Progetto ERASMUS PLUS

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Nell’ambito dell’industria siderurgica, nel corso della prima metà del Novecento, in Lombardia e nella nostra provincia, sono coesistite due tipi di imprese: una siderurgia tradizionale, prevalentemente alpina, collocata in media ed alta quota e formatasi nel corso dei secoli grazie alla contemporanea presenza del minerale di ferro, della forza motrice idraulica e del combustibile locale, il carbone di legna, una siderurgia ancora impostata sulla produzione di attrezzi di lavoro per l’agricoltura e per l’edilizia, ed una siderurgia relativamente moderna, una siderurgia d’integrazione, collocata prevalentemente in pianura e in prossimità dei maggiori centri industriali e delle principali vie di comunicazione della regione, basata su acciaierie a carica solida (ghisa e rottame) ed indirizzata ad approvvigionare con i propri laminati piani e lunghi sia la crescita dell’industria meccanica sia lo sviluppo di altre attività manifatturiere soprattutto dell’edilizia.

. Il nucleo più consistente della siderurgia alpina lombarda si trovava nell’alto Bresciano (val Camonica, val Trompia e val Sabbia) ed era costituito da attività produttive presenti già in età medievale e molto fiorenti in età moderna grazie alla concomitante disponibilità delle risorse allora essenziali allo sviluppo dell’industria del ferro: il combustibile, costituito da carbone di legna e il minerale estratto dai locali giacimenti di ferro; inoltre, a partire dagli anni ottanta del XIX secolo, poterono disporre di due nuove risorse, il rottame e l’idroelettricità. Molte ferriere accantonarono i sistemi tradizionali di lavorazione, che partivano dal minerale di ferro estratto nelle piccole miniere della valle, per dedicarsi al rimpasto del rottame, detto anche sistema del ferro pacchetto acquisendo competenze sempre maggiori in questa specializzazione.

. Il primo gruppo era costituito dalla tradizionale diffusa galassia di artigiani legati alla produzione di attrezzature agricole ed edili, che lavoravano ancora nei tradizionali magli mossi da grandi ruote idrauliche. “Erano piccole officine! Quando l’ho fatta vedere ad un tedesco, l’officina del mio papà, verso la fine della guerra, questo mi ha detto, Ma questo è l’antro di Sigfrido…“ (Luigi Lucchini). Questi piccoli impianti continuavano ad essere disseminati in prevalenza lungo la val Sabbia, la val Trompia e la val Camonica.

Un secondo gruppo di aziende venne assorbito da grossi complessi siderurgici operanti a livello nazionale

Il terzo gruppo di aziende restava nelle mani di imprenditori locali che si muovevano con diversi obiettivi finalizzati ad un’elevata specializzazione nelle lavorazioni dei rottami e nella produzione di tondino

Carlo Pasini, fu una figura importante del panorama siderurgico bresciano, prima di immettersi nella produzione di tondino, nel 1960 con la Prolafer, affiancò nel maglio famigliare, alla produzione degli attrezzi agricoli, la produzione di strisce di lamiere che preparava con rudimentali taglierine. Queste strisce venivano portate nei laminatoi dove venivano trasformate in tondino. 

Nel 1968 Carlo Pasini, insieme ad altri soci, decide di costruire un nuovo complesso siderurgico a Lonato (BS), ampliando l’originaria attività familiare condotta in Val Sabbia. Nasce così il Gruppo Feralpi.

Proprio l’anno precedente, sempre a Lonato era sorto l’Istituto tecnico Industriale Statale “Cerebotani” , una scuola importante per un’industria siderurgica perché preparava proprio il personale tecnico specializzato di cui l’azienda necessitava. Non è stato un caso che tra l’azienda e la scuola sia nata subito una collaborazione che si è mantenuta negli anni ed è evoluta con il mutare delle esigenze della scuola e del mondo del lavoro.

Da quest’anno, per tre anni, il nostro istituto sarà coinvolto nel progetto Erasmus plus insieme all’Istituto tecnico BSZ für Technik und Wirtschaft’di Riesa (Germania) ed insieme esamineranno lo sviluppo storico della produzione dell’acciaio a Riesa e Lonato. Attraverso l’analisi di questo tema gli studenti potranno scoprire lo sviluppo storico del lavoro nel proprio territorio e quale impatto ha avuto sul territorio l’insediamento industriale.

 

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LA RICERCA ENTRA IN CLASSE: un ponte tra Scuola e Università

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 Al termine della scuola superiore gli alunni si trovano a dover scegliere in quale direzione continuare il proprio percorso.

Si tratta di una decisione complessa: le opportunità che si offrono sono numerose, i fattori e le priorità da valutare sono molteplici e non sempre è facile individuare e reperire informazioni con lucidità e in modo sistematico. E’ quindi importante che il percorso scelto sia frutto di una riflessione per quanto possibile serena e razionale.

Tra le attività organizzate per supportare e condurre lo studente nella complessità del mondo universitario per un futuro inserimento nel mondo del lavoro, quest’anno si è pensato di realizzare incontri strutturati, tra dottorandi dell’Università di Brescia e i nostri studenti di quinta dei tre indirizzi: meccatronica, informatica ed elettronica.

Le finalità del progetto sono:

  • innalzare il tasso di successo scolastico mediante un’efficace azione di orientamento;
  • migliorare negli alunni la consapevolezza delle proprie potenzialità ed attitudini;
  • far conoscere le prospettive di sviluppo economico e le conseguenti nuove professionalità richieste dal mercato del lavoro.



Inaugurazione LABORATORIO DI CHIMICA

L’idea di creare un nuovo laboratorio di chimica era nata dall’esigenza di dotare anche il nuovo corso, iniziato 3 anni fa, di un laboratorio adatto alla materia di indirizzo, in quanto per un istituto tecnico le attività di laboratorio sono fondamentali.

La realizzazione del laboratorio si è potuta concretizzare grazie alla collaborazione sinergica tra pubblico (Provincia e Istituto Tecnico) e privato (le Aziende del territorio). Questo laboratorio, perciò, è per noi il simbolo del legame che abbiamo costruito e che ci deve essere tra scuola e territorio.

La collaborazione delle Aziende è preziosa e significativa perché dimostra una attenzione ed una sensibilità nei confronti della scuola, derivate dalla consapevolezza che investire nella scuola significa investire sul futuro.

Il laboratorio che è stato inaugurato con cerimonia ufficiale il….. è stato intitolato al signor Carlo Nicola Pasini, uno dei fondatori della ditta Feralpi, per conferire il giusto riconoscimento a questa azienda che, nata insieme al nostro Istituto quasi 50 anni fa, lo ha accompagnato nel corso degli anni dimostrando sensibilità e disponibilità attraverso l’assegnazione di borse di studio, ma anche attraverso la condivisione di molti progetti quali: i corsi post diploma anticipatori dei corsi (IFTS),il progetto “Comenius regius”, gli stages di formazione che anticipavano quanto previsto dalla recente legge107 sull’ alternanza scuola lavoro.

Per queste esperienze che testimoniano la grande attenzione che Feralpi ha sempre rivolto ai giovani intesi come risorsa fondamentale per traghettare le imprese verso un livello competitivo sempre maggiore, abbiamo pensato di dedicare il laboratorio al signor Pasini.

Questa esperienza, oltre a consolidare/convalidare il rapporto solido e costruttivo tra IIS e Feralpi, potrebbe diventare un modello non solo per il territorio locale, ma anche nazionale. Essa, comunque, ha anticipato di fatto ciò che la legislazione sta introducendo in questo anno scolastico. Inoltre, dimostra come sia possibile creare delle valide sinergie territoriali che danno buoni frutti.




Gita a Madrid 5°A-B-D-E

 

Gita a Madrid 5°A-B-D-E

 

 

L a gita è iniziata con il ritrovo alle 2,30 del mattino davanti alla scuola per andare all’aeroporto dove abbiamo trovato i primi problemi subito al check-in, per fortuna facilmente risolvibili. Per chi non ha mai visto Madrid posso dire che è bellissima già dal finestrino dell’aereo, è molto accogliente, con un ritmo di vita totalmente diverso da quello italiano che all’inizio destabilizza un po’, infatti rispetto all’Italia a Madrid c’è un fuso orario non dichiarato ma che si percepisce appena si arriva in città, perché è tutto ritardato di alcune ore, dai pasti all’apertura dei negozi.

Artisticamente la capitale spagnola si presenta come una fusione di correnti moderne con luoghi e usanze antiche.

Il primo giorno, dopo aver lasciato le valigie all’ostello, siamo andati in centro per pranzare e fare un primo giro, nel pomeriggio abbiamo visitato le principali piazze ed i palazzi, a mio parere molto bella è Puerta del Sol e Plaza Mayor.

P oi nei giorni successivi abbiamo visitato Catedral de la Almudena; Palacio Real dove abbiamo visto una bellissima collezione delle armi ed armature dei re spagnoli e alcune delle stanze che usavano, tutte magnificamente decorate; Palacio de Cristal dentro il meraviglioso Parque del Retiro, i musei d’arte del Prado e della Reina Sofia che contengono alcune delle opere moderne spagnole ed europee più importanti come Guernica di Picasso, le opere di: Dalí, Goya, Tiziano, Caravaggio, Raffaello, El Bosco, Velázquez e Rubens; l’ Esación de Atocha, la prima stazione ferroviaria di Madrid, fatta di acciaio e vetro, al cui interno c’è un grande giardino, la Gran Via, dove si trova la Telefónica e molti negozi ed infine chi voleva poteva visitare i due stadi della città, il Santiago de Bernabéu, dove gioca il Realmadrid e il Vincente Calderón dell’Atlético Madrid.

L ’unica cosa che cambierei è la tavola calda, non molto buona, con cui eravamo convenzionati e dove abbiamo mangiato pizza tutte le sere.

In conclusione è stata una fantastica esperienza che mi piacerebbe ripetere anche se abbiamo avuto alcuni imprevisti.

 

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Cambridge English

 

Cambridge English

 

Il nostro Istituto offre ai propri studenti corsi di preparazione ai seguenti esami dell’Università di Cambridge:

  • English Test (PET),livello B1 del CEFR (Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue), certificazione di conoscenza della lingua inglese a livello intermedio;
  • Cambridge First Certificate in English (FCE),livello B2 del CEFR (Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue), certificazione di conoscenza della lingua inglese a livello intermedio-alto.

 

La preparazione ad entrambi gli esami permette di migliorare le proprie conoscenze e competenze linguistiche in modo da poter utilizzare l’inglese per comunicare con persone madrelingua in conversazioni quotidiane e nel mondo del lavoro, mostrando dimestichezza nell’esprimersi sia nell’inglese parlato che scritto.

 

Il conseguimento di entrambi i certificati dà inoltre modo di accedere a Certificazioni di conoscenza della lingua inglese accettate da migliaia di aziende leader nel mondo e da istituti di istruzione e università sia in Italia che all’estero.

 




Gita a Milano

In data 5 Aprile 2016, le classi 3^F e 4^F, si sono recate, a scopo didattico, presso la città di Milano, importante centro economico-finanziario della penisola.

Giunti a Milano in treno, le classi si sono recate in piazza Duomo, dove hanno potuto ammirare la sua maestosa bellezza architettonica, sia esterna che interna. Per immortalare il momento sono state scattate delle fotografie. Al suo interno, hanno visitato i resti dell’antico battistero di origine romana di San Giovanni alle Fonti, edificato dal 378 e terminato nel 397, dentro il quale sant’Ambrogio battezzò il futuro sant’Agostino, la notte di pasqua del 387. La visita è proseguita sulle terrazze del Duomo, dalle quali si gode una straordinaria vista sul fitto ricamo di guglie, archi rampanti, pinnacoli e statue, nonché sulla città.

Per qualche ora i ragazzi sono stati liberi di girare per la città e di visitare i dintorni del Duomo, come la Galleria, arricchita di bellissimi e lussuosi negozi, e le chiese circostanti.

La gita è proseguita presso il castello Sforzesco, uno dei principali simboli di Milano e della sua storia. Fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione risalente al XIV secolo nota come Castrum Porte Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia), e nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Restaurato in stile storicista da Luca Beltrami tra il 1890 e il 1905, ora è sede di importanti istituzioni culturali oltre che meta turistica. Inoltre è uno dei più grandi castelli d’Europa.

Da evidenziare tra le mostre allestite, la Sala delle Asse, l’ambiente più illustre del Castello, che testimonia l’importante presenza di Leonardo Da Vinci e quella di Michelangelo, “la Pietà di Rondanini”, ultima opera, non finita, di Michelangelo Buonarroti testamento e meditazione del vecchio artista sulla morte e la salvezza dell’anima. In quest’opera lo scultore rinuncia alla perfezione del corpo e alla sua eroica bellezza, trasformando il Cristo morto in emblema di sofferenza. La posizione dei corpi sembra suggerire alcuni momenti della vita di Cristo.

Meritevole di citazione è anche l’immenso parco, posto dietro il castello, ricco di variopinta vegetazione. Particolare è stato l’incontro con Fabio Fazio, impegnato a girare “Rischia Tutto”, che ha permesso di scattare un simpatico selfie.

Tra un monumento e l’altro, è possibile notare e riflettere su come sia diversa la vita nella grande città tra i benestanti, che sorseggiano bevande, aperitivi e gustano prelibate pietanze, durante lo shopping; e coloro che chiedono l’elemosina, offrendo ai passanti piccoli piacevoli intrattenimenti musicali e qualche accessorio, per sostentarsi. Questa, purtroppo, è una delle peculiarità negative che caratterizzano una grande metropoli, chissà cosa si può vedere in periferia!!

Giunti al termine della bellissima giornata, trascorsa in compagnia ed allietata dal clima mite, si è fatto ritorno con il treno presso le abitazioni.

Si ringraziano gli insegnanti accompagnatori: Marchione, Stefanini e De Girolamo che hanno reso possibile questa fantastica uscita.

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Sicurezza, bullismo e sostanze dopanti

 

       Martedì, 22 Marzo 2016
I.I.S “Luigi Cerebotani” Lonato del Garda (BS)

Progetto Legalità: i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri fanno chiarezza su alcuni argomenti.

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 I relatori insieme al Dott. Falco e al Dott. Guerra.


“Avete domande?”
Gli studenti dell’Istituto Tecnico “Luigi Cerebotani” hanno accolto volentieri questo invito a porre questioni da parte dell’Arma dei Carabinieri, rappresentata dal comandante della Stazione CC di Lonato, il luogotenente Giuseppe Taietti, e dal brigadiere Fabrizio Cason, del Nucleo Radiomobile CC di Desenzano del Garda.
Insieme ai due rappresentanti delle forze dell’ordine erano presenti anche il dirigente scolastico dell’istituto Vincenzo Falco e il professore di lettere Mauro Guerra.
Questo incontro, facente parte del Progetto Legalità, era stato proposto già nello scorso ottobre, attraverso una e-mail nella quale si chiedeva l’adesione a tale iniziativa.
Finalmente questa occasione si è concretizzata oggi, martedì 22 marzo.
Per garantire a tutti gli studenti di partecipare a questo evento, sono stati organizzati due turni distinti:
- Dalle 8.50 alle 9.50 le classi 2A-2B-2D-2E-2F;
- Dalle 9.50 alle 10.50 le classi 2H-2I-2M-2K.
L’Aula Magna dell’istituto è stata scelta come luogo per ospitare questo momento di riflessione e di dibattito.
Il primo argomento trattato è stato il bullismo.
Sempre di più nelle scuole italiane si presenta questo fenomeno. Nello scorso mese circa il 25% dei ragazzi ha subito violenze psicofisiche nelle diverse scuole italiane.

Inoltre si è parlato anche del cyberbullismo: questo fenomeno è diffuso per la maggior parte nei social network, come Facebook, Ask ed altri.
I relatori hanno avvisato che si può incorrere anche ad una denuncia penale per chi insulta attraverso questi social, risalendo all’indirizzo IP del colpevole anche se questi utilizza un profilo falso.
Si è discusso anche dell’uso di droghe e di alcool tra minorenni. Infine sono state illustrate le conseguenze del mancato rispetto del codice della strada.
Riprendendo l’argomento droga, il brigadiere Cason ha poi accennato all’uso e all’abuso della marijuana. Quindi alcune domande sono state poste in modo provocatorio.
Per esempio, un alunno ha chiesto perché non venga legalizzata l’erba in quanto ci sono meno morti per la marijuana che per il fumo e l’alcool.
Un altro studente ha domandato al luogotenente Taietti perché molta gente ubriaca, a piedi, non venga quasi mai fermata, mentre i privati cittadini sobri sono sottoposti a continui controlli.
Il comandante ha risposto che sono soggetti a multa per ubriachezza solo persone con precedenti penali.
Nel corso dell’incontro sono state poste altre domande. Tuttavia non sono sempre state date risposte, in quanto, a detta dei relatori, alcune delle molte questioni sollevate non facevano parte dell’argomento trattato.
E’ stato comunque un incontro interessante.

Bisogna sempre mantenere alta la guardia di fronte a questi problemi. Porre domande è un modo per conoscerli meglio . E per combatterli.


La classe 2A.




Paralimpiadi

Giornata emozionante quella trascorsa giovedì 17\03\16 al velodromo Fassa Bortolo di Montichiari ,

dove si sono confrontati 250 atleti provenienti da 35 nazioni differenti,che nei 4 giorni consecutivi

a mercoledì 16\03\16 hanno gareggiato per i mondiali di paraciclismo. Questi atleti hanno avuto inoltre

l’opportunità di collezionare importanti punti che avrebbero migliorato il lancio degli stessi alle qualificazioni

per le olimpiadi di Rio 2016. Oltre al fattore tecnico e sportivo è stato molto interessante e soprattutto costruttivo assistere

in prima persona per la prima volta ad un evento simile,che racchiudeva la sua importanza soprattutto nella

determinazione delle persone facenti parte a questa competizione. infatti ho potuto constatare personalmente

il coraggio e la volontà di superare i limiti imposti dal fisico e soprattutto l’energia di lottare con tutte le forze

per raggiungere gli obbiettivi dettati dalla competizione. Questi atleti hanno infatti dimostrato

la loro capacità di vedere oltre i limiti personali,ai quali non si sono voluti arrendere.

Durante la giornata di giovedì 17 marzo,ho avuto modo di riflettere su cosa sono realmente

i limiti e se sono piuttosto dei traguardi ai quali possiamo solo avvicinarsi senza mai superarli

o se sono semplicemente dei muri che ci poniamo noi,che ci convinciamo di non poter superare

per una serie di motivazioni personali.

Assistendo a questa competizione ho compreso cosa vuol dire spingersi al di là di questi muri

e cosa significa dare forza al proprio valore. Credo che questa esperienza faccia riflettere molto e

possa spronare molte persone a rivalutare i propri limiti e a sforzarsi per dare il massimo in

ogni sfida che la vita propone ad ognuno di noi.

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Il 21 Marzo 2016 per commemorare le “vittime della Mafia”

Cravana Valerio – Bonatti Steven classe 5^ C

Il 21 Marzo 2016 per commemorare le “vittime della Mafia”

 

E’ ormai già un’abitudine che da tempo la “mafia” venga ritenuta un classico oggetto di trend per quanto riguarda la nostra nazione e, com’è giusto che sia, perchè negarlo se siamo stati proprio noi gli iniziatori di questa pratica?

Ma partiamo dal principio e cioè dalla definizione del termine: la mafia, o semplicemente organizzazione criminale basata sul principio dell’omertà, consiste in assetto cooperante strutturato secondo criteri ben precisi e suddiviso in più associazioni che esercitano il controllo di attività economiche illecite all’insaputa del governo, o meglio sotto una sorta di copertura da parte di esso, che da sempre ne è stato consapevole omettendone l’operato.

Ma questo espediente crollò circa negli anni ’80 quando iniziarono i primi contrasti tra essa e i magistrati Falcone e Borsellino, coloro che tra i pochi ebbero il coraggio di smascherarla e di far si che si sentenziasse un maxi processo (che stabilì ben 342 condanne e 19 ergastoli), pagandone tuttavia come caro prezzo la vita. Ciononostante questo fenomeno provoca ancora oggi una grossa lacerazione che in un certo senso traspare all’interno del nostro sistema sociale ed è per questo che il 23 giugno 2015 è stata emanata la legge regionale n.17 che stabilisce “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità” e che oggi viene espressa tramite varie manifestazioni in primis svoltesi nelle città siciliane dall’associazione Libera(con la campagna “Ponti di memoria, luoghi di impegno), ma anche nelle maggiori piazze d’Italia e non solo (quest’anno anche Parigi, Bruxelles e Losanna sono state coinvolte), che propongono giornate apposite che promuovano questa iniziativa.

Il giorno annualmente designato è il 21 Marzo e quest’anno a Milano il Consiglio Regionale ha celebrato la “Giornata regionale dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime dove, tra i tanti coinvolti, anche l’istituto L. Cerebotani di Lonato del Garda ha avuto la facoltà e la fortuna di partecipare. La giornata svoltasi nell’auditorium del palazzo della Regione Lombardia ha visto l’intervento in prima persona di importanti personaggi, tra i quali il Pres. della Commissione Antimafia, il Pres. del Consiglio della Regione, fino addirittura all’ex Presidente della Regione Lombardia Maroni.

Dopodichè si è proceduto con lo spettacolo “Nasci, cresci, vivi” a cura dell’associazione “Quelli della rosa gialla”, dei ragazzi palermitani che con una rappresentazione teatrale hanno trasmesso il messaggio lasciato da don Pino Puglisi, vittima della mafia poiché aveva aiutato dei bambini bisognosi ad integrarsi ed educarsi, sottraendoli così dalla strada e ad un futuro malavitosa che li avrebbe portati ad essere nuove leve della criminalità, manovrate dai boss di Cosa Nostra.

E’ necessario quindi che ogni giovane possa trarre insegnamento da quello che le persone che oggi non ci sono più ci hanno voluto lasciare e soprattutto come affermato durante la conferenza, che: “Adesso tocca alla nostra generazione vincere la battaglia e che il mezzo migliore per farlo è quello della testimonianza educativa e culturale, cioè ciò che meglio riesce ad entrare nei nostri cuori” perchè in una paese democratico, come il nostro, tutti devono avere il coraggio e l’obbligo di manifestare le proprie idee senza lasciarsi influenzare da ciò che coinvolgendoti potrebbe renderti la vita nettamente più semplice ma decisamente più immorale.

 

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Alternanza Scuola Lavoro

Alternanza Scuola Lavoro

L’alternanza scuola-lavoro consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. I progetti di Alternanza Scuola‐Lavoro nascono dall’esigenza di superare la distinzione cronologica, funzionale e logistica di tre mondi solo apparentemente lontani tra loro: la scuola, il territorio ed il lavoro.

Non si tratta semplicemente di facilitare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro, ma di dare organicità e struttura a percorsi in cui l’attività didattica realizzata in aula interagisce con attività formative e lavorative, e  con le esperienze vissute in contesti di lavoro, ove studenti e docenti consolidano le loro conoscenze, abilità e competenze e ne acquisiscono nuove.

Le attività dell’Alternanza Scuola‐Lavoro si orienteranno in due direzioni distinte, ma interagenti:

  • verso l’esterno per realizzare rapporti di collaborazione attraverso protocolli di intesa su base annua o pluriennale con aziende, enti certificatori ed esperti del territorio operanti nei settori tecnologici relativi ai nostri indirizzi di studio;

  • verso l’interno per realizzare una struttura che supporta la costruzione di progetti coerenti con gli indirizzi di studi ed in linea con le aspettative degli allievi.

I progetti non sono rivolti solo alle eccellenze, ma anche a studenti con difficoltà nel percorso scolastico ed includono studenti in situazione di handicap che possono trovare nell’alternanza modalità diverse di esprimere le proprie capacità favorendo così l’attuazione di una didattica inclusiva.

Lo stage non viene visto come un semplice collocamento degli allievi nelle Aziende, ma rappresenta per l’Istituto un momento fondamentale del loro percorso formativo. I rapporti ormai consolidati con numerose Aziende operanti sul territorio consentono all’Istituto di offrire agli studenti qualificate esperienze lavorative attinenti agli indirizzi di studi da loro scelti, coniugando in tal modo il sapere, il saper fare e il saper essere.