Palco e santità: uno spettacolo per scoprire un beato tra i giovani

“Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie”, questo è il motto che riecheggiava nella mente del giovane Carlo Acutis, personaggio da cui la compagnia teatrale di Pozzolengo ha preso ispirazione per l’ultima messa in scena, rappresentata in data 8 Febbraio 2025, al teatro “Italia” di Lonato. In quest’occasione gli studenti dell’istituto Cerebotani hanno avuto modo di interfacciarsi con i valori che hanno distinto e reso grande il noto adolescente, quest’anno prossimo alla santificazione, basati sulla diffusione della fede tra i giovani, la testimonianza di una vita semplice e solidale e l’aiuto verso il prossimo.

Questo terzo appuntamento ha mantenuto viva una tradizione annuale, iniziata nel 2023, che viene portata avanti con successo e partecipazione attiva, grazie al clima collaborativo ed emotivamente coinvolgente di tutta la compagnia.

Si è trattato di un invito, rivolto a tutti noi giovani, di non perderci mai d’animo di fronte alle avversità, di ponderare le nostre scelte e di dare un giusto peso alla nostra vita, in relazione agli ideali cristiani.

Ma questo appuntamento ha avuto un significato ancora più profondo. Ogni anno, dal 2023, questi spettacoli vengono messi in scena in ricorrenza della scomparsa di Lorenzo Pentassuglia, un insegnante che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Lorenzo Pentassuglia non era solo un professore, era una guida, un punto di riferimento, qualcuno che sapeva ascoltare, che sapeva capire i ragazzi e che, con la sua umiltà, ha insegnato molto più di una materia scolastica: ha insegnato a vivere.

Questo spettacolo, come quelli che lo hanno preceduto, è stato un omaggio a lui. Un modo per continuare il suo insegnamento, per rendere vivo il suo esempio, per far sì che il suo ricordo non sia solo nostalgia, ma ispirazione. Un invito, ancora una volta, a non arrendersi mai, a dare senso a ogni giorno, a vivere con autenticità. Perché la vera grandezza non si misura nei riconoscimenti, ma nell’amore che si lascia dietro di sé.  E Lorenzo Pentassuglia, quell’amore, lo ha lasciato ovunque.

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Premio “Leonessa d’Italia”

Lunedì 10 marzo 2025 si è tenuto presso l’auditorium San Barnaba di Brescia l’evento “Premio Leonessa d’Italia”, organizzato dalla Rete Antimafia di Brescia in collaborazione con il Centro Promozione della legalità di Brescia. A partecipare sono stati gli studenti di diversi istituti di istruzione superiore, tra cui quelli delle classi 4’Q e 5’K dell’IIS Luigi Cerebotani, invitati dalla professoressa Mariabeatrice Spalinger, che da anni ci forma su tematiche delicate legate all’antimafia, e dal professore, Mario Bruno Belsito, coinvolti personalmente nell’organizzazione dell’evento. Si è trattato sia di un riconoscimento emblematico nei confronti dell’operato e dell’integrità etica e civile di alcune personalità attive nel campo della lotta per la legalità, sia di un’occasione, per i giovani spettatori, di ricevere la testimonianza reale e personale di grandi uomini e donne (Piera Aiello, Angelo Corbo e Salvatore Borsellino, oltre a tanti altri). Il loro racconto a cuore aperto, di esperienze vissute in prima persona o da coloro che sono venuti a mancare, colpisce nel profondo: la loro passione e la devozione per la causa sono trapelate in ogni frase, ogni gesto, ogni ppremioLeonesseD'Italia2arola.

Quello che hanno trasmesso agli studenti è stata una forte emozione: la voglia di lottare, ribellarsi e alzare la voce davanti alle ingiustizie, che possono essere quelle legate alla lotta alla mafia ma anche al vissuto quotidiano, che abitua e forma la persona ad una certa mentalità ed approccio etico. La cosa più impressionante, che si percepisce nell’incontrare queste persone, è la loro umiltà: nonostante abbiano affrontato così tante prove nel corso della loro vita, che avrebbero spezzato la volontà di gran parte degli uomini, si atteggiano con semplicità e descrivono con modestia il proprio impari operato.

Quel giorno, però, non erano loro ad essere “sulle orme dei veri eroi”, come hanno fatto per tutta la vita, ripercorrendo l’operato di chi si è battuto per la causa, ma siamo stati noi partecipanti ad esserlo. Questo perché gli eroi non sono solo i morti e le persone da ricordare: gli eroi sono anche quei testimoni, sono quelli che seguono la propria vocazione e mantengono fede ai propri principi ed ideali. Sono coloro che non si fermano con le sconfitte e sotto i colpi della vita, vanno avanti testardi e caparbi, perseguono quello che per loro è giusto, percorrono la strada più lunga e tortuosa: quella della legittimità, che dura anni, richiede impegno e fatica costante, un processo fatto di infiniti piccoli passi. Gli eroi sono quelli che, sopravvissuti alle tragedie, hanno la forza e il coraggio di ricordare e trasmettere al prossimo il vissuto delle vittime, nonostante siano consapevoli dei rischi connessi e sacrifichino la loro stessa libertà per farlo. Questa loro fiducia nel prossimo -a cui si rivolgono per trovare un erede della loro missione, come ha fatto in particolare Salvatore Borsellino- è qualcosa di raro, soprattutto se nei confronti delle nuove generazioni, e di forte ispirazione.

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Essere a contatto con delle persone così vere ed integre è stato assolutamente illuminante ed emozionante: per la forza di volontà di portare avanti i propri progetti nonostante le condizioni di salute avverse, per la commozione evidente di Angelo Corbo, quando sono stati ricordati i suoi colleghi, vittime delle stragi, per l’orgoglio e la fedeltà di Salvatore nei confronti del fratello quando ne alza fieramente la foto e la sua tacita affermazione che sembra accompagnare questo gesto: “Non ci avete abbattuti con quegli attentati, perché, finché la memoria rimane, lui è ancora qui”; per la volontà di Piera Aiello di non fermarsi al suo caso, ma di aver aiutato molte altre persone a diventare testimoni di giustizia, per gli imprenditori vittime del sistema mafioso che hanno avuto l’integrità morale di non sottostare al sistema mafioso, ma di lottare per la legalità.  E’ con questo fervore che in questo Stato si dovrebbe governare, fare leggi o giudicare, e penso che il loro urlo sia stato sentito e accolto dagli animi degli studenti in quella stanza, ovvero coloro che potranno portare avanti la loro lotta e trasmettere le loro memorie in futuro. Un grazie grande, grande a chi ci ha dato l’opportunità di vivere da vicino un’esperienza così toccante ed unica.

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In ricordo di Sebastiano

All’inizio di questo anno scolastico abbiamo vissuto un grave lutto che ha coinvolto tutta la classe e alcuni coetanei che frequentano la stessa scuola.
Per rafforzare il ricordo di Sebastiano abbiamo organizzato eventi che commemorassero al meglio la sua mancanza ricordandolo con il sorriso che aveva sempre stampato sul viso. Come prima cosa il giorno del funerale abbiamo organizzato un corteo di moto potendolo così accompagnare al suo luogo di riposo con la più grande passione che aveva. Fortunatamente a questo corteo hanno partecipato tantissimi ragazzi venuti per ricordarlo e per stare vicino ai parenti e cari.

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Inoltre come gruppo classe abbiamo scritto una lettera che ricordasse tutti i momenti passati assieme dentro e fuori scuola. Ringraziamo anche i professori che hanno permesso la scrittura di questa lettera durante le ore di lezione così da poterci concentrare al meglio. Dopo aver elaborato la notizia abbiamo subito iniziato un cartellone da esporre poi in corridoio, su questo cartellone è presente la scritta “Il ricordo del tuo sorriso rimarrà per sempre nei nostri cuori” e adesso và solo ultimato e perfezionato per poi poterlo appendere. Dopo un mese dalla scomparsa abbiamo partecipato alla messa di commemorazione con la presenza di alcuni professori e della dirigente scolastica. Noi compagni di classe abbiamo colto inoltre l’occasione per consegnare la lettera letta al funerale alla famiglia così che potessero leggerla ricordandolo sempre con un sorriso.

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Mercoledì 20 novembre inoltre abbiamo fissato una targhetta in sua memoria sulla pianta su cui appoggiava la moto ogni mattina, così da poterlo ricordare ad ogni arrivo a scuola. Questo lutto ha potuto unire ancora di più il nostro gruppo classe, questa unione inoltre ha permesso di organizzare tutto ciò che è stato fatto fino ad ora. Da questa esperienza abbiamo capito che la vita ha un valore inestimabile e di non rimandare a domani ciò che si può fare oggi al meglio. Segue articolo del giornale di Brescia apparso in ricordo della commemorazione della targa in data 20 novembre.

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La classe 4A

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Papa a Verona

Dall’Arena di Pace un grido di speranza nell’abbraccio tra Maoz Inon, israeliano che ha perso i suoi genitori uccisi da Hamas e Aziz Sarah, palestinese che ha perso suo fratello ucciso dall’esercito israeliano. Un momento molto commovente! Il 7 ottobre hanno perso  i propri cari ma non hanno perso la speranza di essere amici. Non hanno perso la speranza di rimanere fratelli. Giustizia e pace di baceranno!

Questo abbraccio mi ha ricordato l‘abbraccio ricambiato alla fine del nostro viaggio a Loreto, Assisi e Barbiana tra il Professore Domenico e lo studente Mirco. Entrare nel cuore dei nostri studenti e lasciare in loro un segno. Come ci ricorda la nostra canzone “Solo insieme”: ‘Lasciare il segno, questo è il mio unico impegno’. Lasciare, trasmettere ‘umanità’. La sfida di rimanere umani. I care, mi stai a cuore! Aiutiamoci, contagiamoci, attraverso le nostre parole, i nostri volti, le nostre azioni a seminare speranza nella mente, nel cuore e nel corpo dei nostri studenti: “Mi stai a cuore!”. Vi lascio il testo che avevo scritto al Dirigente Eugenio Campara dopo il nostro viaggio a Loreto, Assisi e Barbiana: “Abbiamo sentito attraverso i muri della scuola di Barbiana la voce di D. Milani che viveva la scuola come ‘un ospedale da campo’ per soccorrere i feriti, per recuperare gli emarginati e gli scartati.

Sì, abbiamo visto una scuola isolata in montagna, ma aperta alla realtà! ❤

Una scuola per aiutare i ragazzi ad aprire il loro “cuore” e la “mente” alla realtà.

Una scuola che grida ai suoi alunni ogni giorno: ” I care”, mi sta a cuore. Lo grida con gli occhi, con il silenzio, con la fermezza, con l’autorevolezza, con la tenerezza che a volte si può manifestare con un abbraccio quando diventa necessario.

Di una sana relazione di fiducia hanno bisogno i nostri ragazzi. ✨

Come Maoz Inon e Aziz Sarah vogliamo spezzare le catene dell’odio e collaborare insieme per costruire insieme questa alleanza, questa rete fraterna perché, come loro, crediamo che la pace sia la più grande impresa da realizzare.

Vi saluto con le parole di un grande maestro di speranza, Giovanni Falcone: «Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola».

In piedi costruttori di speranza!

Frantz

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Campione del Mondo a 14 anni

Andrea Signori, 14 anni, vespista e pilota iscritto al Vespa club Sirmione, si è laureato Campione del Mondo di gimkana in Vespa. Il giovane Sirmionese frequenta l’Istituto tecnico Cerebotani di Lonato, appassionato di motori, ha iniziato a gareggiare giovanissimo all’età di 10 anni sotto la guida del papà, nel 2022 conquista il titolo di campione italiano under 18 e guadagna l’accesso al mondiale. Venerdì 19 aprile a Pontedera, città natale della vespa, nell’ambito delle giornate mondiali vespa che hanno radunato in città oltre 20.000 vespisti da tutto il mondo, si sono svolte le finali del Campionato del Mondo di gimkana, specialità di abilità alla guida che mette in evidenza doti non solo di velocità ma soprattutto abilità e precisione, virtù che possono servire alla guida sulle strade di tutti i giorni. Andrea con la sua grinta e concentrazione si è imposto con una prova perfetta, una prova che possiamo definire Mondiale.

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Incontro con l’autrice Benedetta Bonfiglioli

Martedì 20 febbraio alcuni studenti del nostro istituto, hanno avuto la possibilità di partecipare ad un incontro con l’autrice Benedetta Bonfiglioli. L’evento, organizzato in occasione del concorso Volo tra le righe, si è svolto nella biblioteca di Castiglione delle Stiviere. L’uscita, così come la partecipazione al concorso, è stata resa possibile grazie alla disponibilità delle docenti prof.ssa Miria Dal Zovo, prof.ssa Alessia Bosio e prof.ssa Fabiana SansoneL’incontro, tenutosi in mattinata e durato circa un’ora e mezza, si è svolto in una modalità inaspettatamente interattiva e dinamica. L’intero evento, infatti, si è basato sul continuo scambio di domande e risposte tra gli studenti presenti e l’autrice. Durante il confronto, sono state toccate tematiche molto diverse fra loro. L’autrice ha risposto ad alcune domande riguardanti i suoi libri, raccontato di esperienze personali e suggerito consigli sulla scrittura e sul come affrontare il periodo dell’adolescenza. Su quest’ultimo tema, in particolare, sono emerse molte riflessioni alle quali la scrittrice ha saputo dare un importante contributo. Durante tutto l’incontro, infatti, l’autrice è abilmente riuscita a relazionarsi con noi ragazzi facendoci sentire a nostro agio, risultando sempre disponibile e pronta al confronto. L’evento ha sicuramente lasciato molti spunti di riflessione da approfondire, oltre ad essere stato interessante e formativo. Esperienze di questo tipo dimostrano che la didattica operata anche al di fuori dalla scuola rappresenta un modo alternativo di crescita e di formazione individuale.

-Manuel Pitscheider, Mattia Cappa 4E

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Cena di fine anno del personale scolastico

La Dirigente Scolastica è stata lieta di ritrovarsi con tutto il personale dell’Istituto presso il “Convento Music Restaurant” di Lonato del Garda il giorno 14/12/2023, per una cena conviviale in occasione delle festività natalizie. La serata è stata animata dal Karaoke Dance con Dj set.

La Redazione

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A lezione di ambiente insieme agli studenti

Il 19 ottobre scorso, un gruppo di quattro studenti appartenenti alla classe 5H del nostro istituto ha avuto l’onore di presentare un’elaborata ricerca presso l’Istituto Tartaglia-Olivieri di Brescia, nell’ambito del XXIV Congresso Provinciale di Educazione Ambientale. Il loro lavoro ha approfondito l’importante tematica dell’economia fraterna, argomento affrontato nell’anno precedente. Con l’appoggio di Fra felice Autieri si è potuto fare un collegamento tra economia fraterna e francescanesimo, mentre Stefano Rozzoni ha esposto il significato dell’economy di Francesco in relazione a contesti internazionali. Questo congresso, incentrato sulla promozione di pratiche ecosostenibili, ha esplorato questioni di primaria importanza come l’economia circolare, volta a limitare gli sprechi e a promuovere una gestione responsabile delle risorse. In aggiunta, sono stati esaminati progetti di educazione ambientale, con particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso strategie concrete e orientate al cambiamento. Il quartetto di studenti, composto da Gamba Davide, Hussain Umar, Piccinelli Francesco e Sgroi Fabrizio ha presentato le proprie conclusioni, arricchendo la discussione con approfondimenti e riflessioni. In fine l’accompagnamento della dirigente scolastica Angelina Scarano e del professore di IRC, Giovanni Quaini, hanno conferito ulteriore autorevolezza e supporto all’esposizione degli studenti. Da segnalare l’apporto di un gruppo di ragazzi della scuola Bazoli Polo accompagnati dal professore Sitta. Questo evento non solo testimonia l’impegno degli studenti verso tematiche di cruciale rilevanza, ma sottolinea anche la loro capacità di contribuire in modo significativo al dibattito pubblico su questioni ambientali cruciali. La speranza è che le idee e le proposte emerse durante questa presentazione possano ispirare ulteriori iniziative volte a promuovere una consapevolezza sempre più diffusa in merito alla sostenibilità ambientale.

Piccinelli Francesco – 5H 

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Esami professori neoimmessi in ruolo

Foto dei professori neoimmessi in ruolo.

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Un modello da imitare e che guarda all’Europa – Bresciaoggi

Italia-Germania andata e ritorno, con vista sull’Europa: è la sintesi del «modello duale» tra scuola e aziende che vede nell’esperienza tedesca l’esempio da seguire, ma che se la cava bene anche a Brescia e in Lombardia. Motivo per cui non poteva mancare la visita dell’ambasciatore Viktor Elbling all’Itis Cerebotani di Lonato, fulgido esempio nostrano del fatto che, se la domanda è buona (da parte delle aziende), altrettanto lo è l’offerta (della scuola). Elbling ha incontrato i 25 ragazzi del secondo e ultimo anno dell’ITS, l’Istituto tecnico superiore che si conclude con il diploma in Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici: a Lonato in 5 anni sono già stati formati e diplomati più di 100 studenti, anche ragazze, con un tasso di occupazione del 98% (il 2% che resta non è che non trova lavoro, semplicemente si iscrive all’università). «Il modello tedesco funziona anche in Austria e in Svizzera – ha precisato l’ambasciatore – e si fonda sull’idea di aprire un canale di formazione e di occupazione per i più giovani verso il mondo manifatturiero, per prepararli adeguatamente e avvicinarli il prima possibile a una carriera in azienda. Un sistema efficiente: in Germania ogni anno più di 500mila ragazzi passano dalla scuola all’industria. La Lombardia è terreno ideale per replicare questa esperienza». Modello teutonico dal sapore bresciano: a Lonato, grazie a Feralpi, è attivo un gemellaggio scolastico – tra l’Itis Cerebotani e il BSZ Berufsschulzentrum di Riesa, Sassonia – ma che è anche gemellaggio istituzionale tra i due municipi. «La partnership è nata attraverso l’erogazione di borse di studio – spiega Antonio Cotelli, direttore Risorse umane di Feralpi Group – per poi evolvere con un progetto di apprendistato fino a diventare, grazie a Erasmus+, un connettore tra Italia e Germania, a Riesa, dove Feralpi ha le principali sedi produttive. In Feralpi scorre sangue italo-tedesco: dei 1.900 dipendenti del gruppo, 750 sono in Germania». La Feralpi Stahl in Sassonia è l’eredità viva di una storica azienda metallurgica aperta dal 1843 e chiusa negli anni ’90: nel 1992 la Feralpi ha acquisito e ricostruito lo stabilimento, la prima (nuova) colata è del 1994, la storia è anche un documentario «Steel Reborn» in onda su Amazon Prime. Nel dibattito anche la «connessione» tra Germania e Italia sulla produzione di microchip: la multinazionale Intel investirà 10 miliardi per produrre microchip a Magdeburgo, altri 4,5 miliardi per uno stabilimento a Vigasio, Verona. «Stiamo vivendo un periodo – ha detto ancora Elbling – in cui le grandi aziende sono tornate a investire in Europa. Non è una novità che tante aziende (anche tedesche) scelgano di investire in Germania e in Italia: siamo i Paesi più industrializzati del continente. La sfida è continuare a investire nelle nuove tecnologie e nei nuovi assetti industriali: allo stesso tempo, dobbiamo formare i giovani che prenderanno parte a questa transizione tecnologica». Passando (magari) anche dall’Itis Cerebotani, che oggi accoglie più di 1.400 iscritti: «Siamo fortunati perché il territorio ci permette collaborazioni con aziende importanti – il commento della dirigente scolastica Angelina Scarano –. La nostra è una scuola impegnativa ma che vive di queste collaborazioni, fondamentali per intercettare le esigenze dei giovani nel mondo del lavoro». Per dirla con le parole di Raffaele Crippa della Fondazione ITS: «Non sono più i ragazzi che cercano lavoro, ma è il lavoro che viene a cercare i ragazzi».

Scuola e aziende: l’esperienza tedesca è l’esempio da seguire

Alessandro Gatta – Bresciaoggi