°F; 3°K; 3°T; 4°K;

sono state impegnate in una gita che ha visto come meta la capitale: Roma.

Siamo partiti la mattina verso le 6:00 per arrivarvi verso le 13:30.

Abbiamo cominciato subito la visita della città, andando all’altare della patria ed al Colosseo e seguendo una guida fino ai fori imperiali, la quale ci ha dato un’idea generale della Roma antica e una vista panoramica della Roma moderna dai palazzi imperiali e dal colle palatino.

Dopo di che abbiamo trovato ristoro nei vari ristorantini presenti sui margini delle strade che caratterizzano la capitale.

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La sera siamo arrivati all’hotel dove abbiamo trascorso gran parte delle serate.

Mi sembra doveroso spendere alcune parole sull’hotel al cui già c’eravamo preparati leggendo le pessime recensioni che poi hanno trovato conferma infatti il personale incompetente era spesso scorbutico ed insensibile riguardo ai bisogni di noi ragazzi,le camere erano sporche ed il cibo che mangiavamo solo la sera non era un gran che.

A parte l hotel il resto e stato veramente bello, tra i monumenti visti da soli o con la professoressa non si possono non citare: la fontana di Trevi, il Panteon, la vista panoramica della città dall’altare della patria, i fori imperiali, piazza di Spagna, piazza Navona, la città del Vaticano, la cappella Sistina, S.Giovanni in Laterano, S.Maria del popolo, S.Maria Maggiore, i musei vaticani; siamo anche stati a Montecitorio, in Trastevere e sulle rive del Tevere. Bellissime sono state anche le escursioni serali nella città, con tanto di gelato.

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Maestri Nicola 3°B

 

 

 




Progetto Feralpi: per un’alternanza scuola-lavoro 2.0

Nel periodo che va dal 06/03/2017 al 25/03/2017 i ragazzi del 4° anno della scuola “Luigi Cerebotani” hanno intrapreso il percorso dell’alternanza scuola lavoro.

Quattordici ragazzi del nostro istituto hanno deciso di impegnarsi a portare avanti per due anni un progetto scolastico formatosi assieme allo stabilimento Feralpi Siderurgica SPA che è situata in Lonato del Garda (BS).

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Il progetto è stato presentato dal Dottore Cotelli al vice-preside Facchinetti che, avendone capito l’importanza, ha accettato subito.

Il progetto prevede la continuità dell’alternanza del quarto e quinto anno tramite un percorso di 360 ore complessive che permettono ai ragazzi di dare un taglio professionale diverso e permette di fondere lo studio tecnico che avviene tra i banchi di scuola con la pratica.

Il progetto dell’alternanza scuola lavoro con la Feralpi è partito a livello sperimentale nell’anno 2014/2015 con la partecipazione di dieci ragazzi.

Questa azienda promette di rafforzare l’alternanza grazie allo studio della parte tecnica educando i ragazzi a pensare ad una soluzione dei problemi lavorativi che vengono a crearsi e allo studio della parte tecnologica, facendo analizzare i vari procedimenti e impianti utilizzati al fine di far capire cosa e perché si sta facendo una determinata procedura grazie all’affiancamento di tutor qualificati nella propria mansione.

Inoltre Feralpi, nelle 360 ore, ha compreso formazioni in aula che permettono lo studio delle comunicazioni e lavoro di gruppo in modo tale da “lavorare” anche sul profilo del comportamento migliorandone così “l’armonia” tra i dipendenti.

La programmazione delle ore in aula presso il polo formativo che i ragazzi del quarto anno hanno dovuto affrontare fin ora sono state: 8 ore di formazione della sicurezza specifica con in responsabili della sicurezza aziendale, 4 ore con il medico competente, 4 ore di formazione della produzione dell’acciaieria, 4 ore di attività formativa inerente all’area di manutenzione e 4 ore per la formazione dell’area dei laminatoi.

Il lavoratore adolescente oltre a dover seguire le regole aziendali che vengono imposte, è portato ad eseguire la visita pre-stage in modo tale da poter essere valutato se idoneo alla attività lavorativa; questi è, altresì, chiamato, ovviamente, a dover seguire l’orario di lavoro che va dalle 8:00 alle 17:00 con un’ora di pausa che va dalle 12:00 alle 13:00.

L’azienda è attrezzata di una mensa dove tutti i lavoratori e stagisti possono accedervi. Feralpi, assieme alla scuola, ha dunque creato la possibilità di vedere l’alternanza scuola-lavoro come possibilità di poter imparare ciò che va oltre il teorico fondendola con un esperienza alternativa alla solita; sperando anche di poter creare posti di lavoro per i giovani studenti che hanno voglia di lavorare e di continuare ad imparare sul luogo lavorativo.

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Esposito Domenico & Baiguini Nicola – 4°A




Alternanza c/o Azienda Beruffi

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L’ESSERE TRA DUE MONDI

Il percorso dell’alternanza scuola-lavoro è iniziato alla fine dell’anno del mio primo triennio. Quest’innovazione, tra le più significative del 2015, ci ha permesso di entrare in contatto diretto con il mondo del lavoro, al fine di poter utilizzare in scopi pratici le nozioni imparate nelle ore di lezione didattica e di studio individuale.
Ho svolto i periodi di alternanza presso l’azienda Beruffi Impianti SRL. Non è stato semplice inserirsi, in quanto ero abituato ad ambienti e orari completamente differenti. Fortunatamente ho avuto la possibilità di entrare gradualmente nel ruolo di lavoratore, dato che ho incontrato del personale adeguato a questo tipo di esperienze.

Sono entrato nell’ottica lavorativa grazie allo svolgimento di mansioni semplici. Dopo qualche giorno ho ricevuto le prime mansioni impegnative, le quali richiedevano discrete capacità organizzative e una concentrazione costante, in quanto le giornate lavorative sono più lunghe rispetto a quelle scolastiche. Un aspetto che avevo sottovalutato è stato la gestione del tempo.
Quando sono a casa ho la possibilità di autogestirmi, di scegliere io quante ore di fila studiare e quanto tempo dedicare ad altre attività. Nel mondo del lavoro una pausa di troppo comporta il calo del ritmo produttivo, pericoloso non solo per la nostra reputazione ma anche per quella dell’azienda.
Una delle cose più utili che ho imparato è stata la capacità di mantenere l’attenzione alta per molte ore di fila, mentre a livello prettamente pratico ora so come gestire una consegna lavorativa.
Ritengo che l’alternanza abbia contribuito nella mia maturità personale, in quanto ho potuto acquisire delle conoscenze del cosiddetto “mondo dei grandi”, impossibili da percepire se non a stretto contatto con il suo ambiente.
La più grande opportunità che l’alternanza mi ha offerto è stato il vivere tra due mondi, quello del lavoro e quello della scuola. Queste opportunità sono irripetibili, spetta noi sfruttarle al meglio, al fine di avere una formazione professionale adeguata alla fine del percorso scolastico.

Leonardo Capra 4C