Casto 2018

In data 26/04/2018 ci siamo recati a Casto al “parco delle fucine” per una giornata all’insegna dell’avventura e del divertimento.

Foto di classe 3°B

Foto di gruppo dei partecipanti

Appena arrivati siamo stati subito accolti dagli istruttori che ci hanno accompagnati in tutta la mattinata. Dopo aver indossato le imbragature e i caschi siamo partiti per il percorso guidato immerso nella natura alla scoperta delle attività svolte dai fabbri nelle fucine di quell’epoca, partendo dal maglio utilizzato per la battitura del metallo azionato tramite l’acqua fino al forno per la produzione della calce.

Finito quel percorso ci siamo imbattuti nell’inizio vero e propri della ferrata, che cominciava con una scala con poggiapiedi fissati nella roccia e come sicurezza un cavo d’acciaio. Abbiamo proseguito con un percorso lungo circa duecento metri all’ interno di una gola con un ruscello sotto i nostri piedi. Il percorso era pieno di insidie con anche passaggi da una parete all’altra, insomma fattibile ma per alcuni non era proprio una passeggiata, finito il pezzo di ferrata abbiamo proseguito per il percorso natura fino al ponte tibetano; un ponte costituito da tre funi: una dove si cammina e le altre due per tenersi con le braccia; il tutto lungo un centinaio di metri ad un altezza di circa venti metri.

Escursione

Escursione

Arrivato mezzogiorno, tolte le imbragature, abbiamo mangiato tutti insieme dei panini e chi voleva poteva fare il bagno nel laghetto del parco.

Finita la pausa pranzo ci siamo incamminati verso il rifugio Primavera per fare una bella camminata nella vegetazione della riserva e per godere di una vista senza dubbio mozzafiato della valle e dei monti circostanti.

Insomma una giornata fantastica passata in buona compagnia, un ringraziamento speciale va ai professori che si sono preoccupati di organizzare il tutto e agli istruttori che hanno cercato di farci rimanere con il sorriso stampato sulla bocca e farci passare una buona giornata.

Breda, Andreoli – 3ªB

 

 




Lo sport, il suo valore educativo per i giovani d’oggi: gare di atletica provinciali studentesche

Non è importante ciò che facciamo, ma come lo facciamo. Chi non conosce lo sport, quello praticato, è forse portato a considerare quest’attività solo un passatempo, poco utile al proprio avvenire. Lo sport, non è solo un semplice passatempo, un’attività ristoratrice, ma anche un mezzo di crescita e noi in questo ci crediamo.

Per questo motivo ci proponiamo sempre per ogni sfida come quella del 20 Aprile 2018 dove la scuola ed i suoi migliori studenti ha partecipato all’annuale gara di atletica al campo sportivo di Desenzano del Garda.IMG-20180428-WA0004

Gli alunni di tutte le età, provenienti da tutte le scuole della provincia, si sono affrontati sotto l’aspetto sportivo nelle classiche specialità dell’atletica. Specialità che spaziano dai 100-200-1000m piani al salto il lungo ed in alto fino al lancio del peso e del disco.

Un momento di competizione tra alunni e scuole, ma sopprattutto un grande momento di crescita personale per gli alteti in campo. Noi studenti dell’IIS di Lonato siamo orgogliosi di poter dire che abbiamo portato in alto la bandiera del nostro Istituto. Non solo presentandoci su ogni podio di ogni specialità (tranne per la categoria femminile per carenza di personale…) ma sopprattutto portando gioa, felicità e voglia di divertirsi facendo bene.

Siamo orgogliosi di poter dire di essere riusciti al meglio in tutto ciò, stravincendo i campionati studenteschi di quest’anno sia nella categoria allievi sia nella categoria juniores, nelle quali abbiamo scalato il gradino più alto del podio, alzando due sudate ma meritatissime coppe.IMG-20180428-WA0000

In fin dei conti l’essere umano per sua natura è motivato e regolato da una tensione interiore che lo spinge verso interessi e passioni; la cultura e lo sport devono essere tra questi, anzi, secondo me, sono i più importanti; è attraverso loro che si nutre in maniera conveniente la vita.

Ho piacere di concludere questo resoconto di una giornata lunga ed impeg nativa ma meravigliosa con una citazione che sentii tempo fa:

Lo sport forse non è la felicità, ma io non ho mai visto uno sportivo triste”.

Davide Olivetti, 5A




Gita presso il centro di accoglienza il Samaritano

In data 18/04/2018 ci siamo recati a Verona per visitare il Samaritano, un centro di accoglienza. Appena arrivati alla struttura, siamo stati sorpresi dai colori vivaci che la contraddistingueva dalle altre strutture vicine, oltre a questo l’ordine mantenuto e la pulizia erano molto curati ma soprattutto regnava una grandissima tranquillità.dddd1

Appena entrati, ci hanno fatto accomodare in una stanza anch’essa tutta molto colorata di verde e con una copia in scala, costruita con materiali di riciclo cole tappi di sughero e bastoncini, del comune di Verona il tutto fatto dagli ospiti della struttura.

Dopo una piccola introduzione fatta dal nostro professore, siamo stati raggiunti dal signor Alessandro che durante la mattinata ci ha fatto da guida.

Prima di cominciare la visita del centro Alessandro ci ha chiesto dirgli cosa ne pensavamo del volontariato e cosa secondo noi facessero in quel posto.

Dopo qualche nostro tentativo di risposta Alessandro ci ha fornito una spiegazione dicendoci che in quella struttura non davano solo un tetto dove stare ma anche un aiuto morale che aiutava le persone ad andare avanti e a riprendere in mano le redini della propria vita.

Ci ha spiegato inoltre che gli ospiti che li raggiungono non sono solo profughi o senzatetto, ma soprattutto sono persone senza dimora cioè non solo senza un tetto ma anche mancanti di una vera e piazza-brapropria vita sociale senza più contatti con altre persone e che per riprendersi e riprendere possesso della loro vita hanno bisogno di qualcuno che li faccia sentire speciali.

Dopo una breve pausa siamo stati divisi in due gruppi e sempre accompagnati dalla nostra guida abbiamo compiuto una vista della struttura partendo dai dormitori tenuti durante il giorno in rigoroso ordine, abbiamo poi visitato il bar, nonché luogo di conoscenza tra più persone. Siamo passati poi nella zona dei laboratori e della biblioteca dove gli ospiti potevano leggere e giocare a carte con tranquillità.

Ci siamo infine spostati verso la mensa dove siamo stati subito attirati da un planisfero dipinto rigorosamente a mano da uno degli ospiti che era presente durante la ristrutturazione, veramente un murale bellissimo con dipinto anche la bandiera dello stato all’interno del confine di esso.

 Finita la visita ci siamo recati in centro a Verona precisamente in piazza Bra di fronte all’Arena, dove ci siamo poi divisi per andare a pranzo, successivamente siamo stati divisi in gruppi da tre o quattro persone per fare un piccolo gioco e chiudere la giornata all’insegna del divertimento.

 Andreoli, Breda 3^B




Gita a Bologna

Ci sono tanti motivi per cui viaggiare. Per esempio ci sono delle persone che viaggiano per lavoro. Altre emigrano da un paese all’altro perché sperano di fare una vita migliore. Poi ci sono coloro che viaggiano per piacere, per visitare posti dove l’avventura non manca mai; queste persone siamo noi.

12 Aprile 2018

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È mattina e il pullman diretto alla casa di Guglielmo Marconi non si fa aspettare.

In compagnia le due ore di viaggio volano in un batter d’occhio e senza rendercene conto siamo già sotto la casa del grande Marconi .

La visita della dimora del grande inventore Bolognese è suddivisa in due parti: la prima parte consiste nella visione di un lungometraggio sulla vita di Marconi , nella seconda parte invece ci mostrano il laboratorio e la soffitta nella quale, in quest’ultima, chiesail grande inventore iniziò a prendere confidenza sulla comunicazione senza filo.

Finita la visita siamo andati in centro Bologna, dove siamo rimasti colpita dalla bellezza di una città più unica che rara.

A malincuore, con il sole calante, arriva l’ora di tornare a baita; è stato un vero piacere visitare una città tanto magica da trasmettere tutta la sua antica magnificenza e la sua freschezza di gioventù.

 

3H Cuervo Reinaldo




Viaggio a Milano, fiera della nasa

Mostra Nasa Milano

Mostra Nasa Milano

IL VIAGGIO: formazione interiore, divertimento e divagazione, in un parola metafora della vita.
Esso è lo stimolo naturale alla ricerca del nuovo, l’attrazione per ciò che è estraneo, la capacità di relazionarsi con il diverso.
15 Febbraio 2018 ci troviamo a Milano all’interno del castello Sforzesco, vicino a Parco Sempione.
In attesa che la fiera della NASA apra , tappa principale del nostro viaggio, ci immergiamo tra le fantastiche mura medievali e tra la natura che il parco ha da offrire.
Il castello e il parco sono così interessanti e belli che il tempo vola in un baleno e la fiera è ormai aperta.
Una volta dentro la fiera veniamo accolti da una guida capace quanto simpatica, che ci spiega nel dettaglio la storia e tantissimi Aneddoti riguardanti lo spazio.
La fiera non è particolarmente grande, ma al suo interno è presente di tutto, da modellini in scala a tute spaziali originali!

Mostra Nasa Milano

Mostra Nasa Milano

Una volta finito il tour, ad una cifra ragionevole, è possibile diventare astronauti per qualche minuto, provando il simulatore di viaggi spaziali.
Insomma un viaggio divertente quanto interessante che ha lasciato ad ognuno di noi la voglia di scoprire e di non farci mai limitare da ciò che non comprendiamo.

Ringraziamo il prof Marchione per la bellissima idea!

Classe in gita alla mostra della Nasa a Milano

Classe in gita alla mostra della Nasa a Milano




Un venerdì insieme ai volontari del periodo della guerra in Jugoslavia

Venerdì, siamo stati ad un incontro con dei volontari che hanno contribuito, nel periodo della
guerra di Jugoslavia, al sostegno della popolazione e al trasporto dei beni primari e alimentari.
Le loro storie oltre che far riflettere molto, ci hanno fatto intuire che ognuno di noi, anche se nel
nostro piccolo, è portato e può sicuramente fare qualcosa.

"chi regala le ore agli altri vive in eterno" Alda Merini

“Chi regala le ore agli altri vive in eterno”
Alda Merini

Il racconto di quando il volontario è sopravvissuto e la canzone su Sarajevo, ci fanno riflettere su
come fosse la situazione all’epoca, sia dal punto di vista militare che dal punto di vista della
popolazione che non voleva che la guerra sovrastasse loro e la propria città.
Testimonianza di questo sono le persone ed i ragazzi che rischiavano la vita per poter andare a
prendere del pane o che subito dopo un bombardamento sulle proprie case, ripulivano dalle
macerie.
Essendo stato in Macedonia 2 anni fa ed avendo visto come sia la situazione ora, posso affermare
che la guerra ha colpito ogni Nazione della ex-Iugoslavia nel punto più profondo, lasciando così
un’incredibile situazione di arretratezza generale con casi di povertà incredibile, rispetto al resto
dell’Europa.

Da ciò possiamo trarre tutti la capacità della guerra di assorbire ogni bellezza da qualsiasi Paese
lasciando il nulla assoluto una volta terminata. Per concludere, vorrei dire che l’attività del
volontariato, anche se effettuata raramente, penso possa dare una mano a capire maggiormente
se stessi e a ripagare, ringraziare attraverso la solidarietà e l’amore per tutto ciò che ogni giorno
riceviamo.

Ragazzi che hanno partecipato all'incontro con i volontari

Ragazzi che hanno partecipato all’incontro con i volontari

Bertuzzo Simone 3^B




Gita ad Aosta e Torino

Finalmente dopo mesi di attesa e di organizzazione, anche noi alunni della 2C, 2F, 2I, 2D, siamo riusciti ad andare in gita.

Quest’ anno siamo stati per due giorni ad Aosta e una giornata a Torino, due città totalmente differenti tra loro; una è una città piccolina con moltissimi monumenti e castelli nei dintorni, circondata da montagne innevate e alberi; mentre l’ altra è una città moderna ma allo stesso tempo con dei palazzi e monumenti molto antichi.

 

Emanuele Filiberto

Siamo partiti il 6 marzo alle 6.30 con un cielo molto cupo sia per le nuvole e anche perché il sole non era ancora sorto; siamo arrivati ad Aosta per le 10.30 e abbiamo visitato subito il fantastico castello di Fenis, dopo la visita al castello siamo andati subito a fare una visita guidata della città, essa aveva dei fantastici e immensi monumenti come l’ Arco Augusto, la cinta muraria, l’ anfiteatro e il foro romano.

Se mi chiedessero di scegliere il monumento più bello che abbiamo visto il primo giorno non saprei decidere, perché tra la vista del castello di Fenis, l’ immensità dell’ Arco Augusto, l’ imponenza della cinta muraria, le carcasse maestose dell’ anfiteatro e la lunghezza del foro romano, potrei dire solo che sono state tutte costruzioni spettacolari.

Castello di Fenix

Il secondo giorno abbiamo visitato il Forte di Bard fortezza riedificata nel XIX secolo dai Savoia, adottata anche nel film Avengers:Age Of Ultron come sede del’Hydra. Nella parte piu’ alta di essa c’era una vista pazzesca sul paesaggio che lo circondava, niente da togliere al museo che c’ era al suo interno, un museo ricco di storie di guerra. Dalle 14 alle 16 abbiamo visitato l’ osservatorio astronomico e il planetario, c’ erano due strutture, in mezzo ad un metro e mezzo di neve. Ci ha molto colpito il planetario perché era ipnotizzante e sembrava davvero di stare immerso nelle costellazioni.

Il terzo ed ultimo giorno lasciata la vistosa città di Aosta ci siamo spostati a Torino dove abbiamo visitato il virtuoso Palazzo Reale in passato residenza dei “Savoia”, un palazzo immenso dove il colore verde era il protagonista. Alla fine di questa fantastica avventura abbiamo visitato la Mole Antonelliana con tanto di museo del cinema , dove abbiamo imparato la sua storia e come e’ strutturato un film dall’inizio alla fine . All’interno del cinema erano esposti disegni , foto di regiti e attori e anche costumi originali adesempio quello di Superrman e di Robocop.

Anfiteatro ROmano

La gita in fin dei conti è stata piena di emozioni e ricca di storia, si ingraziano i professori accompagnatori Ricca, Morone, Scarlino, Muto e Militano.

Andrea Franceschini, 2^C




Gita a Lisbona


Dal 16 al 20 Marzo le classi 5ªB e 5ªF del nostro Istituto sono andate in gita in Portogallo, a Lisbona, alla scoperta di una nuova terra, nuovo cibo e per fare una nuova esperienza.

Il primo giorno è stato dedicato al viaggio. La partenza è avvenuta con un pullman che ci ha portato sino all’aeroporto di Milano Malpensa dove poi il viaggio è proseguito fino all’arrivo nella capitale Portoghese. Ci sono st ate lunghe attese ma, quando si è in buona compagnia, il tempo vola via ed è stato anche un bel motivo per passare del tempo fuori dall’ambiente scolastico tutti insieme.

Arrivati in hotel per l’ora di cena, abbiamo depositato le valigie e siamo andati a cenare.IMG_0961-1

Siamo poi usciti ed, essendo venerdì, abbiamo potuto anche conoscerla vita notturna di questa città, in compagnia di molti studenti e locali.

Il secondo giorno, durante la mattina, ci siamo recati nel quartiere di Belem con visita al monastero Don Jeronimos e La Torre di Belem accompagnati da una guida che, con la giusta attenzione alla nostra età, ci spiegava tutto. Nel tempo dedicato al pranzo, si è anche avuta la possibilità di andare ad assaggiare i famosi “Pastel de Belem” (22.000 pasticcini al giorno ne vengono prodotti). Il pomeriggio invece è stato lasciato libero per girare la città. La sera poi si è replicato, come il giorno prima, buttandoci nella così detta Movida Portoghese.
Il terzo giorno  invece siamo andati a passeggio per la capitale alla scoperta dei quartieri della Baixa e del Chiado fino al raggiungimento del Castelo De S. Jorge con vista spettacolare dall’alto sul fiume Tago e Ponte 25 de Abril. Il pomeriggio invece in treno ci siamo recati a Cascais, paese sull’oceano, dove alcuni temerarisi sono spinti nel fare il primo bagno dell’anno.

La sera invece si sperava di trovare lo stesso animo dei giorni precedenti ma, il giorno dopo c’era il “trabalho”, cioè si andava a lavorare, perciò non c’era molto movimento.

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Il quarto giorno ci siamo recati, durante la mattinata, all’Oceanario di Lisbona, situato nella zona Expo, dove abbiamo potuto ammirare diversi tipi di habitat presenti nei differenti oceani con relativa fauna.

Dopo il pranzo invece siamo partiti subito con un insieme di treno e pullman per andare a Cabo de Roca, il punto più ad occidente d’Europa dove si può ammirare una vista mozzafiato: le onde si scontravano contro la costa a strapiombo sull’oceano, e la vista era immensa nonostante la giornata nuvolosa.

Il quinto giorno la mattina è stata usata per dare un ultimo saluto alla città e magari rivedere i posti che ci avevano colpito e, dopo pranzo, c’è stato il ritrovo per partire.
Il clima è rimasto sempre più caldo rispetto all’Italia e le belle giornate si sono alternate con quelle un po’ più cupe ma non ci si può lamentare.
La gita sicuramente rimarrà nei ricordi che ci accompagneranno per il resto della vita.img_lisbona

Un ringraziamento va anche agli accompagnatori, C.Fierravanti E. Tosadori, F.Tosadori.




Uscita al Vittoriale

Come prima uscita extrascolastica del nuovo anno, il 27 Gennaio noi classi quinte ci siamo recate con mezzi propri presso il noto Vittoriale degli italiani, la splendida residenza di Gabriele d’Annunzio nonché un simbolo d’orgoglio della nostra nazione.

Vista del Vittoriale

Una volta arrivati tutti sani e salvi presso il suggestivo paese di Gardone, che gode di una delle viste più spettacolari sul lago di Garda, ci siamo organizzati per visitare la famosa residenza e il suo rigoglioso parco. Dopo una rapida escursione tra le strette vie del borgo e dopo parecchi caffè, la mia classe ed io, accompagnati dal Professor Marchione ci siamo immersi nella quasi soffocante magnificenza offerta dai giardini che circondano la residenza. Uno degli elementi più celebri dei giardini è sicuramente la nave militare Puglia, trasportata fin sopra le montagne di Gardone da La Spezia e che oggi ospita una vasta collezioni di modellini navali. Da sottolineare inoltre la presenza del mausoleo di d’Annunzio e dell’anfiteatro, che ancora oggi è usato per spettacoli teatrali e musicali, con una vista mozzafiato sul lago.

L’opulenza con cui il celebre poeta ha vissuto la sua intensa vita, si rispecchia nella smisurata ricchezza di particolari e dettagli che ha voluto inserire nella sua casa e nel suo parco, che ancora a distanza di decenni dalla sua scomparsa, riescono ad affascinare ed incantare chiunque. La visita guidata nelle camere di d’Annunzio la fortuna di aver trovato una splendida giornata hanno migliorato ancor di più l’esperienza, che si è rivelata una delle uscite più belle e divertenti di questi cinque anni.

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Gli studenti della classe 5^A

Come membro della classe 5°A posso dire che, malgrado tutte le “ingiustizie” subite in fatto di gite e uscite quest’anno, riusciremo comunque a goderci una cosa che nessun consiglio di classe potrà mai toglierci: il divertimento e la serenità di uscire insieme, anche a due passi da casa.

Speltoni Davide, 5A




La Grande Guerra, escursione sul Monte Pasubio

Il 30 e il 31 Ottobre le classi 5ªE e 5ªK del nostro Istituto sono andate in gita sul Pasubio per vedere le gallerie e alcune delle trincee della Grande Guerra e cercare di capire cosa possano avere provato i soldati italiani durante quei 4 anni al fronte.

Percorso delle 52 gallerie

Percorso delle 52 gallerie

Provate a pensare al valore della libertà associato da coloro chiamati alle armi di fronte all’avanzata austriaca.
Provate ad immedesimarvi in quei soldati che avrebbero dato la loro vita pur di difendere la famiglia, gli amici e il paese. Ora, tutto questo coraggio, tutto questo onore, svanirono non appena iniziò la guerra di posizione.
Si combatteva come topi, sotto terra, con la speranza di tornare dai propri cari, non più corpo a corpo, non più con la spada o con il cavallo. Si veniva uccisi da proiettili vaganti sparati da persone senza un volto soltanto perché visti dalla parte opposta del campo. I giovani sono idealisti per definizione, non hanno paura del sacrificio se ne vale la pena. Chi pensa che un conflitto sia il modo migliore per impiegarli é un cinico, perché esso non offre ideali ma soltanto morte.

Camminata nelle Prealpi Venete

Camminata nelle Prealpi Venete

I ragazzi che sono partiti avevano solo una scelta: morire o vivere uccidendo con la consolazione di averlo fatto per difendere donne e bambini dall’invasore.
I giovani d’oggi sembra non ricordino più la sofferenza e la fatica che hanno dovuto sopportare soldati della nostra età 100 anni or sono.
Danno per scontata la libertà che abbiamo adesso, danno addirittura per scontata la loro stessa vita. Ci riteniamo immortali, ed é bello poterlo credere, ma bisogna porre un limite a tutto ciò per rendersi conto che non ci siamo soltanto noi, ma che c’é anche qualcuno che dal primo giorno in cui siamo venuti al mondo ci vuole bene, ovvero i nostri genitori. Per questo bisogna assumersi le proprie responsabilità e pensare alle conseguenze se si ha la libertà di farlo.

Davide Gardoni, 5ªE

Panorama dal Rifugio Achille Papa

Panorama dal Rifugio Achille Papa