TecnicaMente 2020

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TecnicaMente 2.0 è il progetto Adecco che ha l’obiettivo di mettere in contatto gli studenti degli istituti tecnici con le aziende locali, favorendo l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Adecco ospita un momento di confronto tra gli studenti dell’ultimo anno e le aziende del territorio interessate a incontrare ed inserire giovani di talento.
Il progetto TecnicaMente 2.0 consiste nel proporre da parte delle aziende agli studenti alcuni progetti da realizzare o problematiche da risolvere. Non si tratta, pertanto, di un lavoro di routine già conosciuto e consolidato, ma l’occasione per applicare le proprie conoscenze e competenze al fine di realizzare o risolvere un progetto o un problema aziendale.
Quest’anno sono stati coinvolti nell’evento circa trenta studenti dell’IIS Cerebotani, organizzati in gruppi di lavoro e appartenenti ai diversi indirizzi dell’Istituto. Per quanto riguarda il corso “meccanici”, che ho seguito personalmente, questo ha visto la partecipazione di undici studenti organizzati in quattro gruppi, provenienti dalle tre quinte dell’indirizzo di meccanica.
Le ditte che hanno mostrato la loro disponibilità ad accogliere i nostri studenti sono state per quanto riguarda, appunto, il gruppo dei meccanici: Rima di Montichiari, Bicelli di Carpenedolo, Metallurgica San Marco di Calcinato e Coltri di San Martino, per quanto riguarda i chimici: ATL Abrasivi di Montichiari, e per quanto riguarda gli elettronici e gli informatici, che si sono presentati in un gruppo misto: Cavagna di Calcinato. Le ditte coinvolte si sono mostrate sin da subito ben disposte ad accogliere all’interno delle loro strutture i nostri studenti che, carichi di entusiasmo e aspettative, si sono applicati nel cercare di risolvere problematiche aziendali proposte. Purtroppo, sul finire di febbraio, si è abbattuta sul nostro Paese un’emergenza che ha costretto tutti a restare chiusi in casa e ci ha limitati a stabilire contatti online. In questo modo, il progetto ha continuato a progredire a “distanza”. Tuttavia, il gruppo dedicato alla ditta Coltri non ha potuto portare a termine il proprio lavoro perché sono venuti a mancare quel contatto materiale con l’azienda necessario a far sviluppare un lavoro che potesse essere continuato a distanza. Infine, il giorno 22 maggio i lavori sono stati presentati, per la prima volta nella storia di questo progetto, in modalità online su piattaforma Teams. Durante questa presentazione i lavori sono stati valutati da altre quattro ditte che si sono offerte di far parte del gruppo della giuria: tra queste troviamo la ditta Feralpi di Lonato, Duraldur di Desenzano, Parema di Calcinato e Ingenera di Carpenedolo.

Il gruppo vincente degli informatico-elettronici e i tutor di Cavagna

Il gruppo vincente degli informatico-elettronici e i tutor di Cavagna

Il gruppo vincente dei meccanici

Il gruppo vincente dei meccanici

Completate tutte le presentazioni, si sono classificate prime, a pari merito il gruppo dei meccanici che è stato seguito dalla Metallurgica San Marco di Calcinato e il gruppo elettronico-informatico seguito dall’azienda Cavagna, sempre di Calcinato. A gruppi vincitori sarà offerta la partecipazione ad un percorso di formazione post diploma.

Prof. Emanuele Zamboni




Fondazione “Istituto dei Ciechi di Milano”

DIALOGO AL BUIO

Viaggio d’istruzione alla Fondazione “Istituto dei Ciechi di Milano”

La giornata del 06/02/2020 non la dimenticheremo facilmente. È stato il giorno della nostra prima uscita! Infatti, la nostra classe, 1ªF (insieme alla classe 1ªB, e i docenti Domenico Marchione, Valeria Formosa, Yuri Palmieri, Elena Roncoli), si è ritrovata non in classe, ma sul pullman, direzione Milano, con meta primaria l’Istituto dei ciechi; il personale, ben organizzato ed efficiente, ci ha diviso in gruppi per affrontare il laboratorio linguistico-espressivo. Siamo entrati in una stanza (senza scarpe e oggetti luminosi) poco illuminata e Rosa, la nostra accompagnatrice, ci ha fatto osservare l’ambiente dove eravamo e man mano abbassava la luminosità della luce; quindi ci ha chiesto di formare un cerchio e dire i nostri nomi. Nel dire i nostri nomi, ci siamo sentiti tutti più tranquilli, perché all’inizio, nel buio divenuto totale, tutto sembrava difficile! Infine, la guida ci ha divisi in gruppetti da due, e ci ha fatto riflettere su argomenti sensibili, facendoci dire, ad esempio, la cosa più bella di noi e quella più brutta. Quest’esperienza ci ha insegnato l’importanza di percepire bene un suono e che, al buio, ci si sente più a proprio agio ad esprimere i proprio sentimenti, rispetto a quando si è alla luce, poiché non si pensa al giudizio altrui e si esprimono le proprie emozioni nel modo più sincero e vero che ci sia; le persone che hanno la possibilità di usare la vista, non danno importanza ad altre sensazioni da percepire. Invece coloro che non hanno questa possibilità, considerano la vista un senso aggiuntivo e non così importante, perché per capire una persona nel profondo bisogna basarci sulla voce interiore di essa e non sull’esteriorità, perché dall’esterno si può fingere di essere chiunque, mentre all’interno non si può nascondere il proprio essere. Nel buio diventa naturale parlare e la voce dell’altro svela le sue emozioni. Che esperienza meravigliosa! Dopodiché, usciti alla luce e apprezzando di più la vista, siamo andati a rifarci gli occhi visitando il Duomo di Milano. Nel pomeriggio abbiamo ammirato i vari negozi all’interno della Galleria “Vittorio Emanuele II”. Prima che arrivasse il pullman, ci siamo recati a visitare il Castello Sforzesco e l’Arco della pace, in piazza Sempione. Ci siamo fermanti, a riposarci, nel parco lì vicino per fare anche merenda e per comperare dei bracciali come ricordo di una bella giornata. Saliti sul pullman cantando a squarciagola fino a Lonato, siamo tornati felici e un po’ più ricchi…dentro. Grazie a chi ha organizzato questa bella uscita didattica! W la Scuola!

Stella Shima e Gioia Gugole – 1ªF

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Nord-sud: i mille volti della Mafia

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In data venerdì 24 gennaio 2020 presso l’oratorio di Lonato del Garda le classi quinte dell’istituto tecnico Luigi Cerebotani hanno avuto la possibilità di partecipare ad un interessante incontro riguardante la diffusione della mafia tra nord e sud Italia.

Durante questo confronto sono intervenuti Luigi Guarisco, referente regionale di Libera Lombardia; Nicola Leoni, vicepresidente di Avviso Pubblico e infine l’onorevole Rosy Bindi.

Il primo a intervenire è stato il signor Luigi Guarisco che ha esordito “scusandosi” con noi ragazzi perché se oggi nutriamo un po’ di diffidenza nei confronti dei rappresentanti del mondo adulto, la colpa va attribuita alla generazione passata, sta alle nuove generazioni invertire questa rotta.

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Successivamente ci ha fatto conoscere Libera, un cartello di associazioni allo scopo di contrastare le mafie nato nel 1995. Si trova su tutto il territorio italiano e si occupa anche del riutilizzo dei beni confiscati alle associazioni criminali. Guarisco ha definito Libera come un grosso pachiderma che si regge su quattro gambe. La prima gamba è la memoria, non semplicemente ricordare fatti passati ma scaraventarli nel presente per vedere cosa è cambiato da allora ad oggi, se ci si è impegnati per migliorare.

La seconda è la confisca dei beni, infatti Libera si è impegnata a completare il disegno di legge di Pio La Torre dove non solo veniva riconosciuta come crimine l’associazione mafiosa ma veniva anche imposta la confisca dei beni a questi ultimi. Libera ha l’obbiettivo di restituire questi alla collettività e alle associazioni che intendono occuparsene attivamente.

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La terza gamba, l’informazione e la formazione, che avvengono nelle scuole e attraverso dibattiti dove si viene informati perché: “la conoscenza è la radice del cambiamento”.

Attraverso la conoscenza si comprendono le situazioni e a quel punto decidiamo da che parte stare, una scelta che deve essere consapevole e non frutto dell’ignoranza.

La quarta gamba è la creazione di attività politiche e sociali per affiancare le istituzioni che altrimenti sarebbero troppo sole.

Successivamente è intervenuto Nicola Leoni, il vicepresidente di Avviso Pubblico, un’associazione nata nel 1996 con lo scopo di condividere esperienze tra i vari comuni già toccati da eventi di matrice mafiosa, che ha sottolineato attraverso dati alla mano come la collocazione geografica delle organizzazioni criminali non sia da limitare al sud Italia.

Per far comprendere a noi ragazzi presenti come possiamo possiamo renderci utili nel nostro piccolo ci ha portato il caso di Elia Minari, studente emiliano che come noi partecipava alle feste d’istituto. Si domandò banalmente perché si svolgessero sempre nella stessa discoteca e, indagando scoprì che la discoteca era controllata da un’associazione mafiosa. Questo ci fa capire come ognuno di noi può a modo suo partecipare attivamente alla lotta alla mafia.

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Infine abbiamo ascoltato l’interessante intervento dell’onorevole Rosy Bindi, una donna che si è distinta negli anni per il suo impegno al servizio pubblico ricoprendo numerosi incarichi tra cui l’ultimo, quello di presidente della commissione parlamentare antimafia.

Grazie alla sua esperienza ci ha illustrato come la mafia si diffonde, sottolineando che, diversamente da azioni criminali, lei si inserisce nella società mostrandosi come un sostegno verso persone in difficoltà economiche, che ignare del vero scopo delle mafie, si fidano restando poi intrappolate nella complessa tela delle organizzazioni criminali.

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“La mafia non si oppone ma ti vuole complice delle sue azioni, loro stanno nel nostro mondo e la loro forza paradossalmente siamo noi che accettiamo di collaborare con loro”. Queste le parole espresse da Rosy Bindi che sintetizzano il rapporto stretto e complesso che lega le nostre comunità alla mafia.

Le ricchezze della mafia derivano principalmente dalla compravendita illegale di sostanze stupefacenti di ogni genere e prezzo ma anche del gioco d’azzardo che in Italia è altamente diffuso.

Ci è stato portato l’esempio di Piersanti Mattarella che in carica di presidente della regione siciliana, desiderava una Sicilia “pulita” e decise di denunciare quei casi dove la mafia aveva grandi interessi quali l’edilizia, pagando questa sua scelta con la vita.

In conclusione per combattere la mafia, Rosy Bindi ci ha spiegato come non servono super-poteri o organi speciali ma basterebbe ognuno di noi facesse il proprio dovere al meglio senza ricorrere a scorciatoie, l’insegnante insegnando, i poliziotti facendo le inchieste, i giornalisti informando, i magistrati processando…persone con la schiena diritta che non accettano di essere complici della mafia.

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Davide Cossu, Davide Migliorati – 5ªA




Aprica ski 2020

Il gruppo in quota, pronti per sciare

Il gruppo in quota, pronti per sciare

Quest’anno le classi 3ªE, 3ªM e 4ªB hanno partecipato al viaggio d’istruzione “settimana bianca” organizzato dalla scuola. La gita è durata 5 giorni, dal 27 al 31 gennaio, e la destinazione scelta è stata l’Aprica. Sin dal primo giorno tutti gli studenti hanno potuto sciare per tutta la giornata, partecipando a due ore di lezione con il maestro della Scuola di Sci ogni mattina.

Gli studenti del Cerebotani ai campetti prima dell'inizio della lezione con i maestri

Gli studenti del Cerebotani ai campetti prima dell’inizio della lezione con i maestri

Inizia la lezione con il maestro assegnato al gruppo di massimo 10 studenti pari livello

Inizia la lezione con il maestro assegnato al gruppo di massimo 10 studenti pari livello

Il programma delle varie giornate è stato questo: colazione alle 7:30, arrivo alle piste da sci entro le 9:00 per partecipare alla lezione fino alle 11:00. Dopodiché si è lasciata agli studenti la libertà di decidere quando recarsi al rifugio “Pasò” per il pranzo, per poi avere la possibilità di continuare a sciare anche fino alle 17:00.

La pausa per il pranzo al rifugio

La pausa per il pranzo al rifugio

Dopo la giornata di sci, i professori si sono resi disponibili per accompagnare gli studenti interessati alla piscina del paese, e, dopo la cena delle 20:00, anche alla sala giochi per un po’ di svago.

In quota con la vista del monte Palabione

In quota con la vista del monte Palabione

L’impressione generale degli studenti è stata molto positiva, sia per quelli che avevano già esperienza con lo sci, sia per i “prima neve” che in poco tempo sono riusciti a prendere confidenza con questo sport.

Anche i professori hanno espresso la loro approvazione riguardo al comportamento complessivo tenuto dagli studenti. Possiamo quindi dire che è stata proprio un’esperienza esaltante.

Dario Bella e Luca Calzetta




Olimpiadi di Robotica

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Sabato 11 e Domenica 12 Gennaio si sono tenute le qualificazioni delle olimpiadi di robotica tra varie scuole, competizione riuscita nel vasto programma della fiera dell’elettronica di Modena.

La nostra scuola è stata rappresentata dagli studenti Chiesa Federico, Mottinelli Marco, Bergamini Manuel, Gnaccarini Andrea, Bulgarini Dennis, Nemanja Milosevic, Tirelli Alessio, Bendini Alberto, Jones Joshua e Zappettini Omar, alunni della classe 5ªC indirizzo elettronico, che, accompagnati dal professore Strano Salvatore, hanno partecipato alle gare in programma.

La competizione prevedeva 4 diverse prove di programmazione: il labirinto, il segui-linea, il robo-calcio e il mini-sumo. Inoltre bisognava presentare un progetto volto a migliorare la vita a persone con disabilità. L’idea da noi sviluppata è un gioco per persone non-vedenti che consiste in un labirinto in cui le direzioni nelle quali è possibile muoversi vengono comunicate al giocatore attraverso l’assistente vocale di Windows. La parte di programmazione è stata pensata e scritta da Singh Jaspinder, studente della classe 5°C indirizzo elettronico, mentre la parte hardware è stata sampata e realizzata a scuola.

Il calendario della manifestazione prevedeva le diverse gare distribuite nell’arco dei due giorni, tra una gara e l’altra, era previsto un intervallo di 2-3 ore per permettere alle diverse squadre delle singole scuole di mettere a punto i rispettivi progetti in previsione della gara successiva.

I risultati ottenuti ci hanno permesso di classificarci al primo posto e di conseguenza la vittoria sottolineata dai complimenti ricevuti dagli organizzatori. Questo risultato ci permetterà di partecipare alle gare nazionali in programma a Forlì il 2 e 3 Maggio prossimi.

Si ringrazia la dirigente scolastica Battaglia Stefania per averci dato l’opportunità di partecipare alle olimpiadi di robotica.

Federico Chiesa




Escursione Pasubio 2019

Il gruppo alla partenza

Il gruppo alla partenza

Il 14 e il 15 ottobre 2019, una cinquantina di studenti appartenenti alle classi 5ªB, 5ªC e 5ªM, accompagnati dai docenti Ardesi, Guerra, Masetti e capitanati dal prof. Bandera, hanno affrontato l’impegnativa ma entusiasmante escursione sul Monte Pasubio, là dove durante la Grande Guerra era il fronte con l’Austria. Partiti dalla sede del nostro Istituto la mattina del 14 ottobre, con qualche problema dovuto alla lentezza dell’autobus, si raggiunge prima Schio e poi Valli del Pasubio, quindi si cambia mezzo con un paio di navette da 20 posti in località Ponte Verde per arrivare a Bocchette di Campiglia, dove inizia il trekking con la “Strada delle 52 gallerie”.

Ingresso della prima delle 52 gallerie

Ingresso della prima delle 52 gallerie

Il cammino sul fianco della montagna fra una galleria e la successiva

Il cammino sul fianco della montagna fra una galleria e la successiva

Percorsi i 7 km e saliti i 900 m di dislivello della strada realizzata sul versante sud del Pasubio durante la I Guerra Mondiale per rendere sicuri i convogli di rifornimenti per le truppe arroccate al fronte sul Dente Italiano, si arriva al rifugio intitolato al Generale Achille Papa, dove il nostro gruppo si ristora con il pranzo al sacco, godendo di momenti di sole e aria frizzante che il primo giorno di escursione ci ha riservato.

L'ultima galleria con in vista il rifugio Achille Papa

L’ultima galleria con in vista il rifugio Achille Papa

Dopo la breve pausa, il gruppo riparte in direzione nord per salire verso il fronte, lasciando sulla sinistra cima Palon e arrivare, dopo 8 km di marcia in quota spesso lungo le trincee scavate nella roccia, al secondo rifugio, il Vincenzo Lancia, oggi trentino ma, all’epoca della Guerra, territorio del nemico Austriaco.

Il panorama in prossimità della "Selletta di Comando"

Il panorama in prossimità della “Selletta di Comando”

I resti della trincea lungo il fronte

I resti della trincea lungo il fronte

Il trekking prosegue lungo la trincea per scendere verso il pianoro che conduce al rifugio Lancia

Il trekking prosegue lungo la trincea per scendere verso il pianoro che conduce al rifugio Lancia

Il rifugio Vincenzo Lancia in territorio Austriaco (ora trentino)

Il rifugio Vincenzo Lancia in territorio Austriaco (ora trentino)

Raggiunto il rifugio si può finalmente riposare: i ragazzi si sistemano negli stanzoni preparati per la notte e si scende per la cena.

Un momento di convivialità al caldo dell'accogliente rifugio trentino

Un momento di convivialità al caldo dell’accogliente rifugio trentino

Il giorno successivo si riparte per il percorso di ritorno, di nuovo verso il rifugio Papa, ma questa volta sulla cresta del Monte Pasubio. Il tempo non è bello come il giorno precedente: una pioggerella fina, spinta da venti freddi che salgono il fronte sud della montagna e una nebbia a volte insistente ci accompagnano lungo tutto il percorso di 8 km fino al rifugio Papa. Raggiunta “Bocchetta delle Corde” a 1900 mslm, si inizia a salire sul Monte Roite (2144 mslm) per percorrerne la cresta e la trincea che la delinea in un trekking di saliscendi fino al “Dente Austriaco” (2203 mslm) e al “Dente Italiano” (2220 mslm). Entrati nella galleria “Achille Papa”, ormai in territorio Italiano, si sbuca proprio sulla cima Palon a quota 2232 mslm.

Il percorso in cresta sul Monte Roite

Il percorso in cresta sul Monte Roite

Verso il fronte e i "Denti"

Verso il fronte e i “Denti”

Una breve sosta e poi si scende verso il rifugio dove la pioggia si fa più insistente e ci costringe a rifugiarci proprio nella 52ª galleria per il pranzo al sacco. Finita la sosta anche la pioggia allenta la morsa e il cammino riprende per l’ultima tappa di quasi 10 km: la “Strada degli Eroi” che scende con una lunga serpentina il fianco del monte Pasubio, per lo più in territorio oggi trentino, fino al passo di “Pian delle Fugazze”, dove il pullman per il rientro a Lonato ci attende.

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La mappa del percorso: in rosso l'andata e in blu il ritorno. Nel riquadro le altimetrie (clicca per ingrandire)

La mappa del percorso: in rosso l’andata e in blu il ritorno. Nel riquadro le altimetrie (clicca per ingrandire)




Competizione di matematica: Coppa Junior

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Siamo arrivati PRIMI!

Cioè, per dire come stanno le cose, la squadra della nostra scuola si è piazzata sesta, MA siamo stati i primi classificati tra gli Istituti Tecnici della nostra Provincia che hanno partecipato alla fase distrettuale della “Coppa Junior”.

Dodici le scuole bresciane che, Martedì 17 dicembre, si sono presentate al Liceo “Leonardo” di Brescia per questa importante competizione di matematica a squadre riservata al primo biennio delle scuole secondarie di secondo grado, organizzata dalla Kangourou Italia, in collaborazione con il Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Milano e con il Liceo Scientifico Leonardo di Brescia.

Ciascuna scuola era rappresentata da una propria squadra, composta da 7 ragazzi che si sono cimentati nella risoluzione di 15 quesiti di tipo logico-matematico, nel tempo di 75 minuti.

Ai primi posti si sono classificate le squadre di cinque Licei Scientifici presenti alla competizione e, dopo di questi, al sesto posto e prima tra gli Istituti Tecnici, si è classificata la squadra del Cerebotani.

Ottima, senza ombra di dubbio, la prestazione dei nostri ragazzi, che hanno saputo organizzarsi e confrontarsi al meglio durante tutta la gara, con particolare attenzione alla scelta del quesito jolly (non facile) e alla sua successiva risoluzione, che ha fruttato ben 116 punti.

Un plauso, dunque, ai nostri ragazzi che hanno saputo far bene!

Eccola, dunque, la bella squadra del “Cerebotani” che ha conseguito questo bel risultato: Casari Michele, Capitano (2A); Mottinelli Matteo, Consegnatario (2E); Donato Alfonso (2A); Scudella Nicholas (2C); Masciali Luca (2E); Comito Christian (1J) e Zhao Danny (1J).




Settima edizione del “Volo tra le righe”, a.s. 2019-2020

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Senza farsi attendere, arriva anche quest’anno l’edizione del “Volo tra le righe”: il concorso che premia tutti i giovani lettori e le giovani lettrici. Si parla della settima edizione quest’anno, ed è, per il nostro Istituto, il quarto anno consecutivo di partecipazione, dopo tre anni di vittorie da parte dei nostri studenti. La referente del progetto è la prof.ssa Miria Dal Zovo.

Le regole del concorso sono semplici: possono partecipare tutti i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 14 e i 21 anni. Ogni partecipante legge almeno tre libri, tra quelli proposti, e produce un elaborato di una categoria: artistica, letteraria, tecnico-espressiva e, a partire da quest’anno, fotografica. Questo verrà valutato da una commissione, la quale stabilirà, infine, i vincitori.

Non è tutto qui. Durante il percorso di lettura e produzione (che intercorre tra Ottobre ed Aprile) vengono organizzati incontri formativi con gli autori di alcune delle opere proposte per la lettura. Questo aiuta gli studenti partecipanti a entrare meglio a contatto con le realtà dei libri, soprattutto per la possibilità di porre delle domande in modo diretto agli scrittori e alle scrittrici.

Proprio grazie a questa opportunità, In data 23 Ottobre, i giovani lettori hanno partecipato al primo evento di quest’anno, incontrando Marco Magnone, insegnante e scrittore di narrativa per ragazzi, presso la “Casa del giovane” di Castiglione delle Stiviere.

L’autore, invitato per il suo contributo alla raccolta di storie “La Fuga”, ha descritto in modo autobiografico la vita di uno scrittore, sottolineando che lui, seppur stando sul divano di casa, lavora come se fosse in un ufficio, dedicando otto ore al giorno alla creazione dei suoi racconti.

L’incontro, a detta dei ragazzi molto coinvolgente, non sarà di certo l’ultimo per questa settima edizione. Il prossimo appuntamento, infatti, è fissato per Mercoledì 20 Novembre.

Questa volta a parlare sul palco non sarà un insegnante, bensì un esploratore, laureato in Scienze Naturali e che si occupa di educazione ambientale. Stiamo parlando di Giuseppe Festa, che presenterà il libro “I figli del bosco”, proposto dalla commissione annuale insieme ad altri ben tredici libri. Ulteriori incontri con altri autori attendono i nostri studenti per arricchire il loro percorso di elaborazione.

Michael Saccone

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Una mattinata speciale

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La mattina del 23/10/2019, io, la mia classe e i miei professori ci siamo recati al Duomo di Lonato per visitare una mostra riguardante la povertà del mondo e avente il nome di: “Il mondo visto da un’altra prospettiva”. Questa mostra ci è stata illustrata da Camilla, una missionaria brasiliana, che ormai da anni vive in Italia e va spesso nelle zone più povere del mondo per dare una mano, soprattutto ai bambini più poveri che soffrono e vivono in condizioni misere. nel corso di questa mostra ho visto diversi banner e istallazioni, grazie ai quali sono riuscito a comprendere meglio ciò che veniva spiegato. La prima cosa che ci ha mostrato Camilla, è stato un banner dove c’era scritto di “cambiare lente” e guardare il mondo da un’altra prospettiva: quella dei poveri e della giustizia , ci ha spiegato anche la differenza tra il cibo che mangiamo loro. Addirittura in un intero giorno,si devono accontentare d’un piatto di riso e fagioli, che però non contiene calorie sufficienti per affrontare un intera giornata. Altra cosa che ci ha raccontato, e che hanno a disposizione un dollaro e ventisei centesimi al giorno, e se vogliono altro cibo si recano in discarica. Riguardo i bambini soldato invece ci ha detto che loro vengono rubati nei villaggi e vengono addestrati con le armi da fuoco perché più agili e veloci ad imparare. Un’altra grossa esigenza presente nelle zone sottosviluppate del pianeta,è la mancanza d’acqua,una donna per prendere un po’ d’acqua deve camminare per otto ore, anche se l’acqua che prende è la stesso sporca e in grado di causare malattie. Tra le cose che mi hanno maggiormente colpito ci sono:

  • l’enorme differenza tra i ricchi e i poveri che va sempre a crescendo,
  • i problemi legati all’acqua e agli sprechi.

Se lasciamo un rubinetto aperto per un minuto, sprechiamo dieci litri d’acqua, se tiriamo lo sciacquone del water, sprechiamo più acqua di quanto un bambino del Burkina Faso ne beve in un mese. Più di 4000 bambini al giorno muoiono per malattie legate all’acqua.

L’ultima cosa che abbiamo visto e mi ha colpito molto è stata un’immagine delle Favelas, che erano separate da un muro con un Hotel a 5 stelle, a riguardo Camilla ha detto questa frase:

“Noi non abbiamo il coraggio di girarci perché pensiamo solo a noi stessi e la ricchezza che abbiamo perché non ci interessa ciò che c’è dall’altra parte”.

Questa frase è un po’ la morale della mostra che ci invita ad osservare il mondo dalla parte dei poveri, e dei bisognosi, e non pensare solo al nostro egoismo, è stata molto costruttiva ed interessante ha sensibilizzato su temi molto importanti che vengono “un po’” sottovalutati.

Gioele Crivillaro, 1^F

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Gara di ponti di spaghetti

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Nelle scuole superiori tecniche e nelle università dell’America settentrionale sono diffuse gare tra studenti per la costruzione di modelli di ponti utilizzando solo pasta e colla. I modelli da record mondiale arrivano a reggere pesi di oltre 300 kg forza-peso utilizzando solo 1 kg di spaghetti.

Anche noi studenti della 4ªM abbiamo provato a cimentarci in questa sfida.

La gara di ponti della 4ªM si è tenuta nel laboratorio di macchine fluido, nelle prime due ore del 28/10/2019, coordinata dal prof. Mazza e dal prof. Rossi.

La sfida prevede due sole regole (già ridotte rispetto alle originali): la prima impone una lunghezza minima di 50 cm e la seconda un peso massimo di 400 g.

La gara si è svolta in tre parti. La prima prevede la pesatura del ponte e la verifica della lunghezza minima. Nella seconda parte è necessario spiegare il procedimento di costruzione e il tempo impiegato. Nella terza parte occorre verificare la resistenza: il ponte viene appoggiato fra due banchi e sotto viene attaccato un peso da 500 g più alcuni dinamometri che da poter tirare a mano.

Relazione alla materia

Per costruire il ponte abbiamo dovuto studiare le forze applicate, le reazioni vincolari, la trazione e la compressione nei punti più critici dei ponti.

I vincitori della competizioine sono il prof Rossi, il cui ponte ha retto 17,5 Kg forza-peso, seguito dagli studenti Verzeletti, Merola e Maccaboni.

La gara si è dimostrata divertente e impegnativo, permettendoci di sperimentare come i materiali nelle costruzioni statiche debba essere distribuito con logica di ottimizzazione sia del peso che della resistenza.

Andrea Rezzola e Andrea Lorenzoni,  4ªM