Il Cerebotani su TeleTutto
Il video del passaggio in TV sul canale TeleTutto della premiazione dello hackathon “GdB Da Vinci 4.0″, dove il nostro Istituto ha capitalizzato il primo e il secondo posto, nell’articolo completo sul Giornale di Brescia.
Il video del passaggio in TV sul canale TeleTutto della premiazione dello hackathon “GdB Da Vinci 4.0″, dove il nostro Istituto ha capitalizzato il primo e il secondo posto, nell’articolo completo sul Giornale di Brescia.

Grande risultato per un nostro studente, Filippo Baur, della classe 3N, che ha svettato, per la categoria under 18, raggiungendo il gradino più alto del podio, nella “Granfondo Terre di Franciacorta Mtb”, con partenza ed arrivo ad Adrio. Sempre primo attore nella sua categoria, Filippo ha ottenuto questo prestigioso risultato grazie ad un intenso e costante allenamento e con un atteggiamento giudizioso durante la gara. Prova che impegno e ingegno fanno la differenza, cosi da essere dei vincenti.
Sicuramente, ci sentiamo in parte di condividere questa medaglia d’oro, pensando a tutte le uscite in mountain bike, a cui spesso Filippo era ed è, ancora, spesso presente, organizzate dai prof.ri Bandera, Masetti, Migliorati, auspicio di potere tornare presto ad riorganizzare l’evento della nostra Scuola: “Mtb Rookie Contest”, che già vide eccellere, nella sua prima edizione, in modo anche benaugurante per la sua carriera, proprio Baur.
Prof Domenico Marchione
Il professor Alves Araujo Ricardo ha sperimentato con successo una ‘nuova’ forma di apprendimento nella classe 2ªQ del liceo quadriennale, presso il nostro IIS Cerebotani, dove insegna lingua inglese. Convinto sostenitore della teoria di Chomsky, ovvero sulla innata potenza comunicativa del linguaggio, ha coinvolto gli studenti in una lectio di inglese attraverso la musica e il canto. Accompagnandosi con la chitarra, coadiuvato da uno studente che suona il sassofono, ha cantato con la classe la famosa canzone ‘Vincent’ di Don Mclean (nota anche come “Starry night”), gli studenti dapprima stupiti e poi invogliati dal docente, hanno cantato all’unisono il bellissimo pezzo musicale. Ciò che colpisce è la spontaneità e l’ottimo risultato ottenuto senza aver fatto prove in precedenza. Il video rende certamente più delle parole l’importanza della trasversalità nell’insegnamento-apprendimento ma anche l’entusiasmo che gli studenti mostrano se adeguatamente stimolati. Ecco allora il video che testimonia questo inedito esperimento. Buona visione.
prof. Domenico Marchione
Il nostro Istituto stravince lo Hackaton GdB Da Vinci 4.0 portando a casa il primo e il secondo posto nella competizione.
Lunedì 24 maggio 2021 si è tenuta la premiazione nell’Aula Magna.
Il Giornale di Brescia è ospite del nostro Istituto: presenta il direttore del quotidiano, la dott.ssa Nunzia Vallini con il presidente dell’Editoriale Bresciana, Pierpaolo Camadini:
Interviene il presidente dell’AIB, il dott. Giuseppe Pasini:
Quindi la parola al presidente di Fab Lab Brescia, Massimo Temporelli, e al nostro Dirigente, il prof. Enzo Falco:
La premiazione della seconda posizione, il team Hive:
e la premiazione dei primi classificati al concorso, il team TecnoÉlite:
Infine la foto di rito dei docenti che hanno seguito i team vincitori, il prof. Leonardo Capone per gli Hive e il prof. Paolo Rossi per i TecnoÉlite, con il dirigente:
Altro sul sito del Giornale di Brescia, la pagina del Giornale di Brescia sullo Hackaton Da Vinci 4.0 2021
la redazione


In dettaglio alcune notizie sui singoli progetti
Il progetto scelto dalla giuria è:
Dew point sensor
A loro e a tutti i partecipanti, anche per il grande impegno profuso per portare a termine i progetti, vanno i nostri complimenti. E chissà che qualcuno non vinca anche una proposta di assunzione giusto dopo il diploma.
i docenti tutor
Anche quest’anno si è svolta la consueta edizione del progetto Tecnicamente in collaborazione con Adecco e le aziende del territorio. Tuttavia, se l’anno scorso il Dipartimento di meccanica aveva partecipato organizzando quattro gruppi in altrettante aziende diverse, quest’anno, a causa della pandemia, solo la ditta Cavagna si è resa disponibile alla collaborazione in questo progetto.
Gli studenti Samuel Salihi, Lorenzo Verzeletti, Manpreet Chatta e Francesco Garbelli, che ho avuto il piacere di coordinare, hanno partecipato con entusiasmo e forte interesse; sin dai primi incontri hanno mostrato la voglia e il desiderio di mostrare tutte le loro competenze maturate e acquisite con impegno e costanza nei cinque anni trascorsi all’istituto Cerebotani.
Il giorno della presentazione mi sono connesso in ritardo poiché volevo terminare una lezione di un argomento che ritengo importante in una classe seconda, ma mi sono presentato alla videoconferenza esattamente in tempo per assistere alla presentazione dei miei studenti.
All’evento hanno partecipato i gruppi dei Dipartimenti di chimica, elettronica, informatica, meccanica, le aziende aderenti al progetto, e anche alcune aziende esterne invitate da Adecco per costituire la giuria giudicante la miglior presentazione.
Durante l’attesa della valutazione dei lavori dei vari gruppi, io e i miei studenti riflettevamo sull’esperienza dell’anno scorso e all’ottimo lavoro svolto dagli studenti grazie al quale meritarono di vincere, e non pensavamo minimamente di poter ripetere quel momento anche quest’anno. Invece, è stata grande la sorpresa quando la giuria ha voluto premiare l’impegno e il merito del nostro gruppo dichiarandoci vincitori di questa edizione. In serata il responsabile del personale di Cavagna ci ha inviato una mail in cui ci ha ringraziato del lavoro svolto e si è complimentata per il risultato ottenuto.
Sono molto soddisfatto di aver partecipato anche quest’anno a questa edizione del progetto Tecnicamente e di aver vinto per la seconda volta consecutiva, ma sono ancora più soddisfatto per aver contribuito ad avvicinare gli studenti alle aziende e aver dato modo a loro di esprimere a professionisti esterni le loro abilità e competenze.
prof. Emanuele Zamboni
Il giorno 15 maggio 2021, sia da remoto che in presenza, diverse classi del nostro Istituto hanno potuto partecipare all’incontro di Educazione Civica sul tema “Conoscere il Territorio”, con gli interventi dei responsabili dell’Associazione LegAmbiente, Comitato Sos Terra ed Ecovolontari del circolo di Montichiari. Trattasi di associazioni senza fini di lucro, fatte di cittadini e cittadine che hanno a cuore la tutela dell’ambiente in tutte le sue forme, la qualità della vita, una società più equa, giusta e solidale. Tante battaglie, quindi, per un mondo migliore, combattendo contro l’inquinamento, l’illegalità e l’ingiustizia per la bellezza, la tutela, la qualità delle nostre vite. Auspichiamo, anche con questi eventi, un futuro migliore, soprattutto per il nostro territorio bresciano, maglia nera in Europa per inquinamento ambientale.
“La provincia di Brescia, capitale del tondino, nota per la metallurgia e l’acciaio (oltre che per le fabbriche d’armi della Val Trompia), si è ritagliata una nuova specializzazione industriale, lo smaltimento dei rifiuti”, da: “Mala-Terra, come hanno avvelenato l’Italia”, libro della giornalista Marina Forti. I dati parlano chiaro: nel territorio bresciano sono trattati ogni anno circa cinque milioni di tonnellate di rifiuti speciali (includendo gli impianti di recupero, demolizione, rottamazione, trattamento di vario genere e incenerimento) mentre quasi due milioni sono stati depositati in discarica, circa il 70% del totale smaltito in tutta la Lombardia.
Che dire? Speriamo che le nuove generazioni siano capaci di garantire un salto di qualità nella protezione della salute e dei beni naturali rispetto alle precedenti. D’altronde, citando lo scrittore Josè Ortega: “Io sono me con il mio ambiente e, se non preservo quest’ultimo, non preservo nemmeno me stesso”
Prof. Domenico Marchione
My name is Dario, I’m a 17 year-old student from Italy, and I had the amazing opportunity of spending the school year 2020-2021 abroad.
I embarked on this journey almost by chance: one day a friend of mine asked me to go with her to this meeting organised by Intercultura, where they would talk to anyone interested about these experiences abroad that they organise for students. I had almost forgotten that a woman from this association, a couple of weeks before, had talked to us about this meeting during a lesson in school. I was curious and had nothing better to do, so I decided to go.
As soon as I heard the volunteers that previously went on exchange talk about their experience, I was hooked and I knew I wanted to spend my 4th year of high school in another country.
Fast-forward through all the selection process, at the end of June I found out I was going to Poland, and later on I got information on my family and where they lived, and that is near the center of Krakow. Needless to say I was very lucky to end up in such a beautiful city, and to this day, whenever I go outside, I remind myself of how grateful I am to be living here, and even after almost 7 months I am definitely not taking it for granted. This is one of the things that the exchange taught me.
And there are many more: now I have a deeper understanding of what culture is, I realised how little I actually know about the world around me, and meeting with other students from all over the world helped me find out more and more.
Moreover, here I value my days a lot more, cause I know they are going to finish, so I do my best, together with the other exchange students, to fill them with something new and interesting, trying to spend less time doing “ordinary” things. We spent a lot of days just exploring Krakow, visiting every place we found was unique, going outside the city, in nature, and this taught me that you don’t need to be on vacation to be a tourist. Even if you don’t live in a big city, it’s easy to find something to visit in your surrounding area, and this can turn an ordinary sunday into an exciting day out with your friends, seeing new places and finding out more about the region where you live.
In addition, this year abroad is an experience that can really improve yourself, making you more responsible and independent. And on top of all of this, it’s just great fun to meet so many new and different people, visiting a new country and discovering more and more about their culture.
One of the hardest challenges I faced was definitely language. Poland has one of the most difficult languages in the world, and in addition to that, since school lessons are online, I didn’t have the possibility to go to school and meet my classmates and teachers in person. This took me away around 30 hours every week, where I would’ve had the opportunity to hear, and try to speak, this new language with real people, and this massively delayed the process of learning. Luckily AFS Polska, the equivalent of Intercultura in Poland, organised an online course of polish for exchange students that really helped me, and now I got to a point where I’m able to understand and speak normally in polish with friends and family, but conversation on more specific topics is still out of reach.
But even with the challenges I had to face, like the impossibility to travel freely because of Covid, and despite knowing that in a normal situation it could’ve been much better, I am so happy with how my exchange is going nonetheless. A lot of people asked me why I decided to do it in such times, but I had no choice, it was either exchange during pandemic or no exchange at all, and since in Italy the situation isn’t much better than here, it was really worth it in the end.
In conclusion, taking part in this experience was by far the best decision I have ever had, and is something that I strongly recommend. Obviously it’s not something that anyone could do, but in my opinion most people should at least inform themselves on this topic, there are a lot of companies that organise such things, and by finding out exactly how it works you can understand if it’s something that you wanna do. If so, I’m sure you won’t regret it.
Dario Bella, 4ª E
Paolo Padovani, 5ªA
Manpreet Chatta, 5ªA
Davide Gandini, 5ªA
Gabriele Savoldi, 5ªA
Daniele De Marco, 4ªF
Matteo Iannantuono, 4ªF
Riccardo Biondi, 4ªF
Leonardo Novazzi, 4ªH
Paolo Imbriani, 3ªF
Gabriele Bonomi, 3ªF
Bensi Fabio, 5ªE
Venturini Luca, 5ªE
Zonzin Mattia, 5ªE
Colombo Paolo, 5ªD
Mergoni Alberto, 5ªD
Paletti Stefano 5ªD
È l’autrice del celebre libro “Piccole Donne”: Louisa Alcott creò l’eroina “Jo” modellandola su se stessa in Piccole donne, ma Jo si sposa alla fine del secondo libro mentre l’autrice non si sposò mai. Louisa cercava in tutti i modi di farsi spazio nel mondo dell’800.
Le quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth ed Amy, in ristrettezze economiche, decidono per Natale di comprare un regalo alla madre unendo i loro risparmi, senza acquistare nulla per loro.
Poco dopo la signora March rientra a casa, portando una lettera del padre, in quel momento al fronte durante la guerra civile americana, come cappellano.
Durante una festa di capodanno a casa della ricca amica di Meg, Sally Gardiner, le due sorelle maggiori conoscono il vicino di casa, Lawrie Lawrence, e cominciano a frequentarlo. Un giorno Jo va a fare visita al ragazzo che è a casa ammalato e ne conosce il burbero nonno. La ragazza fa dei commenti negativi su un dipinto realizzato proprio dall’anziano signore, ma l’uomo, anziché prendersela, resta molto ammirato dalla schiettezza e dall’acume delle osservazioni della ragazza.
I rapporti tra le due famiglie diventano sempre più assidui. In particolare l’anziano signor Lawrence si affeziona a Beth e le regala il piano della nipote morta.
Il romanzo continua con il racconto delle vicende delle vite delle ragazze fino al termine della loro adolescenza.
Il romanzo è una rivelazione per l’epoca, le donne venivano ancora discriminate e non valorizzate. L’autrice è riuscita a trasmettere l’impotenza della donna in quegli anni, ma Jo riesce a abbattere piano piano questa difficoltà facendosi spazio nel mondo del lavoro ed a essere indipendente economicamente e non.
Questo libro abbraccia tutti gli aspetti della quotidianità di quattro, piccole, donne nell’800.
Le quattro sorelle hanno caratteri decisi e sicuri che si consolidano sempre di più ogni volta che si gira la pagina.
La tematica più importante è la lotta delle donne contro gli stereotipi sociali di quell’epoca. Le sorelle Meg e Beth non cercano di abbattere gli stereotipi sociali, anzi ne fanno parte e cercano in tutti i modi di farne parte, mentre Jo e Amy cercano di trovare un posto nel mondo per loro, di diventare qualcuno anche se sono donne; nel sequel del libro, però, anch’esse si adagiano ad uno stile di vita più convenzionale e si sposano.
Un’altra tematica importante è il lavoro. Ognuna di loro compie un lavoro differente, da fare lavori domestici ad andare a lavorare per guadagnarsi da vivere. In questo romanzo si capisce infatti che il lavoro è come se fosse il punto più alto della crescita personale e sociale.
Credo che questo libro sia stato fondamentale in quell’epoca e sia fondamentale tutt’oggi. Questo romanzo è capace di portarti nel mondo dell’800 e della difficoltà che avevano, e che hanno, le donne. La realizzazione personale è la cosa più importante e più gratificante che ci sia al mondo; il romanzo insegna ad inseguire sempre i propri sogni, i propri ideali di vita anche se ci sono delle difficoltà più o meno importanti, insegna a non arrendersi alla prima “caduta” e a “rialzarsi” sempre con grande determinazione.
Ho voluto parlare di questo libro per incitare tutte le donne e tutti gli uomini ad inseguire i propri sogni e non arrendersi agli ostacoli che la vita ci riserva.
Gioia Gugole, 2ªF
«Quest’anno ho intrapreso il percorso di stage presso l’azienda Nexlam di Castel Goffredo che si occupa di lavorazione lamiere per conto terzi e offre servizi di taglio, piegatura e saldatura con possibile aggiunta di inserti nel prodotto.
Ho tanto atteso quest’esperienza perché è stata rinviata di un anno a causa della pandemia e sono molto grato alla ditta che mi ha ospitato, nonostante, le difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Voglio anche ringraziare il professor Marchione che ha curato scrupolosamente gli aspetti amministrativi e le relazioni con l’azienda, prima e durante lo stage.
Ho svolto l’alternanza scuola-lavoro per tre settimane nel mese di marzo.
Il primo giorno sono stato accolto dal signor Alessandro, il titolare, che mi ha seguito come tutor, con estrema dedizione, per tutta la durata dello stage, trasmettendomi il suo entusiasmo e le sue conoscenze.
Dopo un tour completo dell’azienda in cui mi sono stati mostrati i reparti e le fasi di lavorazione, Alessandro ha sondato le mie competenze nella modellazione solida di un semplice particolare e, sulla base di questo breve test, mi ha affidato un progetto che ho sviluppato e concluso nelle successive settimane.
Il mio compito consisteva nel fotografare e catalogare macchinari e arredi, rilevandone le misure.
Questo lavoro è poi servito per lo sviluppo tridimensionale del layout aziendale finalizzato all’organizzazione della nuova sede che l’azienda presto occuperà.
È stato per me un lavoro nuovo e impegnativo, svolto in modo piuttosto autonomo e principalmente in ufficio. È risultato anche molto piacevole girare per i reparti e confrontarmi con i dipendenti sempre molto disponibili nei miei confronti. Ho festeggiato i miei diciott’anni con il gruppo Nexlam, e chi se li dimentica più!
Sono, veramente, molto soddisfatto di questa esperienza, che mi è stata trasmessa tanta energia e determinazione nonostante questo periodo di crisi.
Questi stage per noi ragazzi sono molto importanti per preparare il nostro futuro e focalizzare i nostri obiettivi.»
Favalli Marco, 4ªB