Occorre scegliere l’audacia della speranza!

Il 17 di novembre si è tenuta la ricorrenza annuale della “giornata dello studente” nella quale i gruppi classe di terza e quarta quadriennale sono partiti per un viaggio . La prima tappa di questo viaggio è stata la città di Loreto dove siamo stati accolti nella Basilica della Santa Casa(che secondo la tradizione è la Santa Casa di Nazareth dove visse Gesù), questo è il luogo dove abbiamo acceso la fiamma della speranza che ci ha guidato poi per tutto il viaggio. Dopo un breve pasto siamo subito ripartiti con destinazione Assisi luogo natale di San Francesco. Lì abbiamo incontrato il vicario generale Mons. Jean Claude Kossi Anani che ci ha guidati nella visita alla chiesa di Santa Chiara e di San Francesco. Successivamente abbiamo partecipato ad un incontro con Antonio Caschetti, coordinatore per l’Italia sulla formazione e l’accompagnamento degli Animatori del movimento Laudato si’. La sera siamo stati accolti in convento dove le suore ci hanno ospitato a dormire. La mattina seguente siamo partiti per la scuola di Barbiana di Lorenzo Milani e abbiamo affrontato un tratto di 3 km a piedi chiamato cammino della costituzione. Arrivati alla scuola di Lorenzo Milani abbiamo ascoltato la testimonianza del signor Palmiro il quale ci ha deliziato con dei racconti su Don Milani ,abbiamo poi fatto visita alla classe e al laboratorio dove Don Milani insegnava e anche alla tomba di Lorenzo Milani. Infine sulla strada del ritorno abbiamo fatto visita alla casa di Giotto nel comune di Vicchio alla scoperta del poeta e del ‘Beato Angelico’.

-Andrea Simonetti e Fabio Doleni – 4Q

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Uscita 4F Verona

Noi della 4F, accompagnati dal prof. Quaini, la mattina del 25 novembre, ci siamo recati presso il Festival della Dottrina Sociale a Verona. L’uscita è stata divisa in 3 parti: nella prima il professor Oreste Bazzichi ci ha parlato dell’economia in relazione alla storia dei frati francescani, con l’ausilio di tredici pannelli, presenti lo scorso anno scolastico nell’aula magna della nostra scuola. Successivamente ci siamo recati nella sala verde del festival dove, tramite l’ausilio di un paio di cuffie, abbiamo assistito ad una conferenza dell’associazione San Giuseppe Imprenditore, nella quale vari imprenditori hanno parlato delle loro storie, soffermandosi sul fallimento personale legato a quello delle proprie aziende. Ora l’associazione fornisce aiuto per ripartire alle aziende in difficoltà. Infine abbiamo partecipato ad un incontro con Don Alberto Ravagnani che, partendo dallo spunto della storia di Edoardo (un modello in rapida ascesa), ci ha insegnato come sia possibile riprendere in mano la nostra vita attraverso un percorso vocazionale. Infine, ha parlato della fraternità e delle opportunità offerte dagli oratori, e risposto ad una serie domande del pubblico a cui hanno partecipato attivamente anche alcuni nostri compagni di classe. La mattinata è stata utile per iniziare a pensare alla progettazione della mostra ed alle conferenze dei relatori che decideremo di invitare nella nostra scuola.

 

Ecco i link ai video delle varie conferenze tenute:
https://www.youtube.com/watch?v=b6KXQ08CIdo
https://www.youtube.com/watch?v=xgOWjbXg_SE

 

Per visualizzare un breve articolo sull’economia fraterne premere qui.

 

Andrea Bettinzana – 4F
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Uscita scolastica presso Monte Pasubio

Il 26 ottobre 2023, la nostra classe 5F, insieme ad altre classi di quinta, si è avventurata in questa straordinaria escursione che ci ha regalato emozioni uniche. La giornata è iniziata presto, alle 6:00 del mattino, quando abbiamo preso l’autobus dalla scuola. Dopo un viaggio di circa tre ore, siamo arrivati all’entrata delle famose 52 gallerie del Pasubio. Questo luogo storico è stato teatro di eventi significativi durante la Prima Guerra Mondiale, e camminare attraverso queste gallerie ci ha fatto sentire parte di una storia più grande. La salita è stata impegnativa, ma con il supporto dei nostri professori e l’incoraggiamento reciproco, siamo riusciti a superare ogni ostacolo. Lungo il percorso, abbiamo ammirato dei “blocchi” di cemento che contenevano mine, pronte ad essere utilizzate in caso di attacco austriaco. Abbiamo anche notato i segni sui muri, che riportavano i nomi delle persone che avevano perso la vita durante il tragitto inoltre c’erano anche dei cannoni e dei loro buchi di posizionamento lungo il percorso, testimonianza della dura battaglia che si è svolta sulle montagne durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo diverse ore di camminata, siamo finalmente arrivati al rifugio Achille Papa, intorno a mezzogiorno. Qui abbiamo potuto riposare e mangiare il pranzo godendo della vista mozzafiato delle montagne circostanti. La discesa è stata meno impegnativa rispetto alla salita, ma comunque non priva di sfide. Abbiamo avuto l’opportunità di tagliare per i sentieri nel bosco, che ci hanno permesso di risparmiare tempo e di godere ancora di più dell’esperienza. L’escursione ha contribuito a rafforzare i legami tra noi studenti, oltre che con i nostri insegnanti che ci hanno guidato con pazienza lungo il percorso. Ci ha anche spinto a riflettere sulle nostre future scelte scolastiche e professionali, rendendoci consapevoli dell’importanza della collaborazione e della resilienza. Nonostante le sfide incontrate lungo il percorso, l’esperienza è stata senz’altro unica e indimenticabile. È stata un’opportunità per crescere sia personalmente che accademicamente, e ha contribuito a sviluppare una prospettiva più ampia sulla vita e sulle nostre aspirazioni future. Ci ha anche insegnato a essere consapevoli della nostra storia e a valorizzare il patrimonio culturale che ci circonda. Riflettendo sull’esperienza al Pasubio, ci siamo resi conto di come eventi storici simili in luoghi lontani come le gallerie di Bhimbetka in India e il complesso sotterraneo di Ksar of Ait-Ben-Haddou in Marocco possano condividere tracce simili di storie di coraggio e sacrificio. Questi esempi ci hanno fatto capire che la storia e la determinazione umana non conoscono confini, ispirandoci a rispettare il passato mentre ci prepariamo per il futuro. In conclusione, l’esperienza al Pasubio è stata impegnativa per alcuni di noi, ma è stata comunque un’esperienza incredibile che ha lasciato un’impronta duratura nelle nostre menti e nei nostri cuori. Siamo grati per questa opportunità e speriamo che esperienze simili ci aiutino a crescere come individui e a comprendere meglio il mondo che ci circonda.

-Singh Sukhdip, Rida Ezaoaoui – 5F

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A lezione di ambiente insieme agli studenti

Il 19 ottobre scorso, un gruppo di quattro studenti appartenenti alla classe 5H del nostro istituto ha avuto l’onore di presentare un’elaborata ricerca presso l’Istituto Tartaglia-Olivieri di Brescia, nell’ambito del XXIV Congresso Provinciale di Educazione Ambientale. Il loro lavoro ha approfondito l’importante tematica dell’economia fraterna, argomento affrontato nell’anno precedente. Con l’appoggio di Fra felice Autieri si è potuto fare un collegamento tra economia fraterna e francescanesimo, mentre Stefano Rozzoni ha esposto il significato dell’economy di Francesco in relazione a contesti internazionali. Questo congresso, incentrato sulla promozione di pratiche ecosostenibili, ha esplorato questioni di primaria importanza come l’economia circolare, volta a limitare gli sprechi e a promuovere una gestione responsabile delle risorse. In aggiunta, sono stati esaminati progetti di educazione ambientale, con particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso strategie concrete e orientate al cambiamento. Il quartetto di studenti, composto da Gamba Davide, Hussain Umar, Piccinelli Francesco e Sgroi Fabrizio ha presentato le proprie conclusioni, arricchendo la discussione con approfondimenti e riflessioni. In fine l’accompagnamento della dirigente scolastica Angelina Scarano e del professore di IRC, Giovanni Quaini, hanno conferito ulteriore autorevolezza e supporto all’esposizione degli studenti. Da segnalare l’apporto di un gruppo di ragazzi della scuola Bazoli Polo accompagnati dal professore Sitta. Questo evento non solo testimonia l’impegno degli studenti verso tematiche di cruciale rilevanza, ma sottolinea anche la loro capacità di contribuire in modo significativo al dibattito pubblico su questioni ambientali cruciali. La speranza è che le idee e le proposte emerse durante questa presentazione possano ispirare ulteriori iniziative volte a promuovere una consapevolezza sempre più diffusa in merito alla sostenibilità ambientale.

Piccinelli Francesco – 5H 

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Semestre in Canada

Sono Matteo Botturi, ho 18 anni e quest’anno frequento la 5F in questo Istituto.

L’anno scorso mi sono imbattuto in un’esperienza che mi ha cambiato e mi ha fatto crescere: studiare per un semestre all’estero.

Per la precisione ero in Canada, vivevo in un paesino di nome Powassan e andavo a scuola in una città vicina di nome North Bay.

 

Sono arrivato in Canada il 02/02/2023 a Toronto (partendo da Malpensa con scalo a Francoforte) alle 16:20, ho partecipato a qualche giorno di orientamento lì nella capitale dell’Ontario, in cui ci hanno mostrato alcune cose fondamentali da sapere per vivere in quella provincia.

Due giorni dopo (il 04/02) ho aspettato in aeroporto altri studenti che dovevano arrivare da altri paesi del mondo, per poi prendere una navetta che ci avrebbe portati alla nostra destinazione finale (che per me era Powassan) la sera stessa.

Quando siamo arrivati nel punto di ritrovo, c’era già la mamma ospitante ad aspettarmi, sono salito sulla sua auto e ci siamo diretti verso casa. La sera ero molto stanco per esser stato tutto il giorno in aeroporto, tant’è che sono andato subito a letto.

La mia famiglia ospitante era composta dalla mamma Vanessa, il papà Jonathan, il figlio Logan (di 8 anni), la figlia Mikayla (di 4 anni).

La loro casa si trovava all’interno di un bosco, molto lontana dal centro abitato; per quattro mesi siamo stati immersi nella neve. Mi è capitato di vedere delle alci vicino a casa.

I rapporti con la famiglia erano un po’ difficili, però alla fine è andato tutto bene. I ragazzi erano super affettuosi e infatti quando me ne sono andato erano molto tristi.

La scuola canadese è molto diversa da quella italiana. Le differenze più importanti sono:

  • a scuola c’erano tantissime fontanelle dell’acqua per riempire le borracce
  • dovevamo usare un’uniforme a scuola
  • arrivavo a scuola alle 8:25 circa e potevamo subito entrare a scuola e andare in mensa o in biblioteca a chiacchierare, fare alcuni compiti o ripassare
  • essendo in una scuola cattolica quando iniziavano le lezioni c’era una preghiera e poi l’inno canadese
  • ogni lezione durava 1h 15’ e poi tra una lezione e l’altra c’erano cinque minuti per cambiare aula e riposarsi
  • 50’ di pausa per pranzare
  • si lavorava tanto a scuola e di meno a casa
  • quattro materie al semestre che si ripetono tutti i giorni scelte dallo studente
  • per partecipare alla graduation (la nostrà maturità) bisogna avere un numero di crediti minimi obbligatori e altri facoltativi (alla fine di ogni semestre se si supera una materia, ovvero si ha più del 50% di media ponderata di tutte le verifiche nella materia, si ottiene il credito in quella materia)
  • se si va male in una materia non si perde l’anno o il semestre, ma solo la materia che, se è una di quelle obbligatorie per la graduation, bisognerà ripetere
  • i professori sono sempre disponibili durante il pranzo per ripassare per esempio un argomento che non hai capito
  • le loro superiori durano in media 4 anni (dal 9° al 12°), però ci si può maturare più in fretta o più lentamente
  • non esistono esami finali alla fine della scuola ma solo esami ogni fine semestre nelle varie materie che uno ha studiato

 

La mia giornata era molto ripetitiva: prendevo lo scuolabus alle 7:38, alle 8:00 cambiavo scuolabus e prendevo quello per la scuola, arrivavo a scuola alle 8:25 e andavo in mensa a chiacchierare con alcune amiche; alle 8:45 andavo in classe, alle 8:50 si pregava e si ascoltava l’inno nazionale, alle 8:55 iniziava la prima lezione (che per me era Geography: Physical Processes and Disasters); alle 10:10 uscivo dall’aula e alle 10:15 iniziava la seconda lezione (Information Tecnology: Introduction to Computer Science) fino alle 11:30; alle 11:35 iniziavo la terza lezione (Business: Financial Accounting Foundamentals); alle 12:50 finiva la lezione e iniziava il pranzo, durante il quale chiacchieravo con le mie amiche oppure andavo a ripassare qualche lezione; poi alle 13:45 iniziava l’ultima lezione (Chemistry) fino alle 15:00 quando finiva la giornata scolastica. Nel pomeriggio si potevano fare delle attività extrascolastiche, ma abitando molto lontano dalla città in cui era situata la scuola, non potevo partecipare, perché dovevo prendere lo scuolabus alle 15:15; alle 15:45 cambiavo bus e arrivavo a casa alle 16:00. Facevo due orette di compiti, chattavo con amici o chiamavo la mia famiglia in Italia, per poi alle 18:00 andare a cena. Quando finivamo la cena giocavamo quasi sempre ad un gioco in scatola io, la mamma e il figlio maggiore, per poi andare a letto alle 21:00 circa.

Ho avuto modo di partecipare alla graduation (senza però prendere il diploma perché ho fatto solo un semestre) e al Prom ed è stato bellissimo.

Grazie a questa esperienza sono cresciuto e mi sento molto più maturo di quando sono partito.

Matteo Botturi

Casa Famiglia Graduation Prom




Esami professori neoimmessi in ruolo

Foto dei professori neoimmessi in ruolo.

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Un modello da imitare e che guarda all’Europa – Bresciaoggi

Italia-Germania andata e ritorno, con vista sull’Europa: è la sintesi del «modello duale» tra scuola e aziende che vede nell’esperienza tedesca l’esempio da seguire, ma che se la cava bene anche a Brescia e in Lombardia. Motivo per cui non poteva mancare la visita dell’ambasciatore Viktor Elbling all’Itis Cerebotani di Lonato, fulgido esempio nostrano del fatto che, se la domanda è buona (da parte delle aziende), altrettanto lo è l’offerta (della scuola). Elbling ha incontrato i 25 ragazzi del secondo e ultimo anno dell’ITS, l’Istituto tecnico superiore che si conclude con il diploma in Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici: a Lonato in 5 anni sono già stati formati e diplomati più di 100 studenti, anche ragazze, con un tasso di occupazione del 98% (il 2% che resta non è che non trova lavoro, semplicemente si iscrive all’università). «Il modello tedesco funziona anche in Austria e in Svizzera – ha precisato l’ambasciatore – e si fonda sull’idea di aprire un canale di formazione e di occupazione per i più giovani verso il mondo manifatturiero, per prepararli adeguatamente e avvicinarli il prima possibile a una carriera in azienda. Un sistema efficiente: in Germania ogni anno più di 500mila ragazzi passano dalla scuola all’industria. La Lombardia è terreno ideale per replicare questa esperienza». Modello teutonico dal sapore bresciano: a Lonato, grazie a Feralpi, è attivo un gemellaggio scolastico – tra l’Itis Cerebotani e il BSZ Berufsschulzentrum di Riesa, Sassonia – ma che è anche gemellaggio istituzionale tra i due municipi. «La partnership è nata attraverso l’erogazione di borse di studio – spiega Antonio Cotelli, direttore Risorse umane di Feralpi Group – per poi evolvere con un progetto di apprendistato fino a diventare, grazie a Erasmus+, un connettore tra Italia e Germania, a Riesa, dove Feralpi ha le principali sedi produttive. In Feralpi scorre sangue italo-tedesco: dei 1.900 dipendenti del gruppo, 750 sono in Germania». La Feralpi Stahl in Sassonia è l’eredità viva di una storica azienda metallurgica aperta dal 1843 e chiusa negli anni ’90: nel 1992 la Feralpi ha acquisito e ricostruito lo stabilimento, la prima (nuova) colata è del 1994, la storia è anche un documentario «Steel Reborn» in onda su Amazon Prime. Nel dibattito anche la «connessione» tra Germania e Italia sulla produzione di microchip: la multinazionale Intel investirà 10 miliardi per produrre microchip a Magdeburgo, altri 4,5 miliardi per uno stabilimento a Vigasio, Verona. «Stiamo vivendo un periodo – ha detto ancora Elbling – in cui le grandi aziende sono tornate a investire in Europa. Non è una novità che tante aziende (anche tedesche) scelgano di investire in Germania e in Italia: siamo i Paesi più industrializzati del continente. La sfida è continuare a investire nelle nuove tecnologie e nei nuovi assetti industriali: allo stesso tempo, dobbiamo formare i giovani che prenderanno parte a questa transizione tecnologica». Passando (magari) anche dall’Itis Cerebotani, che oggi accoglie più di 1.400 iscritti: «Siamo fortunati perché il territorio ci permette collaborazioni con aziende importanti – il commento della dirigente scolastica Angelina Scarano –. La nostra è una scuola impegnativa ma che vive di queste collaborazioni, fondamentali per intercettare le esigenze dei giovani nel mondo del lavoro». Per dirla con le parole di Raffaele Crippa della Fondazione ITS: «Non sono più i ragazzi che cercano lavoro, ma è il lavoro che viene a cercare i ragazzi».

Scuola e aziende: l’esperienza tedesca è l’esempio da seguire

Alessandro Gatta – Bresciaoggi




Premiazione e saluti classi quinte e quarta quadriennale 7 giugno

Lode al merito, emozioni e ricordi hanno inondato mercoledì mattina l’Aula Magna dell’Istituto Cerebotani dove per volontà della dirigenza e della funzione strumentale Studenti è stato organizzato un doppio momento celebrativo. L’intento era proprio quello di rendere merito ai numerosi studenti che si sono distinti, durante l’anno scolastico, in competizioni e progetti portando alto in nome del Cerebotani oltre i confini scolastici. In particolare hanno calcato il palco dell’aula magna raccogliendo il plauso di tutti i presenti i seguenti studenti: Filippo Garrido, Nicolò Cerpelloni, Davide Verzini e Alessandro Lucillo Sponda della classe 5^G vincitori del Concorso “FIP” effettuato presso l’azienda OMB Saleri di Brescia; nel concorso letterario “Volo tra le righe” Perini Gregorio e Cella Lorenzi di 4E I nella categoria letteraria, Tavelli Davide e Grab Alex di 4E nella categoria espressiva, Della Maestra Michele di 2E e Poli Alessandro di 2B nella categoria book trailer; nel Concorso bandito dalla Fondazione del Vittoriale De Gennaro Marco, Casari Michele, Baur Federico, Bertazzoli Mattia di 5A, Marai, Padovani, Imbriani, Scarfone, Agui, Abdouh di 5DF, Sponda Alessandro e Saetti Filippo di 5G, Bertella S., Ichim E., Turchi A., Vecchia M. di 5H, Speranza D., Pitscheider M., Zenegaglia L., Papa L., Garagna E., Haddoumi Y. Grab A., Tavelli D. di 3E-4E, infine Stefano Console e Pietro Mabiaioli di 4Q. Numerosi anche gli studenti che hanno ottenuto le Certificazioni Linguistiche Cambridge C1: Lorenzo Papa di 3E, Gregorio Perini di 4E, Arici Giorgio di 3J, Bordignon Chiara di 5L, Cominelli Diego di 4J, Falcone Nicola di 4Q, Fiorin Filippo di 4B e Talukder Mahdin di 4H. Nell’ambito del Concorso Hackathon “Da Vinci4.0″ si sono distinti Badinelli Nicolò, Console Stefano e Carboni Andrea di 4Q, Alex Grab e Davide Tavelli di 4E, Karanpreet Singh, Mouad Lahlal, Erik Van Heugten di 4I, Chiarini Marco di 4CD, Danny Zhao di 4E.Applausi anche per il vincitore della Borsa di Studio Fondazione BPER Bank Mabiaioli Pietro di 4Q. Nell’ambito del Concorso Tecnicamente promosso dall’agenzia Adecco hanno primeggiato Elisa Capuano e Marta Celle di 5L, Andrea Donato, Erica Mascoli e Karan Singh di 5K, mentre nel progetto Automotive Challenge presso l’azienda AQM di Provaglio d’Iseo che ha coinvolto la 5M si sono distinti Andrea Bertini, Gonzalez Astor Narada, Khtibari Salah. A tutti loro è andato il plauso della dirigente scolastica, dei professori e dei compagni con cui hanno condiviso impegno e gioia. Non è mancato poi l’augurio della dirigente scolastica a tutte le quinte, presenti in aula, in vista degli esami di maturità; alla sua voce si è aggiunta quella di tutti i docenti presenti. A coronamento della mattinata di condivisione non sono mancati gli interventi degli studenti che hanno ricordato i momenti più significativi trascorsi in questi cinque anni e ringraziato i docenti.

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prof.ssa Melania Isola




Ultimo giorno di scuola

Il giorno 08 giugno si è svolto presso il Palazzetto dello Sport l’ultimo giorno di scuola sviluppato con la proposta di diverse attività: musica, pallavolo, calcio, beach volley, corsa ad ostacoli e tante altre. Si ringrazia la Dirigente prof.ssa Angelina Scarano, per avere permesso questo momento gioioso e simpatico, dove tutti i componenti della scuola sono stati coinvolti. E’ stata, altresì, l’occasione per premiare il nostro gruppo sportivo, che si è distinto in diverse discipline, conquistando i primi posti nelle gare affrontate. sia a livello nazionale che regionale. Un grazie speciale al Dipartimento di Scienze Motorie per l’impegno profuso così da ottenere questi pregevoli risultati. Quale Direttore del Giornalino della Scuola desidero ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione dello stesso. Dagli studenti editors, ai ragazzi e docenti presenti in questo progetto con i loro articoli. Ora, è tempo di “Vacanza” dal latino vaco: “Libero da qualsiasi cosa per dedicarmi a qualcosa d’altro”…magari a quelle passioni e a quegli interessi a cui non ci si può dedicare durante l’anno; per seguire quello che si è già incontrato; per essere provocati da ciò che si rende curioso e che vale ricercare; per comprendere cosa ci sta veramente a cuore; per sentirsi più responsabili verso se stessi e verso gli altri.

p.s. Nell’antichità greca, “schola” era “il luogo in cui si trascorreva il tempo libero”, fuori da guerre o fatiche quotidiane, leggendo o filosofeggiando. Cambiano i significati, l’importante che quello della SCUOLA abbia sempre come scopo quello di sostituire una mente vuota con una aperta. BUONA VACANZA A TUTTI!

Lo scopo della scuola è quello di trasformare gli specchi in finestre. Sydney J. Harris

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Prof. Domenico Marchione




VIAGGIO DI ISTRUZIONE ALLA FERRARI E ALLA PAGANI

Il 17 Aprile si è svolta una gita per le classi 5^A, 4^A, 4^B, 4^M per ammirare alcuni esempi di eccellenza ingegneristica realizzati da alcune delle più note e rispettate case automobilistiche. Dopo la partenza dal nostro istituto alle 7:30 di mattina, la prima tappa si è svolta a Modena al museo Enzo Ferrari. Qui abbiamo potuto osservare l’evoluzione del marchio Ferrari dalla sua creazione, con la Ferrari 125 S, fino ai suoi modelli più recenti, come la Ferrari Purosangue. Era presente una vasta gamma di modelli, da quelli adibiti alla circolazione su strada a quelli da pista. La maggior parte delle auto presenti montava un motore V 12, ma non mancavano anche i grandi V 8 come la Ferrari 408 4RM e la famosa Ferrari F 40. Una seconda parte della visita era destinata all’osservazione di un’esposizione riservata ai motori Ferrari sviluppati nel corso degli anni, seguendo un percorso che scandiva le varie fasi della creazione dei motori sempre più performanti in ordine cronologico. In questo percorso viene evidenziato come i numerosi progressi scientifici sullo studio dei materiali compositi e delle leghe leggere abbiano portato alla creazione di motori sempre più leggeri, performanti e soprattutto più affidabili rispetto ai modelli precedenti. Finita la visita abbiamo fatto una pausa tra le vie del centro di Modena, gustandoci all’ora di pranzo anche i piatti tipici della città. Alle 3 del pomeriggio ci siamo recati con il pullman alla fabbrica della Pagani. Questa azienda è di modeste dimensioni visto il limitato numero di vetture da loro prodotte, ma al contempo è curata esteticamente a livelli estremi. La struttura è suddivisa in due parti: la prima è costituita da un autosalone dove sono esposti i modelli delle auto più apprezzate e richieste dell’azienda, mentre la seconda parte costituisce la vera e propria zona produttiva. In quest’ultima zona vengono prodotte circa 30/40 auto l’anno e vengono curate nei minimi dettagli. Il proprietario stesso, Horacio Pagani, definisce le sue auto come delle vere e proprie “opere d’arte uniche nel suo genere”, ogni esemplare viene realizzato appositamente in base alle richieste del cliente. Ogni dettaglio, dalle cuciture dei sedili all’aggiunta di polvere di diamante nella verniciatura della carrozzeria, è realizzato con il massimo dell’impegno e della precisione senza porre limiti all’immaginazione. Per la realizzazione di tali vetture, partendo dalla progettazione e dalla produzione del telaio in carbonio, attuano un grande processo di selezione per commissionare la realizzazione dei vari elementi meccanici da parte di aziende “leader” del settore. Per produrre la cellula di contenimento del telaio, la carrozzeria e gli altri elementi in carbonio delle vetture utilizzano uno scrupoloso metodo di produzione e di applicazione dei vari strati di materiale, realizzando una struttura molto leggera ma al tempo stesso anche molto resistente. In merito a questo argomento, la guida si è soffermata molto sul procedimento di produzione e sui vari studi e test eseguiti per rendere questo materiale sempre più performante e leggero. A mio parere il poter toccare con mano alcuni prototipi in carbonio e il poter osservare tutto il procedimento produttivo di questo materiale è stato molto illuminante. A visita terminata prima di salire sul pullman per il ritorno abbiamo avuto la fortuna di poter ammirare il proprietario accendere la sua Pagani Zonda Huayra da vari milioni di euro e ascoltare il suono paradisiaco del suo motore. Un esperienza indimenticabile!

- Marco Darra e Michele Casari, 5A

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